Donazione della Loggia Heredom agli Asili Notturni. Tornata il 16 marzo ricordando De Molay

Lo scorso venerdì 16 marzo 2018, Sergio Rosso, Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia, ha presenziato alla 397° Tornata Rituale della Loggia Heredom 1224 di Cagliari che, nell’occasione, celebrava il 704° Anniversario della morte sul rogo di Jacques De Molay, ultimo Gran Maestro dell’Ordine del Tempio. Presso il Tempio n° 1 della Casa dei Liberi Muratori di Piazza Indipendenza 1 a Cagliari, il Maestro Venerabile Francesco Locci, gli Ufficiali ed i Fratelli della Loggia Heredom hanno accolto con grande affetto Sergio Rosso, Gran Maestro Aggiunto, Michele Pietrangeli, Gran Segretario,  Raffaele Sechi, Rappresentante del Consiglio dell’Ordine nella Giunta del Grande Oriente d’Italia, il  Luigi Trudu, Giudice della Corte Centrale,. Claudio Solinas ed Ettore Manconi, Consiglieri dell’Ordine, il  Aldo Pavan, Garante d’Amicizia, Giancarlo Caddeo e Gilberto Pisu, rispettivamente Presidente e Segretario del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Sardegna. Nel Tempio, completo in ogni suo posto, erano presenti numerosi Maestri Venerabili, Ex Maestri Venerabili e Fratelli in rappresentanza delle Logge cagliaritane Nuova Cavour, Asproni, Sigismondo Arquer, Libertà, Quotuor Coronati, Mediterranea, Mozart, Sardegna, Ciusa, Lando Conti, Tetraktis, della Loggia Ovidio Addis di Oristano, della Loggia Agugliastra di Tortolì e della Loggia Lando Conti di San Remo. Durante i Lavori Rituali, condotti secondo il tradizionale Rituale Emulation, 1° Sorvegliante ha presentato un suo lavoro dal titolo: “Lo spirito templare: dalla difesa del Tempio all’esercizio della Carità”. Sul tema di questo Lavoro è intervenuto  Rosso che ha intrattenuto gli 80 Fratelli presenti sul tema della solidarietà.Aiutare i bisognosi e promuovere l’amore per il prossimo rientra a pieno diritto nella nostra identità massonica che confluisce inevitabilmente nel termine solidarietà che meglio rappresenta il nostro agire, frutto di un lavoro interiore che fa maturare in ognuno di noi il naturale intento di dare un senso compiuto al significato di fratellanza e uguaglianza alla luce della libertà: principi nei quali, a parole, ci identifichiamo tutti noi massoni, soprattutto dopo aver ben compreso i propositi della propria essenza iniziatica espressi da queste tre semplici parole: libertà, uguaglianza e fratellanza.  L’impronta iniziatica della Libertà interiore, acquisita nel Tempio, si manifesta nel mondo con un’attitudine quasi istintuale a mettere in pratica la fratellanza non solo tra noi, ma verso tutti i fratelli di questo mondo, ed in particolare verso coloro che per motivi diversi sono oppressi e ben lontani dal principio di uguaglianza per il quale noi ci battiamo.  “La solidarietà è, in realtà, secondaria per il massone in quanto rientra nei percorsi – precisa Sergio Rosso – che ogni Libero Muratore può scegliere di intraprendere nel costruire il proprio tempio”. Ed è paramassonica “perché parallela alla massoneria, non la interseca mai: c’è una differenza incolmabile di funzioni, culturali-spirituali da una parte, sociale-politiche dall’altra”.L’impegno di “uomini di buona volontà è volto anzitutto a migliorare se stessi”: quando il massone porta la propria esperienza fuori da sé, per il progresso dell’umanità allora percorre “l’unica alternativa – continua Sergio Rosso – all’aumento del bisogno e alla diminuzione delle risorse, cioè il volontariato qualificato”.  È il nuovo welfare, o welfare no profit, che si esplica nei progetti di solidarietà degli Asili Notturni e del Piccolo Cosmo, realtà torinesi capaci di servire fino a 200 pasti serali, ospitare 8000 presenze annue, fornire 32 alloggi per l’accoglienza degli ammalati curati negli ospedali torinesi e fornire oltre 3500 interventi annui negli ambulatori dentistici operanti. Questo senza “entrare in competizione con organizzazione analoghe – prosegue  Rosso – e senza la pretesa di fare cose grandiose”: l’opera solidale massonica è piuttosto una razionalizzazione delle risorse, una rete a legare attori diversi, altre associazioni, amministrazioni e ordini religiosi; una rete che si esplica anche nella costituzione della FISM, dove non alberga la solidarietà “pelosa” tipica della “carità”, ma l’azione cosciente di aiuto verso un fratello che soffre al quale tendere una mano grazie alla marcia in più che contraddistingue i massoni con le loro specifiche professionalità e la loro attitudine a realizzare l’utopia della “fratellanza universale” per il bene dell’umanità. La FISM oggi è una realtà del Grande Oriente d’Italia che si sta potenziando alla luce di un’esperienza pilota, consolidata e pluritrentennale, maturata tra le pareti degli Asili Notturni di Torino la cui metodica collaudata e trasparente costituisce oggi un limpido manifesto – non più solo teorico – agli occhi dei profani e delle Istituzioni politiche che oggi ci guardano e talvolta ci affiancano, abbattendo il “muro del pregiudizio” che i ben noti inciampi del passato, pur non appartenendoci, ci hanno costruito intorno. Al termine dell’intervento. Sergio Rosso, il Maestro Venerabile Francesco Locci, a nome dell’intera Loggia Heredom ha consegnato al Gran Maestro Aggiunto la copia di un assegno gigante, simbolo della donazione effettuata dalla Loggia in favore degli Asili Notturni. Al termine della Tornata rituale i Fratelli si sono riuniti in Agape Fraterna presso una sala riservata del Convento San Giuseppe.

 

 

 



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