Roma 10 dicembre 2009 – Viaggio nella Valle dello Yaghnob. Il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia presenta il saggio sulla missione diretta da Antonio Panaino.

Roma 10 dicembre 2009 – Viaggio nella Valle dello Yaghnob. Il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia presenta il saggio sulla missione diretta da Antonio Panaino.

Nel Tajikistan centro-settentrionale, tra le catene montuose del Gissar e dello Zarafšan, c’è una valle remota dove vive un popolo iranico di antichissima tradizione e con una lingua di età preislamica: gli yaghnobi. Qui l’Università di Bologna sta conducendo un progetto multidisciplinare diretto da Antonio Panaino, grande esperto di cultura orientale e direttore scientifico della nostra rivista “Hiram”.

Il 10 dicembre il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia presenta a Villa ‘Il Vascello’ un saggio su questa missione e le ricerche effettuate. Sulla punta di uno spillo, questo è il titolo del volume edito da Mimesis, è stato realizzato a cura di Gian Pietro Basello, Daniele Guizzo e Paolo Ognibene – tutti specialisti e protagonisti della missione – e contiene anche un lavoro monografico di Antonio Panaino sugli scopi scientifici e umanitari del progetto e sulla storia degli studi condotti sul popolo yaghnobi e la sua lingua.

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Prato 10 dicembre 2009 – (Adn Kronos) Chiesa: lettera Raffi (GOI) a vescovo di Prato, nessuna trama massonica in città e auspica confronto a tutto campo ma senza paure.

Prato 10 dicembre 2009 – (Adn Kronos) Chiesa: lettera Raffi (GOI) a vescovo di Prato, nessuna trama massonica in città e auspica confronto a tutto campo ma senza paure.

Confronto a tutto campo ma senza paure. In una lettera aperta al vescovo di Prato, mons. Gustavo Simoni, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi respinge le accuse di ‘trame’ massoniche nella città, facendo riferimento a un’intervista nella quale il prelato parlava di “certi poteri e di certe logge”, oltre alla “atrazione per l’esoterico”.
“Vorrei rassicurarla -spiega il numero uno di Palazzo Giustiniani- che non ha nulla da temere dai liberi muratori, uomini onesti e di buoni costumi. Le tenebre non scenderanno sulla città con i cappucci e i grembiuli della Massoneria. I tempi delle prediche alla Savonarola sono passati da lunga pezza. Voglio rassicurarla con un sorriso -scrive Raffi- in qualità di guida della più grande istituzione massonica italiana, il Grande Oriente d’Italia: non abbiamo scelto di colonizzare Prato e non vedrà di notte girare campanelli sotto i suoi portici nè troverà mandragore negli orti della Curia”.

“Confrontiamoci a tutto campo, ma non sulle paure -sottolinea- Confrontiamoci sull’aperto del dialogo, sulle proposte per gli immigrati e i problemi sociali che investono anche Prato come il resto della nostra Nazione. Se poi le ‘ricette’ non arrivano, se la politica o le altre forze sociali e la stessa Chiesa, non riescono a declinare soluzioni, non se la prenda con fantomatici poteri esoterici, altrimenti creiamo ancora più ‘spaesamento’ non solo tra le sue pecore ma anche tra gli uomini e le donne che cercano di guardare al domani con il sale della speranza. Amo credere che nel presepio della sua Diocesi -rimarca Raffi- accanto al volto dell’altro, dei nostri fratelli immigrati, accanto al dolore di chi cerca lavoro e casa, alla sete di giustizia che si alza da ogni angolo della società, da lontano, come Nicodemo nella notte, vi siano anche alcuni dei nostri fratelli massoni, che stimo e ammiro per la loro profonda umanità. Se alzerà lo sguardo, li vedrà in silenzio ma sempre all’opera, a portare la loro parte di pietra e di luce all’unica strada che resta, per noi come per Dio: quella dell’uomo”.

(Red/Ct/Adn Kronos)

Roma 10 dicembre 2009 – (AGI) Massoneria: Raffi, laicità garanzia libertà anche per Chiesa.

Roma 10 dicembre 2009 – (AGI) Massoneria: Raffi, laicità garanzia libertà anche per Chiesa.

