Calopezzati 25 giugno 2011 – Festa per il solstizio d’estate a Calopezzati.
“Convento dei Riformati Calopezzati sabato 25 giugno 2011 – ore 20.00
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Il 24 giugno la loggia aquilana “Guglia D’Abruzzo” (998) festeggerà il proprio trentennale di fondazione alla presenza del Gran Maestro Gustavo Raffi. Il programma dei festeggiamenti prevede alle ore 19 l’incontro dei fratelli presso il ristorante “Villa Giulia” a L’Aquila (Via Giovanni Di Vincenzo 30) per poi proseguire in tornata rituale.
Alle ore 22 ci sarà un’agape fraterna nella stessa sede (costo 60 euro a persona).
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“Riscopriamo la bellezza e i valori della Patria repubblicana con un nuovo ‘Patto di Fratellanza’ che unisca l’Italia e le sue energie migliori. Il 2 giugno si celebri la Festa di un Paese coraggioso, che forte della propria storia fa del Sud, dei giovani e della cultura i punti di forza per vivere le sfide del futuro”. E’ quanto afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, che sottolinea. “La grande lezione del Risorgimento, che fu un’autentica rivoluzione italiana, e la fedeltà alla Costituzione, sono il terreno di riferimento per nuovi impegni condivisi”.
“Rilanciamo l’importanza della scuola pubblica – rimarca il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – per creare una generazione di ribelli per la verità e non di servi. Le bandiere tricolori del dialogo, in ogni campo, il valore della ricerca e del libero pensiero sono battaglia di civiltà e progetto di senso per il Paese che portiamo nel cuore”.
Roma, Villa il Vascello 1 giugno 2011
Talk show condotto da Alessandro Cecchi Paone e ripreso integralmente dalle telecamere di GoiTv, la Televisione ON LINE di Palazzo Giustiniani. A tracciare le conclusioni dei lavori, è stato il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi.
Si è tenuto sabato 28 maggio, a Milano, presso il Teatro Nuovo in piazza San Babila, il convegno ufficiale del Grande Oriente d’Italia dal titolo “Va Pensiero dalla Lombardia per l’Italia”. L’evento, aperto al pubblico, si inserisce nell’ambito del programma per le celebrazioni organizzate dal GOI per l’Unità d’Italia sotto il filo conduttore ‘Dopo 150 anni, per restare insieme’.
In sala mille persone hanno partecipato al dibattito che ha avuto momenti di riflessione e di profonda umanità. Dopo l’omaggio alla Bandiera ed i saluti delle autorità presenti, il Presidente del Collegio dei Venerabili della Lombardia Enzo Liaci ha dato la parola ad Alessandro Cecchi Paone, che ha condotto e moderato i lavori del convegno. Prima dell’inizio dei lavori, gli organizzatori hanno voluto dare la parola a Nedo Fiano, reduce dai campi di sterminio nazisti, che ha portato una forte e sentita testimonianza della sua esperienza e un monito affinché simili barbarie non debbano essere più concepite. Sono intervenuti Morris Ghezzi (Grande Oratore del GOI), Paolo Peluffo (Consigliere della Presidenza del Consiglio dei ministri), Santi Fedele (Università di Messina), Paolo Gastaldi (Università di Pavia), Angelo Scavone (Università di Bologna), Salvatore Veca (Università di Pavia), e il senatore Valerio Zanone, (Presidente del Comitato scientifico di Palazzo Giustiniani per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia.
Nel corso dell’incontro, un gradito intermezzo di spettacolo e comicità improvvisata dell’attore e cabarettista Enrico Beruschi.
Per vedere e scaricare il Convegno cliccare qui
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Consueto appuntamento per il solstizio d’estate nel meraviglioso scenario naturale dell’ex abbazia di San Galgano nella valle del Merse in provincia di Siena, promosso dalle Logge senesi e dal Collegio Circoscrizionale.
