Categoria: Rassegna Stampa
Roma 4 giugno 2010 – (L’Unità) Massoneria e Pd. Dalla Maremma ad Ancona infuria la polemica.
«Oggi nel Pd ce ne sono a bizzeffe» dice Renzo Bardelli, ex sindaco comunista di Pistoia. Massoni e democratici: la discussione nel partito è molto accesa, la questione è spinosa e toccherà alla commissione di garanzia, convocata per lunedì prossimo, dirimere una buona volta per tutte la matassa sulla compatibilità tra l’iscrizione al partito e alla massoneria. A riportare al centro dell’attenzione questo argomento è stato il caso di Guido Maria Destri, assessore al Bilancio di Scarlino, comune della Maremma grossetana, al centro delle polemiche per essere stato fotografato durante una riunione massonica. Un altro caso di un assessore Pd affiliato alla massoneria era scoppiato ad Ancona, con le dimissioni di Ezio Gabrieli, dopo aver dichiarato la sua appartenenza al Grande Oriente d’Italia. Sono bastate queste due vicende per dare fiato alle polemiche dentro il Pd. Nel frattempo il capogruppo in Provincia di Macerata chiede ai vertici democratici di pronunciarsi sulla compatibilità della massoneria nel partito, gli ex popolari insistono sul divieto esplicito di appartenere al Pd e alle logge. Questi nuovi casi hanno di fatto riacceso il confronto nel partito, in prima fila anti-massonica due esponenti di spicco dell’area cattolica come Pierluigi Castagnetti e Beppe Fioroni. Ma davvero sarebbe cospicua la pattuglia di democratici dentro la massoneria? «Penso che in un paese democratico sia la cosa più normale del mondo, presumo, noi però non facciamo censimenti» commenta Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia «a noi interessa che i fratelli, siano essi di destra che di sinistra, rispettino i principi della libertà e uguaglianza e che pratichino la filosofia del dialogo». Chi non pensa che sia poi tanto normale è il sindaco di Scarlino Maurizio Bizzarri, anche lui del Pd, specie dopo che ha scoperto di avere in giunta un assessore affiliato alla loggia Nicola Guerazzi di Massa Marittima. Anzi, ex associato: proprio ieri Guido Maria Destri ha fatto recapitare sulla scrivania del sindaco Bizzarri una lettera di dimissioni dalla massoneria, con tanto di timbro del segretario della sua loggia. Ma se questa è una vicenda chiusa, resta sempre aperto invece il filone del dibattito. Nel Pd c’è chi parla addirittura di una questione morale. «Esagerato, mi sembra eccessivo» commenta il parlamentare Luca Sani, coordinatore della segreteria toscana. Da ex sindaco di Massa Marittima, in questo comune ci sono ben tre logge massoniche, Sani, getta acqua sul fuoco delle polemiche «cosa vuole che sia la storia di un assessore di Scarlino massone…» dice «con un presidente del Consiglio e un capogruppo del Pdl che sono stati iscritti alla P2». Sono in molti a domandarsi però se un iscritto può far parte della massoneria. A questo proposito lo statuto nazionale del Pd non è abbastanza chiaro poiché nelle norme il termine «massoneria» non viene mai citato, anche se l’articolo 3 del codice etico stabilirebbe che non si può essere del Pd e della massoneria. Almeno questa è la tesi che sposa anche la presidente nazionale Rosy Bindi. Sulla trasparenza delle logge punta invece il Gran Maestro d’Italia, Gustavo Raffi «conosco Gabrielli è stato un buon amministratore». La lacerazione interna al Pd? «Non vorrei che fosse un pretesto per non parlare della situazione difficile del paese» spiega Gran Maestro, Raffi. Per l’ esponente della massoneria, insomma, puntare l’attenzione sulle logge non sarebbe altro che un modo per distogliere la gente dai problemi reali. Sicuramente non è l’obiettivo del Pd. «È importante che lo si dichiari prima» precisa il segretario toscano, Andrea Manciulli. È certo però che quando c’è di mezzo la massoneria i veleni si sprecano. L’ultimo è di ieri, sempre in Toscana, con l’ex sindaco di Pistoia, Renzo Bardelli, che indica il neo consigliere regionale del Pd, Gianfranco Venturi
Ancona 3 giugno 2010 – (Il Resto del Carlino) Pd e massoneria, tutto nelle mani di Luigi Berlinguer.
