Roma 8 settembre 2010 – (ANSA) Roberto Castelli, globalizzazione nasce da massoneria.

Roma 8 settembre 2010 – (ANSA) Roberto Castelli, globalizzazione nasce da massoneria.

“Il cardinale Tettamanzi dichiara che non dobbiamo diventare localisti in un mondo globalizzato. Ricordo che la globalizzazione non è nè una categoria dello spirito nè un dato ontologico, ma una ideologia che nasce dal pensiero massonico e oggi ha trovato una realizzazione sempre più piena”.

Lo afferma in una dichiarazione il viceministro della lega Nord alle infrastrutture Roberto Castelli.

“E’ pertanto legittimo, a mio avviso, combatterla, atteso che – aggiunge Castelli – i guai che sta portando, in termini di tessuto economico e sociale in un Paese come l’Italia, sono sotto gli occhi di tutti. Ciò non significa chiudersi in se stessi, non significa non accettare le sfide della modernità, bensì rifiutare – conclude – quello che da troppi viene venduto come il vitello d’oro”.

(ANSA) 8 SET 10

Palermo 8 settembre 2010 – (Italpress) Russo “Massoneria in policlinico Messina? Procura informata”.

Palermo 8 settembre 2010 – (Italpress) Russo “Massoneria in policlinico Messina? Procura informata”.

“Ho convocato il dirigente generale del Policlinico di Messina, Giuseppe Pecoraro, su quanto denunciato alla stampa in merito ai condizionamenti massonici, ho chiesto puntuali relazioni sulla situazione al Policlinico di Messina, ho ricevuto l’assicurazione che sono state già denunciate in Procura tutte le cose sui cui era necessaria un’indagine della magistratura e ho avuto puntuali assicurazioni che non c’era alcun condizionamento nella governance dell’azienda ospedaliero-universitaria”.

Lo dice l’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, che torna così sul “caso Messina”.

“Ho ricordato a Pecoraro che se non dovesse sentirsi in grado di garantire una direzione scevra da condizionamenti, avrebbe il dovere di farsi da parte – ha aggiunto Russo. – Avute queste garanzie, ho dato il mio pieno sostegno all’azione di rinnovamento intrapresa alla direzione del Policlinico”.

(Italpress) 8 SET 10

Roma 9 settembre 2010 – (Adnkronos) Unità d’Italia: convegno e iniziative del Grande Oriente d’Italia.

Roma 9 settembre 2010 – (Adnkronos) Unità d’Italia: convegno e iniziative del Grande Oriente d’Italia.

Il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani celebra con una serie di iniziative il XX Settembre e l’Equinozio di Autunno, data quest’ultima che segna la ripresa dei lavori massonici. Il programma degli eventi, come fa sapere lo stesso Goi, prevede un convegno studi dal titolo “Unità d’Italia dopo 150 anni, per restare insieme”, che si terrà sabato 18 settembre alle ore 10.30 a Villa ‘Il Vascello’, in via di San Pancrazio 8, a Roma.

Al convegno studi interverranno Valerio Zanone, Lucio Villari, Santi Fedele, Giorgio Rebuffa, Massimo Teodori e le conclusioni saranno affidate a Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia.

Sempre a Villa ‘Il Vascello’, nello stesso pomeriggio si terrà “Intervista a Giosuè Carducci”, di Marco Poli, spettacolo ideato, interpretato e diretto da Emanuele Montagna cui seguirà un brano del film “Casa Ricordi” (1954); al termine, alle 18.30 circa, il Gran Maestro Gustavo Raffi pronuncerà la tradizionale allocuzione sugli impegni e sulle iniziative della Istituzione nei prossimi mesi.

(AdnKronos) 9 SET 2010

Catanzaro 7 settembre 2010 – (La Gazzetta del Sud) Contro il malcostume dilagante serve una ribellione delle coscienze.

Catanzaro 7 settembre 2010 – (La Gazzetta del Sud) Contro il malcostume dilagante serve una ribellione delle coscienze.

“Fiducia negli italiani, nella certezza che riusciranno a dare un colpo di reni, lo hanno sempre dato anche nei momenti storici in cui tutto sembrava perduto. Per ora ci sono delle minoranze, auspico, credo e desidero che ci sia la realizzazione di questo nostro sogno e aspirazione: un’Italia che respiri il senso dell’ideale che spinse una minoranza a realizzarla. Un processo ancora incompiuto quello dell’unificazione, per cui penso si debbano eliminare quelle infrastrutture che hanno paralizzato e ci hanno portato indietro, ma auspico che ci sia uno sforzo collettivo per andare avanti. La massoneria ha sempre segnato un’apertura verso la modernità, verso il futuro”.

È il messaggio positivo riguardo il consolidamento dell’unità nazionale che rassegna il Gran Maestro Gustavo Raffi del Grande Oriente d’Italia, a conclusione dell’annuale incontro ospitato a Soveria Mannelli e che ha avuto per tema “I 150 anni. Italia e Massoneria: etica e tolleranza per un confronto storico”, organizzato dalla loggia “La Sila – Dionisio Ponzio” numero 363 di Decollatura.

E sull’ancora mancato aggregamento tra mezzogiorno e settentrione d’Italia, Raffi aggiunge “non amo fare distinzioni tra nord, centro e sud: si è tutti italiani. Se mai la differenza è tra cittadini italiani onesti e corrotti che ci sono in ogni parte d’Italia. I problema è invece pensare a quella parte d’Italia che oggi fatica ad esprimersi. Comprendere il mancato superamento del divario tra nord e sud, svegliando il pensiero di un’altra possibile ripartenza, perché sono sempre i filoni di pensiero che costruiscono la storia italiana. La massoneria intesa come collante delle forze democratiche sempre litigiose tra loro. Ma soprattutto deve esserci una ribellione delle coscienze e che l’acquiescenza al malcostume non diventi rassegnazione”.

Il Gran Maestro Raffi è stato ricevuto al Comune nella “Sala della Libertà” dal sindaco Leonardo Sirianni che ha fatto omaggio di un annullo filatelico di una speciale cartolina fatto realizzare per ricordare i 150 anni della spedizione dei Mille.

(La Gazzetta del Sud) 7 SET 2010

Roma 6 settembre 2010 – (Avanti!) Sionismo e massoneria, i veri nemici di Mussolini.

