“Il biennio nero 1992-1993. Massoneria e legalità trent’anni dopo”, il racconto del Gran Maestro Stefano Bisi/La Gazzetta di Siena

Il titolo del libro ripercorre, a distanza di trent’anni, la “caccia alla massoneria” innescata dal pm calabrese Agostino Cordova

Il Grande Oriente d’Italia torna a far parlare di sè con questo libro che porta la firma del Gran Maestro, il senese Stefano Bisi a cui abbiamo chiesto alcune curiosità legate alla storia di quegli anni e della massoneria oggi.

Partiamo dal titolo del suo libro “Il biennio nero 1992-93” perché un biennio nero? Ripercorriamo le vicende a cui fa riferimento…

“Il 20 ottobre del ‘92, a Roma, nella sede nazionale del Grande Oriente d’Italia, arrivarono i carabinieri inviati dal procuratore di Palmi Agostino Cordova per sequestrare gli elenchi dei fratelli delle logge laziali e calabresi”, ricorda Bisi. ” Pensando di scoprire chissà quali nomi il sequestro si allargò a tutta Italia. L’anno dopo il gran maestro del Grande Oriente d’Italia Giuliano Di Bernardo lasciò la guida della comunione molto prima della scadenza del suo mandato. Un colpo dietro l’altro ma grazie al coraggio dei fratelli quel biennio nero è stato superato in maniera brillante”.

L’Inchiesta contro la massoneria, inchiesta Cordova, da cosa è perché ebbe origine e che effetto ha prodotto a distanza di anni?

“L’inchiesta partì da un fatto avvenuto in Calabria. Ha provocato molti danni perchè il procuratore Cordova ordinò perquisizioni e sequestri in molte città italiane e ancora oggi i fratelli ricordano quei giorni. Il 3 luglio del 2000 quell’inchiesta è stata archiviata e il gip Augusta Iannini l’ha definita una sorta di schedatura di massa. Quando i documenti sequestrati sono tornati in possesso del Grande Oriente d’Italia ho definito quell’inchiesta una caccia alle streghe e Cordova ha chiesto il risarcimento danni per quella dichiarazione. Il tribunale civile, nell’ottobre del 2021, lo ha condannato anche al pagamento delle spese processuali. A distanza di tanti anni possiamo dire che quell’inchiesta è ancora una ferita aperta per tanti fratelli e per le loro famiglie. Il tempo non è galantuomo perchè, al di là delle vittorie giudiziarie, restano i danni materiali e morali”.

In quegli anni anche per i nomi che furono tirati in ballo nell’inchiesta ci fu un grande clamore mediatico che invece oggi sembra spento perché non c’è più quell’interesse?

L’inchiesta di Cordova ebbe un grande risalto mediatico ma, come spesso avviene, le archiviazioni non hanno lo stesso risalto delle accuse. E’ un argomento di riflessione per i giornalisti”.

Il titolo del libro prosegue anche con massoneria e legalità 30 anni dopo. Ecco, 30 anni dopo come si legano questi due termini?

“Che dopo trenta anni è stata fatta giustizia. La prima volta nel 2000 e la seconda nel 2021. Un’inchiesta iniziata nel 1992″.

Di massoneria si è parlato molto anche a Siena, legandola spesso al mondo della politica e al mondo anche delle istituzioni, soprattutto di quella bancaria. Che cos’è la massoneria oggi in Italia e anche a Siena?

“La massoneria del Grande Oriente d’Italia è un ordine iniziaticoun’associazione in termini civilistici, di cui fanno parte 23mila fratelli che si riuniscono nei templi e parlano nel rispetto delle diverse opinioni. Spesso la massoneria viene tirata in ballo, impropriamente, come una salsa buona per condire tutte le minestre. Gode di buona salute anche a Siena, nel ricordo di fratelli di valore. Me ne viene in mente uno, Canzio Vannini, amato sindaco della città negli anni Settanta“.

Lei ha detto che questo è un libro che farà Certamente rumore ma farà anche riflettere perché?

“Se farà rumore non so ma di sicuro servirà a ricordare quello che è successo trenta anni fa e il male che quell’inchiesta fece”.



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