Roma 12 luglio 2010 – (Il Giornale) La P3? Altro che loggia.

Roma 12 luglio 2010 – (Il Giornale) La P3? Altro che loggia.

«La P3? Altro che loggia. Le cricche e le lobby non c’entrano nulla con la massoneria»
di Mariateresa Conti

Le cronache di questi giorni, quelle che ipotizzano l’esistenza di una nuova P2, anzi di una P3, lo hanno a dir poco stupito. E Massimo Introvigne, sociologo, storico, fondatore e direttore del Centro studi sulle nuove religioni, è uno che di massoneria e dintorni se ne intende. Proprio per questo, dunque, la presunta P3 ipotizzata dai magistrati romani, in quanto associazione segreta a carattere massonico, non lo convince. «È un’etichetta – sottolinea – che mi lascia perplesso. La P2, all’origine, nasce come loggia regolare, è dopo la nascita, per la particolare personalità del suo maestro venerabile, che diventa altro. Ma in questa presunta P3, se c’è qualcosa, forse si tratta più di massoneria di cartapesta che di massoneria vera. Sarà una cricca, una lobby, ma non tutti i gruppi di pressione possono essere etichettati come massoneria».

Dunque secondo lei è una bufala?
«Io non posso entrare nel merito, anche perché non conosco assolutamente le carte processuali di questa vicenda. Ma da quello che ho letto sui giornali mi sembra che manchi quell’elemento di carattere rituale che distingue un’associazione segreta tout court da un’associazione massonica».

Un elemento che esisteva invece nella P2.
«Sia chiaro un punto. Le logge di Propaganda di per sé sono logge regolari, che in Italia nascono in massima parte nel periodo post-unità. In questo quadro, al di là delle evoluzioni successive, anche la P2 nasce come loggia regolare. Gelli era un dignitario del Grande Oriente che poi ha usato la fiducia delle persone per altro. Ma in questa nuova inchiesta manca, o almeno non è stato reso noto, il legame con la massoneria principale. E se manca questo, se non ci sono l’elemento rituale, il percorso iniziatico, la pretesa anche posticcia di legarsi a riti dei fratelli massoni nati in Inghilterra nel 1717, non possiamo parlare di massoneria».

Le logge massoniche, dunque, hanno caratteristiche specifiche. Eppure in Italia ogni volta che si ipotizzano trame oscure ecco che spunta l’ombra della massoneria, più o meno deviata…
«È un problema antico. Nell’800 lo scrittore siciliano Luigi Capuana diceva che era una bugia dire che tutti i massoni sono farabutti, ma che era vero invece che nel mondo tutti i farabutti sono massoni. Comunque, nell’essere sempre legata alle trame oscure, la massoneria italiana qualche colpa ce l’ha. Perché sin dalle sue origini, già all’epoca di Crispi, è stata coinvolta in scandali, delitti, storie di collusioni».

Ma se le logge hanno regole precise come si può etichettare come massoneria una lobby, una cricca, un gruppo di pressione?
«Questo è un altro problema legato alla nostra normativa. In Italia qualsiasi organizzazione può dirsi massonica senza averne diritto e non accade nulla. In Inghilterra non succede, sarebbe un reato. È per questo che, dal secondo dopoguerra in poi, sono nate una miriade di organizzazioni che si chiamano massonerie. Molte sono innocue, ma a volte ne nascono alcune che tessono trame mafiose o truffaldinerie. Nel caso di questa presunta P3 non so dove siamo, è tutto talmente vago. L’impressione è però che al massimo ci troviamo in un sottobosco che nulla ha a che fare con le vere logge massoniche».

(Il Giornale) 12 LUG 2010

Roma 9 luglio 2010 – (Adnkronos) Inchiesta Eolico: Raffi (GOI), Parlare di P3 è colpo di teatro. No a ombre Gelliste, si chiamino le cose con il loro nome.