Roma 6 settembre 2010 – (Avanti!) Sionismo e massoneria, i veri nemici di Mussolini.

di Aldo CHIARLE

Nel 1938 (XVI dell’Era Fascista) la Casa Editrice “Baldini & Castoldi” pubblica un libro di Piero Pellicani, dal titolo “Ecco il diavolo:Israele”. L’autore dedica il libro a Giovanni Preziosi “che da venticinque anni, interpretando il pensiero chiaramente espresso da Mussolini, prima e dopo la marcia su Roma, denuncia in ‘Vita Italiana’ il periodo del cosmopolitismo”.
La prefazione è del segretario nazionale del Partito nazionale fascista (Pnf), Roberto Farinacci e, naturalmente è una invettiva ai dirigenti dell’internazionale giudea, ai banchieri giudei e un inno ai “Protocolli dei Savi Anziani di Sion”. Vi è una forsennata esaltazione di Hitler per le parole da lui scritte del suo libro “Mein Kampf”: “La lotta che l’Italia fascista svolge contro le tre maggiori armi del giudaismo, è ottimo indizio del fatto che – sia pure per vie indirette – a questa velenosa potenza superstatale si possono spezzare i denti. Il divieto della Massoneria, delle società segrete, la soppressione della stampa supernazionale e la demolizione del marxismo internazionale permetteranno col tempo, al governo fascista di servire sempre più gli interessi del popolo italiano senza curarsi delle strida dell’idea mondiale ebraica”.
Il primo capitolo del libro è dedicato alle “profezie ebraiche”; il secondo “alla preparazione della guerra civile”. Si parla degli ebrei e del fascismo, con frasi roboanti che saranno categoricamente smentite dalla storia degli anni successivi. È scritto nel capitolo che: “Non c’è alcuno che non sappia collegare il pericolo giallo al pericolo ebraico, nel senso di comprendere che le potenze occulte si servono dell’Asia come di un esercito di avanguardia per la distruzione della civiltà mediterranea”. Ma furono invece la Germania e l’Italia di Mussolini ad allearsi con il Giappone contro la “civiltà mediterranea”. Il terzo capitolo è dedicato all’Ebraismo e all’Americanismo”, con un violento attacco all’italo americano Fiorello La Guardia, sindaco degli ebrei a New York, al presidente Roosevelt accusato di essere ebreo e massone.
Il quarto capitolo riguarda l'”Ebraismo e l’Anglicanismo”, dall’influenza ebraica nei governi inglesi dal 1917, al significato simbolico della bandiera inglese, alla moneta ebraica “il penny” con assurdità linguistiche stupefacenti, sino ad affermare che il linguaggio dell’inglese deriva dall’idioma ebraico. Del V capitolo (dedicato all’Italia e alla Massoneria) parleremo più approfonditamente tra poche righe. Il VI capitolo è tutto concentrato sulle “Influenze ebraiche in Italia”, dalle comunità israelitiche, alla conversione degli ebrei, a come gli ebrei italiani intendono il nazionalismo e come l’Internazionale Socialista è opera ebraica. Il VII capitolo, infine, è dedicato agli “Ebrei e alla conquista di Roma”.
Ma eccoci, come promesso, al capitolo V: “Ebraismo, Massoneria: falsa democrazia”. Naturalmente si inizia dalla guerra civile in Spagna. Ed ecco il testo: “In ‘Regime Fascista’ (Cremona 13-6-1937) si leggeva che il giornale spagnolo ‘Abc’ ha confessato: ‘La massoneria spagnola è interamente a fianco del Fronte Popolare. Lo testimoniano i massoni che lottano su tutti i nostri fronti e quelli che ricoprono dei posti importanti nella Giunta di Difesa e nell’Esercito. Il giornale spagnolo ‘Dia Grafico’ ha dichiarato: massoni sono coloro che attraverso la stampa, la radio e i discorsi, mantengono vivo il fuoco rivoluzionario. Massoni sono i capi militari; massoni coloro che nelle retrovie preparano la vittoria; massoni sono quelli che all’estero ci aiutano a togliere la neutralità. Non si potrebbe essere più sinceri di così. Ma per quanto si riferisce alla parola ‘neutralità’ si deve intendere quella dell’Italia e della Germania; in altre parole i massoni vorrebbero proprio quello che è stato

Catanzaro 3 settembre 2010 – (La Gazzetta del Sud) Il Gran Maestro Gustavo Raffi interverrà al convegno su massoneria e Unità d’Italia.

Catanzaro 3 settembre 2010 – (La Gazzetta del Sud) Il Gran Maestro Gustavo Raffi interverrà al convegno su massoneria e Unità d’Italia.

Il Gran Maestro Gustavo Raffi interverrà al convegno su massoneria e Unità d’Italia Lamezia Terme. Si parlerà dell’Unità d’Italia ma anche del ruolo avuto dalla massoneria nel corso dell’incontro “I 150 anni; Italia e Massoneria; etica e tolleranza per un confronto storico” che si terrà domani a Soveria Mannelli.

Alla giornata di riflessione, inserita nel cartellone delle manifestazioni “Essere a Soveria” promosse dalla locale amministrazione comunale, prenderà parte il gran maestro della massoneria universale, Comunione italiana, del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani Gustavo Raffi.

Il programma prevede alle ore 10 l’incontro con i giornalisti, nel corso di una conferenza stampa che sarà moderata dal giornalista Sergio Tursi Prato e che si terrà nella sala convegni “Ermanno Critelli” della Rubbettino Editore. Alle 12, invece, il sindaco di Soveria Mannelli Leonardo Sirianni riceverà ufficialmente il gran maestro Raffi nel corso di una cerimonia che si terrà nella “Sala della libertà” del Palazzo Cimino sede municipale. Nel pomeriggio, alle ore 17, è previsto l’avvio dei lavori del convegno, che sarà coordinato da Egidio Laraia della loggia “La Sila Dionisio Ponzio” numero 363 dell’Oriente di Decollatura.

