Nicolò Scatoli eroe di Porta Pia: a Roma un belvedere, a Siena una scalinata piena di erbacce/Corriere di Siena

Fu un bersagliere senese, Niccolò Scatoli del Valdimontone, a suonare la carica nella Breccia di Porta Pia il 20 settembre del 1870. Una scalinata, spesso coperta da erbacce, vicino via Mentana lo ricorda, ma meriterebbe molto di più. La sua Contrada ha messo una targa a imperitura memoria nella casa di via Roma 5 dove è vissuto (pur essendo nato a Chiusdino): un bel gesto per un protagonista del coronamento del sogno risorgimentale dell’Italia unita.
Già a 14 anni tentò di partire per la seconda guerra d’Indipendenza, ma non venne ritenuto idoneo per la giovane età. Nel 1864 venne invece arruolato nel corpo dei bersaglieri e l’anno successivo fu promosso caporale di tromba. “Il suo battesimo col fuoco giunse nel 1866 a Custoza, dove pur ferito a una mano, riuscì a salvare la vita dell’amico bersagliere Giuseppe Partini, caricandoselo sulle spalle” ricorda Andrea Pagliantini. L’eternità però la conquistò perché sua fu la tromba che incitò i compagni alla Breccia di Porta Pia. Fu ferito alla gamba sinistra immediatamente, essendo tra i primi a entrare sfidando il fuoco nemico, eppure proseguì il combattimento, non smise mai di far sentire le sue note baldanzose per dare vigore alle truppe e tentò di salvare la vita a un superiore. Solo la mattina seguente Scatoli si rese conto della grave ferita alla gamba, che gli venne amputata. Tornò a Siena e riprese a lavorare all’Archivio di Stato. Morì nel 1935. A Roma gli hanno anche dedicato un belvedere al Gianicolo.



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