Il giorno di Dante Alighieri, il poeta che ci unisce attraverso la bellezza della lingua italiana

A un anno dalle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante, il consiglio dei ministri, il 17 gennaio scorso, su proposta del ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, ha approvato la direttiva che istituisce la giornata nazionale dedicata all’Alighieri, che verrà celebrato “ogni anno, il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia”. Una giornata per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante, che incarna attraverso la lingua italiana l’idea di unità del paese e e l’idea stessa di Italia.

Il Dantedì, come è stato ribattezzato, è una grande occasione, soprattutto in un momento come quello che stiamo attraversando, per riscoprire una dimensione alta della nostra identità e per ritrovarci uniti attorno alla bellezza della cultura.

La proposta di una giornata nazionale dedicata a Dante, oltre ad essere stata oggetto di diversi atti parlamentari aveva raccolto l’adesione di intellettuali e studiosi e di prestigiose istituzioni culturali, dall’Accademia della Crusca, alla Società Dantesca, alla Società Dante Alighieri, all’Associazione degli Italianisti alla Società Italiana per lo studio del pensiero medievale.

Per l’occasione il MiBACT  ha invitato tutti, alle ore 12 del 25 marzo, a leggere Dante e a riscoprire i versi della Commedia; in particolare docenti e studenti durante le lezioni a distanza. Cebrazioni estese a tutta la giornata con letture in streaming e performance sui social con gli hashtag ufficiali #Dantedì e #IoleggoDante.

Dante fu il protagonista delle celebrazioni del XX Settembre 2015. In quella occasione il Grande Oriente rese omaggio al Sommo Poeta, che continua a segnare il cammino delle idee, nell’anniversario dei 750 anni dalla nascita.

L’Alighieri è stato anche uno dei simboli più alti del Risorgimento italiano. Mazzini lo definì primo patriota e primo convinto europeista. Uno spirito più che mai vitale nella nostra epoca. La statua in piazza Santa Croce a Firenze è opera dello scultore e libero muratore Enrico Pazzi (Ravenna 20 giugno 1818 – Firenze 27 marzo 1899), che appartenne alla prestigiosa loggia massonica fiorentina, la Concordia. Pazzi è anche autore della statua di Girolamo Savonarola che si trova sempre a Firenze in piazza San Marco. e i

Seguendo Dante. Dibattito al Vascello Settembre 2025. Vedi Video



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