Dopo i saluti istituzionali di Federico Nicotera, maestro venerabile della loggia di Decollatura, del primo cittadino di Soveria Mannelli Leonardo Sirianni e di Antonio Seminario, presidente del collegio circoscrizionale dei maestri venerabili della Calabria, seguiranno gli interventi dei relatori. In particolare, Mario Cosco, già docente all’università Magna Græcia di Catanzaro che relazionerà su “Etica e tolleranza tra memoria e futuro”, Fulvio Conti docente all’università di Firenze che parlerà di “Massoneria nella storia d’Italia dall’Unità ai giorni nostri” e Sergio Moravia, docente all’università di Firenze che relazionerà su “Il pensiero massonico e problemi sociali e spirituali del nostro tempo”.

Per rafforzare questo processo di osmosi e di confronto costante con la società civile e con le Istituzioni a vari livelli, anche nell’ambito della trasparenza e di apertura al mondo profano che la gran maestranza Raffi sta portando avanti nel corso di questi anni, le due manifestazioni saranno riprese integralmente e mandate in onda, sull’emittente interregionale “Telitalia”.

(La Gazzetta del Sud) 3 SET 2010

Roma 2 settembre 2010 – (Adnkronos) Serve oggi un nuovo ‘Risorgimento della ragione’.

Roma 2 settembre 2010 – (Adnkronos) Serve oggi un nuovo ‘Risorgimento della ragione’.

“Un ponte per superare l’incompiuto e pensare una nuova idea di Italia. Questo il senso del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Tra riflessione storica e nuove ragioni di impegno condiviso, questo anniversario chiede alle coscienze libere di farsi carico di una storia profonda, proiettandola sul domani”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, parla al’ADNKRONOS delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

“Serve oggi un nuovo ‘Risorgimento della ragione’ -spiega l’avvocato ravennate alla guida di Palazzo Giustiniani- Ci sono tante questioni da affrontare guardando avanti e cogliendo un patrimonio di valori unitari e di sfide aperte. Perciò occorre porre pietre di costruzione per superare quelle che il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha definito ‘le incompiutezze dell’opera di edificazione dello Stato unitario’. Questo -rimarca Raffi- è anche un invito a leggere l’intero di una storia e non solo di una parte”.

“Sono convinto -sottolinea ancora il Gran Maestro del Goi- che questo anniversario possa rappresentare un ‘nuovo innesco’ capace di metterci in sintonia con i problemi reali del paese, superando il cortile delle polemiche e l’egoismo del particolare. Serve, come sempre, il coraggio di sfidare gli elefanti, ovvero le rendite di posizione di chi non ha intenzione di porsi in discussione. Ma occorre anche essere capaci di vedere l’unità nella diversità e multiculturalità dei nostri giorni, e costruire vie per il dialogo: questo vuol dire far strada all’Italia responsabile”.

“In questa topologia del 150° anniversario -sottolinea Raffi- intesa come spazio che raccoglie tutte le voci e le storie al di là della barriere cronologiche, stanno assieme il Gran Maestro massone Giuseppe Garibaldi, il pensiero di Mazzini e il sogno e il dolore di un Sud che è rimasto ancora il primo dovere della politica interna di questo paese. Le celebrazioni del centocinquantenario -ribadisce il Gran Maestro- non possono perciò ridursi a sterile nostalgia: esse hanno senso perchè l’Italia ha bisogno di una nuova e più forte coscienza unitaria”.

“Se questa nostra bella Italia -aggiunge- culla di cultura e di arte, ha un senso, lo ha come paese che crede e scommette sui giovani e sul loro pensiero”. Per la Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani, “la sfida è lottare la visione gattopardesca di abitare sempre il paese degli accomodamenti. Ma significa anche trovare antidoti etici, modelli e prassi per sconfiggere il virus della decomposizione, che affligge molte terre ed energie”.

“Svegliare il sentimento nazionale -sottolinea- vuol dire riscoprire un insieme di valori, di norme e simboli che sono parte di noi, dandoci forza per combattere quello che gli studiosi chiamano il fenomeno della de-istituzionalizzazione. Significa anche riscoprire la bellezza di coltivare un progetto per un’Italia diversa e vera, che non ha paura dell’agorà e del confronto. E’ L’Italia che amiamo -conclude Raffi- non è quella del pensiero sottratto ma del ‘nomos’ del cambiamento di mondo. Quello che più ci intriga, quello per cui vale la pena lottare: un ‘Nuovo Risorgimento’ della ragione e delle coscienze”.

(AdnKronos) 2 SET 2010

Messina 2 settembre 2010 – (La Gazzetta del Sud) Quel “sistema” di potere che blocca la città.

Messina 2 settembre 2010 – (La Gazzetta del Sud) Quel “sistema” di potere che blocca la città.

La Facoltà di Medicina: «Durante la bufera, il “comandante” non deve abbandonarsi a generiche accuse».

