Udine. Dalla rivoluzione tecnologica, al ruolo della Cina nel mondo, ai nuovi equilibri geopolitici, tanto pubblico a Palazzo Kechler per il quindicesimo Seminario di studi massonici/Il viedo

Quindicesimo seminario di studi massonici a Udine, questa volta sul tema “Globalizzazione, geopolitica, nuove tecnologie: scenari futuri”. L’evento è stato ospitato il 16 dicembre nella tradizionale sede di Palazzo Kechler. Dopo i saluti di Carlo Tomaso Parmegiani, presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili del Friuli Venezia Giulia, e di Marco De Carli, vicepresidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Udine, la parola è passata al coordinatore e moderatore Francesco Zucconi, professore ordinario di Geometria presso l’Università degli Studi di Udine.  Sono intervenuti come relatori Alberto Bradanini, già Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese e ora presidente del Centro Studi sulla Cina contemporanea, Rebecca Pecori, giornalista e inviata Rai 3 Farwest, nonché collaboratrice della rivista “Domino”, Roberto Siagri, amministratore delegato di Rotonium e presidente di Carnia Industrial Park e di IP4FVG. A trarre le conclusioni il Gran Maestro Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d‘Italia, che ha ricordato come la Massoneria, da sempre al servizio dell’umana società, non si può né si vuole sottrarre alle domande che gli attuali cambiamenti epocali stanno ponendo.
L’evento, concepito da Maurizio Teti, Umberto Busolini e Francesco Zucconi, è stato ospitato a
Palazzo Kechler ed ha suscitato una notevole presenza di pubblico nel quale si è notata una folta
presenza giovanile.
I relatori si sono soffermati sull’attuale quadro geopolitico, sul ruolo che la Cina potrebbe
svolgere in tale mutato contesto geopolitico e sull’impatto economico sociale che le nuove
tecnologie, a contenuto informatico e base matematica, potranno avere per creare nuovi equilibri
sociali ed economici, con particolare riferimento al mondo dell’impresa.
Scendendo in maggiori dettagli, Rebecca Pecori, inviata per la trasmissione di inchiesta
di Rai3 Farwest, ha esordito sottolineando la importante differenza tra stati che sono potenze o ambiscono ad esserlo e statiche non possono o non riescono neppure a concepirsi come potenza. Nella sua relazione, ha inquadrato i ruoli che le potenze principali, Stati Uniti, Cina e Russia stanno
svolgendo in questa turbolenta fase dovuta al raffreddamento della globalizzazione, ed ha, infine,
mostrato, con esempi specifici, le opportunità politiche ed economiche che riescono a cogliere
stati quali, ad esempio, la Turchia, l’India, il Brasile, anche per il loro sapersi concepire come
potenze e non satelliti dell’impero statunitense. Infine, si è soffermata sull’importanza, per l’Italia,
di riprendersi un ruolo di attore pienamente consapevole, a cominciare dal rivestire un ruolo
autorevole nel Mediterraneo e questo anche alla luce del millenario retaggio storico che ancora
oggi innerva ed anima la penisola con l’annessa opportunità di poter far leva sullo scenario mitico
e mitopoietico di Roma e dell’Impero Romano.
Alberto Bradanini ha
evocato, tra l’altro, il deficit di sovranità che caratterizza la politica estera italiana sin
dall’armistizio di Cassibile (3 settembre 1943), ricordando che questo decretò la resa
incondizionata dell’Italia alle potenze anglosassoni con l’effetto, che dura tuttora in tutta la sua
dimensione politica e militare, di inibire la libertà di svolgere una politica estera attenta agli
interessi nazionali. Tale inibizione impedisce altresì la necessaria tutela delle nostre aziende sia in
patria che nella loro proiezione estera. Non è un caso che l’attività di politica estera dell’Italia è
ininfluente persino nelle regioni limitrofe (e di passata influenza) quali il Sud del Mediterraneo e i
Balcani.
Quanto ai rapporti con Pechino l’obbedienza incondizionata dei governi italiani all’alleato-padrone
atlantico oblitera sistematicamente gli interessi italiani nei riguardi di un paese cruciale per
l’economia del mondo e dunque anche la nostra. Seppure tale status di subordinazione è
condiviso con le altre nazioni europee – anch’esse del resto occupate militarmente dagli Usa a
partire dal 1945 (come affermava Machiavelli, nessun paese può dirsi sovrano se ospita truppe
altrui sul proprio territorio e non è padrone della propria moneta) – l’Italia si distingue per la totale
acquiescenza alle politiche decise oltre-Atlantico (come dimostra l’uscita dall’MoU della Via della
Seta firmato con Pechino nel marzo 2019, decisa alcune settimane orsono). L’ambasciatore
Bradanini, pur rilevando diverse criticità del sistema cinese, ne ha evidenziato alcuni alcuni aspetti
che meritano il nostro riconoscimento, tra cui il suo profilo pacifico (per ragioni politiche ma anche