Roma 9 luglio 2010 – (Adnkronos) Inchiesta Eolico: Raffi (GOI), Parlare di P3 è colpo di teatro. No a ombre Gelliste, si chiamino le cose con il loro nome.

“Una sigla non fa primavera. Parlare di P3 o declinare comunque la P maiuscola per configurare scenari terrificanti e ombre gelliste, laddove si configurano da parte degli investigatori esclusivamente ipotesi criminali, è sicuramente un colpo di teatro”.

Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, commenta all’ADNKRONOS l’inchiesta per gli appalti sull’eolico in Sardegna che vede accusati di associazione per delinquere e violazione della legge Anselmi, che vieta la creazione di associazioni segrete, Flavio carboni, Pasquale Lombardi e Arcangelo Martino.

“Laddove invece si accertino crimini e responsabilità -rimarca l’avvocato ravennate dal 1999 alla guida di Palazzo Giustianiani- si chiamino le cose con il loro nome”.

“Ferma restando -conclude Raffi- la condanna inappellabile che il Grande Oriente d’Italia ha formulato a suo tempo e poi reiterato nei confronti del fenomeno P2″.

(AdnKronos) 9 LUG 2010

Cagliari 30 giugno 2010 – (ANSA) Sardegna; Consiglio ricorda ex Gran Maestro Corona.

Cagliari 30 giugno 2010 – (ANSA) Sardegna; Consiglio ricorda ex Gran Maestro Corona.

Il Consiglio regionale della Sardegna ha commemorato, con cinque minuti di sospensione della seduta, la figura di Armandino Corona, esponente di spicco della politica isolana e, nel 1982, nominato Gran Maestro del Grand’Oriente d’Italia.

La presidente dell’assemblea, Claudia Lombardo, ha ricordato che “fu chiamato a gestire il momento difficile seguito alle vicende legate alla P2”.
“Corona – ha proseguito – la contrastò con grandissimo rigore ed energia e contribuì in modo decisivo alla condanna dell’artefice della Loggia segreta e alla sua espulsione dalla Massoneria”.

Corona, morto poco più di un anno fa all’età di 89 anni, fu vicesegretario nazionale del Partito Repubblicano, consigliere regionale dal 1969 al 1984, Presidente dell’assemblea legislativa sarda dal 1979 al 1981, vice presidente della Giunta e assessore degli Affari generali.
“Antifascista, autonomista convinto, laico e progressista – è stato detto nella commemorazione – ha fortemente influenzato l’intera storia autonomistica della Sardegna”.

(ANSA) 30 GIU 10

Cagliari 30 giugno 2010 – (L’Unione Sarda) La Regione ricorda Armandino Corona.

Cagliari 30 giugno 2010 – (L’Unione Sarda) La Regione ricorda Armandino Corona.

Il Consiglio regionale della Sardegna ha commemorato, con cinque minuti di sospensione della seduta, la figura di Armandino Corona, esponente di spicco della politica isolana e, nel 1982, nominato Gran Maestro del Grand’Oriente d’Italia.

La presidente dell’assemblea, Claudia Lombardo, ha ricordato che “fu chiamato a gestire il momento difficile seguito alle vicende legate alla P2”.
“Corona – ha proseguito – la contrastò con grandissimo rigore ed energia e contribuì in modo decisivo alla condanna dell’artefice della Loggia segreta e alla sua espulsione dalla Massoneria”.

Corona, morto poco più di un anno fa all’età di 89 anni, fu vicesegretario nazionale del Partito Repubblicano, consigliere regionale dal 1969 al 1984, Presidente dell’assemblea legislativa sarda dal 1979 al 1981, vice presidente della Giunta e assessore degli Affari generali.
“Antifascista, autonomista convinto, laico e progressista – è stato detto nella commemorazione – ha fortemente influenzato l’intera storia autonomistica della Sardegna”.

(L’Unione Sarda) 30 GIU 10