Mauro Cucè
L’ombra del sistema clientelare-massonico di nuovo sulla città. A distanza di un anno e mezzo dalla denuncia dell’arcivescovo Calogero La Piana che squassò le coscienze di una città intera, provocando reazioni di diversa natura, Messina torna a confrontarsi con una verità che a molti fa male e che affonda le proprie radici nella storia. Questa volta a gettare il macigno nello stagno è stato il direttore generale del Policlinico, Giuseppe Pecoraro, che martedì ha parlato apertamente di un clima di “fratellanza” che caratterizza tutta la città. Non solo la sanità, sia ben chiaro.
«So di non essere uno gradito, l’ho capito in questi due anni e mezzo – ha detto Pecoraro –. Abbiamo dato vita a provvedimenti storici per questa struttura, ma in tanti mi hanno avvicinato e in maniera subdola hanno provato a convincermi del contrario. Nessuno mi ha minacciato, sia chiaro, ma intimidazioni sotto traccia, ammiccamenti e cose similari, queste sì». E ancora. «In questi anni ho stretto tante mani e troppe volte mi sono sentito passare il dito sul polso, un gesto per capire se io sono affiliato alla massoneria. Qui le cose funzionano così, il meccanismo è ben rodato e non lo scopro certo io. Chi non ci sta viene respinto».
Dichiarazioni pesanti, che inevitabilmente ieri hanno provocato una pioggia di reazioni. A cominciare da quelle di Gustavo Raffi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia che ieri ha sparato contro Pecoraro. «Vedere l’ombra della massoneria nel reparto ginecologia del Policlinico di Messina è sicuramente dovuto a un colpo di sole estivo o a stress post-ferie. Affermare che lì comandano i massoni – aggiunge – che magari si aggirano nei reparti con tanto di cappuccio e camice bianco, è una boutade che francamente fa sorridere e ricorda il vecchio vizio di chi, per combattere gli elefanti dell’inefficienza, cerca capri espiatori nelle facili trame di misteri e baroni».
Per Raffi «invece di vedere cosa accade in sala parto, il manager lamenta anche di essere stato “toccato” sul polso con un segno di riconoscimento massonico e senza essersi sottoposto a visita ortopedica, imputa a questo le disfunzioni di una struttura sanitaria che, senza esprimere giudizi nel merito, forse merita miglior coordinamento. «Rassicuriamo il direttore Pecoraro – conclude con una frecciata al veleno – nessun fratello è implicato nella paradossale vicenda accaduta nell’unità di Ostetricia e ginecologia».
A dire il vero, l’analisi di Pecoraro era più ampia e riguardava i meccanismi che governano la città e non si riferiva alla Massoneria ufficiale, ma al sistema massonico-clientelare che impedisce lo sviluppo. Esattamente come fece La Piana.
Delle affermazioni di Pecoraro ieri si è discusso anche durante l’Assemblea della Facoltà di Medicina e Chirurgia, convocata urgentemente ieri pomeriggio (numeri discordanti sulle presenze). «ll recente deprecabile episodio ha scatenato commenti e reazioni da parte di politici, media e figure istituzionali – si legge nella nota inviata dal preside Emanuele Scribano – sui quali la Facoltà, riunitasi in forma assembleare, intende esprimere alcune valutazioni: si registra come, a fronte di una sentita e condivisa partecipazione da parte del Ministro della Salute ai disagi della famiglia Molonia, lo stesso abbia esorbitato nell’affermazione dell’esistenza di un “humus” favorevole alla crescita dei più deprecabili comportamenti umani e professionali. Tali affermazioni risultano offensive per la parte sana del popolo meridionale, laboriosa, rispettosa delle istituzioni e ingiustamente criminalizzata. Il suddetto riferimento appare ancora più grave se rivolto indiscriminatamente a tutte le figure prof

San Marino 20 agosto 2010 – (San Marino Notizie) Il Vescovo di San Marino Montefeltro sulla massoneria.

San Marino 20 agosto 2010 – (San Marino Notizie) Il Vescovo di San Marino Montefeltro sulla massoneria.

Lettera ai fedeli di Mons. Luigi Negri, Vescovo di San Marino Montefeltro, a proposito della massoneria, a seguito della manifestazione “Alchimia Alchimie che si tiene a San Leo dal 21 al 26 agosto”.

“Le istituzioni, anche quelle locali, non debbono abbracciare e identificarsi con una posizione culturale, ma devono mettere le condizioni perché le varie posizioni culturali presenti in questo contesto possano adeguatamente esprimersi. Questo non accade con Alchimia Alchimie, perché il nesso esplicito fra l’Amministrazione comunale e l’associazione che promuove queste iniziative è fuori discussione; in questo caso, quindi, l’Amministrazione comunale di San Leo finisce per proporre con l’autorevolezza delle istituzioni una posizione culturale che sarà anche molto diffusa ma non è né quella maggioritaria, né quella che ha la maggiore influenza positiva sulla vita della società”.

Vedi lettera Mons. Luigi Negri, Vescovo della Diocesi San Marino Montefeltro

Messaggio del Vescovo di San Marino Montefeltro, Mons. Luigi Negri, sull’iniziativa Alchimia Alchimie 2010 in programma a San Leo dal 21 al 26 agosto.

Ho potuto prendere visione soltanto negli ultimi giorni del programma della manifestazione Alchimia Alchimie che si tiene a San Leo dal 21 al 26 agosto. Ho lavorato oltre 50 anni della mia vita perché nel nostro paese potesse attuarsi una vera pluralità di posizioni culturali, nel rispetto reciproco, senza nessuna egemonia e senza nessuna discriminazione. La mia prima reazione è pertanto che coloro che aderiscono ad un’impostazione massonica della vita, o sono interessati ad essa, possano partecipare a questo momento che è certamente un momento espressivo di tale cultura e di tale sensibilità. Mi auguro anche che le varie iniziative di carattere culturale tese a chiarire il rapporto fra Chiesa e massoneria siano condotte con rigore scientifico, quindi, senza livori ideologici e senza irenismi di maniera.
La Chiesa e la massoneria sono di per sé assolutamente inconciliabili, come ribadito dal documento a firma del Cardinale Ratzinger del 26 novembre 1983. Per altro, introducendo l’ultimo volume dell’amica Angela Pellicciari, dedicato ai Papi e alla massoneria, io ho formulato la cosa in termini che sono radicali ma assolutamente obiettivi. La massoneria nasce con questa inimicizia verso la Chiesa e pertanto persegue la realizzazione di questa nimicizia con la distruzione della Chiesa e della civiltà cristiana e con la sostituzione ad essa di una cultura e di una civiltà sostanzialmente ateistiche, anche quando si fa riferimento all’Architetto dell’universo.
Questa inconciliabilità, che mi preme richiamare come Vescovo di questa Diocesi particolare, non intende realizzare una posizione da parte della Chiesa di San Marino-Montefeltro di esclusione nei confronti di coloro che aderiscono o sono interessati alla posizione massonica, ma intende mettere le condizioni perché il confronto e il dialogo possano avvenire in termini oggettivi e reciprocamente rispettosi.
La mia preoccupazione è, comunque, un’altra e l’avevo già sottolineata in altri momenti: le istituzioni, anche quelle locali, non debbono abbracciare e identificarsi con una posizione culturale, ma devono mettere le condizioni perché le varie posizioni culturali presenti in questo contesto possano adeguatamente esprimersi.
Questo non accade con Alchimia Alchimie, perché il nesso esplicito fra l’Amministrazione comunale e l’associazione che promuove queste iniziative è fuori discussione; in questo caso, quindi, l’ Amministrazione comunale di San Leo finisce per proporre con l’autorevolezza delle istituzioni una posizione culturale che sarà anche molto diffusa ma non è né quella maggioritaria, né quella che ha la maggiore influenza positiva sulla vita della soci

Rimini 19 agosto 2010 – (Il Resto del Carlino) San Leo, spettacoli e magia nel segno di Cagliostro.

Rimini 19 agosto 2010 – (Il Resto del Carlino) San Leo, spettacoli e magia nel segno di Cagliostro.

