Uomo-natura. A Massa Marittima a confronto scienziati e filosofi

Nella due giorni di Massa Marittima in compagnia del Grande Oriente d’Italia oltre alla donazione del defibrillatore da parte delle tre Logge della cittadina toscana ed alla mostra  sul fenomeno dell’antimassoneria a cura del Servizio Biblioteca, a cui hanno partecipato il Sindaco Giuntini ed il Gran maestro Stefano Bisi, si è svolta il venerdì una conferenza sul tema del rapporto Uomo-Natura. Il moderatore, Gianmichele Galassi, ha introdotto l’argomento citandone le numerose sfaccettature, oltre alla varie condotte date dai fattori culturali legati al luogo ed all’epoca che hanno determinato atteggiamenti assai diversi da popoli anche relativamente vicini in termini geografici o temporali. In questo senso ha ricordato la famosa missiva, probabilmente falsa, ma tanto nota da influenzare la storia umana, inviata da Capo Seattle in risposta alle proposte del Presidente Pearce.

Sostanzialmente, pur mantenendo una notevole apertura mentale e disponibilità a trovare un accordo, Capo Seattle si trovò a spiegare che la terra non appartiene nè a lui nè a nessun altro e essa va conservata con tutta la forza e tutto il cuore per i figli, così come gli animali vanno considerati come fratelli. Questa lettera divenuta il maggior manifesto ecologista è in effetti la rappresentazione concreta di un modo di porsi e vivere assai distante da quello industriale occidentale. Galassi ha concluso citando alcuni studi internazionali recenti che ipotizzano e sembrano dimostrare una capacità di comunicazione fra i vegetali che finora era impensabile: come enfatizzato dal noto colossal holliwoodiano “Avatar”.

La parola è passata poi al Prof. Francesco Coniglione che ha illustrato la lunga tradizione filosofica del tema, ponendo l’accento su tre punti di vista possibili: quello attinente al pensiero scientifico, quello al pensiero filosofico ed, infine, quello del mito e dell’esoterismo. Accennando alla “stretta alleanza del pensiero moderno tra conoscenza e dominio della natura” Coniglione ha posto l’accento sulle differenze col pensiero magico ed alchemico. Ha ricordato poi per la scienza, la cosiddetta “ipotesi Gaia” di James Lovelock secondo cui il nostro pianeta è sostanzialmente un organismo vivente capace di autoregolarsi assicurando così l’equilibrio ecologico.

Facendo un excursus sullo sviluppo del tema dai filosofi greci ai nostri giorni, ha concluso con i riferimenti al terzo punto di vista sottolineando come la conoscenza e la riscoperta dell’esoterismo (Frances Yates) si traducono in una visione olistica ed incantata del mondo che guardano alla natura come un organismo vivente permeato da forze ed energie invisibili e che riflette una prospettiva ottimistica e fiduciosa che enfatizza il potenziale umano di operare sul mondo creando una società migliore, armonica e bella.

Primo Micarelli, ricercatore e responsabile di un centro studi marini nazionale, ha illustrato le sue ricerche svolte in tutto il mondo che lo hanno man mano reso più consapevole del valore e delle capacità degli animali: prendendo ad esempio gli squali di cui è uno dei maggiori conoscitori al mondo, si è soffermato sulla loro capacità comunicativa facendo vedere ai presenti dei video sul loro comportamento che aprono la strada a nuove concezioni sul mondo animale, facendo un parallelismo con quanto riportato dal Galassi sul mondo vegetale nella sua introduzione.

Francesco Borgognoni, presidente del Collegio dei Maestri Venerabili della Toscana, prima delle conclusioni affidate al Gran Maestro Bisi, ha ribadito come sia necessario e urgente affrontare il tema e come la complessità dell’argomento renda utile una visione ampia e coordinata fra esperti di vari settori, insistendo sull’emergenza ambientale e spirituale che attanaglia la società contemporanea.

Bisi infine ha ricordato come il Grande Oriente ed i suoi affiliati si siano sempre impegnati sui grandi temi dell’Umanità e, utilizzando il proprio metodo basato sul dialogo costruttivo ed i propri valori culturali, sia stato sovente motore di scelte volte al bene comune basti per questo ricordare i numerosi premi Nobel massoni quali Fermi, Quasimodo, Carducci oltre a Meucci, Pascoli, Totò etc. Anche oggi il Grande Oriente d’Italia, come in passato, con dedizione affronta in modo serio i temi di attualità con numerosi incontri culturali, quali quelli svoltisi a Massa Marittima, a cui scienziati ed intellettuali anche esterni partecipano volentieri riconoscendo al Grande Oriente quel ruolo storico di centro gravitazionale della più alta cultura ed impegno sociale.



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