Roma 21 ottobre 2011 – Il viaggio di Platone nell’Italia del Rinascimento

Roma 21 ottobre 2011 – Il viaggio di Platone nell’Italia del Rinascimento

Il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia venerdì 21 ottobre alle ore 18:30 a Villa Il Vascello (Via di San Pancrazio, 8) organizza il convegno Il viaggio di Platone nell’Italia del Rinascimento con la presentazione dei volumi Trattato delle virtù di Giorgio Gemisto Pletone a cura di Moreno Neri, Dell’ente e dell’uno di Giovanni Pico della Mirandola a cura di Raphael Ebgi e Teologia platonica di Marsilio Ficino a cura di Errico Vitale, tutti pubblicati dalla Bompiani.

I tre volumi costituiscono un elemento significativo per il nuovo viaggio che il pensiero di Platone compie in Italia nel Rinascimento. Un viaggio carico di attese e di speranze. Al convegno interverranno Giuseppe Girgenti, Moreno Neri, Raphael Ebgi ed Errico Vitale. Conclusioni del Gran Maestro Gustavo Raffi.

 

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Tirana 14 ottobre 2011 – Tirana entra nel cuore della Massoneria europea: il 14 ottobre nasce la Gran Loggia d’Albania

Tirana 14 ottobre 2011 – Tirana entra nel cuore della Massoneria europea: il 14 ottobre nasce la Gran Loggia d’Albania

Si realizza un sogno della Libera Muratoria europea: Venerdì 14 ottobre, a Tirana, nascerà ufficialmente la Gran Loggia d’Albania. L’evento, particolarmente atteso, vede il Grande Oriente d’Italia tra i fondatori della Fratellanza albanese, in veste di Gran Loggia Madre. Con il Gran Maestro Gustavo Raffi, che ha fortemente creduto nel progetto di installare la Gran Loggia, saranno presenti 12 Gran Logge e le rappresentanze delle comunioni massoniche europee.
La cerimonia di installazione verrà officiata dal Segretario Generale della Conferenza Mondiale delle Gran Logge, Thomas Jackson, dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, dal Gran Maestro di Grecia, Nicolaos Vourgidis e dal Gran Maestro di Serbia, Petar Kostic.
Dell’iniziativa e della formazione ai Fratelli assicurata dal G.O.I. erano state informate la Conferenza delle Gran Logge del Nord America, tenutasi nel febbraio scorso a Denver e la Conferenza Mondiale che si è celebrata a giugno a Cartagena. Il Gran Maestro Raffi, in occasione della Gran Loggia di Serbia, ha annunciato la costituzione della Gran Loggia d’Albania.
Si compie così un percorso iniziato nel 2008, quando in seno al Grande Oriente d’Italia furono costituite tre logge in Albania, iniziando all’Arte Muratoria solo i Fratelli ivi residenti. Una vicinanza concreta ai Fratelli albanesi, nel solco della tradizione di Palazzo Giustiniani che in questi anni, seguendo le indicazioni della Gran Maestranza, ha supportato la creazione e lo sviluppo della Libera Muratoria dei Paesi che si sono affrancati dalle dittature e dai totalitarismi di ogni colore, Superato il periodo di gestazione e vagliati i candidati con una precisa selezione volta a eliminare sul nascere il rischio di infiltrazioni da parte di faccendieri, avventurieri e personaggi riciclati del passato regime dittatoriale, la Massoneria albanese presenta il volto nuovo dei giovani e delle energie positive.
Da Tirana viene perciò un messaggio forte: la Libera Muratoria unisce lì dove nel mondo profano sussiste invece odio etnico o religioso, divisioni per credo o appartenenze. Il fatto che serbi e greci, storicamente in conflitto con gli albanesi, siano protagonisti di questo evento, è un messaggio di luce per l’uomo. E un segno di speranza per la storia europea.