Confronto serrato nel Partito democratico, in vista della decisione lunedì prossimo della Commissione nazionale di garanzia, sulla possibilità per gli iscritti al partito di aderire alla massoneria.
Ancora all’attacco gli ex popolari, che con la senatrice Maria Pia Garavaglia, ribadiscono:“Non è assolutamente una questione di sensibilità ‘diverse’. Il codice etico è chiarissimo: non possono far parte del Pd persone iscritte ad associazioni segrete. E’ triste che quello che per Veltroni e Franceschini era un principio su cui non c’era niente da discutere, per la segreteria, la presidenza e gli organi di garanzia del Pd diventi, invece, una questione da dirimere in modo arbitrario. Noi cattolici democratici siamo stati educati a seguire le regole, sempre e non a secondo della convenienza”.
Sull’altro fronte l’ex assessore al Comune di Ancona, Ezio Gabrielli (foto), escluso dalla giunta per aver dichiarato la sua adesione alla massoneria, torna a ribadire che il Grande Oriente d’Italia non è una associazione segreta e che i suoi componenti si impegnano al rispetto scrupoloso della Costituzione e delle leggi della Repubblica.
“Tutti sanno che nelle file dei militanti del maggior partito della sinistra italiana scrive Gabrielli si trovano massoni più o meno dichiarati e credo si debba considerare acquisita la distanza tra la vicenda P2 e massoneria regolare. Oggi è la massoneria a pagare pegno, domani qualcuno troverà oltraggioso parlare di coppie omosessuali o di fecondazione assistita o di eutanasia: cedere oggi su questo significa rinunciare a costruire un’identità del Pd, significa in definitiva rinunciare a una prospettiva francamente democratica nel nostro paese”.
Più in generale sul rapporto tra politica e massoneria, torna anche il Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia, Massimo Bianchi: “Non si può discriminare i massoni del GOI, leali cittadini della Repubblica, che hanno giurato sulla Costituzione, osservano le leggi, pagano le tasse e pretendono di fruire dei diritti riconosciuti agli altri cittadini. O si pensa, invece, che i liberi muratori’ debbano girare con sulla giacca cuciti squadra e compasso, il che richiamerebbe alla memoria quella Stella di David che i nazisti volevano applicata sugli abiti degli ebrei? Non ci nascondiamo affatto, non tramiamo, non difendiamo la casta e spesso siamo anche simpatici e genuini”.
E comunque sulla questione della compatibilità fra iscritti al Pd e iscritti alla massoneria, il Presidente della Commissione nazionale di Garanzia del partito democratico, l’europarlamentare Luigi Berlinguer, ha convocato la Commissione per lunedì 7 giugno. Il Presidente Berlinguer ha deciso di inserire il tema all’ordine del giorno dopo aver preso atto che “l’Assemblea nazionale del 21-22 maggio scorso ha affidato alla Commissione i compiti già svolti dalla Commissione per il Codice etico”.
Lo Statuto del Partito Democratico, si legge nella nota, recita: “Non possono aderire al Pd persone che risultino escluse sulla base del Codice etico”. Il Codice etico dispone “che non possono iscriversi al Partito Democratico le persone appartenenti ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o comunque a carattere riservato, ovvero che comportino forme di mutuo sostegno tali da porre in pericolo il rispetto dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e di imparzialità delle pubbliche istituzioni”.
(Il Resto del Carlino) 03 GIU 2010
Roma 3 giugno 2010 – (AGI) Su Massoneria confronto vivace anche in regioni rosse.
In attesa della pronuncia della commissione nazionale di garanzia del Partito democratico sulla possibilità per i militanti del partito di aderire alla massoneria, il confronto si fa vivace alla periferia del partito a partire dalle Regioni ‘rosse’.