L’Italia “mai come in questo periodo è preda di clericalismo e di integralismi, incapace di intraprendere la politica del dialogo e di riconoscere il valore della laicità come principio regolatore della convivenza e, quindi, garanzia di libertà per le stesse Chiese”.

Lo dice il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, alla vigilia del convegno promosso per sabato prossimo a Catania dalla loggia Pergusa in occasione della presentazione del libro: “Massoneria, una nuova primavera. Il Gran Maestro Gustavo Raffi racconta”.

“Oggi – sottolinea Raffi – abbiamo l’orgoglio di essere liberi muratori, portatori di una tradizione di libertà. Per questo motivo la nostra istituzione, alla quale sempre più si avvicinano le nuove generazioni, cresce in numero e qualità e, allo stesso tempo, la società civile considera ormai la Libera Muratoria come un corpo vivo e attivo, attento e sensibile ai problemi e ai drammi del presente. E’ un’officina di libertà intellettuale e spirituale, una sorta di palestra per spiriti liberi: il massone è l’uomo del dubbio che non è disposto a scendere a compromessi con la propria coscienza. Certo, la sua strada non è una strada facile, la sua è un’ etica di frontiera mai definitiva o appagata, e la Massoneria non puo’ dare garanzie sul traguardo, ma garantisce, invece, che mai vi sarà ritorno sulle posizioni precedenti”.

(AGI) 10 DIC 09

Parigi 7 dicembre 2009 – (Adn Kronos) Massoneria: Raffi (GOI), “P2 vecchia storia da palude, ora Fazio mi inviti in TV Dan Brown ha colto alcuni segni dell’istituzione, ma respingiamo con forza equazione con Gelli”.

Parigi 7 dicembre 2009 – (Adn Kronos) Massoneria: Raffi (GOI), “P2 vecchia storia da palude, ora Fazio mi inviti in TV Dan Brown ha colto alcuni segni dell’istituzione, ma respingiamo con forza equazione con Gelli”.

“Certo giornalismo qualunquista e nalzionalpopolano non perde occasione per passare legna ad anacronistici roghi”.
Non ci sta a ridurre la Massoneria alla P2, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, che in una intevista da Parigi all’Adn Kronos scuote le testa e con decisione spiega: “Di fronte a Dan Brown, che giustamente parlava dello spirito della Massoneria come di una forza che unisce sotto lo stesso Tempio uomini di diverse fedi e storie nel segno dell’umanità e della tolleranza, Fabio Fazio ieri sera a ‘Che tempo che fa’, senza alcun contradditorio e parlando solo dalla sua parte di vetro, non trovava di meglio da fare che ricondurre la Massoneria italiana alla sola P2, evocando spettri e tristi periodi consegnati a un passato che non può ritornare e di cui siamo stati le prime vittime. Per fare un esempio, sarebbe come parlare di tutta la Chiesa facendo riferimento ai roghi degli eretici e alla caccia alle streghe, o considerare il Pd ricordando di questo partito solo le radici comuniste. Ma gli esempi sarebbero milioni”.

“L’equazione Massoneria uguale P2 e Licio Gelli –rimarca quindi il numero uno di Palazzo Giustiniani- è un’operazione che respingiamo con forza, tanto più che su quel signore di Villa Wanda ormai anche i muri sanno che fu messo alla porta dal Goi con sonore pedate al sedere e con una condanna morale senza appello. Ho ribadito sempre che Gelli sta al Grande Oriente come le Brigate Rosse stanno al Pci. Per questo non accettiamo improvvisate gogne mediatiche, da qualunque parte vengano”.

Quanto all’autore de ‘Il Simbolo perduto’, “l’ho invitato da tempo al Vascello –rivendica Raffi- per un confronto a tutto campo e trasparente, come è nel nostro stile, sulle radici e il messaggio della Massoneria e anche per presentare il suo libro che in molti passaggi riesce a cogliere, da profano, alcuni spunti importanti della nostra scuola di pensiero che va oltre il tempo e le storie: per noi parlano i fatti, non i luoghi comuni di chi rimesta acque di palude”.