d’interesse: insieme alla domanda interna e agli investimenti, il commercio, indispensabile alla
crescita sarebbe la prima vittima di un eventuale conflitto che la coinvolgesse) e l’aver affrancato
dalla povertà 8-900 milioni di persone in poco più di quarant’anni. A ciò si aggiunge la proposta
(che la superpotenza unipolare ha respinto con fastidio) di approntare un’agenda comune a tutti i
popoli del mondo, che dovrebbe essere imperniata su: a) Sviluppo (economico e culturale); b)
Sicurezza, reciproca e interconnessa, e c) Valori condivisi, questi ultimi da individuare nel rispetto
delle condizioni politiche e storiche di ogni popolo.
Roberto Siagri ha impostato la sua relazione sulla terna profit-people-planet che deve sostenere la
sostenibilità della nostra unica astronave: il pianeta terra.
Second Siagri il cambio di paradigma teorizzato da Orio Giarini in due report al
Club di Roma, allora presieduto da Aurelio Peccei,  è oggi reso possibile dalle nuove tecnologie
se noi umani siamo in grado di operare determinate scelte. L’idea chiave è che di molti beni è la
loro fruizione che ci è veramente necessaria e non il diretto possesso dei medesimi. L’idea chiave è
che di molti beni è la loro fruizione che ci è veramente necessaria e non il diretto possesso dei
medesimi. L’esempio per eccellenza è l’automobile: non abbiamo bisogno di 24 ore su 24 della
“nostra auto”. Basterebbe averla a disposizione solo quando ci serve effettivamente. Ovvero lo
stesso “bene” potrebbe essere usufruito da altri quando a noi non serve. Questo uso sapiente di
una risorsa come l’auto è alla nostra portata grazie alla nuova potenza di calcolo di cui oggi
possiamo disporre per implementare le tecniche di AI. Il Dott. Siagri non ha nascosto né la
complessità di dover costruire un’intelaiatura finanziaria necessaria a compiere e sostenere tali
passaggi epocali, né il vero e proprio salto culturale che è richiesto per entrare in tale futuro
possibile. Ha, comunque, esposto nel suo modo pregnante e accattivante di vero imprenditore
nell’innovazione e di innovazione, il cambio di paradigma competitivo che ciò comporterebbe.
Infatti, in tale nuovo scenario, avrebbe un grande valore economico produrre beni durevoli e di
qualità, anziché gli attuali prodotti costruiti secondo una logica “usa e getta”, ciò porterebbe un
grande vantaggio alle PMI italiane, che nella capacità che le loro maestranze hanno di esprimere
eleganza e bellezza non disgiunte da invidiate capacità tecniche, la ragione della loro
sopravvivenza. Alla luce delle tre relazioni, diverse negli obiettivi e financo negli orientamenti di
fondo, sono quindi emerse non poche opportunità che la crisi, geopolitica, ecologica e morale in
cui versa la società attuale, l’italiana in particolare, contiene nel suo seno e che, se colte in tempo
da donne e uomini di buona volontà possono condurci in un futuro animato da una tale pienezza
esistenziale che tornerà con un sorriso bonario verso chi si lasciò chiudere la speranza negli
angusti spazi di propagande di basso conio.
Il Gran Maestro Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d‘Italia, ha chiuso i lavori facendo
sentire ai presenti, ma idealmente a tutto il Friuli-Venezia Giulia la sua personale vicinanza e di
tutto il Grande Oriente d’Italia. Infine, ha ricordato che il fine della massoneria è quello di costruire
uomini, al servizio dell’umana società, che siano in grado di affrontare gli attuali cambiamenti
politici, tecnologici e sociali, senza, per questo, dimenticare di cercare l’umanità che è nel cuore di
ciascun essere umano.

https://www.youtube.com/watch?v=FTu6ZB7MH4w

ALLEGATI


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *