Stefano Bisi ricorda Ernesto Nathan Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia ricorda il sindaco e il massone Nathan/Eco della Sabina

Nell’anno del centenario della morte di Ernesto Nathan (9 aprile 1921), amatissimo sindaco di Roma dal 1907 al 1913, e (cosa che non tutti sanno) iscritto alla Massoneria dal 1887 nella quale ricoprì la carica di Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia dal 1896 al 1904 e dal 1917 al 1919.

Proprio per celebrare e far conoscere una parte meno nota della figura di Ernesto Nathan, abbiamo deciso di dare la parola a Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, la maggiore Obbedienza massonica italiana con migliaia di iscritti.

Di frequente nel dibattito, superficiale, sul tema della Massoneria ci si domanda quale sia il rapporto tra l’Obbedienza e le Istituzioni democratiche e la politica in generale, purtroppo lasciandosi spesso fuorviare da voci e da fatti storici riguardanti (è sempre bene ricordarlo) una ristretta minoranza di “fratelli” massoni, proprio per questo abbiamo deciso di dedicare questo articolo al rapporto tra l’appartenenza (nota peraltro) alla Massoneria e la vita politica di un grande personaggio come Ernesto Nathan.

Benvenuto Stefano Bisi e grazie per la Sua disponibilità. Iniziamo con il tracciare la figura di Ernesto Nathan, amato sindaco di Roma e massone, al quale peraltro è dedicata anche la Casa Massonica di Roma.

Ernesto Nathan è stato un grande sindaco di Roma e un ottimo Gran Maestro che della buona amministrazione ha fatto la sua ragione di vita amministrativa, fu lui che disse la famosa frase “non c’è trippa pegatti”, perché nel bilancio in rosso della città era prevista una voce dedicata proprio ai gatti, ai quali veniva fornito da mangiare a spese del comune.

Diventato Gran Maestro ricordo che nel 1901 inaugurò la sede dell’Obbedienza Massonica di Palazzo Giustiniani (il 21 aprile 1901), e allora come oggi un tema spesso ricorrente era quello del pregiudizio nei confronti della Massoneria, e durante un incontro pubblico lui disse “Venite qui, ci vedete e vedete ciò che facciamo”.

Un aneddoto poco conosciuto legato a Nathan?

Un fatto poco conosciuto che riguarda Ernesto Nathan è che il 31 ottobre 1917, quando a Palazzo Giustiniani venne ucciso il Gran Maestro Aggiunto Achille Ballori, il folle che voleva fare una strage di fratelli massoni andò poi a cercare a casa anche Ettore Ferrari e proprio Ernesto Nathan, per fortuna senza successo. Tra le altre cose proprio per via dell’uccisione di Achille Ballori, Nathan fu rieletto Gran Maestro, carica che doveva spettare proprio al defunto Gran Maestro Aggiunto.

Ricordo che Nathan venne iniziato nel Grande Oriente il 24 giugno (San Giovanni Battista – n.d.r.) del 1887 e poi fu eletto successivamente Gran Maestro, e ancora oggi si ricorda quest’uomo così importante, e tempo fa in TV un attore (Stefano Massini) ha ricordato come a Roma manchi un monumento dedicato a Nathan, e noi del GOI abbiamo scritto immediatamente alla sindaca Raggi rendendo noto che siamo in grado di donare un busto dedicato al sindaco di Roma che è certamente tra i più amati e che per la città di Roma ha fatto tantissimo. Ma purtroppo non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

Peraltro noi ci eravamo anche offerti, e ne parlammo all’epoca durante la trasmissione da lei condotta su Radio Roma Capitale, di restaurare il monumento equestre di Garibaldi al Gianicolo di Roma danneggiato da un fulmine durante un violento temporale, ma anche in quel caso nessuna risposta da parte del Comune.

La figura di Nathan è l’esempio di come l’essere un massone possa rappresentare un valore aggiunto e non un problema?

Il valore di Ernesto Nathan e il suo pensiero, oltre al suo operato come sindaco di Roma e politico rispondono in modo molto semplice e chiaro a chi avanza questo tipo di dubbi ancora oggi.

Grazie a Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia.

http://www.ecodellasabina.it/index.php?paginacentrale=xpagine/news.php&idopere=507



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