Preci 27 settembre 2009 – I Monti Sibillini e le loro valli – luoghi dell’anima. Convegno del Centro Studi Sociali di Macerata e del Circolo di Corrispondenza della Quatuor Coronati di Perugia.

Preci 27 settembre 2009 – I Monti Sibillini e le loro valli – luoghi dell’anima. Convegno del Centro Studi Sociali di Macerata e del Circolo di Corrispondenza della Quatuor Coronati di Perugia.

Il Comune di Preci, nel perugino, ospita il 27 settembre un convegno del Centro Studi Sociali di Macerata e del Circolo di Corrispondenza della Quatuor Coronati di Perugia. Titolo dell’incontro: “I Monti Sibillini e le loro valli – luoghi dell’anima”.

L’appuntamento è alle ore 9,30 nella sala multimediale della sede comunale (Piazza G. Marconi) con la conferenza di Claudio Vitiello sul tema del convegno. Apriranno l’incontro i saluti delle autorità locali e dei maestri venerabili Luciano Pupilli (“Resurrezione” di Portocivitanova) e Raffaele Stoppini (“Quatuor Coronati” di Perugia).
In chiusura è previsto un dibattito con interventi programmati.

Nel pomeriggio – dopo un pranzo (ore 13) all’Hotel Agli Scacchi di Preci – è possibile effettuare una visita guidata all’Abbazia di Sant’Eutizio a Piedivalle di Preci e al Castel Sant’Angelo sul Nera.

Info: pupilliluciano@libero.it oppure presidente@quatuorcoronati.it

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San Giovanni in Persiceto 23-25 settembre 2009 – Pettazzoni e la storia delle religioni. Convegno dell’Università di Bologna con il contributo del Grande Oriente d’Italia.

San Giovanni in Persiceto 23-25 settembre 2009 – Pettazzoni e la storia delle religioni. Convegno dell’Università di Bologna con il contributo del Grande Oriente d’Italia.

Raffaele Pettazzoni è uno storico delle religioni della prima ora quando studiare la materia religiosa – in modo scientifico e comparativo – significava ricevere gli strali della Chiesa e del fronte laico.
Siamo nei primi del Novecento e può capirsi il clima: c’è chi avocava a sé il diritto esclusivo di occuparsene oppure chi lo riteneva una perdita di tempo.

Ecco perché Pettazzoni merita di essere ricordato, ma non solo per questo, visto che il suo nome è legato anche a un grande impegno civile.
E per il Grande Oriente d’Italia pure per la sua appartenenza alla Massoneria: entrò nella loggia “Rienzi” di Roma nel novembre del 1907.

Tre giorni di convegno, dal 23 al 25 settembre, a San Giovanni in Persiceto – suo paese natale nel bolognese – ne celebreranno la figura nell’ambito della Summer School dell’Università di Bologna, con enti patrocinatori di tutto rilievo e il contributo del Grande Oriente d’Italia.
Tra i promotori dell’iniziativa figura Antonio Panaino, direttore scientifico della nostra rivista “Hiram”, questa volta nella sua veste accademica, nell’ateneo bolognese, di professore di Storia religiosa del mondo iranico.

Il convegno “Pettazzoni e la Storia delle Religioni2 si svolgerà nella Sala Consiliare del Comune (Corso Italia 74) con tre giornate fitti di lavori dalle 9,30 alle 17,30.

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Firenze 20 settembre 2009 – XX Settembre, un concerto a piazza della Signoria.

Firenze 20 settembre 2009 – XX Settembre, un concerto a piazza della Signoria.

L’associazione Fratellanza fiorentina onlus, insieme al Collegio circoscrizionale toscano e al Consiglio dei maestri venerabili di Firenze, organizza per il 20 settembre un concerto in piazza della Signoria.
L’iniziativa, prevista dalle ore 10.30 sulla scalinata “l’arengario” di Palazzo Vecchio, celebrerà non solo lo storico anniversario della Breccia di Porta Pia, ma anche i 150 anni dell’unità di Firenze e della Toscana al Regno d’Italia.