“A questo punto –incalza Raffi- se la terza rete Rai ha un sussulto di dignità, mi aspetto di sedere una sera, per pochi minuti, sulla poltrona di Fazio per spiegare agli italiani cosa è davvero la Massoneria e da quali uomini è formata. Se questo invito non dovesse arrivare, a mal partito si troverebbe chi pensa di detenere la verità entrando con delle falsità nelle case della gente e la televisione italiana avrebbe perso un’altra occasione per fare il suo compito: informare e raccontare come stanno le cose”.

“Rispetto alla P2, lo ripetiamo fino alla noia, abbiamo i guanti bianchi e puliti e il volto fermo. Forse, però –fa notare il Gran Maestro Raffi- fa più comodo riusumare le malefatte di un ‘ex materassaio’, come lo definisce il presidente Cossiga, che il lavoro silenziono e operoso di 21.000 persone e coscienze che ogni giorno portano il loro contributo onesto e costruttivo alla società italiana”.

“Ci permettiamo infine, con massonica umiltà e tolleranza, di ricordare al guru Fazio che la foresta che cresce fa meno rumore di un albero che cade, ma alla lunga quella foresta silenziosa è una boccata d’ossigeno per tutti. Nella vita, come nella tv, esiste il confronto e per farlo bisogna essere in due. E pensare che il primo dovere del giornalismo dovrebbe essere quello di verificare fatti e fonti”.

“Nessuno –taglia corto l’avvocato ravennate alla guida del Goi- si stracci le vesti per queste doverose precisazioni: abbiamo un dovere morale di fare chiarezza, come abbiamo sempre fatto, nei confronti di migliaia di giovani che compongono come pietre di senso e di speranza le colonne dei nostri Templi. E costruisc

Udine 29 novembre 2009 – (ANSA) Testamento biologico: Raffi (GOI), aperti al confronto.

Udine 29 novembre 2009 – (ANSA) Testamento biologico: Raffi (GOI), aperti al confronto.

“Sulla bioetica come su altri temi che toccano valori e diritti, laicità e vita, la Libera Muratoria non solo è aperta al confronto con la Chiesa e con altre forza sane della società, ma vuole portare il proprio serio contributo di riflessione”: lo ha detto oggi il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, Gustavo Raffi.

Intervenendo a Udine ad un convegno sul testamento biologico, Raffi ha evidenziato la necessità di rispettare la decisione del malato in caso di un possibile accanimento terapeutico. “Non si tratta solo di rifiuto delle cure da parte del paziente – ha precisato – ma di preservare l’integrità psicofisica della persona, la sua emotività e dignità”.

“Le problematiche connesse alla legge – ha aggiunto – devono tener presente un mondo di valori e di convinzioni etiche, filosofiche e religiose che ciascuno ha sulla vita e la morte”. Allo stesso tempo, per il Gran Maestro, “vanno indicate misure concrete di supporto economico ai pazienti in stato vegetativo e alle loro famiglie. Ecco perché – ha concluso – la legge sul testamento biologico non va caricata di connotati ideologici né politici ma deve prendersi ‘cura’, in senso heideggeriano non mistico-disincarnato, dell’uomo e della qualità della sua vita”.

(ANSA) ore 18.07

Udine 28 novembre 2009 – Parliamo di testamento biologico. IV Seminario di studi massonici delle logge udinesi. È dedicato ad Antonio Celotti, compianto fratello e personaggio di rilievo della vita cittadina.

Udine 28 novembre 2009 – Parliamo di testamento biologico. IV Seminario di studi massonici delle logge udinesi. È dedicato ad Antonio Celotti, compianto fratello e personaggio di rilievo della vita cittadina.

La vita: una sfida per ciascuno di noi. Il testamento biologico è il tema del IV Seminario di studi massonici organizzato quest’anno dal Consiglio dei maestri venerabili di Udine alla memoria di Antonio Celotti, scomparso a luglio alla veneranda età di 103 anni dopo una vita completamente dedicata alla cura delle persone (era un pneumologo) e alla Massoneria nella quale entrò nel 1925.

All’incontro, previsto il 28 novembre a Palazzo Kechler, partecipa il Gran Maestro Gustavo Raffi a cui sono state affidate le conclusioni dei lavori. Il tema è affrontato sul piano giuridico, bioetico e religioso.

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