Il centro del Montefeltro da sabato 21 a giovedì 26 sarà la capitale italiana dell’esoterismo, magia e medicina alternativa.

Spettacoli, magia, convegni dedicati alla massoneria: è la sesta edizione di “Alchimialchimie”, la manifestazione che San Leo dedica a Giuseppe Balsamo conte di Cagliostro e all’esoterismo in generale. Spettacoli di ogni genere, musica, danza e magia, caratterizzeranno il centro del Montefeltro per sei giorni.

Ci saranno anche mercatini di medicina alternativa e alimentazione naturale.Fra i temi delle conferenze e convegni in programma, alcuni sono dedicati alla massoneria e all’Unità d’Italia. Saranno presenti fra gli altri il Gran maestro aggiunto della Gran Loggia d’Italia di Palazzo Vitelleschi, Marco Galeazzi, e Antonio Calderisi del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.

Il 25 in piazza Dante un grande banchetto per gustare i piatti della tradizione locale, in una cena allestita in onore del conte di Cagliostro. Giovedì 26 invece l’incendio della fortezza, spettacolo di fuochi d’artificio con musica scritta per l’occasione.

All’interno della fortezza, tre le mostre: `Antimassoneria, dall’avvento del fascismo ai giorni nostri’, a cura della Gran Loggia d’Italia; `I guardiani dello spirito’, curata da Giacomo Maria Prati e Paolo Lesino; `Alchimia della ragione’, esposizione di Gio Urbinati. Sabato 21, domenica 22 e giovedi’ 26 il costo del biglietto sarà di 5 euro, incluso l’ingresso alla fortezza, mentre negli altri giorni l’entrata è gratuita. Ampi parcheggi e servizi di navetta per il centro storico saranno a disposizione degli ospiti.

(Il Resto del Carlino) 19 AGO 10

Roma 19 agosto 2010 – (ANSA) Nel 2010 boom per il Gran Maestro del GOI nella trasmissione in 1/2 ora dell’Annunziata.

Roma 19 agosto 2010 – (ANSA) Nel 2010 boom per il Gran Maestro del GOI nella trasmissione in 1/2 ora dell’Annunziata.

Conto alla rovescia per Lucia Annunziata che torna domenica 19 settembre alle 14.30 su Raitre con In 1/2 ora: spazio dedicato alla politica e all’attualità con un format ormai più che collaudato come dimostrano i dati d’ascolto della passata stagione tormentata dalla temporanea cancellazione dei talk show nell’ultimo mese prima delle elezioni.

Per la giornalista – che scelse di non andare in onda – la media è stata di 1.313.000 spettatori con uno share dell’8%, nonostante la concorrenza dei grandi eventi sportivi. Piccola ma significativa rivoluzione per il programma: aumentano le puntate, 40 in tutto per una presenza televisiva continuativa di undici mesi su 12 e, soprattutto, arrivano sei speciali in seconda serata.

“Con questi spin off – spiega Lucia Annunziata all’ANSA – vogliamo riscrivere l’alfabeto politico italiano in un momento in cui tutto sta cambiando”. Una sorta di abecedario che accompagni il telespettatore nell’intricato labirinto dei fatti di Stato e delle istituzioni, da B come bipolarismo a R come riforme. La Annunziata guarda e si ispira a un illustre precedente, quello rappresentato da La notte della Repubblica, titolo dell’inchiesta televisiva con la quale nel 1989 Sergio Zavoli fece luce sugli anni di piombo. Esperienza che rimane – a ventuno anni di distanza – tra le più riuscite del giornalismo d’inchiesta capace di utilizzare e valorizzare le potenzialità del mezzo televisivo senza rimanerne ostaggio.

“Il mondo politico – spiega la giornalista – sta collassando. Noi vogliamo raccontare quello che sta accadendo dall’interno ma anche dall’esterno dei Palazzi del potere e delle istituzioni, collocandoci dalla parte cittadini e interpretando il loro punto di vista”. Anche il tradizionale ‘faccia a faccia’ sarà ritoccato, come già sperimentato in passato nelle puntate dedicate al terremoto ad Haiti, con ospite Bertolaso (il 24 gennaio) e a Bettino Craxi, con la figlia Stefania (il 3 gennaio): alla classica intervista si mescoleranno video esclusivi e brevi reportage.

Ma le aspirazioni di sfondare il muro di ascolti tra l’otto e il nove per cento lasciano un pò il tempo che trovano: “Noi abbiamo raggiunto un traguardo importante, ci siamo radicati ma è difficile che i nostri dati d’ascolto possano ulteriormente impennarsi anche rispetto alla media di rete che è del 10% circa. Il nostro programma, in onda la domenica, se la deve vedere con lo sport, le grandi dirette e la sfida è davvero difficile”.

E, nonostante l’agguerrita concorrenza soprattutto dei Gran Premi di Formula 1, Lucia Annunziata in più di una occasione è riuscita ad andare oltre il 10%: la puntata con Gianfranco Fini – in onda il 25 aprile 2009 – ha fatto registrare il top dell’Auditel con il 12.01%. Bene anche quella con Renato Brunetta – trasmessa l’11 ottobre del 2009 – che totalizzò il 10.21%. Se l’é cavata alla grande Antonio Di Pietro con il 10.80% il 14 febbraio del 2009. Nel 2010 boom per il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi, ospite della puntata del 13 giugno: per lui il 9.50%.

(ANSA) 19 AGO 10

Milano 17 agosto 2010 – (Il Giorno) La massoneria del Grande Oriente si sfila: “Verdini non è mai stato un nostro iscritto”.

Milano 17 agosto 2010 – (Il Giorno) La massoneria del Grande Oriente si sfila: “Verdini non è mai stato un nostro iscritto”.

“L’ONOREVOLE Verdini non è iscritto, né lo è mai stato, alla massoneria del Grande oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani”.

Lo afferma il gran maestro aggiunto, Massimo Bianchi, smentendo quanto apparso su alcuni giornali a proposito del coordinatore nazionale del Pdl.

“La sua storia politica, imprenditoriale e le vicende di altra natura che di recente lo vedono coinvolto, a torto o a ragione, non sta a noi sindacarlo riguardano esclusivamente l’onorevole Verdini” aggiunge Bianchi. “Il Grande Oriente d’Italia respinge pertanto ogni accostamento”.