Anche quest’ anno si comincia alle 18 con una merenda-cena a buffet (prevista la prenotazione e il versamento di euro 20 (utilizzando il cod.. IBAN del c/c aperto presso la Cassa di risparmio di Firenze filiale di Siena piazza Tolomei IT82 W061 6014 2001 0000 0000 260 intestato a circolo culturale Arbia 138) per poi all’imbrunire passare all’apertura rituale dei lavori in primo grado alle 19.30 e terminarli sotto la volta stellata. Durante la serata sospensione dei lavori e apertura del tempio ai familiari.
Appuntamento venerdì 17 giugno.
Per informazioni e prenotazioni scrivere a: sangalgano2011@gmail.com
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Inaugurazione: 31 maggio, ore 12 (Biblioteca Nazionale) Per la Stampa, l’accesso alla Mostra è possibile a partire dalle ore 11
Mostra promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Unità Tecnica di Missione per le celebrazioni del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia e dalla Società Dante Alighieri in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze a cura di Eugenia Querci.
Dante Alighieri, padre e unificatore della lingua e, idealmente, della nazione italiana, diventa riferimento simbolico delle aspirazioni civili e identitarie risorgimentali. A Firenze una mostra -con dipinti, sculture, libri e cimeli- si concentra sulla modernità del Sommo Poeta evidenziandone la corrispondenza con il sentire dell’uomo dell’Ottocento.
Per tutta la durata della mostra, nella Sala Poliziano della Biblioteca Nazionale, sarà possibile assistere alla Maratona infernale: in 7 ore di video, trasmesse continuativamente, per la regia di Lamberto Lambertini, ideatore del progetto insieme a Paolo Peluffo, lo spettatore sarà proiettato in una rilettura in chiave contemporanea di 34 Canti dell’Inferno.
Ulteriori informazioni ed immagini per la Stampa: www.studioesseci.net
Comunicato Stampa
Opere pittoriche, sculture, incisioni, fotografie, oggetti, libri, cartoline, piccoli cimeli. Una mostra, allestita dal 29 maggio al 31 luglio 2011 alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, accompagna il visitatore in un lungo viaggio temporale che dal Medioevo giunge idealmente al Risorgimento. Al centro la figura di Dante Alighieri, protagonista assoluto che assume qui i contorni del mito.
Esposta nella Tribuna dantesca, la ‘sala-tempio’ circolare dedicata proprio a Dante, una selezione di opere pittoriche di Carl Vogel von Vogelstein, di Domenico Morelli, Francesco Saverio Altamura, Federico Faruffini, Gaetano Previati, per citarne solo alcuni, danno conto degli aspetti più rilevanti dell’interpretazione di Dante nel corso dell’Ottocento, in relazione al Risorgimento e, in particolare, all’Unità d’Italia, di cui il poeta fiorentino viene visto come primo vate. Ma non solo. Ai dipinti si aggiungono le sculture di Vincenzo Vela, Pio Fedi e Paolo Troubetzkoy, e ancora, disegni, incisioni, stampe, le preziose edizioni ottocentesche illustrate della Divina Commedia.
Nell’Ottocento il Sommo Poeta diviene riferimento simbolico delle aspirazioni civili e identitarie risorgimentali e, in quanto maestro di stile e padre fondatore della nazione, sia in senso linguistico che politico, assume il ruolo di guida ideale per i più importanti scrittori, intellettuali e storici italiani: Leopardi, Foscolo, Monti, Mazzini, Tommaseo, de Sanctis.
In particolare, a Firenze, la figura di Dante si riconcilia con la memoria della città: del 1818 è l’iniziativa di erigere il Cenotafio in S. Croce e nel 1865, all’indomani dell’Unità, si aprono le celebrazioni per il sesto centenario della nascita del poeta. Sempre nel 1865 un intervento del critico Pietro Estense Selvatico sulla relazione tra Dante e le arti figurative sottolinea il valore che la sua figura assume per i giovani artisti; nel 1888 nasce la Società Dantesca Italiana a Firenze e nel 1889 la Società Dante Alighieri, sotto la guida di Giosuè Carducci. Infine nel 1900, a confermare l’attenzione nei confronti del poeta, si aggiunge il Concorso Alinari per l’illustrazione della Divina Commedia – bandito a Firenze proprio durante le celebrazioni per il VI centenario del Priorato di Dante – e, nella stessa epoca, la costruzione della neogotica cattedra dantesca in Orsanmichele, dalla quale letterati come D’Annunzio avrebbero dato nuova vita alla Lectura Dantis.