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Roma 27 settembre 2011 – Grande Oriente d’Italia: Gianfranco Cavaliere mai stato membro dell’Istituzione

Roma 27 settembre 2011 – Grande Oriente d’Italia: Gianfranco Cavaliere mai stato membro dell’Istituzione

In riferimento all’articolo pubblicato in data 26.9.2011 su Il Messaggero Abruzzo, cronaca de L’Aquila, sotto il titolo “I fondi Giovanardi – le conversazioni intercettate De Matteis e la pecora nera”, nel quale l’articolista attribuisce l’appartenenza al Grande Oriente d’Italia di tale Gianfranco Cavaliere, inquisito dalla Procura della Repubblica de L’Aquila nell’ambito di un’indagine relativa ad un tentativo di truffa ai danni della Pubblica amministrazione, con l’obiettivo di distrarre parte dei dodici milioni di euro di fondi per il sociale, il Gran Segretario del Grande Oriente d’Italia, Alberto Jannuzzelli, dichiara: “Gianfranco Cavaliere non è affiliato al G.O.I., né lo è mai stato. Presentò unicamente la domanda di affiliazione, che venne presa in considerazione nel novembre 2010 e che, in seguito, ritirò, adducendo motivi strettamente personali, in data 23.12.2010, prima delle votazioni per l’ammissione, fissate per il 10 e 24 gennaio 2011. Il Cavaliere, pertanto, non è mai stato membro del Grande Oriente d’Italia”.

Roma, Villa il Vascello, 27 settembre 2011

Napoli 8 ottobre 2011 – Convegno “Dalla Campania per l’Italia”.

Napoli 8 ottobre 2011 – Convegno “Dalla Campania per l’Italia”.

Convegno partenopeo del Grande Oriente per il 150esimo dell’Unità d’Italia

“Unità d’Italia. Dopo 150 anni per restare insieme”. L’8 ottobre le celebrazioni del Grande Oriente d’Italia sono giunte a Napoli e il Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili di Campania–Lucania ha riservato ai festeggiamenti un’intera giornata.

Le attività hanno avuto inizio alle ore 10, nella storica casa massonica di Galleria Umberto I (numero civico 27) che, allestita in modo particolare per l’occasione, è stata aperta al pubblico per consentire ai non massoni di entrare in contatto con il suggestivo ‘mondo’ della Massoneria. Alle 13 un light lunch è stato servito negli stessi locali per tutti i presenti che, insieme ai responsabili, si sono recati a Palazzo Reale per seguire il talk show “Dalla Campania per l’Italia” con inizio alle ore 15.

Alessandro Cecchi Paone ha condotto i lavori, introdotti da Paolo Peluffo, coordinatore del Comitato nazionale per le celebrazioni del 150° indette dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la partecipazione di Valerio Zanone, Piero Craveri, Santi Fedele, Renata De Lorenzo, Valentina Pattavina e Italo Moscati. Prima delle conclusioni del Gran Maestro Gustavo Raffi, la rappresentazione “Processo a Murat”.

Info: Achille Castaldi ( 340 582 4390 – 150enario.goinapoli@gmail.com )

 

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Genova 28 settembre 2011 – Inaugurazione di sei monumenti risorgimentali di Genova

Genova 28 settembre 2011 – Inaugurazione di sei monumenti risorgimentali di Genova

