Con l’Accademia Vitruvio Fanum viaggio nell’arte contemporanea. Una mostra e un ciclo di conferenze

L’Accademia Vitruvio Fanum, l’associazione culturale emanazione delle officine fanesi “ Procacci” e “Orlando”, ha voluto celebrare il suo dodicesimo anno di attività scegliendo l’Arte Contemporanea come tema conduttore: e lo ha fatto offrendo la sua collaborazione alla Galleria d’Arte Astuni di Bologna, già da diversi anni protagonista nell’ambito dell’arte contemporanea a livello internazionale, che ha scelto la città di Fano quale sede di una mostra che si è tenuta a Palazzo Bracci-Pagani e diffusa in altri luoghi della città, dal 21 luglio al 9 settembre, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano e Assessorato alla Cultura del Comune di Fano.

E’ pertinente questa scelta da parte dell’Accademia Vitruvio se è vero che l’arte ben rappresenta i temi conduttori dei vari interventi culturali che nel corso degli anni si sono organizzati: il tema della conoscenza come presa di coscienza, approfondimento e confronto con la realtà del nostro tempo; il valore della libertà anche quando diventa rivoluzione del pensiero e dei mezzi espressivi; e il tema della bellezza della quale l’arte rappresenta il riferimento più immediato.

 

Titolo della mostra era “Il colore come tabù” e voleva essere una fotografia delle varie ricerche e movimenti  artistici che si sono trovati a coesistere dalla fine degli anni 80, quando il colore torna ad essere un protagonista nelle arti visive, dopo la stagione dell’arte Concettuale e dell’Arte Povera: gli artisti individuati per rappresentare il nuovo corso sono fra i maggiori del panorama artistico degli ultimi trent’anni: Carla Accardi, Sandro Chia, Luciano Fabro, Mimmo Paladino, Maurizio Mochetti, Piero Gilardi e Luigi Ontani.

 

Il programma degli eventi collaterali alla mostra è stato organizzato dalla Accademia Vitruvio, ad iniziare dalla cerimonia inaugurale , svoltasi il 21 luglio presso la Pinacoteca San Domenico, alla presenza delle massime Autorità cittadine, di molti fratelli delle officine della Provincia (presente anche il Presidente del Collegio regionale Marche F. Illuminati e del Segretario C. Dezi) ed aperta ufficialmente dal Sindaco di Fano.

 

Il fratello Luciano Roberti, presidente dell’Accademia, ha condotto la serata alla quale ha partecipato un foltissimo pubblico che ha assistito ad un dibattito sull’arte contemporanea condotto da illustri critici e direttori di musei; fra gli altri lo storico dell’arte Achille Bonito Oliva, teorizzatore e fondatore di alcuni movimenti artistici presenti nella mostra fanese.

E’ seguita il 4 agosto la serata dedicata a “Quando l’Arte incontra la Musica: Parigi 1890-1930”, interessante e raro progetto di stabilire una contaminazione critica fra le due forme d’arte, progetto fra l’altro ben riuscito con la partecipazione della storica della musica Maria Chiara Mazzi, docente presso il Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro, e del fratello Lorenzo Bavaj che ha eseguito al pianoforte musiche di Ravel, Debussy, Bartok , Satie e Poulenc. Con la esposizione di una esauriente iconografia e l’accompagnamento musicale, si è potuto ricostruire criticamente la parallela evoluzione di arti visive e musica in un periodo storico che costituisce i prodromi dell’arte contemporanea. L’evento è stato introdotto dal commento del fratello Lucio Ortolani consigliere dell’Accademia Vitruvio.

Si è parlato poi più specificatamente di arte contemporanea nella serata del 19 agosto, sotto le stelle come anche tutte le seguenti, presso la corte del palazzo sede della mostra, quando si è tenuta la presentazione del Catalogo della mostra: il curatore Lorenzo Bruni, il direttore della Galleria Enrico Astuni, il critico d’arte Fabio Cavallucci e la psicoterapeuta Selena Astuni, presentati dal presidente dell’Accademia, hanno dato vita ad un dibattito sul significato dell’arte contemporanea in un momento in cui è necessario recuperare i veri valori umani, minacciati e spesso sottratti quando si vuole manipolare la realtà ed orientare il pensiero: quella libertà di mezzi espressivi e di interpretazioni che l’arte offre forniscono uno stimolo per opporsi ai molti, attuali condizionamenti.

L’argomento del 24 agosto è stato introdotto dal fratello Giovanni Pelonghini, membro dell’Accademia, che ha presentato il fratello Davide Riboli, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino: “Arte e comunicazione nel segno di Mario Perniola” il tema che ha permesso di parlare del pensiero di uno dei maggiori teorici dell’estetica contemporanea, il quale sosteneva che l’arte è perennemente in bilico tra la sontuosità e l’idiozia, una tesi filosofica quanto mai importante per comprendere l’arte contemporanea.

Il ciclo di conferenze, alle quali ha partecipato un pubblico numeroso ed interessato venuto da tutta la provincia e non solo rappresentato dai fratelli dell’Ordine, si è concluso il 31 agosto, quando Egidio Senatore, autore e conduttore Rai e il fratello Massimo Agostini hanno dialogato sul tema “La ricerca dell’Immortalità: l’Artista eterno venuto dalle Marche”, con riferimento a Gino De Dominicis, anconetano, uno dei massimi rappresentanti dell’arte italiana. E’ stata l’occasione per ricordare la figura inafferrabile e contradditoria di De Dominicis e per riflettere in chiave esoterica sui temi della vita e della morte, della immortalità e dell’invisibilità, attingendo al mito, ai simboli e alla filosofia dell’antichissimo popolo dei Sumeri, tutte fonti di ispirazione dell’artista.

 

Un programma impegnativo ed ambizioso ma sembra ben riuscito. a giudicare dalla partecipazione e dall’interesse del pubblico ad ogni singolo incontro, dalla partecipazione e dall’apprezzamento delle autorità cittadine, dalla presenza dei media con recensioni ripetute e sempre positive di tutti gli eventi.

 

La presenza dell’Accademia Vitruvio Fanum nell’ambito dell’ambiente culturale della città si è rivelata ancora una volta incisiva, gradita e riconosciuta positivamente.



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