Si esibirà la Filarmonica Gioacchino Rossini di Firenze, costituita al tempo di Firenze capitale, che interpreterà un vasto repertorio di musica classica.

Parteciperanno le logge della circoscrizione con i loro labari.

Info: Moreno Milighetti (mmilig@tin.it)

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Roma 20 settembre 2009 – (AGI) XX Settembre: Raffi (GOI), valori non cemento per unità d’Italia.

Roma 20 settembre 2009 – (AGI) XX Settembre: Raffi (GOI), valori non cemento per unità d’Italia.

Festeggiare il 150esimo dell’Unità d’Italia non per fare della facile retorica o dar vita a celebrazioni dal sapore un po’ stantio, ma per lanciare “una riflessione comune per progettare quello che dovremo essere, tutti insieme”.

Il Gran Maesto del Grande Oriente d’Italia (Goi), Gustavo Raffi, ha deposto a Porta Pia, nella ricorrenza del XX Settembre, una corona di alloro davanti al monumento che ricorda la ‘Breccia’ e il completamento dell’Unità nazionale e un’altra ai piedi del monumento a Giuseppe Garibaldi al Gianicolo.

Nella allocuzione pronunciata sabato sera a Villa Il Vascello, sede nazionale Goi, al termine di due giornate di convegni di studio e di festa per il XX Settembre e per l’equinozio di autunno, data che tradizionalmente segna la ripresa dei lavori massonici, Raffi aveva rimarcato: “Niente cemento per celebrare l’Italia. Non serve qualche colata di calce o nuovi monumenti fini a se stessi, quanto invece recuperare pensieri e simboli che valgono ancora oggi. Basta dunque con un Risorgimento marmoreo, piuttosto si deve valorizzare il suo spirito profondo, le sue regole di libertà fondate sulla ragione e sulla laicità della convivenza civile.
I valori di quel messaggio risorgimentale possono costituire l’antidoto più efficace contro la disgregazione civile: quella verso l’alto, in direzione di un globalismo massificato, e quella verso il basso, in direzione di un particolarismo asfittico e urlante, interessato solo la proprio cortile”
.

Per Raffi: “Ci sono tensioni ideali che stanno alla base della nostra identità che vanno riscoperte. Questo deve essere il tempo della priorità della cultura contro i virgolettati urlanti della politica, del pensiero capace di costruire destino contro lo squallore dei gossip e il potere dei metalli, della formazione civile rispetto alle strampalate idee di secessione. Occorrono progetti e identità per non cadere nelle trappole del pensiero unico e della omologazione”.

Unità d’Italia significa oggi, secondo Raffi, “guardare coraggiosamente ai grandi temi, primo fra tutti quello dell’immigrazione” e, ricordando la vicenda degli esuli mazziniani in partenza dal porto di Genova dopo i falliti moti del 1821, ha rilevato:
“La storia puo’ ripetersi, assume colori di pelle diversi, ma è sempre storia di uomini e di ricerca di libertà. Storie che attendono e meritano risposte, non chiacchiere vane”.

Ma anche su di un altro fronte di grande attualità diventerebbe poi “falso richiamarsi alla lezione di libertà civile del Risorgimento e invece trascurare, nei fatti, il sostegno alla ricerca, che è la pietra angolare della conoscenza o peggio assumere atteggiamenti oscurantisti e pseudo clericali nel settore della bioetica, abbandonando la strada maestra dell’affidarsi alla responsabilità del ricercatore nelle sedi scientifiche e al controllo del dibattito civile in sede pubblica”.

Raffi ha concluso: “Ecco perchè la Massoneria, erede degli ideali risorgimentali, illuministici e rivoluzionari, intende contribuire con rinnovata energia alla costruzione del senso nazionale e lancia ponti di dialogo con altre istituzioni e con la società di cui è parte, per insegnare la tolleranza, la laicità, l’emancipazione, il progresso, la rigenerazione, la giustizia sociale.
Dal Risorgimento alla modernità le grandi sorgenti massoniche hanno ancora molta acqua da dare alla coscienza dei popoli. Ecco perchè chiederci come celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, significa chiedersi come ricominciare a sentirci più italiani e più europei, e soprattutto come essere più uomini liberi”
.

