Roma 8 giugno 2010 – (Adnkronos) PD: Raffi (GOI), Nessuna scomunica o rogo morale per Massoneria. Commissione Garanti ha tracciato percorso per confronto.

Roma 8 giugno 2010 – (Adnkronos) PD: Raffi (GOI), Nessuna scomunica o rogo morale per Massoneria. Commissione Garanti ha tracciato percorso per confronto.

“Dalla commissione dei garanti del Pd non è venuta alcuna scomunica o rogo morale nei confronti della Massoneria. Piuttosto c’è la voglia di un confronto, e questo è sempre positivo. E’ importante che sia stato compreso che il Grande Oriente d’Italia non è un’associazione segreta”.

Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, commenta all’ADNKRONOS la decisione della commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico, presieduta da Luigi Berlinger, dopo alcuni casi di amministratori locali del partito iscritti alla massoneria.

“E’ stato tracciato un percorso – aggiunge il numero uno di Palazzo Giustiniani – per comprendere il fenomeno massoneria e segnatamente quello del Grande Oriente d’Italia, la più antica, storica e democratica istituzione massonica in Italia”.

“Il testo finale messo a punto dal partito di Bersano – sottolinea Raffi – si muove nell’orbita del ‘lodo Bachelet e Zanone’, che prevedeva la dichiarazione dell’appartenenza a qualsiasi formazione sociale da parte degli iscritti. Oggi si vogliono conoscere i fini associativi e il Grande Oriente – assicura l’avvocato ravennate dal 1999 alla guida del GOI – è in grado di fornire tutti gli elementi utili dai propri statuti e con le sue comunicazioni, ivi compreso il sito internet con una radio on line e una tv sul web. Peraltro – fa notare Raffi – per chi vuole seriamente conoscere la storia del GOI, oggi c’è la possibilità di reperire una pubblicistica seria che spazia dagli Annali della storia d’Italia di Einaudi a case editrici come il Mulino”.

Per Raffi, con la decisione della commissione del Partito Democratico, “almeno cala il sipario su un dibattito ottocentesco in cui certe terze file, animate da zelo iconoclasta, hanno avuto un minuto di visibilità come comparse nel vecchio film italiano del ‘grande vecchio’ e delle associazioni ‘segrete’. Dalla decisione del Pd – rimarca il Gran maestro del GOI – che rispettiamo perchè siamo uomini di confronto, viene un monito alla politica intera: si pensi ai problemi della gente invece di giocare con le ombre e il ‘Monopoli dei grembiuli’. La politica non ha nulla da temere dal Grande Oriente degli uomini liberi”.

“Eretici come sempre, perchè costruttori di umanità – sottolinea ancora il numero uno della massoneria di Palazzo Giustiniani -, continueremo a cercare il confronto con tutti. Chi vorrà guardarci negli occhi sarà nostro fratello”.

“Ai pochi, politici o meno che ci vedono ancora come cospiratori – conclude il Gran Maestro Raffi – diamo un consiglio: invece di accendere roghi morali o mediatici, andate al cinema a vedere la storia di Ipazia”.

(AdnKronos) 08 GIU 2010

Roma 8 giugno 2010 – (AGI) PD: Gabrielli, Massoni non sono un pericolo per il Partito.

Roma 8 giugno 2010 – (AGI) PD: Gabrielli, Massoni non sono un pericolo per il Partito.

L’ex assessore al comune di Ancona, Ezio Gabrielli, massone del Grande Oriente D’Italia, al centro del dibattito sulla massoneria che ha coinvolto il Partito democratico in questi giorni, interpellato sul blog del Foglioe, spiega perchè la decisione del Pd sulla massonerie è più che positiva.

“La decisione del comitato di garanzia mi sembra giuridicamente ineccepibile. La commissione ha resistito al tentativo di una parte minoritaria del mondo cattolico di cacciare dal partito un pezzo della cultura laica del nostro paese. Si è passati da un pre-concetto politico a un maturo giudizio giuridico. Mi pare un buon momento per la vita del nostro partito. La strada era stata tracciata, infatti non posso che prendere atto della distanza abissale nello stile e nei contenuti adottati da alcuni rappresentanti di ‘quarta fase’ dalle parole di Giovanni Bachelet, la cui autorevolezza ha segnato un punto importantissimo nella discussione di questi giorni. I massoni, dovrebbe essere chiaro, non sono un pericolo per il Pd”.

(AGI) 08 GIU 10

Roma 8 giugno 2010 – (ANSA) PD: Gabrielli, Massoni non sono un pericolo per il Partito.

