Il Duomo di Siena, uno dei capolavori assoluti dell’arte gotica italiana, custodisce da secoli non solo tesori artistici ma anche profondi segreti simbolici. Dal 27 giugno al 31 luglio e poi dal 18 agosto al 15 ottobre 2025, la Cattedrale svelerà nuovamente al pubblico il suo celebre pavimento marmoreo intarsiato, considerato da molti studiosi un vero e proprio libro esoterico scolpito nella pietra, percorso iniziatico a cielo coperto che intreccia filosofia, sapienza antica e rivelazione cristiana.
Quest’anno, in occasione del Giubileo, per la prima volta sarà visibile anche la tarsia della “Speranza”, realizzata nel 1870 da Leopoldo Maccari insieme a Giuseppe e Antonio Radichi su disegno di Alessandro Franchi. Solitamente celata per garantire l’accesso alla Cappella del Voto, questa raffigurazione non è solo un’opera d’arte ma una chiave simbolica: incastonata lungo la navata, incarna l’anelito verso la salvezza e si collega al tema spirituale promosso proprio dal Giubileo: “La speranza di molti”.
Il percorso si apre simbolicamente dalla porta laterale destra, dove una storica iscrizione evoca il primo Giubileo cristiano, voluto da papa Bonifacio VIII nel 1300. Da lì si avvia un viaggio spirituale e simbolico che attraversa i mosaici, la cripta con affreschi sulla Resurrezione, il Battistero – dove è custodita la Speranza scolpita da Donatello – e si conclude nel Museo dell’Opera, con l’osservazione del retro della Maestà di Duccio, come se il fedele fosse chiamato a guardare oltre l’apparenza, penetrando il mistero.
Il simbolismo del pavimento – considerato dal Vasari “il più bello…, grande e magnifico… mai fatto” – è noto per includere figure mitiche e sapienziali, come le Sibille, i filosofi antichi, l’Ermete Trismegisto, fino a Salomone e alla raffigurazione del labirinto: una vera mappa iniziatica che conduce il pellegrino verso la Luce, attraversando prove spirituali e rivelazioni sacre.
Tra le immagini scolpite e intarsiate, spicca la Sibilla Persica, posta nel riquadro finale della navata destra, profetessa pagana che annuncia il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci: «Con cinque pani e due pesci sazierà cinquemila uomini […] per la speranza di molti». È da questa sibilla, ponte tra mondo antico e cristianesimo nascente, che prende il nome il percorso giubilare.
Il Duomo si apre dunque non solo alla contemplazione estetica, ma a una lettura simbolica e spirituale, che invita il visitatore a interrogarsi sul significato del tempo, della fede e della salvezza.
Sono previsti pass integrati che permettono l’accesso completo al pavimento scoperto, al complesso monumentale e al Palazzo delle Papesse, storica residenza legata a papa Pio II. Tra le proposte più esclusive spicca il tour “Il Clavigero del Duomo”, disponibile dal martedì al venerdì: una visita all’alba, prima dell’apertura ufficiale, in compagnia del custode della Cattedrale. Un momento unico, intimo, di silenzio e suggestione.