Roma 26 gennaio 2007 – Giornata Memoria: Massoneria, Gran Maestro Raffi, Goi, “monito per impedire nuovi crimini contro l’Umanità”.

Roma 26 gennaio 2007 – Giornata Memoria: Massoneria, Gran Maestro Raffi, Goi, “monito per impedire nuovi crimini contro l’Umanità”.

“La memoria della Shoah – riferimento costante per coloro che lottano per impedire che vengano perpetrati nuovi crimini contro l’Umanità – sia sempre più un monito a difendere con estremo vigore l’uguaglianza, le libertà civili, la solidarietà, la partecipazione; serva a ricordare a tutti che la lotta per la libertà e contro l’odio non è mai finita. Occorre promuovere un’opera pedagogica per conservare la memoria di quella indegna stagione di barbarie contro il popolo ebraico per impedire che l’umanità, un’altra volta, venga travolta da una simile ondata di totalitarismi, dogmatismi e razzismi e, soprattutto, per consegnare alle nuove generazioni un mondo migliore di quello in cui ora viviamo”.

E’ questo uno dei passaggi del messaggio inviato dal Gran Maestro Gustavo Raffi al presidente dell’UCEI, Renzo Gattegna, e al Rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, in occasione della Giornata della Memoria.

“Celebrare questa giornata – continua il messaggio – che mai deve essere svilita dalla retorica – vuol dire, allora, ricordare che ancora oggi nel mondo vengono commessi eccidi etnici e religiosi che coinvolgono intere popolazioni di fronte ai quali la comunità internazionale non può rimanere indifferente, accadde allora quando troppi non vollero vedere e sapere”.

“La Libera Muratoria – conclude il Gran Maestro Raffi – erede dei principi universali di fratellanza, uguaglianza e solidarietà, ancora una volta esprime con convinzione la sua ferma posizione contro ogni barbarie, contro ogni intolleranza, contro ogni forma di oppressione e discriminazione e contro ogni manifestazione volta a umiliare e a distruggere la dignità dell’Uomo”.

Silvia Renzi, 338 2366914,
comunicazione e rapporti con la stampa.

Bologna 21 gennaio 2007 – “Il Tempio di Salomone luogo d’incontro fra diversità di pensiero”.

Bologna 21 gennaio 2007 – “Il Tempio di Salomone luogo d’incontro fra diversità di pensiero”.

“Il Tempio di Salomone luogo
d’incontro fra diversità di pensiero”
sarà il tema affrontato
il 21 gennaio (ore 18) nella Sinagoga di Bologna dal Grande Oriente
d’Italia e dalla Comunità Ebraica bolognese che ha organizzato
l’evento con il Collegio circoscrizionale dei maestri venerabili
dell’Emilia Romagna.

Sono previsti gli interventi del Gran Segretario Giuseppe Abramo,
studioso di tradizioni esoteriche, del consigliere dell’Ordine
Claudio Bonvecchio, ordinario di Filosofia delle Scienze Sociali
presso l’Università dell’Insubria di Varese, e del Rabbino Capo di
Bologna Alberto Sermoneta.

Apriranno i lavori i saluti del presidente della Comunità Ebraica
bolognese Guido Ottolenghi, del presidente circoscrizionale
Gianfranco Morrone e del Gran Maestro Gustavo Raffi.

Per informazioni e inviti: goibo@tin.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Bologna 17 gennaio 2007 – Massoneria ed Ebraismo: “incontro” a Bologna tra il Grande Oriente d’Italia e la Comunità ebraica.

Bologna 17 gennaio 2007 – Massoneria ed Ebraismo: “incontro” a Bologna tra il Grande Oriente d’Italia e la Comunità ebraica.

E’ la prima volta che accade: il Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna del Grande Oriente d’Italia e la Comunità ebraica di Bologna hanno promosso un Convegno sul tema “Il Tempio di Salomone, luogo di incontro fra diversità di pensiero”.

E l’eccezionalità e la portata dell’evento è anche testimoniata dal luogo che, alle 18 di domenica prossima 21 gennaio, lo ospiterà: la Sinagoga della città, in Via Mario Finzi. Due culture quella massonica e quella ebraica, che hanno indubbiamente molteplici punti di contatto, si apriranno dunque al confronto non rifuggendo anche dai temi della più stretta attualità.