Le arti figurative, la letteratura e perfino il melodramma si concen
“Stiamo celebrando l’Unità d’Italia dando spazio al confronto civile e culturale, senza tornare alla preistoria della politica”. Così il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, che dal convegno ufficiale del GOI dal titolo “Va Pensiero dalla Lombardia per l’Italia”, in corso a Milano, presso il Teatro Nuovo in piazza San Babila, precisa: “Ad evitare qualsiasi possibile strumentalizzazione, desideriamo chiarire che a questo grande evento culturale abbiamo invitato Letizia Moratti, Giuliano Pisapia e Manfredi Palmeri. Siamo convinti – rimarca il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – che il confronto deve sempre avvenire in un clima di dialogo e rispetto reciproco, avendo chiaro che in politica si può essere avversari, mai nemici”.
“La Massoneria del Grande Oriente d’Italia – sottolinea Raffi – è pluralista tanto all’esterno quanto al suo interno, e non detta linee politiche o indirizzi di sorta. Chiede invece ai propri membri di testimoniare i valori della libertà, dell’uguaglianza e della tolleranza. Non vogliamo essere i manutentori del passato né coltivare sterili nostalgie. Promuoviamo un confronto delle coscienze, finalizzato al bene di tutti e non di una parte soltanto. In questo spirito, da Nord a Sud del Paese, invitiamo gli italiani ad appropriarsi della propria storia per costruire con fiducia le sfide del futuro”.
Milano, 28 maggio 2011
“Vogliamo riscoprire la Bellezza dell’Italia. Lo diciamo da Milano, con le parole del Fratello Voltaire: la Patria è nei luoghi in cui è incatenata l’anima”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, chiudendo a Milano, presso il Teatro Nuovo in piazza San Babila, il convegno ufficiale del Grande Oriente d’Italia dal titolo ‘Va Pensiero dalla Lombardia per l’Italia’. “Oggi l’Italia deve riprendere in mano il proprio destino – ha rimarcato il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – la Libera Muratoria vuole consolidare il sentimento nazionale, proponendosi come forza di costruzione sociale. Occorre uscire dall’ambiguità e mettere in controluce i problemi per affrontarli. Soprattutto, avvertire la responsabilità di ciò che si fa”.
Per Raffi, “la Patria non è una parola ma una condizione di vita. Un impegno di costruzione per superare l’incompiuto. Nazione è capacità di stare nel vento. E’ vivere insieme perché ci sono valori profondi che cementano il vissuto: sono i sacrifici compiuti, la storia che abbiamo alle spalle e quella che siamo disposti a percorrere, ancora insieme. Le forze sane del Paese devono trovare nuove ragioni di impegno condiviso. La Massoneria – ha spiegato il Gran Maestro alla platea di mille persone che hanno seguito il convegno aperto al pubblico – ha tanto da dire al Paese e all’idea di Italia che vogliamo costruire. Come scuola di tolleranza e agenzia educativa, essa è capace di catalizzare energie e incanalare progetti di cambiamento possibili. La sua forza è di abbracciare tutti, nell’unica koinè dell’umanità”.
“Servirebbe anche oggi – sottolinea Raffi – quel che Cattaneo chiamava la “pubblica intelligenza”, che è anche un principio di economia pubblica perché non v’è lavoro o capitale che non cominci con un atto di intelligenza, intesa come capacità di prevenire e orientare i fenomeni, di governare i cambiamenti, di concepire la politica non come amministrazione dell’esistente ma come destino di un popolo. Come senso del vissuto. Ecco il federalismo della solidarietà e della vera crescita, che non significa alzare muri a secco per difendere le proprie tradizioni. Libertà, laicità, progresso, pluralismo e antirazzismo sono i cardini di un’Italia che guarda al futuro. Il Risorgimento – ha concluso il Gran Maestro del GOI – è storia giovane perché è storia di giovani che partirono volontari e combatterono per la libertà. Anche oggi vogliamo e dobbiamo essere ribelli per la verità. Dopo 150 anni, per restare insieme”.
Milano, 28 maggio 2011