Carlo Speranza, impiegato, dal 1944 al 1948 fu capo ufficio stampa del Ministero dei Trasporti, nacque il 2 novembre 1885 a Baranello, in provincia di Campobasso, e fu iniziato nella Loggia Onore e Giustizia di Bari il 14 marzo 1917. Nei due anni successivi raggiunse i gradi di compagno e maestro. Nel secondo dopoguerra, dopo la sospensione delle attività massoniche a causa del regime fascista, Speranza risulta di nuovo attivo tra le fila dei liberi muratori che ri-organizzarono la Massoneria in Italia. Ma questa volta non nel Grande Oriente.

Furono tantissimi i gruppi di discendenza di “Piazza del Gesù” che si costituirono negli anni a ridosso del 1945 e che caratterizzarono il panorama massonico nazionale. Carlo Speranza fu tra i principali animatori e le cronache lo indicano, inizialmente, alla guida del cosiddetto gruppo Avezzana, dal nome dal barone abruzzese Furio Romano Avezzana, costituitosi nel 1946 e che il 18 ottobre 1949 confluì nella Comunione che più delle altre richiamava le proprie origini dall’Obbedienza di Piazza del Gesù ante-guerra e che si era insediata di nuovo a Piazza del Gesù 47, vecchia residenza, dal 1911 al 1925, della Libera Muratoria ‘ferana’ (di Saverio Fera, autore della famosa scissione del 1908 dal Grande Oriente d’Italia) e poi di Raul Palermi. Nella Serenissima Gran Loggia Nazionale d’Italia, questo era il nome della Comunione, diventò Gran Maestro nel novembre 1951 e, dopo pochi mesi, iniziò la sua opera di ricongiungimento con il Grande Oriente d’Italia, all’epoca guidato dal Gran Maestro Ugo Lenzi. Rientrato nel Grande Oriente, nella Loggia Italia (170) di Roma, diventò Gran Maestro Aggiunto e poi, dal 21 marzo 1953, alla morte di Lenzi, Gran Maestro facente funzione fino al 4 ottobre dello stesso anno. Con l’elezione di Publio Cortini mantenne la carica di Gran Maestro Aggiunto.