(AGI) 20 SET 09

Roma 19 settembre 2009 – Massoneria: Raffi (Goi), “non cemento ma pensiero e confronto. Il 150° dell’Unità d’Italia significhi riscoprire il senso della Nazione”.

Roma 19 settembre 2009 – Massoneria: Raffi (Goi), “non cemento ma pensiero e confronto. Il 150° dell’Unità d’Italia significhi riscoprire il senso della Nazione”.

Il Gran Maestro, è il tempo della priorità della cultura contro i virgolettati urlanti della politica e lo squallore del gossip.

“Il 150° dell’Unità d’Italia sia un terreno di dialogo tra culture, storie e appartenenze diverse che si ritrovano però con cuore e progetto nel segno dell’identità nazionale ed europea”.

È il messaggio che il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, lancia nella sua allocuzione al Vascello, in occasione delle celebrazioni per il XX Settembre.

“Il compito – rimarca Raffi – è ancora una volta cercare il senso delle cose. Il tempo della celebrazione non può essere infatti sterile esercizio di parole senza carne bensì un ritrovarsi della comunità e dei suoi valori profondi, un’identità diffusa nel Paese che ha bisogno di essere rimessa in piedi, liberando energie e progetti per un futuro sempre da costruire”.

“Questo deve essere il tempo della priorità della cultura contro i virgolettati urlanti della politica – scandisce Raffi – il pensiero capace di costruire destino e pezzi di verità contro lo squallore dei gossip e il potere dei metalli.
Il tempo delle coscienze contro le apparenze senza volto. Identità contro decadenza morale, formazione civile rispetto a strampalate idee di secessione che rischiano di condurci nelle trappole cieche del pensiero unico e dell’omologazione”
.

Per Raffi, “l’Unità d’Italia non è un’anticaglia sentimentale ma una storia di sangue e ragione tessuta nel corpo della Nazione. E men che meno può ridursi a battesimo di piazze e sostituzione di targhe.
L’accento strategico deve piuttosto spostarsi dagli assetti infrastrutturali alla cultura come idea-forza, pensando l’Unità come ethos e cultura capace di fare strada a un necessario confronto sulle grandi questioni nazionali. E’ un metodo e una lettura dei tempi, che oggi implica il rispetto per la storia di tutti, dei piemontesi come dei ‘briganti’ del Sud, uomini il cui ruolo va valorizzato anche nei manuali di una storia che racconta come sempre solo i vincitori”
.

“Sogniamo perciò un programma di eventi che non ignori pagine ancora aperte dell’Unità d’Italia, come la questione meridionale. Ma niente cemento per celebrare l’Unità nazionale – scandisce il numero uno di Palazzo Giustiniani – non serve qualche colata di calce o nuovi monumenti per celebrare un’idea guida, quanto invece recuperare dalla storia, fatta di volti e appartenenze tenute controvento, molti dei pensieri e delle conquiste che valgono anche per l’oggi. Basta insomma con un Risorgimento marmoreo, piuttosto si valorizzi il suo spirito profondo, le sue regole di libertà fondate sulla ragione e sulla laicità della convivenza civile. I valori di quel messaggio risorgimentale possono costituire l’antidoto più efficace contro la disgregazione civile”.

“Ecco perché – tiene a rimarcare il Gran Maestro Raffi – la Massoneria guarda al Risorgimento, come a una riforma morale della Nazione.
Come liberi muratori, uomini del dubbio e di senso, pazienti costruttori di umanità., intendiamo contribuire con rinnovata energia alla costruzione del senso nazionale e lanciamo ponti di dialogo con altre istituzioni e forze sociali, confrontandoci come sempre senza sconti.
Battiamo le strade della speranza possibile indicando e incarnando i principi inossidabili della tolleranza, della laicità, dell’emancipazione e della giustizia sociale. C’è bisogno di un pensiero profondo che fondi il vivere civile e indirizzi la politica e i processi economici, senza subirli. Chiedersi a schiena dritta come celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia significa mettersi in discussione, pensare a come ricominciare a sentirci più

Roma 19 settembre 2009 – Massoneria: Raffi (Goi), “libertà, migrazioni, bioetica, lavoro e famiglia banco di prova per i Liberimuratori”.

