Roma 15 maggio 2010 – (Adn kronos) Massoneria: Raffi (GOI), Fratelli-Coltelli? Storia vecchia non ci crede più nessuno. Nulla di nascosto, la lezione della comunione è più profonda.

Roma 15 maggio 2010 – (Adn kronos) Massoneria: Raffi (GOI), Fratelli-Coltelli? Storia vecchia non ci crede più nessuno. Nulla di nascosto, la lezione della comunione è più profonda.

“Fratelli, coltelli? Roba davvero vecchia, non ci crede più nessuno. Si è trattato di una ribollita, neanche ben fatta”. Dopo l’inchiesta di ‘Panorama’ sulla maggiore obbedienza massonica italiana, Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia parla così all’ADNKRONOS di quelle che definisce “accuse infamanti e soprattutto infondate all’Istituzione, smentendo categoricamente contenuti e ‘retroscena’ di una ricostruzione giornalistica non verificata che campeggia sulle pagine di un settimanale”.

“Tanto clamore – sottolinea il numero uno del Vascello – riguarda in realtà cose trite e ritrite, dando fiato ad argomentazioni coperte da anonimato e veicolate attraverso siti internet altrettanto anonimi, peraltro aperti all’estero, che durante la campagna elettorale per la Gran Maestranza non hanno guardato le regole dell’etica”.

“Stando a questi gossip mal riusciti – aggiunge l’avvocato ravennate dal 1999 alla guida di Palazzo Giustiniani – il vero segreto della Massoneria sarebbe rappresentato da un’auto con autista a disposizione del Gran Maestro? Suvvia, siamo seri: la secolare lezione della Massoneria è altra e ben più profonda”.

“Tanto per la cronaca, quale esempio che le accuse fatte sono parole al vento – precisa Palazzo Giustiniani – non ho mai disposto di auto o autisti al mio servizio, cosa che tutti sanno e mi sembra – sorride Raffi – perfino ridicolo rimarcarlo”.

“Ho aperto le porte del Tempio – fa notare Raffi – a tutti coloro che hanno voluto e vogliono confrontarsi con i Fratelli in un cammino di Luce, Sapienza e Bellezza e non c’è nulla di nascosto. Indietro però non si torna, perché il tempo delle catacombe è finito”.

“Alle calunnie volgari – rimarca il Gran Maestro del Goi – si può rispondere solo con il disprezzo e nelle aule di giustizia, quando magari finalmente, se ne avranno il coraggio, si potrà guardare negli occhi chi sparge veleno abbaiando alla luna ed evitando di assumersi responsabilità col rifugiarsi nell’anonimato”.

Perciò, annuncia Raffi, “il Grande Oriente d’Italia si riserva di adire alle vie legali per tutelare in ogni sede l’onorabilità dell’Istituzione e delle persone che la rappresentano. Abbiamo nel cuore una lezione della fratellanza universale: con il fango vecchio non si cementano pietre. Questo è un attacco strumentale portato a segno, ma non riuscito nel suo intento di destabilizzare la comunione, in un momento in cui nel Goi sono in corso le elezioni regionali”.

“Noi – assicura il Gran Maestro – continuiamo nel nostro progetto di ‘Nuova Primavera’, rendendo sempre più il Grande Oriente d’Italia una casa di vetro, in confronto costante con la società, scuola di umanità e laboratorio di idee. Quanto agli altri – taglia corto Raffi – o sono poco credibili: continuino pure a incrociare il microfono con le loro ossessioni. La verità è altra cosa rispetto alle loro urla da cortile e dai teoremi su complotti che non esistono o su gestioni che nulla hanno di grigio. Sappiamo, per dirla con Marguerite Yourcenar, che il tempo è sempre un gran signore e per far verità rispetto all’ennesimo polverone alzato ad arte non temiamo carte bollate né aule di tribunale, pronti sempre al confronto a viso aperto su ogni questione”.

“Come abbiamo detto alla Gran Loggia a Rimini, conclude Raffi, da tempo ci siamo fatti le domande appropriate rispetto al nostro tempo ed abbiamo scelto di volare alto come le aquile, lasciando così ad altri il volare basso: come i polli. Una scelta di vita e un percorso da veri massoni. Iniziati alla forza della Vita”.

(Adn Kronos) 15 MAG 2010

Roma 14 maggio 2010 – (Adn kronos) Massoneria: Raffi, no a ricostruzioni giornalistiche infondate. GOI è una casa di vetro.

