«Quel biennio nero ora deve restituirci giustizia». Tra massoneria e legalità. Il libro di Bisi sulla stagione. 92-93 e la caccia alla lista/La Nazione

Quel biennio nero ora deve restituirci giustizia» scoperta di una nuova P2. L’inchiesta poi si concluse nel 2000 con l’archiviazione, ma solo nello scorso autunno si sono conclusi gli ultimi passaggi sul piano civile, che hanno dato ragione allo stesso Bisi, il quale al tempo parlò apertamente di ‘caccia alle streghe’. «Quello che colpisce racconta Bisi è la violenza di quel periodo, quando arrivarono a perquisire uffici e abitazioni nell’ossessione di cercare questi elenchi. Volevano i nomi. È un’ossessione che c’è sempre stata. Anche Mussolini l’aveva». Bisi, giornalista e scrittore senese, è stato eletto alla guida del Grande Oriente d’Italia nel 2014 e da allora ricopre la carica di gran maestro. «Ho scritto questo libro racconta per recuperare una parte della nostra storia che serve a noi che l’abbiamo vissuta. Se abbiamo resistito vuol dire che la nostra storia è stata più forte delle aggressioni». Ad affiancare il gran maestro, nel corso dell’incontro organizzato dall’associazione culturale Valli Senesi, c’erano il giornalista Claudio Giomini e l’avvocato Fabio Federico, che ha seguito la vicenda come legale della loggia massonica. «Si è fatto di un’indagine che doveva cercare reati ha detto uno strumento per schedare la massoneria italiana. Si tratta oggi di restituire giustizia al Grande Oriente, che ha subito tutto questo. Fa parte della nostra cultura l’idea di esorcizzare il male sacrificando l’agnello». Bisi ha parlato della Massoneria oggi, del fatto che molti leggono un atteggiamento diverso, di maggiore apertura, come dimostra anche la presenza di un evento come quello di ieri sera all’interno del Rettorato dell’Università di Siena.

Riccardo Bruni

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