Il programma prevede, in apertura, i saluti del Presidente della Comunità ebraica di Bologna, dottor Guido Ottolenghi, del Presidente del Collegio Circoscrizionale dell’Emilia Romagna, professor Gianfranco Morrone e del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, avvocato Gustavo Raffi. Le relazioni saranno tenute dal dottor Giuseppe Abramo, studioso di tradizioni esoteriche e Gran Segretario del Grande Oriente d’Italia, dal professor Claudio Bonvecchio, ordinario di Filosofia delle Scienze Sociali presso l’Università dell’Insubria di Varese e dal dottor Alberto Sermoneta, Rabbino Capo di Bologna.

Silvia Renzi, 338 2366914,
comunicazione e rapporti con la stampa.

Gallipoli 13-14 gennaio 2007 – Gallipoli: sabato 13 si inaugura, con il Gran Maestro Raffi, la nuova, prestigiosa sede del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.

Gallipoli 13-14 gennaio 2007 – Gallipoli: sabato 13 si inaugura, con il Gran Maestro Raffi, la nuova, prestigiosa sede del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.

La Massoneria del Grande Oriente d’Italia si è dotata, a Gallipoli, di una nuova e prestigiosa sede. Ad inaugurarla, sabato 13 gennaio alle ore 19, con una cerimonia rituale, sarà il Gran Maestro Gustavo Raffi, in occasione delle celebrazioni del 140esimo anniversario di fondazione della Loggia cittadina “Tommaso Briganti”. Situata in Via Gabriele D’Annunzio, 7, la nuova sede – che si sviluppa su 300 mq e che ospita, tra l’altro, un Tempio per i lavori di Loggia, una Biblioteca con importanti opere di carattere massonico e di cultura generale – sarà destinata, in coerenza con la politica di apertura alla società civile che da tempo viene perseguita dal Grande Oriente d’Italia, anche a conferenze, dibattiti ed incontri aperti al pubblico. E il primo degli incontri culturali organizzati nella nuova Casa Massonica di Gallipoli – previsto per domenica 14 gennaio alle ore 10,30 – approfondirà il tema “La Massoneria salentina ieri ed oggi” con interventi dello storico Mario De Marco e dello stesso Gran Maestro Gustavo Raffi.

“La Massoneria, culla storica del pensiero laico e della libertà intellettuale – ha detto il Gran Maestro – costituisce un punto di riferimento per un dialogo libero da ogni condizionamento dottrinario o metafisico. Nella sua progettualità intende ricostruire una visione del mondo a misura d’uomo che abbia nei valori della tolleranza, dell’uguaglianza, della solidarietà e della libertà i principi regolatori dei rapporti tra gli uomini”.

“Il riconoscimento di ogni diversità – ha aggiunto – è uno dei principi cardini del nostro modo di rapportarci al mondo. Il Libero Muratore – come naturale conseguenza del primato che egli attribuisce alla persona umana, alla sua dignità e alla sua libertà – tende a ricercare negli uomini quegli elementi comuni atti ad unirli anziché enfatizzare le loro differenze storiche, culturali, razziali”.

La Massoneria in Terra d’Otranto ha radici antiche che risalgono al diciottesimo secolo.
Nel Salento leccese, ad Alezio, a Gallipoli, a Campi e a Casarano, nonché a Lecce, sono state trovate tracce inequivocabili dell’attività massonica: proprio Gallipoli, porto e meta di commerci internazionali, fu un importante centro di idee liberomuratorie, sempre contrastate dalla Chiesa che aveva instaurato con i Borboni un legame solido per la conservazione dello status quo. Soltanto agli inizi del diciannovesimo secolo, in età napoleonica e murattiana, la Massoneria si diffonde in Terra d’Otranto per opera di Giuseppe Libertini, fondatore di numerose Logge nell’arco Ionico Salentino.
Legato da profonda amicizia a Giuseppe Mazzini, a lui si deve la nascita, nel 1864 a Lecce, della Loggia “Mario Pagano” e, due anni dopo, nel 1866, della Loggia “Tommaso Briganti” a Gallipoli. Officine che, sia pure con alterne vicende, sopravvissero sino a quando le leggi fasciste inibirono ogni attività associativa e, in particolare quella massonica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Catania 16 dicembre 2006 – Gran Maestro Raffi “un testimone dei valori della Libera Muratoria, impegnato fino all’ultimo contro ogni ingiustizia”.