Roma 14 maggio 2010 – (Adn kronos) Massoneria: Raffi, no a ricostruzioni giornalistiche infondate. GOI è una casa di vetro.

“Accuse infamanti e soprattutto infondate. Smentendo categoricamente contenuti e ‘retroscena’ di una ricostruzione giornalistica non verificata che oggi campeggia sulle pagine di un settimanale, il Grande Oriente d’Italia si riserva di adire alle vie legali per tutelare in ogni sede l’onorabilità dell’Istituzione e delle persone che la rappresentano. Con il fango vecchio non si cementano pietre”..

Lo sottolinea in una nota l’avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.

“Noi continuiamo nel nostro progetto di ‘Nuova Primavera’, rendendo sempre più il Grande Oriente d’Italia una casa di vetro, in confronto costante con la società e laboratorio di idee. Quanto agli altri – prosegue l’avvocato Raffi – sono poco credibili: continuino a incrociare il microfono con le loro ossessioni. Per far verità rispetto all’ennesimo polverone alzato ad arte non temiamo carte bollate nè aule di tribunale, pronti sempre al confronto a viso aperto su ogni questione”.

(Adn Kronos) 14 MAG 2010

Roma 13 maggio 2010 – (AGI) Italia 150: Bianchi (GOI), da ideali Risorgimento no disgregazione.

Roma 13 maggio 2010 – (AGI) Italia 150: Bianchi (GOI), da ideali Risorgimento no disgregazione.

La Massoneria italiana, protagonista del Risorgimento, conferma il suo impegno in vista del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, prganizzando per sabato 15 maggio a Camogli un convegno di studi su “Simone Schiaffino e il Risorgimento, nel 150esimo anniversario della morte per l’Unità d’Italia”. Schiaffino, uno dei Mille di Garibaldi, alfiere sul campo di battaglia, venne ucciso da una fucilata dei borbonici a Calatafimi.

Massimo Bianchi, Gran Maestro aggiunto del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, osserva: “In un momento storico nel quale, nel nostro Paese, i municipalismi spesso ignorano e vilipendono la sacralità delle libere istituzioni nate dal Risorgimento, il GOI rivendica la grande tradizione unitaria italiana, il senso civile del Risorgimento e la valenza dell’apporto laico, che occorre siano oggi riaffermati in presenza di tentativi di revisionismo antiunitario”.

“Il Risorgimento – aggiunge Bianchi – non rappresenta un’anticaglia sentimentale, ma una storia di sangue e ragione tessuta nel corpo della Nazione. Vanno valorizzati il suo spirito profondo, le sue regole di libertà fondate sulla ragione e sulla laicità della convivenza civile, ideali che possono costituire l’antidoto più efficace contro la disgregazione civile. Non può esistere un Paese senza memoria ed è perciò che la memoria del Risorgimento è un elemento fondamentale. Per la Massoneria è importante ricordare l’impegno dei liberi muratori per legittimare uno Stato che allora nasceva debole e per determinarne la sua modernizzazione”.

(AGI) 13 MAG 10

Roma 12 maggio 2010 – (Adn kronos) Massoneria: GOI nel Tempio di Garibaldi festeggia il decano Chiarle.

Roma 12 maggio 2010 – (Adn kronos) Massoneria: GOI nel Tempio di Garibaldi festeggia il decano Chiarle.

“Questa sera a Roma, nella sede della Libera Muratoria, nel Tempio dedicato a Giuseppe Garibaldi, si riuniranno Fratelli da tutta Italia per festeggiare i 65 anni di Lavoro Massonico di Aldo Chiarle, giornalista, socialista, Uomo libero e Libero Muratore”.

Lo annuncia il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, sottolineando come “dalle pagine dell’ “Avanti!”, da innumerevoli anni, Aldo Chiarle racconti il vero volto della Massoneria, i suoi ideali, le sue battaglie e la sua capacità di confronto, seguendone gli intrecci con la storia e la cronaca politica e sociale. Senza compromessi, senza ipocrisie, con un invidiabile spirito caustico: questo il suo carattere e il suo contributo alla Massoneria”.