L’ex sindaco del Pci di Pistoia, Renzo Bardelli, presentando il suo libro “Memorie comuniste”, ha sottolineato come vi siamo molti massoni nelle fila del Pd toscano e ha ricordato di aver chiesto pubblicamente a un suo collega di partito, ex presidente della provincia pistoiese e ora consigliere regionale:“Cosa pensi della massoneria?”, ma “non ha mai risposto, perchè non risponde?”.
E’ poi emersa la netta presa di posizione al comune di Macerata quando, qualche tempo fa, quando era in discussione la mozione – poi bocciata – che intendeva obbligare consiglieri, assessori e sindaco a dichiarare la loro eventuale appartenenza alla massoneria.
Per il capogruppo Pd l’inserimento di tale norma nello statuto comunale sarebbe stata “illecita sotto il profilo civilistico e amministrativo”. A livello nazionale cerca di smorzare la porta della questione il deputato, Sandro Gozi: “Constato con stupore che per il terzo o quarto giorno consecutivo tanti dirigenti e parlamentari del mio partito, con tutti i problemi che l’Italia deve affrontare, si stanno appassionando e dividendo sull’ottocentesco dibattito su Pd e massoneria. Ancora una volta una classe dirigente che dimostra la sua inadeguatezza. Sarebbe meglio che si mettessero sulla stessa lunghezza d’onda dei loro contemporanei, che hanno problemi piu’ stringenti che stabilire chi ha diritto di cittadinanza dentro al Pd e sono molto piu’ assillati da temi come le difficoltà economiche e del lavoro”.
(AGI) 03 GIU 10
Grosseto 3 giugno 2010 – (La Nazione – Grosseto) Assessore massone, compromesso. La redistribuzione delle deleghe in giunta appare l’unica soluzione.
Scarlino il «Caso Destri» ha provocato una spaccatura nel centro sinistra.
Martedì l’incontro decisivo in maggioranza sul caso Destri, l’assessore iscritto alla massoneria. E la soluzione di compromesso potrebbe essere la redistribuzione delle deleghe all’interno della giunta del sindaco Maurizio Bizzarri.
Intanto il Centrosinistra scarlinese si ritrova spaccato sulla vicenda, e la rottura è emersa più profonda che mai nel corso dell’ultimo vertice di coalizione, l’altra sera: al Partito democratico basterebbe che Guido Mario Destri lasciasse la loggia per conservare l’incarico in giunta, mentre gli altri alleati (Socialisti, Verdi, Sinistra Ecologia e Libertà) chiedono le sue dimissioni da assessore e biasimano il sindaco che aveva definito la massoneria “un’associazione culturale come tante altre». Il primo cittadino aveva annunciato che Destri (assessore esterno in quota Pd) era disposto a lasciare la loggia, chiudendo così il caso, ma agli alleati non basta.
“Credo che alla fine riusciremo a trovare un accordo tra tutte le forze della coalizione spiega Siliano Campinoti, segretario comunale del Partito democratico scarlinese anche se al momento siamo su due linee diverse: noi del Pd chiediamo a Destri di dimettersi dalla massoneria per restare assessore, altri partiti invece vogliono che lasci l’incarico in giunta. A qualcuno non sono piaciute le parole del sindaco, che ha paragonato la massoneria a un’associazione culturale. L’accordo è difficile, ma sono convinto che alla fine lo troveremo. Redistribuire le deleghe in giunta? Può essere una soluzione. In ogni caso a noi non interessa affatto difendere la massoneria, ci preme difendere Guido Mario Destri come persona: è un uomo di fiducia del sindaco, apprezziamo ciò che ha fatto finora”.
Intanto c’è chi fa notare che il “codice etico” del Pd nazionale prevede l’impegno a “non far parte di associazioni che comportino vincoli di segretezza o a carattere riservato, ovvero forme di mutuo sostegno tali da porre in pericolo il principio di uguaglianza e imparzialità”: un chiaro riferimento (seppur non diretto) alla massoneria. Eppure i garanti del Pd scarlinese sostengono l’assenza di incompatibilità con l’assessorato.
