Publio Cortini

Publio Cortini nacque a Roma il 13 settembre 1895. Fu presidente della società “Mater” (acronimo per “Motori Alimentatori Trasformatori Elettrici Roma”), la più importante industria romana dell’epoca. Iniziato massone nella Loggia Rienzi di Roma il 5 novembre 1919, due anni dopo venne elevato al grado di Maestro. Gran Tesoriere nel 1945, durante la Gran Maestranza di Guido Laj, fu eletto alla massima carica del Grande Oriente d’Italia  il 4 ottobre 1953. Rieletto a maggio di tre anni dopo, nel novembre successivo, problemi di salute indussero Cortini a delegare al Gran Maestro Aggiunto Pasquale Del Torto le sue funzioni nei momenti di bisogno. Le fonti non documentano perciò le sue dimissioni. Del Torto firmava alcuni decreti ma sempre come Gran Maestro Aggiunto e Cortini continuò a firmare i decreti fino alle nuove elezioni per la carica di Gran Maestro.

Il suo mandato fu caratterizzato da un’intensa attività internazionale per inserire di nuovo il Grande Oriente nella compagine delle Gran Logge regolari del mondo. Fu particolarmente efficace il suo impegno negli Stati Uniti dove ottenne il riconoscimento di quasi tutte le Comunioni degli stati federati. Nel 1960 Publio Cortini chiuse la vertenza giudiziaria con lo stato italiano, iniziata nel 1948, per Palazzo Giustiniani, con la concessione e l’utilizzo per vent’anni di alcune stanze della storica sede della Massoneria italiana. Intensa anche la sua attività per la ricomposizione della Comunione nazionale riunendo gruppi sparsi sorti nel secondo dopoguerra con il risveglio della Libera Muratoria. Salvò i “libri matricola” del Grande Oriente d’Italia dalla distruzione.