Catania 16 dicembre 2006 – Gran Maestro Raffi “un testimone dei valori della Libera Muratoria, impegnato fino all’ultimo contro ogni ingiustizia”.

Il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani commemorerà sabato prossimo, 16 dicembre, con una cerimonia funebre rituale, la figura di Francesco Landolina, Gran Maestro Onorario e storico della Massoneria, morto lo scorso 3 dicembre, pochi mesi dopo aver compiuto 104 anni. Francesco Landolina era il Massone più anziano al mondo e proprio per festeggiarlo lo scorso 2 settembre, giorno del suo compleanno, il Grande Oriente d’Italia aveva organizzato una manifestazione pubblica, in occasione della quale era stato presentato il suo ultimo saggio “Logge siciliane tra ‘700 e ‘800”.

“Un uomo libero e buono – così ne ricorda la figura il Gran Maestro Gustavo Raffi – studioso illustre, testimone dei valori e dei principi della Libera Muratoria, sempre aperto alle sfide del futuro ed impegnato, fino all’ultimo, contro ogni ingiustizia. Rappresentava, con i suoi 87 anni di appartenenza alla Libera Muratoria, la memoria vivente di fatti e personaggi della storia massonica che hanno onorato il nostro Paese”.

Sono numerose le opere di Landolina sulla storia della Massoneria. Tra queste: “Grafici e genealogia” (1949); “Le frange in Italia”; “Il Rito Filosofico italiano” (1976); “Considerazioni di Lord d’Hamouster”, primo Gran Maestro di Francia (1976); “I primi cinque anni della Libera Muratoria in Sicilia” (1979); “Storia cronologica del Grande Oriente d’Egitto sedente in Alessandria professante in rito di Memphis, quello Scozzese e altri riti” (1985); “Cenni storici sulla Libera Muratoria operativa e origine dei grandi eletti scozzesi” (1989); “Per una storia della Massoneria italiana in età napoleonica: i documenti di Lanciano” (2002). “Logge siciliane tra ‘700 e ‘800” è la sua ultima opera.

Nel corso della sua lunga vita aveva raccolto documenti e cimeli, che testimoniano la storia del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani. Gran parte di questi, da lui donati al Grande Oriente d’Italia, sono attualmente custoditi dal Servizio Biblioteca dell’Istituzione con il nome di “Fondo Landolina”.
Alla commemorazione di Francesco Landolina, che si terrà nella Casa massonica di Catania, parteciperà il Gran Maestro Gustavo Raffi.

Silvia Renzi, 338 2366914,
comunicazione e rapporti con la stampa.

Roma fino al 15 dicembre 2006 – Incontri del Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia. Esposizione dei volumi di José Antonio Ferrer Benimeli.

Il Servizio Biblioteca del Grande
Oriente d’Italia in occasione della conferenza del Professor José
Antonio Ferrer Benimeli ha organizzato presso la propria sede
un’iniziativa che tende a far conoscere i suoi lavori, parte
rilevante del fondo in lingua spagnola posseduto dalla biblioteca
che si è provveduto a catalogare per renderne disponibile la
fruizione.

La mostra rimarrà aperta fino a Venerdì 15 Dicembre con i seguenti
orari:
Lunedì – Venerdì 10:00 – 13:00 e 14:00 – 18:00

VILLA MEDICI DEL VASCELLO Via di San Pancrazio, 8 00152 Roma Tel.
06 5883214 e-mail: biblioteca.goi@libero.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Roma 15 dicembre 2006 – Incontri del Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia. Presentazione dell’opera “I Magi Evangelici” di Antonio Panaino.

Roma 15 dicembre 2006 – Incontri del Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia. Presentazione dell’opera “I Magi Evangelici” di Antonio Panaino.