Roma 19 settembre 2009 – Massoneria: Raffi (Goi), “libertà, migrazioni, bioetica, lavoro e famiglia banco di prova per i Liberimuratori”.

In corso le celebrazioni per il XX Settembre (“rappresenta la laicità, valore irrinunciabile”) e l’Equinozio d’Autunno; domani corona d’alloro a Porta Pia.

“Il confronto sulla libertà, le migrazioni, la bioetica, i grandi temi del lavoro e della famiglia è per i massoni – appassionati di umanità – la grande sfida di oggi, banco di prova che regga l’urto della globalizzazione di tutti i conflitti, da quello sulle regole della vita alle nuove guerre economiche o di religione”.

“I Massoni sono cercatori solitari della verità, forse cristiani senza chiesa ma uomini veri, del dubbio e della ricerca.
La pretesa di fare della propria parola la parola di verità per tutti porta al conflitto. Solo rimanendo sul sentiero della relazione la parola non diverrà cieca violenza ma farà strada alla luce”
.

Lo ha detto il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, la maggiore Istituzione massonica del nostro Paese, Gustavo Raffi chiudendo il convegno di studi su “Il Sacro e la Ragione, percorsi e confronti anche alla luce dell’enciclica ‘Cartas in Veritate'”, che ha caratterizzato la seconda giornata della celebrazioni per il XX Settembre e l’Equinozio d’Autunno.

Domani, giornata di chiusura della tre-giorni di celebrazioni per il XX Settembre e per l’Equinozio d’Autunno – il Gran Maestro Raffi deporrà, insieme ad una delegazione di Massoni, la tradizionale corona d’alloro alla breccia di Porta Pia che rappresenta l’essenza stessa della laicità, valore irrinunciabile per tutti i liberimuratori.

Intervenendo poi sul tema del 150° dell’Unità nazionale, Raffi ha detto che mai “avremmo immaginato che esso potesse finire al centro di polemiche e politiche tanto sconcertanti”.

“Crediamo – ha detto ancora il Gran Maestro – che una classe dirigente complessivamente incapace di dar vita ad un autentico programma pedagogico di educazione nazionale, in grado di restituire dignità e orgoglio a noi tutti e a nostri figli, possa difficilmente dar prova di quella capacità di visione, d’immaginazione creativa, di cui l’Italia ha una disperata necessità per uscire dal cono d’ombra di un declino annunciato e apparentemente ineluttabile”.

“Nel 1911, il Cinquantesimo dell’indipendenza – ha detto ancora Raffi – fu salutato da esposizioni memorabili che culminarono a Roma nella consacrazione del Vittoriano. Nel 1961, l’Italia del boom, allora in piena espansione economica, dopo le Olimpiadi di Roma confermava i valori fondanti della coesistenza unitaria, ponendo la lingua italiana e la formazione dei giovani al centro del riscatto di tante famiglie appena uscite dalla miseria”.

Raffi si è infine chiesto: “E oggi? Dovremmo tornare ai dialetti, ai vessilli regionali, alla celebrazione dei Borbone o degli Asburgo? E da questa negazione del vincolo unitario che cosa dovremmo aspettarci?”.

Silvia Renzi, 338 2366914,
Comunicazione e rapporti con la stampa.

Roma 19 settembre 2009 – (ASCA) Massoneria: Raffi (GOI), immigrati, bioetica e lavoro nostro banco prova.

Roma 19 settembre 2009 – (ASCA) Massoneria: Raffi (GOI), immigrati, bioetica e lavoro nostro banco prova.

“Il confronto sulla libertà, le migrazioni, la bioetica, i grandi temi del lavoro e della famiglia è per i massoni – appassionati di umanità – la grande sfida di oggi, banco di prova che regga l’urto della globalizzazione di tutti i conflitti, da quello sulle regole della vita alle nuove guerre economiche o di religione”.