“Sin da giovanissimo, negli anni della Resistenza, fino ad oggi che è Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia – prosegue Raffi – Chiarle è stato fedele all’unico ideale della libertà di pensiero, con la sua penna che sa raccontare appartenenze. Il suo esempio costituisce un riferimento certo, di vissuto e di sapienza, per i tanti giovani Fratelli della nostra Istituzione, testimoniando i valori profondi che Palazzo Giustiniani, scuola di umanità e libertà, sa trasmettere cogliendo la lezione di una storia profonda che scorre nel tempo degli uomini. Il primato di Aldo Chiarle – dice ancora Raffi – sono infatti le sue idee giovani, cercando con noi una verità da portare all’alba. Gli siamo tutti grati per quello che insegna con il sorriso e il suo bastone da saggio che cammina, come lui, sempre avanti le cose”.

(Adn Kronos) 12 MAG 2010

Roma 12 Maggio 2010 – (Avanti!) “Dare all’umanità sfide di lungo respiro” – di Aldo Chiarle.

Roma 12 Maggio 2010 – (Avanti!) “Dare all’umanità sfide di lungo respiro” – di Aldo Chiarle.

Fra tutte le Grandi Logge alle quali ho partecipato – e sono tante, essendo stato iniziato alla Massoneria nel lontano 8 maggio 1945 – forse quella di quest’anno è quella che più mi ha colpito, per la presenza di tanti giovani entusiasti e nelle sedute pubbliche anche per la partecipazione di moltissimi “profani” interessati ai dibattiti che si sono tenuti in tre giorni di attività. Dalla Grande Loggia sono passate poche settimane e mi arrampico al Grande Oriente d’Italia di Villa del Vascello, a Roma, per sentire le impressioni di Gustavo Raffi, che da oltre dieci anni è il Gran Maestro della Massoneria del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.La sede della Massoneria a Roma è la sede storica della Repubblica Romana; perché proprio al Vascello si è tenuta la battaglia fra l’esercito francese chiamato da Pio IX ed i garibaldini di Giuseppe Garibaldi, conclusasi con la vittoria di Garibaldi, ma dove venne ferito a morte Goffredo Mameli, autore dell’Inno che oggi giustamente è l’Inno nazionale italiano.Domando a Raffi la sua impressione sui lavori della Grande Loggia e la risposta non poteva che essere entusiasticamente favorevole.

Perché alla mia domanda dice: “Abbiamo passato giorni di vero confronto. È la nostra strada guardare negli occhi le cose e lottare perché possano migliorare i giorni e le stagioni dell’Uomo. Con i nostri lavori, gli approfondimenti e i tanti momenti di riflessione che ci hanno visto stare assieme, conoscerci ancora meglio e rinsaldare vecchi doveri, abbiamo ancora una volta arato un campo: quella della nostra capacità di guardare lontano, di indicare al nostro tempo delle linee-guida che come archetipi valgono per quanto volgiamo contribuire a costruire. Non dobbiamo e non vogliamo tornare indietro, non chiudiamo gli occhi, continuiamo a camminare verso una nuova alba”.
“Sta a tutti noi, insieme – continua Raffi -, riuscire a fare della Massoneria un ‘coagulo’ di forze propositive come terreno di partenza con cui misurarsi senza nasconderne provvisorietà e mancanza di pensieri forti. Occorre andare verso quel ‘racconto condiviso’, di cui parlava Oscar Giannino in un passaggio del suo intervento in una tavola rotonda, innervando capacità di ascolto nella società nella quale viviamo da Liberi Muratori, costruttori di umanità. E se Giannino giustamente rimarcava che da qui a poco nello scenario geopolitico ‘il mondo sarà di chi ha fame’, noi crediamo anche che ‘aver fame’ significhi desiderare il cambiamento, essere aperti al nuovo che accadrà anche con il nostro lavoro, disporsi al passaggio della verità che non di rado incrocia il cammino di chi sa scalare montagne per cercare una ragione per lottare ancora. Per noi questo vuol dire anche sentirsi parte di un destino condiviso, di un’avventura unica che cuce la nostra voglia di raccontare la primavera che bussa alle porte del tempo. Forse in questi giorni non avremo dato molte risposte. Di sicuro, però, abbiamo posto buone domande. Quando c’è polvere, aprire una finestra è già un passo giusto. E fa bene”.