Ieri la polemica sul coordinatore è proseguita non solo sulla sua ipotetica iscrizione alla massoneria, ma soprattutto dopo la decisione della Banca d’Italia di commissariare il Credito cooperativo fiorentino (di cui Verdini era presidente) e di denunciare un conflitto di interessi da 60 milioni. “Bankitalia pone un serio problema etico” attacca Luca Sani, coordinatore del Pd toscano. “Verdini invece di gridare al complotto dovrebbe dimettersi”.

(Il Giorno) 17 AGO 10

Roma 26 luglio 2010 – (Adnkronos) Cossiga: Raffi (Goi), “una storia politica che invita a guardare lontano”.

Roma 26 luglio 2010 – (Adnkronos) Cossiga: Raffi (Goi), “una storia politica che invita a guardare lontano”.

“Gli auguri più sinceri e affettuosi di buon compleanno al presidente Cossiga”. E’ quanto afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, nel messaggio augurale per l’ottantaduesimo compleanno del presidente emerito della Repubblica e senatore a vita Francesco Cossiga.

“A Cossiga – prosegue Raffi – figura di riferimento per tutta la nazione ed esempio di attaccamento ai valori repubblicani va anche l’augurio di ritrovare al più presto la piena forma perchè la sua parola libera, schietta e sempre propositiva, porti al dibattito politico italiano l’innegabile contributo di saggezza cui da decenni ci ha abituato. Tra Cassandra e Pizia, come lo stesso presidente ha scritto di sé, Cossiga è una lezione vivente di etica dello Stato. Una storia che ci invita a guardare lontano”.

(AdnKronos) 26 LUG 2010

Roma 26 luglio 2010 – (ANSA) Cossiga: gli auguri del Grande Oriente d’Italia.

Roma 26 luglio 2010 – (ANSA) Cossiga: gli auguri del Grande Oriente d’Italia.

“Gli auguri più sinceri e affettuosi di buon compleanno al presidente Cossiga”. E’ quanto afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, nel messaggio augurale per l’ottantaduesimo compleanno del presidente emerito della Repubblica e senatore a vita, Francesco Cossiga.

“A Cossiga – prosegue Raffi – figura di riferimento per tutta la nazione ed esempio di attaccamento ai valori repubblicani va anche l’augurio di ritrovare al più presto la piena forma perché la sua parola libera, schietta e sempre propositiva, porti al dibattito politico italiano l’innegabile contributo di saggezza cui da decenni ci ha abituato. Tra Cassandra e Pizia, come lo stesso presiedente ha scritto di sé, Cossiga è una lezione vivente di etica dello Stato. Una storia – conclude il Gran Maestro Raffi – che ci invita a guardare lontano”.

(ANSA) 26 LUG 10

San Galgano (SI) 21 luglio 2010 – (La Stampa) Luca Canonici: “È tutta musica da Sanremo al Grande Oriente”. Il tenore di Pupo ed Emanuele Filiberto canta “Il flauto magico” per i massoni.

San Galgano (SI) 21 luglio 2010 – (La Stampa) Luca Canonici: “È tutta musica da Sanremo al Grande Oriente”. Il tenore di Pupo ed Emanuele Filiberto canta “Il flauto magico” per i massoni.

di Sandro Cappelletto

Mozart non avrebbe potuto immaginare luogo più adatto per Il flauto magico.
Sabato la sua opera, considerata il più alto omaggio mai concepito da un artista alla massoneria, va in scena nell’abbazia sconsacrata e scoperchiata di San Galgano, al confine tra le province di Siena e Grosseto. Qui, nel Duecento, i monaci eressero uno tra gli esempi supremi dello stile gotico-cistercense in Italia. E qui, da qualche anno, le logge toscane – in tutto 109, di cui 44 solo a Firenze – celebrano «l’agape del solstizio d’estate», uno degli appuntamenti rituali della massoneria: «Sovrano architetto dell’Universo, degnati di benedire il nutrimento che stiamo per assumere e di rivolgere uno sguardo benefico su questa assemblea», è la formula con cui si apre quella cerimonia.

«I nostri templi hanno come soffitto la volta stellata – spiega Stefano Bisi, presidente del Collegio massonico toscano -. In questa abbazia, la volta stellata è quella naturale del cielo ed è questo, per noi, il primo elemento di fascino. Inoltre, ci riteniamo gli eredi spirituali dei maestri muratori che hanno costruito questo capolavoro e che, attraverso la verticalità delle navate, volevano elevarsi al cielo. Molti fratelli non perderanno l’appuntamento con Mozart». A poca distanza, sorge l’eremo di Montesiepi, dove il cavaliere Galgano Guidotti, nel 1180, conficcò quella spada nella roccia che ancora oggi, protetta da una teca, si può ammirare. «Indubbiamente, questo è un luogo di elevazione – dice Luca Canonici -. Non soltanto per i massoni, ma chiunque lo visiti. Cantare Mozart qui è un’esperienza meravigliosa e al pubblico arriva questo messaggio di pura bellezza. Per i massoni, evidentemente, c’è un significato ulteriore». Il tenore toscano, 50 anni a settembre, in carriera da 25, interpreta Tamino in questo Flauto. Canonici è anche il direttore artistico di Opera Festival, l’associazione che ogni estate produce spettacoli lirici in Toscana. Quest’anno, Don Giovanni e Flauto magico, prima al Giardino di Boboli, poi a San Galgano. Sempre con ottimi riscontri di pubblico.

Canonici, lei ha avuto ulteriore notorietà all’ultimo Sanremo, quando con Pupo ed Emanuele Filiberto di Savoia ha cantato Italia amore mio.
«Guardo a quell’esperienza in maniera distaccata e divertita. Ho sempre cantato tutto, da Bach a Berio. La voce è il nostro strumento e io, molto umilmente, presto le mie corde vocali alla musica che si presenta. Naturalmente, mi fa più paura cantare alla Scala che a Sanremo».

Dal Rigoletto, l’opera del suo esordio, al Flauto magico. Sanremo a parte, c’è coerenza stilistica.
«Sono sempre stato un carattere indipendente, seguendo due principi: da un lato non formalizzarmi come cantante, non precludermi delle avventure; dall’altro, rispettare la musica, che significa cantare soltanto quello che puoi cantare”.