(La Nazione – Grosseto) 03 GIU 2010
Roma 3 giugno 2010 – (Il Tempo) Fioroni: “No ai massoni. Il Pd sia libero e dia risposte”.
L’ex ministro: “Stupito dal silenzio di Bersani. La Bindi? È la presidente del pretesto. Il partito non ha nemmeno stilato linee alternative sulla manovra. Abbiamo grande rispetto per il ruolo che la massoneria democratica ha avuto in questo Paese ma l’autonomia della politica e i valori del Pd sono irrinunciabili”.
Dopo le polemiche seguite alle dimissioni, imposte dal partito, di due assessori (uno del comune di Scarlino in provincia di Grosseto e l’altro di Ancona), perché iscritti alla massoneria, è il leader della componente popolare del Pd, Beppe Fioroni, ad attaccare e a chiedere al segretario Bersani una presa di posizione chiara.
Onorevole Fioroni, perché non si può essere iscritti alla massoneria e nello stesso tempo al Pd?
“Chiariamo subito una cosa: noi non facciamo crociate contro nessuno ma difendiamo due aspetti che riteniamo fondanti. Il primo è l’autonomia degli scritti e dei dirigenti del Pd: la loro azione deve essere orientata al bene di tutti e non a fini e interessi particolari. Il secondo aspetto è che lo sforzo del Pd di costruire un’identità e un’appartenenza sulla base di valori e ideali comuni, non certo migliori o peggiori di altri, è lontano da altre mpostazioni, come quelle delle logge. Mi sembra evidente, dunque, che l’adesione alla massoneria è incompatibile con il nostro impegno politico”.
Sembra però che non tutti siano d’accordo nel Pd…
“Sì, ma nel codice etico del nostro partito abbiamo inserito il riferimento ad associazioni o logge segrete o con vincolo di segretezza, rendendole incompatibili col Pd”.
Ma i massoni dicono che non c’è alcuna segretezza ma solo riservatezza: sono noti i dirigenti e non gli iscritti. Come succede nei partiti. A questo punto, sostengono, sarebbero incompatibili col Pd anche l’Azione cattolica o gli scout…
“Credo che tra l’essere iscritto agli scout o all’Azione cattolica e alla massoneria ci siano differenze. Provo difficoltà a paragonarle”.
Si aspettava qualcosa di più da Bersani? Nonostante il dibattito non ha detto niente…
“Mi sembra che la questione sia talmente chiara che mi stupisce che Bersani non sia intervenuto. Del resto abbiamo soltanto precisato quello che Veltroni e Franceschini hanno ribadito più volte”.
Invece la presidente dell’assemblea nazionale del Pd, Rosy Bindi, ha detto che le vostre richieste a Bersani sono strumentali.
“La Bindi ormai è diventata la presidente del pretesto: ogni volta che qualcuno pone un problema serio lei dice che è soltanto un pretesto per litigare. Mi sembra che invece sia un pretesto per non rispondere”.
Che dovrebbe fare Bersani?
“Ribadire un comune sentire che eviti la nascita di tormentoni e di tempeste in un bicchiere d’acqua. Basterebbe una risposta e non dare colpe a chi pone domande”.
Ma in questi mesi in cui si è parlato tanto di politici pieni di privilegi, spreconi, forse corrotti, lei e i popolari non rischiate di essere considerati anime belle?
“Siamo stati gli unici a proporre elementi caratterizzanti. In assemblea ho anche detto di presentare le nostre linee guida sulla manovra ma anche allora mi è stato risposto che era soltanto un pretesto per litigare. Per questo adesso ci troviamo nella condizione di dire soltanto sì o no alle scelte del governo. Altro che anime belle, tocchiamo i nodi politici che nessuno tocca”.
(Il Tempo) 03 GIU 2010
Roma 3 giugno 2010 – (Adnkronos) PD: Gozi, su Massoneria dibattito ottocentesco. Italiani assillati da difficoltà economiche e questioni lavoro.