Lo ha detto il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, la maggiore Istituzione massonica del nostro Paese, Gustavo Raffi chiudendo il convegno di studi su “Il Sacro e la Ragione, percorsi e confronti anche alla luce dell’enciclica ‘Caritas in Veritate'”, che ha caratterizzato la seconda giornata della celebrazioni per il XX Settembre e l’Equinozio d’Autunno.

Domani, giornata di chiusura della tre-giorni di celebrazioni per il XX Settembre e per l’Equinozio d’Autunno, il Gran Maestro Raffi deporrà, insieme ad una delegazione di massoni, la tradizionale corona d’alloro alla breccia di Porta Pia che “rappresenta l’essenza stessa della laicità, valore irrinunciabile per tutti i liberimuratori”.

Intervenendo poi sul tema del 150° dell’Unità nazionale, Raffi ha detto che mai “avremmo immaginato che esso potesse finire al centro di polemiche e politiche tanto sconcertanti”.
“Crediamo – ha aggiunto – che una classe dirigente complessivamente incapace di dar vita ad un autentico programma pedagogico di educazione nazionale, in grado di restituire dignità e orgoglio a noi tutti e a nostri figli, possa difficilmente dar prova di quella capacità di visione, d’immaginazione creativa, di cui l’Italia ha una disperata necessità per uscire dal cono d’ombra di un declino annunciato e apparentemente ineluttabile”.

“Nel 1911, il cinquantesimo dell’indipendenza – ha detto ancora Raffi – fu salutato da esposizioni memorabili che culminarono a Roma nella consacrazione del Vittoriano. Nel 1961, l’Italia del boom, allora in piena espansione economica, dopo le Olimpiadi di Roma confermava i valori fondanti della coesistenza unitaria, ponendo la lingua italiana e la formazione dei giovani al centro del riscatto di tante famiglie appena uscite dalla miseria”.

“E oggi? Dovremmo tornare ai dialetti, ai vessilli regionali, alla celebrazione dei Borbone o degli Asburgo? E da questa negazione del vincolo unitario – ha concluso Raffi – che cosa dovremmo aspettarci?”.

(ASCA) 19 settembre 2009

Roma 18-19 settembre 2009 – Celebrazioni Equinozio di Autunno e XX Settembre 2009. Il Manifesto e l’Allocuzione del Gran Maestro Raffi per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Roma 18-19 settembre 2009 – Celebrazioni Equinozio di Autunno e XX Settembre 2009. Il Manifesto e l’Allocuzione del Gran Maestro Raffi per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

 

‘Allocuzione del Gran Maestro Gustavo Raffi’ [ Scarica file File Formato PDF Size 174.0 Kb ]

 

‘Il manifesto del Gran Maestro Gustavo Raffi’ [ Scarica file File Formato PDF Size 9.2 Mb ]

 

programma pubblico

venerdì 18 settembre 2009     ore 18:30
Sala ‘Paolo Ungari’

convegno
1859. La rinascita della Massoneria e l’inizio dell’unificazione dell’Italia: due percorsi a confronto

intervengono
Santi Fedele
storico dell’Università di Messina
Fulvio Conti
storico dell’Università di Firenze
Ferdinando Cordova
storico dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma

modera e introduce
Marco Novarino
storico dell’Università di Torino

conclude
Gustavo Raffi
Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia


sabato 19 settembre 2009     ore 10:30
parco di Villa ‘Il Vascello’

convegno
Il Sacro e la Ragione. Percorsi e confronti anche alla luce dell’Enciclica “Caritas in Veritate”

intervengono
Valerio Zanone
politico
Michele Ciliberto
filosofo della Scuola Normale Superiore di Pisa
Alessandro Meluzzi
psichiatra, opinionista e scrittore
Giancarlo Elia Valori
economista e docente universitario
Massimo Teodori
politologo e docente universitario

modera e introduce
Antonio Panaino
orientalista e storico dell’Università di Bologna (sede Ravenna)

conclude
Gustavo Raffi
Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

info: ufficio.stampa@grandeoriente.it

programma solo per invitati

sabato 19 settembre 2009
parco di Villa ‘Il Vascello’      dalle ore 18:00

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