Rinascita-Scott, stralciata la posizione del Gran maestro onorario del Goi Ugo Bellantoni/Il Vibonese

Soddisfazione viene espressa dal suo legale Enzo Belvedere: «Le indagini hanno fatto accertare l’assoluta estraneità a qualsivoglia condotta delittuosa»

Dall’avvocato Enzo Belvedere, legale di Ugo Bellantoni, riceviamo e integralmente pubblichiamo:

Non può che esprimersi viva soddisfazione rispetto allo stralcio della posizione inerente la condotta originariamente attribuita all’esimio Ugo Bellantoni, tra i massimi esponenti nazionali della Massoneria del Grande Oriente d’Italia, Palazzo Giustiniani, rivestendo attualmente la carica di Gran Maestro Onorario. Invero, in data odierna, sono stati notificati per 479 indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari e, come era giusto e doveroso, sin dall’inizio di questa triste vicenda, nei confronti del Bellantoni le indagini non solo hanno fatto accertare l’assoluta estraneità a qualsivoglia condotta delittuosa, quanto se ne è constatata la correttezza morale e di vita di una persona a modo, che ha orientato la sua opera, costantemente, al bene ed al progresso dell’Umanità. È uno dei rarissimi casi in cui una procura della Repubblica, nella fattispecie Dda, dopo aver richiesto una misura cautelare in carcere, re melius perpensa, e dopo una agevole attività difensiva, dato il preclaro percorso di vita anteatta del suo assistito, ha concluso un’indagine con una richiesta palesemente difforme dalle tristi premesse! Un massone a tutto tondo, come Bellantoni ha sempre testimoniato di essere, sa che non ci sono incubi, neanche giudiziari, che non portino ad una Luce, cui sempre si tende. Nel caso di specie, la luce ha illuminato anche gli intelletti di chi, per “dovere d’ufficio” accusa, richiedendo sovente misure cautelari e “trascurando” la singola vicenda umana che vi è nell’esser reclusi in un carcere, quando ancora non puoi gridare la tua verità all’accusatore. Un gip attento aveva già evitato il greve errore giudiziario. Anche il pm non ha ribadito il suo originario errore”.



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