“Constato con stupore che per il terzo o quarto giorno consecutivo tanti dirigenti e parlamentari del mio partito, con tutti i problemi che l’Italia deve affrontare, si stanno appassionando e dividendo sull’ottocentesco dibattito su Pd e Massoneria”.
E’ quanto sottolinea il deputato del Pd, Sandro Gozi.
“Ancora una volta -aggiunge- una classe dirigente che dimostra la sua inadeguatezza. Sarebbe meglio che si mettessero sulla stessa lunghezza d’onda dei loro contemporanei che hanno problemi più stringenti -conclude Gozi- che stabilire chi ha diritto di cittadinanza dentro al Pd e sono molto più assillati da temi come le difficoltà economiche e del lavoro”.
(AdnKronos) 03 GIU 2010
Roma 3 giugno 2010 – (Europa) L’intervento di Giovanni Bachelet. I massoni nel Pd. Una soluzione c’era. E c’è.
Ieri, quando Federico Orlando mi ha beccato al telefono mentre guidavo, qualcosa si è perso o distorto della chiacchierata sulla clausola anti-massonica nel codice etico del Partito democratico. Vorrei qui ricordare qualche tratto della vicenda.
Nel 2007, sotto la presidenza di Sergio Mattarella, la commissione che ha scritto il codice etico del Pd aveva discusso anche la norma che impone di «non appartenere ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o comunque a carattere riservato, ovvero che comportino forme di mutuo sostegno, tali da porre in pericolo il rispetto dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e di imparzialità delle pubbliche istituzioni». Per alcuni di noi questa formulazione, importata quasi letteralmente dai Ds, si prestava a discriminazioni arbitrarie.
A me non sembrava ragionevole colpire la massoneria risparmiando l’Opus Dei (o, poniamo, gli scout, dei quali ho fatto parte per molti anni, ovvero – perché no? – Legambiente). Ma come decidere? Nessuna associazione può essere segreta (lo vieta la Costituzione, articolo 18, senza bisogno del codice etico di un partito).
Tutte le associazioni possono tutelare i propri iscritti riservandosi di fornire l’elenco solo su richiesta dell’autorità civile. Tutte le associazioni inoltre, anche quando non se lo propongono, contengono la tentazione del mutuo sostegno al di là dei meriti e perfino delle leggi. Ciò che rende tale tentazione socialmente e politicamente micidiale è il vincolo di segretezza.
Anche quando si chiama riservatezza e non è anticostituzionale, questa brutta usanza implica l’impossibilità, per il resto del corpo sociale e politico, di gareggiare apertamente, ad armi pari, sulla base solidarietà trasparenti, note a tutti. Ma congreghe non trasparenti e camarille non sono purtroppo esclusive della massoneria! La controproposta che avevo fatto in quella commissione era dunque questa: al momento dell’iscrizione al Pd (o del rinnovo) ognuno deve dichiarare (e poi aggiornare) l’elenco delle associazioni di cui fa parte; con sanzioni gravi per chi ne omette qualcuna, oltre ovviamente alla non ammissione per chi fa parte di associazioni contrarie o politicamente concorrenti al Pd.
Come giustamente osserva Federico Orlando, la mia controproposta era guidata dalla convinzione che tanto fra i cristiani, quanto fra i massoni (o fra i soci di Legambiente), ci siano il grano e la zizzania; quelli che tramano nell’ombra e quelli che contribuiscono al bene comune; quelli che approfittano del legame associativo per fare i fatti loro (a volte in spregio della legge e della Costituzione) e quelli che perseguono sinceramente un ideale.
La controproposta, caldeggiata da me e Zanone (forse anche da Gad Lerner e da Lidia Ravera, ma di questi ultimi due non sono sicurissimo) non ebbe successo, e rimase la formulazione originaria. Se mai l’organo competente del Pd ne discuterà di nuovo, anche questo piccolo contributo potrà forse risultare di qualche interesse.
Giovanni Bachelet
(Europa) 03 GIU 2010