Saranno inaugurati mercoledì 28 settembre il sei monumenti risorgimentali di Genova., a conclusione degli interventi di restauro cui sono stati sottoposti in questi mesi. Tra essi spicca il monumento a Giuseppe Mazzini, che domina Piazza Corvetto. La statua del grande pensatore è collocata sulla sommità di una colonna dorica, in atteggiamento pensieroso e con le braccia conserte, mentre con una mano tiene alcuni fogli, forse un proclama. Le due figure allegoriche ai lati del basamento, classicamente panneggiate, raffigurano il Pensiero e l’Azione.
In contrasto rispetto al suo nome maschile, il Pensiero ha sembianze femminili, gli occhi fissi a un ideale remoto e le sopracciglia aggrottate, in atteggiamento malinconico; la figura è seduta, il braccio destro, poggiante su grossi volumi, sostiene il capo; il polso è stretto da un anello di catena spezzata, mentre con la sinistra trattiene alcuni fogli.
Anche la seconda figura allegorica, l’Azione, ha sembianze opposte alla femminilità del suo nome: è infatti una figura maschile e vigorosa: raffigurato in piedi, un giovane dall’aspetto fiero e risoluto, ha una mano sul fianco, mentre con il braccio destro addita lo stendardo con il motto “Dio e Popolo”. I contemporanei ne sottolinearono l’atteggiamento del tribuno che infiamma il popolo, richiamando a esso “il vessillo della battaglia e della redenzione”.
La cerimonia dell’inaugurazione si svolse il 22 giugno 1882, alla presenza di una folla immensa; bandiere, orifiamme e quadri celebravano i martiri dell’unità italiana; il monumento fu scoperto al suono dell’Inno nazionale e di altri inni patriottici, e consegnato al Municipio genovese da Aurelio Saffi e Federico Campanella, in rappresentanza del Comitato; un “colpo d’occhio incantevole”, scrisse un cronista de “L’Illustrazione Italiana” – il prestigioso periodico alla manifestazione dedicò infatti diversi articoli e illustrazioni, una delle quali scelta perfino come immagine d’apertura del numero del 25 giugno 1882 – , rilevando quasi con stupore come tutto si fosse svolto in perfetto ordine, senza “grida repubblicane” (furono anzi notate molte bandiere con lo stemma reale).
Oggetto dell’intervento di restauro è stato riqualificare un gruppo scultoreo con problemi di trascuratezza che il restauro ha provveduto a risolvere. Le vecchie operazioni di manutenzione da tempo richiedevano un deciso rinnovamento, le patine del tempo si erano nascoste sotto lo strato di polvere e smog, i marmi avevano perso la pellicola di sacrificio che era necessaria alla protezione dei medesimi.
Successivamente al restauro lo spettatore può ora leggere nel gruppo scultoreo i naturali segni del tempo, individuando le patine del metallo che si sono combinate con la struttura del marmo, cogliendo un insieme restaurato, ripulito, sigillato e consolidato ma, al quale nulla è stato tolto per riportare in modo forzato un aspetto che ha vissuto momenti critici.
Sempre a Genova, a Piazza Corvetto, sono stati sottoposti a restauro i busti commemorativi collocati nel parco di Villetta Di Negro e dedicati a Antonio Mosto, Antonio Burlando, Aurelio Saffi, Giuseppe Cesare Abba.
Di rilievo anche il restauro della statua di Rubattino in Piazza Caricamento, di fronte alla quale è prevista la cerimonia inaugurale del 28 settembre. L’effigie è opera di Augusto Rivalta (Alessandria 1837- Firenze 1925).
L’opera è realizzata in bronzo e il basamento in granito di Baveno. Ricorda il primo armatore italiano di vascelli a vapore – i “pironavigli” citati nell’iscrizione – Raffaele Rubattino (Genova 1810-1881) fondava nella sua città natale, l’anno 1838, l’omonima società di navigazione che a partire dal 1851 attivò un regolare collegamento con la Sardegna (mentre ad un successivo accordo di Rubattino con l’armatore siciliano Florio si deve la fon

Napoli 30 settembre 2011 – Mostra a Napoli per il 150° dell’Unità

Napoli 30 settembre 2011 – Mostra a Napoli per il 150° dell’Unità

Mostra promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Unità tecnica di Missione per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, nell’ambito delle celebrazioni previste per la ricorrenza, con la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, artistici ed etnoantropologici per Napoli e Provincia – Palazzo Reale, in collaborazione con Prefettura di Napoli, Comune di Napoli e Fondazione Valenzi.
A cura di Luigi Mascilli Migliorini e Anna Villari

Una grande esposizione invita a riflettere sui sessant’anni che hanno preceduto il Plebiscito dell’ottobre del 1860. Dalla Rivoluzione del 1799, ai moti del ’48 alla spedizione dei Mille. Quattro generazioni di meridionali che hanno vissuto e creato la Storia e l’hanno intessuta di infinite, piccole e grandi storie. Una mostra dove documenti, quadri, cimeli unici, molti mai esposti, non sono solo pezzi museali ma tornano a vivere e a trasmettere l’emozione del momento. E, insieme, un grande esperimento di multimedialità per far entrare il visitatore nel cuore vero dei fatti.