“Ora che abbiamo scaldato il nostro cuore – prosegue il Gran Maestro – con la capacità di misurarci sul campo, di saper parlare agli altri, di saper intercettare domande, dobbiamo farci promotori di quella che definisco una responsabilità diffusa, facendoci segno per altre percorrenze perché concretamente sapremo dimostrare che si può cambiare, che c’è gente che ci mette la faccia e ci scommette il cuore. Dopo aver sentito i segni dell’affetto fraterno, siamo più capaci di portare fuori dal Tempio la gioia di vivere un sogno possibile: essere Uomini veri, di lealtà e di coraggio. Uomini che sanno rischiare, inattuali perché quando tutti fanno spallucce, vogliono costruire anche sulle rovine”.

“L’auspicio che si è levato forte

Perugia 9 maggio 2010 – (Corriere dell’Umbria) La svolta della massoneria.

Perugia 9 maggio 2010 – (Corriere dell’Umbria) La svolta della massoneria.

A Perugia il secondo meeting con le logge di tutta Europa tra esoterismo e illuminismo. Gli iscritti: “Basta segretezza. Vogliamo un nuovo ruolo sociale e culturale”.

Fratelli massoni. Sono diciannove le Logge attive a Perugia e ieri alcuni fortunati hanno visitato la casa di via Cavour.

Un nuovo orientamento sociale che punta al miglioramento dell’uomo sotto il profilo culturale. Questa è la nuova posizione della massoneria perugina, che ieri ha aperto al pubblico la sede della nuova Casa massonica di Corso Cavour. Suddivisa in quattro templi, la struttura è luogo di incontro per i fratelli massonici aderenti alle diciannove logge presenti sul territorio.

“La massoneria vuole aprirsi alla società scongiurando quel senso di segretezza che per molti anni ha contrassegnato in maniera inappropriata questa storica organizzazione”.

Ad affermarlo è stato Salem Bunuara, gran maestro e responsabile della casa, che ha tenuto a sottolineare come nelle assemblee dei fratelli “non si discute mai né di politica né di religione”. Questo per creare un’atmosfera cordiale e allontanare le divergenze e per mantenere fede al messaggio della massoneria che “sin dalla sua nascita – ha aggiunto Bunuara – persegue il grande obiettivo di creare e modificare i processi culturali in senso positivo per il bene della società“.

La nuova sede è stata oggetto, negli ultimi anni, di un profondo restauro che ha consentito di recuperare un ambiente di culto. Il tempio principale, infatti, era in precedenza sede di una chiesa del quattrocento di cui sono state mantenute ed evidenziate le scritte sulle volte dedicate alla figura della Maria Vergine. Nella Casa massonica sono presenti altri tre templi, dove appaiono i simboli che caratterizzano l’organizzazione. Il tempio massonico rappresenta il mondo nella sua completezza, dove figurano il cielo stellato, i segni zodiacali e due colonne dove sopra i capitelli sono posti un mappamondo e un cesto di melograni (quest’ultimo inteso come segno di fertilità).

Molto importante per il suo significato è il pavimento a scacchi, simbolo del contrasto infinito tra bene e male e anche del cambiamento dell’uomo, perché, come ha spiegato lo stesso Bunuara, “nessuno può abbracciare il bene se prima non è stato in grado di superare il male”.

Ogni avvenimento che scaturisce dalle sedute delle logge è puntualmente registrato dalla figura del segretario, preceduto da un maestro venerabile a cui fanno seguito il primo e il secondo sorvegliante. La figura dell’oratore, invece, è costantemente impegnata a far osservare le leggi ai fratelli massoni.

Dopo una lunga attesa, durata decenni, la massoneria umbra è riuscita quindi ad avere una sede di proprietà, concludendo così il lungo periodo di peregrinazione iniziato nel 1925. Con la giornata di ieri, dunque, le logge umbre e perugine hanno inaugurato un nuovo percorso che ha la grande ambizione di inserire la massoneria all’interno della società come istituzione vicina ai cittadini caratterizzata da una moderna un’apertura culturale di impronta democratica.

Meeting in mattinata nella Sala dei Notari di palazzo dei Priori la Loggia Quatuor Coronati aveva organizzato il secondo meeting di studi massonici “Illuminismo e massoneria, un percorso non sempre parallelo”.

Dopo i saluti dei “fratelli” provenienti dall’Austria, Croazia, Francia, Germania, Inghilterra, Montenegro Serbia, Spagna, Svizzera e Ungheria, ha preso il via la tavola rotonda tenuta da Santi Fedele, professore di storia contemporanea all’università di Messina, Giambiagio Furiozzi, collega dell’università perugina, Gian Marco Cazzaniga professore di filosofia morale dell’università di Pisa e Antonio Panaino, professore