Filippo Cordova

Statista e insigne meridionalista, nacque a Aidone, in provincia di Caltanissetta, nel 1811, Filippo Cordova apparteneva a una famiglia nobile. Si laureò in giurisprudenza presso l’università di Catania e nel 1848, dopo l’insurrezione siciliana, fu deputato al Parlamento di Palermo e si occupò della redazione del nuovo statuto siciliano. Ad agosto dello stesso anno, fu nominato ministro delle Finanze, incarico da cui si dimise nel gennaio 1849 per contrasti con gli altri membri del governo, che non condividevano le sue scelte di politica finanziaria e le sue proposte di riforma agraria. Prima del ritorno dei Borbone, lasciò la Sicilia e, dopo una breve permanenza a Marsiglia, si stabilì a Torino, dove entrò in contatto con Cavour che lo invitò a collaborare e poi dirigere, nel 1852, il “Risorgimento”; responsabilità che mantenne anche quando il giornale cambiò nome in “Il Parlamento”. Cordova pubblicò nello stesso periodo “I Siciliani in Piemonte nel secolo XVII”. Sebbene convinto autonomista, condivise la strategia politica di Cavour. Nel 1857 fu chiamato a dirigere l’Ufficio di statistica del ministero delle Finanze e, nel 1859, stese la relazione sul censimento generale del Regno. Nel 1860 divenne consigliere per le finanze durante la luogotenenza del marchese di Montezemolo in Sicilia, ma i contrasti politici che agitavano l’isola lo costrinsero a dimettersi. Eletto deputato del collegio di Caltagirone nel primo Parlamento dell’Italia unita, Filippo Cordova fu ministro dell’Agricoltura, dell’industria e del commercio nel gabinetto Ricasoli dal giugno 1861 al marzo 1862, quindi ministro di Grazia e Giustizia nel governo Rattazzi da marzo ad aprile 1862. Nominato consigliere di Stato nel 1862, tornò al ministero dell’Agricoltura, industria e commercio dal giugno 1866 all’aprile 1867 con il nuovo ministero Ricasoli. Eletto nel 1868 presidente della Commissione d’inchiesta sul corso forzoso della moneta (un provvedimento che aveva fortemente criticato), Filippo Cordova dovette dimettersi per gravi motivi di salute e morì in quello stesso anno a Firenze. Il suo ingresso in Massoneria fu nel 1860 a Torino, nella storica loggia “Ausonia”, e il 20 gennaio 1862 fu eletto Gran maestro Aggiunto. Diventò Gran Maestro il 1° marzo successivo rimanendo in carica fino al 6 agosto 1863. Fu eletto per un secondo mandato il 21 giugno 1867, presso la Loggia “Egeria” di Napoli”, ma rimase in carica fino al 2 luglio quando si dimise per problemi di salute. Morì il 16 settembre 1868.