Lodovico Frapolli

Nato a Milano il 23 marzo 1815, Lodovico Frapolli fu un convinto patriota. Partecipò a tutte le imprese garibaldine dal 1860 al 1871, dopo lunghi anni di esilio. Fu deputato nella 7ª e poi dalla 9ª alla 11ª legislatura. La sua infanzia e adolescenza è legata all’ambiente borghese medio-alto della sua città dove la sua famiglia aveva ottime conoscenze. Per fare un esempio: suo padre era intimo di Alessandro Manzoni e più volte da bambino trascorse le vacanze con la madre nella casa dello scrittore a Brusuglio. Frequentò, con ottimi risultati, la scuola cadetti di Olmütz (Olomouc), in Moravia, e per qualche tempo militò in un’unità di stanza in Polonia. Lasciato l’esercito austriaco, riparò a Parigi dove si laureò in ingegneria mineraria. Negli anni successivi Lodovico Frapolli si dedicò allo studio e alla ricerca scientifica, viaggiò in Francia, Germania e Scandinavia, per studiare la natura geologica di quei luoghi pubblicando saggi che gli aprirono la strada a una brillante carriera accademica. A Parigi conobbe numerosi esuli e incominciò a interessarsi sempre più alle idee libertarie tanto da recarsi a Londra nel 1843 per conoscere Giuseppe Mazzini e più tardi familiarizzò con Félicité Robert de Lamennais. Ritornato a Milano dopo le Cinque Giornate, Frapolli ebbe incarichi diplomatici a Parigi da parte del governo provvisorio della Lombardia e della Repubblica Romana. Nel 1849 fu espulso dalla Francia per aver protestato contro l’intervento francese a Roma e visse in Svizzera fino al 1859 per poi tornare a Milano dove fu eletto deputato per il collegio di Castelpusterlengo prima e poi di Gavirate e quindi di Altamura. Fu parlamentare per cinque legislatura sempre nell’ambito della Sinistra.

La sua esperienza massonica inizia il 10 dicembre 1862 nella Loggia Dante Alighieri di Torino e a fine mese aveva già percorso tutta la gerarchia dell’Ordine e del Rito Scozzese fino a raggiungere il 33º grado. Nel 1863 e nel 1864 fu maestro venerabile della loggia torinese e in seguito della Loggia Universo di Firenze di cui fu uno dei fondatori nel 1867. Gli eventi fondamentali della vita della Massoneria in Italia nel periodo postunitario sono in modo indiscutibile legati al suo nome. Lodovico Frapolli, secondo Luigi Polo Friz, “fu tra i più convinti interpreti del rito scozzese antico e accettato; protagonista dell’assemblea costituente fiorentina del 1864, nella quale funse da ‘oratore’, riuscì a far eleggere Garibaldi gran maestro. Svolse una funzione coesionante essenziale per la costituzione del Grande Oriente d’Italia decisamente più progressista del Grande Oriente italiano, fondato a Torino nel 1859 dopo l’annessione della Lombardia, e a cui succedeva”. Fu lui il fondatore nel 1864 del Bollettino del Grande Oriente della massoneria in Italia che cessò le pubblicazioni nel 1869 e fu sostituito dalla Rivista della massoneria italiana, il cui primo numero è del 30 luglio 1870. Sono questi gli anni dell’adesione all’istituzione massonica di personaggi di rilievo. Fra deputati, senatori, ministri e presidenti del Consiglio spiccano Mauro Macchi, Giorgio Tamajo, Luigi Pianciani, Giorgio Asproni, Francesco De Luca, Agostino Depretis, Agostino Bertani, Antonio Mordini, Domenico Farini, Federico Pescetto, Alessandro Fortis, Nicola Fabrizi. Non mancarono i rappresentanti del mondo della cultura, come il musicista Giovanni Bottesini, il filosofo Giovanni Bovio, l’esploratore Orazio Antinori.

Il 2 agosto 1867 Frapolli diventò Gran Maestro Aggiunto facente funzioni di Gran Maestro dopo le dimissioni di Filippo Cordova per motivi di salute. Il 31 maggio 1869 fu eletto Gran Maestro effettivo, carica che ricoprì per sette anni impegnandosi fortemente per lo sviluppo del Grande Oriente d’Italia sul piano nazionale ed estero instaurando rapporti con le Massonerie internazionali e avviando le relazioni con la Gran Loggia d’Inghilterra. Il 7 settembre 1870 Frapolli si dimise per seguire Garibaldi in Francia a sostegno della Repubblica. Rientrato in Italia nel 1874 non riuscì a farsi rieleggere in Parlamento. Ricoverato in una clinica psichiatrica torinese per tre anni, vi morì suicida il 25 aprile 1878.

Approfondimenti: Luigi Polo Friz, La massoneria italiana nel decennio post unitario. Lodovico Frapolli, Franco Angeli, 2ª ed. 2007