Tutto termina ed inizia sotto la pioggia. Quella che cadeva il 21 ottobre 1860, con Garibaldi vincitore e sconfitto che, un passo dietro a Vittorio Emanuele, vive le acclamazioni della folla ma che già progetta il ritiro a Caprera. Con la proclamazione dei risultati di quel Plebiscito, “Da Sud. Le radici meridionali dell’unità nazionale” chiude il suo percorso. Ad aprirlo sono invece le immagini, bellissime e solari di Napoli e del Mezzogiorno, considerato il “Giardino d’Europa”, trasmesse dai pittori del Grand Tour. In mezzo, sessanta anni di storia e cronaca, dagli ultimi bagliori dell’Illuminismo alla Rivoluzione del 1799, dal Quarantotto ai Mille, quattro generazioni di meridionali che si sono spesi per gli ideali di libertà.
Attraverso i ripetuti fallimenti, le tragiche repressioni, le speranze deluse, una profonda e radicata ansia di libertà ha trovato nell’idea dell’Italia unita il suo progetto storico. Queste generazioni, succedendosi, sono così diventate una delle principali radici di quel grande processo che chiamiamo Risorgimento nazionale. Lo sono diventate attraverso storie di vita generose, che ci parlano di giovani che incontrano la morte con serenità, di adulti (talvolta di vecchi) che affrontano il vagabondare dell’esilio senza ripensamenti, di carceri che sono vere e proprie tombe di vivi, di sconfitte che valgono più delle vittorie, tanto forte è la lezione morale che da esse può ricavarsi.
Partendo da quel “Giardino d’Europa” che è l’immagine affascinante – ma fuorviante – con la quale l’Europa guarda al Sud e giungendo fino a quel giorno di pioggia che fa da sfondo al Plebiscito unitario dell’ottobre 1860, la Mostra prova a raccontare queste storie, e la storia più grande che ne è ovviamente, cornice, utilizzando registri narrativi diversi, che ora toccano il mondo più tradizionale della raffigurazione pittorica o della documentazione storica, ora utilizzano soluzioni evocative e strumenti comunicativi multimediali per trasmettere il sentimento di che cosa significò essere meridionali e patrioti nella prima metà dell’Ottocento.
La ragione e il sentimento che sono chiamate in causa dalle sollecitazioni della Mostra appaiono tanto più necessari oggi che in una Italia tentata da seduzioni separatiste e in un Mezzogiorno attratto da nostalgie neoborboniche, scolorisce la consapevolezza della forza morale e della concretezza storica che ebbe il patriottismo meridionale. Esso non fu subalterno ai disegni che maturarono altrove nell’Italia dell’Ottocento, né fu soggetto supino di avventure e conquiste esterne ad esso. Il Mezzogiorno volle l’Unità d’Italia e fu determinante nel realizzarlo, e nel modo in cui esso si realizzò. Da Sud, dunque, non si scrive né una storia minore né una storia di

Roma 21 settembre 2011 – In ricordo di Mario Salvetti

Roma 21 settembre 2011 – In ricordo di Mario Salvetti

Il 10 settembre scorso ci ha lasciato Mario Salvetti, della Loggia “Adriano Lemmi”, N. 789 all’Oriente di Roma. Classe 1921, nella sua lunga e appassionata vita iniziatica, Mario ha ricoperto diversi incarichi: Maestro Venerabile per numerosi mandati, Presidente del Collegio dei Maestri Venerabili del Lazio, Garante d’Amicizia, Grande Ufficiale “Ad Honorem”. E’ stato insignito dell’onorificenza “Giordano Bruno” (classe oro).

Un uomo libero. Con un sorriso dolce e disarmante riusciva a farsi ascoltare, portando avanti le ragioni del cuore e della giustizia. Amato e rispettato da tutti, per l’autorevolezza e la profonda conoscenza dell’Arte Muratoria.

Lo ricorderemo così: un Fratello vero, un amico, sempre pronto a nuove battaglie ideali, ma senza clamori, con le armi della mitezza e della serenità di giudizio. Sempre al fianco del suo Gran Maestro, con l’entusiasmo della sua giovinezza interiore.