Roma, Villa il Vascello, 15 dicembre 2006, ore 18:30
Presentazione dell’opera

I MAGI EVANGELICI
Storia e simbologia tra Oriente e Occidente
di Antonio Panaino
Longo Editore, Ravenna, 2004

Intervengono
Gherardo Gnoli, presidente dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente
Pietro Mander, assirologo dell’Università di Napoli “L’Orientale”
Antonio Panaino, iranista dell’Università di Bologna – Sede di Ravenna
Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

Il saggio propone una circostanziata indagine sul significato storico-religioso, ideologico e simbolico dei Magi in Matteo, 2, 1-12 e sulla complessa elaborazione del ciclo dei Magi evangelici, anche attraverso l’esame delle fonti apocrife posteriori e della letteratura patristica. L’autore ha inoltre analizzato il profondo messaggio interculturale proposto dal Cristianesimo primitivo mediante la sottile evocazione, senza altri confronti nei Vangeli, di una categoria sacerdotale, forse estranea al mondo giudaico e associabile a un culto iranico mazdaico da tempo in attesa del “Salvatore-Rinnovatore” del mondo, ovvero del figlio di Zara?uštra, che nascerà da una vergine e verrà a resuscitare i morti alla fine dei tempi. Tali riferimenti vengono vagliati alla luce dell’intricata situazione politica di Israele tra I secolo a.C. e I secolo d.C.

Antonio Panaino, preside della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Bologna a Ravenna, è professore ordinario di Filologia, Storia e Religioni dell’Iran. I suoi interessi scientifici si concentrano sulla storia linguistica e religiosa del mondo iranico e tardo antico, con particolare attenzione per i fenomeni di interazione culturale tra Oriente e Occidente, soprattutto nel campo della mantica astrale e dell’astronomia e astrologia antiche. Autore di diverse monografie e di circa 200 lavori tra articoli, recensioni e studi minori redatti nelle principali lingue europee e orientali. E’ direttore della sezione Emilia-Romagna dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente e direttore scientifico della rivista del Grande Oriente d’Italia “Hiram”.

Per informazioni: biblioteca@grandeoriente.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Roma 14 dicembre 2006 – Olocausto: Conferenza; Massoneria, Gran Maestro Raffi “negazionismo fa presagire futuro fosco per convivenza tra popoli”.

Roma 14 dicembre 2006 – Olocausto: Conferenza; Massoneria, Gran Maestro Raffi “negazionismo fa presagire futuro fosco per convivenza tra popoli”.

“La Conferenza di Teheran sull’Olocausto ha richiamato in vita, in modo prepotente, i fantasmi del nazismo e la tragedia della persecuzione antiebraica. Le tesi negazioniste usate strumentalmente dal presidente iraniano Ahmadinejad per minacciare l’esistenza stessa dello Stato di Israele fanno presagire un futuro fosco per la già difficile convivenza pacifica dei popoli. E’ infatti drammaticamente pericoloso continuare a negare ciò che la testimonianza di tante vittime e la documentazione storica hanno dimostrato per sempre, così come lo è minacciare l’esistenza di uno Stato sovrano”.

Lo ha dichiarato il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi.

“Imparare a conoscersi e reciprocamente rispettarsi nelle diversità – ha aggiunto – costruire forme di convivenza tra i popoli, anche tra quelli che da anni si combattono per rivendicare il diritto all’esistenza rappresenta l’unica possibilità per evitare nuove catastrofi. La tradizione massonica insegna a costruire propria questa convivenza: nelle Logge lavorano insieme uomini di diverse razze, provenienze, saperi, religioni. Ogni Loggia è un laboratorio dove interagiscono le diverse identità, mettendo al centro della ricerca l’uomo ed i suoi valori”.

“Non è un caso, infatti – ha concluso il Gran Maestro Raffi – che le dittature, di ogni colore, così come gli Stati etici abbiano sempre messo al bando la Massoneria. I Liberi Muratori, come sempre, stanno dalla parte della democrazia. E, con la sola forza della ragione e delle idee di libertà, convinti assertori della dignità umana, stanno dalla parte degli studenti universitari dell’Iran che sono scesi in piazza per protestare e chiedere diritti e democrazia. Non è negando le atrocità del passato che si risolvono i problemi di oggi; è anzi studiandole e riconoscendole che si può evitare che accadano di nuovo”.