Da tre anni ha assunto la direzione artistica di questa rassegna. Perché?
«Non siamo un teatro d’opera stabile, dove i problemi di gestione e sindacali sono diventati, negli ultimi anni, molto incombenti. In questa esperienza, vive una dimensione di amicizia, di rapporti personali con cantanti, musicisti, registi, tecnici, che ci permette di andare in scena facendoci lavorare bene. I risultati, in termini di pubblico e di crescente qualità, sono sotto gli occhi di tutti. Se perdi la dimensione umana, anche questo lavoro diventa un’altra cosa».

(La Stampa) 21 LUG 2010

San Marino 16 luglio 2010 – (San Marino Notizie) La Massoneria di San Marino si tira fuori dai 4 alla Flavio Carboni.

San Marino 16 luglio 2010 – (San Marino Notizie) La Massoneria di San Marino si tira fuori dai 4 alla Flavio Carboni.

La Massoneria della Repubblica di San Marino, facente capo al Gran Maestro Italo Casali, si tira fuori da qualsiasi implicazione nel nuovo caso di collegamenti fra faccendieri italiani (Flavio Carboni) e base d’appoggio a San Marino che richiamino situazioni analoghe alla indagine Why not, finita, fra l’altro, in una bolla di sapone.

Si legge su San Marino Oggi: “La Serenissima Gran Loggia di San Marino esiste sul Titano dal 2003, ed è l’unica loggia massonica riconosciuta. Formata da soli sammarinesi e regolare. Certo, però, che i banditi esistono eccome. Noi nascemmo proprio per fronteggiare le irregolarità che esistevano a San Marino dove si riunivano – ed è plausibile lo facciano ancora – gruppi illeciti, formati quasi esclusivamente da italiani”.

Questa la versione ufficiale della Loggia, presieduta dal Gran Maestro Italo Casali che ben ci tiene a precisare l’esistenza di una sola e vera loggia regolare, la sua, quella appartenente al Grande Oriente d’Italia.

Proprio a riguardo, nel 2007, la Serenissima querelò per diffamazione una testata on line romana che la collegò al comitato d’affari sui quali indagava l’allora pm Luigi De Magistris, nell’indagine “Why Not”: la causa è stata vinta proprio nei mesi scorsi e la testata fu condannata a un risarcimento.

Ora, le inchieste romane e toscane sulle tangenti nel settore eolico e sull’esistenza di una “massoneria” irregolare e segreta, hanno portato gli inquirenti nuovamente a San Marino.

(San Marino Notizie) 16 LUG 2010

Roma 13 luglio 2010 – (Il sussidiario.net) Massoneria e cremazione.

Roma 13 luglio 2010 – (Il sussidiario.net) Massoneria e cremazione.

Massoneria e cremazione sono legate tra loro da un nesso inscindibile, o si tratta soltanto di una leggenda? Un lungo articolo di Paolo Mieli sul Corriere della Sera, che prende spunto dal libro di Maria Canella, «Paesaggi della morte. Riti, sepolture e luoghi funerari tra Settecento e Novecento», fa il punto sulla lunga diatriba tra massoni e cristiani sulle differenze tra la cremazione e l’inumazione. Il primo a essere cremato in epoca moderna fu il poeta Percy Shelley nel 1822. Da quel momento la cremazione fu considerata, soprattutto sotto il profilo simbolico, un rito laico, anche se il collegamento con la massoneria avvenne solamente in un momento successivo.

E se è vero che esistevano anche motivazioni igieniche per cui alcuni ritenevano che fosse da preferire la cremazione, in Italia il duro contrasto tra la massoneria e la Chiesa cattolica in materia fu basato soprattutto su motivazioni simboliche. Tra i paladini cremazionisti ci furono Carlo Maggiorani, Agostino Bertani e Luigi Pagliani che nel 1873 riuscirono a far passare per legge un articolo sulla cremazione. I Comuni furono obbligati a cedere gratuitamente l’area necessaria alla costruzione dei crematori, il primo dei quali fu realizzato a Milano nel 1873.

Anche se l’approvazione definitiva della cremazione da parte del Parlamento fu varata su iniziativa di Francesco Crispi, personaggio molto vicino alla massoneria. La Chiesa al contrario si oppose alla cremazione, conscia che avrebbe condotto a una laicizzazione della cerimonia funebre. Ma negli anni Venti del secolo scorso anche il Fascismo disse no alla cremazione, in quanto «cavallo di battaglia della massoneria». Infine nel 1963 si giunse alla definitiva soluzione della diatriba di vecchia data, con la Chiesa che precisò che se la cremazione non veniva scelta come forma di negazione ai dogmi cristiani o di adesione alla massoneria, non era «cosa intrinsecamente cattiva o di per sé contraria alla religione cristiana».

(Il sussidiario.net) 13 LUG 2010

Roma 13 luglio 2010 – (Corriere della Sera) Ceneri, la lunga lotta tra massoni e cristiani di Paolo Mieli.

Roma 13 luglio 2010 – (Corriere della Sera) Ceneri, la lunga lotta tra massoni e cristiani di Paolo Mieli.

In principio fu qualcosa che accadde nel 1822. Quell’anno, ai primi di luglio, il grande poeta inglese Percy Shelley — che dal 1818 si era trasferito in Italia con la seconda moglie Mary, l’autrice di Frankenstein — affogò, a seguito di una tempesta che aveva affondato la sua goletta «Ariel», al largo della costa toscana. Il corpo dell’autore del Prometeo liberato restò in mare una decina di giorni per essere alla fine ritrovato sulla spiaggia di Viareggio. E fu su quella spiaggia che, per decisione del suo grande amico George Byron, fu arso su una pira. Un celebre quadro di fine Ottocento, dipinto da Louis Edouard Fournier, ritrae quel cadavere tra le fiamme, la cerimonia rituale che precedette il trasporto delle ceneri di Shelley a Roma, nel cimitero degli inglesi. Da quel momento la cremazione fu considerata, soprattutto sotto il profilo simbolico, un rito laico. Qualcosa di più importante che un mezzo per liberare le città dalle perniciose conseguenze igieniche dei tradizionale metodi di inumazione dei cadaveri.
La grande legge organica delle sepolture, che imponeva la creazione di cimiteri municipali extraurbani, era stata promulgata da Napoleone in Francia (nel 1804) e poi da noi (nel 1806). Ma fu necessario attendere l’Unità d’Italia perché, nel 1865, si giungesse a una disposizione definitiva che specificava come i comuni dovessero farsi carico della costruzione e della gestione di appropriati cimiteri pubblici e avviava così un cammino assai importante per la regolazione del trapasso (cammino che, tuttavia, procedette a passo di lumaca). Fu in questo contesto che si sviluppò la battaglia cremazionista di cui si occupa il capitolo centrale dell’importante libro di Maria Canella Paesaggi della morte. Riti, sepolture e luoghi funerari tra Settecento e Novecento, che sta per essere pubblicato da Carocci. Volume che si avvale della prefazione di un’autorità in questo campo, Michel Vovelle, autore di La morte e l’Occidente (Laterza). Vovelle è molto incoraggiante nei confronti della Canella e si spinge a lodare la sua «imprudenza», grazie alla quale l’autrice ha osato cimentarsi «con la coorte degli storici della morte» apportando «con pieno diritto» molti «arricchimenti alla disciplina». E, a tal proposito, Vovelle cita proprio le pagine sulla cremazione.
A questo tema, l’incinerazione dei cadaveri, erano già stati dedicati alcuni volumi pionieristici: La morte laica. Storia della cremazione in Italia (1880-1920)e La morte laica. Storia della cremazione a Torino (1880-1920), editi entrambi da Paravia e curati rispettivamente da Fulvio Conti, Anna Maria Isastia, Fiorenza Tarozzi e da Augusto Comba, Serenella Nonnis Vigilante, Emma Mana; si parlava della questione anche in La morte e l’immortale.
La morte laica da Garibaldi a Costa (Lacaita) di Dino Mengozzi, oltre che in Una battaglia laica. Un secolo di storia della Federazione italiana per la cremazione di Marco Novarino e Luca Prestia (con una prefazione di Franco Della Peruta), edito dalla Fondazione Fabretti. Particolare attenzione era stata dedicata dagli accurati saggi di Comba e della Isastia — nei volumi succitati in cui i due storici figurano tra i curatori — al ruolo della massoneria in questa disputa. Ruolo che è ben analizzato anche in questo nuovo libro.
Scrive Canella che la battaglia cremazionista nacque come rivolta contro lo stato delle sepolture urbane indiscriminate e come soluzione all’emergenza igienica causata dallo scarso o inesistente controllo sulle pratiche di inumazione. Anche se lei stessa mette subito in evidenza «come i danni e i pericoli provocati dalle sepolture, rilevati nelle accuse dei cremazionisti, fossero in gran parte retaggio dei sistemi di inumazione precedenti alla nascita dei cimiteri pubblici extraurbani voluti dalle amministrazioni comunali dai primi dell’Ottocento in

Roma 12 luglio 2010 – (Il Giornale) La P3? Altro che loggia.

Roma 12 luglio 2010 – (Il Giornale) La P3? Altro che loggia.

«La P3? Altro che loggia. Le cricche e le lobby non c’entrano nulla con la massoneria»
di Mariateresa Conti

Le cronache di questi giorni, quelle che ipotizzano l’esistenza di una nuova P2, anzi di una P3, lo hanno a dir poco stupito. E Massimo Introvigne, sociologo, storico, fondatore e direttore del Centro studi sulle nuove religioni, è uno che di massoneria e dintorni se ne intende. Proprio per questo, dunque, la presunta P3 ipotizzata dai magistrati romani, in quanto associazione segreta a carattere massonico, non lo convince. «È un’etichetta – sottolinea – che mi lascia perplesso. La P2, all’origine, nasce come loggia regolare, è dopo la nascita, per la particolare personalità del suo maestro venerabile, che diventa altro. Ma in questa presunta P3, se c’è qualcosa, forse si tratta più di massoneria di cartapesta che di massoneria vera. Sarà una cricca, una lobby, ma non tutti i gruppi di pressione possono essere etichettati come massoneria».

Dunque secondo lei è una bufala?
«Io non posso entrare nel merito, anche perché non conosco assolutamente le carte processuali di questa vicenda. Ma da quello che ho letto sui giornali mi sembra che manchi quell’elemento di carattere rituale che distingue un’associazione segreta tout court da un’associazione massonica».

Un elemento che esisteva invece nella P2.
«Sia chiaro un punto. Le logge di Propaganda di per sé sono logge regolari, che in Italia nascono in massima parte nel periodo post-unità. In questo quadro, al di là delle evoluzioni successive, anche la P2 nasce come loggia regolare. Gelli era un dignitario del Grande Oriente che poi ha usato la fiducia delle persone per altro. Ma in questa nuova inchiesta manca, o almeno non è stato reso noto, il legame con la massoneria principale. E se manca questo, se non ci sono l’elemento rituale, il percorso iniziatico, la pretesa anche posticcia di legarsi a riti dei fratelli massoni nati in Inghilterra nel 1717, non possiamo parlare di massoneria».

Le logge massoniche, dunque, hanno caratteristiche specifiche. Eppure in Italia ogni volta che si ipotizzano trame oscure ecco che spunta l’ombra della massoneria, più o meno deviata…
«È un problema antico. Nell’800 lo scrittore siciliano Luigi Capuana diceva che era una bugia dire che tutti i massoni sono farabutti, ma che era vero invece che nel mondo tutti i farabutti sono massoni. Comunque, nell’essere sempre legata alle trame oscure, la massoneria italiana qualche colpa ce l’ha. Perché sin dalle sue origini, già all’epoca di Crispi, è stata coinvolta in scandali, delitti, storie di collusioni».

Ma se le logge hanno regole precise come si può etichettare come massoneria una lobby, una cricca, un gruppo di pressione?
«Questo è un altro problema legato alla nostra normativa. In Italia qualsiasi organizzazione può dirsi massonica senza averne diritto e non accade nulla. In Inghilterra non succede, sarebbe un reato. È per questo che, dal secondo dopoguerra in poi, sono nate una miriade di organizzazioni che si chiamano massonerie. Molte sono innocue, ma a volte ne nascono alcune che tessono trame mafiose o truffaldinerie. Nel caso di questa presunta P3 non so dove siamo, è tutto talmente vago. L’impressione è però che al massimo ci troviamo in un sottobosco che nulla ha a che fare con le vere logge massoniche».

(Il Giornale) 12 LUG 2010