Silvia Renzi, 338 2366914,
comunicazione e rapporti con la stampa.

Roma 14 dicembre 2006 – Welby: Massoneria, Gran Maestro Raffi “il valore della vita va concepito insieme a quello della morte”.

Roma 14 dicembre 2006 – Welby: Massoneria, Gran Maestro Raffi “il valore della vita va concepito insieme a quello della morte”.

“Il valore della vita non può essere concepito se non insieme a quello della morte, che ogni vivente è destinato ad affrontare. La richiesta avanzata da Piergiorgio Welby, di poter scegliere di morire interrompendo le cure che attualmente gli vengono somministrate, ma che non hanno alcun fine se non quello di tenerlo artificialmente in vita, richiede e merita rispetto e comprensione. In questo caso, se ai medici spetta di scegliere e somministrare le cure necessarie, al malato spetta il diritto di decidere di accettarle o rifiutarle. Sono, infatti, decisioni che rientrano nell’ambito della vita dell’uomo e della sua dignità, e che non possono essere demandate a soggetti esterni o a teologie”.

Lo ha dichiarato il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, intervenendo sul caso Welby e, più in generale, nel dibattito sulla eutanasia.

“Ogni e qualsiasi riflessione di ordine etico e morale – ha aggiunto – non può che inchinarsi alla libertà del singolo, a quello che proprio la teologia ha definito “libero arbitrio”. Il “caso Welby” obbliga tutti a riflettere sui veri valori che devono improntare la nostra vita e sulla necessità di dotarsi degli strumenti teorici e pratici per affrontare questioni di simile importanza”.

“Il dramma umano che vive in queste ore Piergiorgio Welby – ha concluso il Gran Maestro Raffi – chiede ad ognuno di rimettere l’uomo al centro di ogni riflessione critica, di ogni decisione e di ogni intervento. La dignità di vivere va quindi estesa a quella di morire: atto supremo di conoscenza e di consapevolezza al quale ogni Libero Muratore cerca di prepararsi per tempo”.

Silvia Renzi, 338 2366914,
comunicazione e rapporti con la stampa.

Siena 6 dicembre 2006 – Presentazione del libro “Mitra e Compasso” di Stefano Bisi.

Siena 6 dicembre 2006 – Presentazione del libro “Mitra e Compasso” di Stefano Bisi.

Il rapporto tra la Massoneria e la Chiesa cattolica ha appassionato molti storici e riveste una grande attualità per le ricorrenti discussioni sul tema della laicità dello Stato. Come nel passato le esternazioni delle gerarchie ecclesiastiche su argomenti che riguardano la vita civile italiana suscitano forti reazioni da parte di esponenti di area laica.

Il giornalista Stefano Bisi ha analizzato questi rapporti nel libro “Mitra e Compasso”. Storia dei rapporti tra Massoneria e Chiesa da Clemente XII a Benedetto XVI” (Protagon Editori) partendo dalla prima scomunica papale del 1738 fino ad arrivare all’attualità, con le prese di posizione della Congregazione per la dottrina della fede, gli scontri sull’insegnamento della religione nelle scuole, la partecipazione al voto referendario, le accuse di analogie tra Massoneria e associazioni criminali di alcuni vescovi.

Il volume sarà presentato il 6 dicembre, alle ore 18, presso l’Aula Magna Storica dell’Università degli Studi di Siena (Via Banchi di Sotto, 55), alla presenza dell’autore e di illustri relatori. Moderati dal giornalista Rai Paolo Maccherini, interverranno: Silvano Focardi, Rettore dell’Università di Siena; Antonio Cardini, preside della Facoltà di Scienze Politiche dello stesso ateneo; Franco Ceccuzzi, parlamentare Ds; don Giuseppe Acampa, economo della Curia Arcivescovile di Siena; Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia.

Stefano Bisi, senese, è giornalista professionista. Dopo aver diretto le emittenti Televideosiena e Antenna Radio Esse, attualmente è capo redattore del quotidiano “Corriere di Siena”. Massone dal 1982, è consigliere dell’Ordine del Grande Oriente d’Italia.

Per informazioni: 348 9020618 / 339 8493570

© RIPRODUZIONE RISERVATA