Roma 8 giugno 2010 – (ANSA) PD: Gabrielli, Massoni non sono un pericolo per il Partito.

L’ex assessore al comune di Ancona Ezio Gabrielli, massone del Grande oriente e al centro del dibattito sulla massoneria che ha coinvolto il Partito democratico in questi giorni, interpellato sul blog del Foglio Cerazade, spiega perché la decisione del Pd sulla massonerie “è più che positiva”.

“La decisione del comitato di garanzia – ha detto Gabrielli – mi sembra giuridicamente ineccepibile. La commissione ha resistito al tentativo di una parte minoritaria del mondo cattolico di cacciare dal partito un pezzo della cultura laica del nostro paese. Si e’ passati da un pre-concetto politico a un maturo giudizio giuridico. Mi pare un buon momento per la vita del nostro partito. La strada era stata tracciata, infatti non posso che prendere atto della distanza abissale nello stile e nei contenuti adottati da alcuni rappresentanti di ‘quarta fase’ dalle parole di Giovanni Bachelet la cui autorevolezza ha segnato un punto importantissimo nella discussione di questi giorni. I massoni – ha concluso – dovrebbe essere chiaro, non sono un pericolo per il Pd”.

(ANSA) 8 GIU 10

Roma 7 giugno 2010 – (Giustizia Giusta) La fobia antimassonica del Pd.

Roma 7 giugno 2010 – (Giustizia Giusta) La fobia antimassonica del Pd.

L’eredità della sinistra Cattolica e del partito Comunista, che il P.D. sembra voler sostenere di aver accettato col beneficio dell’inventario, comprende sicuramente nell’asse, se non di tutto, certo il peggio del “compromesso storico”. In realtà si può affermare che il P.D. è tutto quel che resta del compromesso storico ed, anzi, tutto quel che restava al momento del sommovimento per lo sfascio degli equilibri della lottizzazione partitocratica di fronte al golpe mediatico-giudiziario di “Mani Pulite”.
La grande saldatura tra le masse cattoliche e quelle comuniste in un nuovo clima di unità nazional-popolare, non è mai intervenuta. Del compromesso storico, già negli anni in cui era di moda parlarne e farvi riferimento, esisteva solo l’intesa antiliberale con i suoi riflessi culturali anti-risorgimentali di cui oggi si vedono gli effetti.
Cattocomunisti e marxisti (o sedicenti tali) si ritrovavano su una stessa piattaforma culturale nella “damnatio memoriae”, oltre che nell’attualità dell’esclusione dall'”ammissibile” politico, di quel tanto che restava delle forze liberali, del laicismo, del Risorgimento, del Giolittismo, di Croce filosofo e pensatore. E della Massoneria, nei confronti della quale oltre alla “damnatio memoriae” del suo passato si è aggiunta la demonizzazione e l’autentica persecuzione nel suo presente.
Sarà di estremo interesse, il giorno in cui si porrà mano ad una autentica analisi storiografica degli eventi di “Mani Pulite” e delle sue molteplici e coordinate operazioni, affrontare la questione del ruolo che ebbe la strumentalizzazione della vicenda della P 2 nella strategia generale di chi tenne le fila di quell’autentico golpe (tanto più golpe di quelli velleitari o immaginari che sono venuti e vengono alla ribalta nel nostro Paese negli ultimi decenni!).
Certo è che, partendo da quella storia più grottesca che allarmante (se non per l’ingenuità di molti che vi furono coinvolti) ed in totale contrasto con il continuo riferimento alla “Massoneria deviata” che si fece a proposito di Gelli e dei molti altri “misteri” più o meno immaginari, si passò ad una squallida campagna persecutoria nei confronti della Massoneria in genere (“deviata” e non) rivelando la vera natura e le vere finalità di questa altrimenti inspiegabile coincidenza di atteggiamenti.
Nella persecuzione dei massoni si è distinta la magistratura, attraverso la sua associazione di categoria ed il suo Consiglio Superiore. Quello stesso organismo che la fa passare liscia a magistrati colpevoli di gravissimi comportamenti e capaci di asinità imperdonabili, è stato severissimo nei confronti non solo di magistrati massoni, ma persino di magistrati che con la Massoneria avevano avuto a che fare fugacemente addirittura da studenti, dando rilievo per il diritto e la deontologia dello Stato e del magistrato, ad un principio che è proprio dell’ordinamento del sodalizio massonico, ma che è inconcepibile per codice e leggi civili, cioè che il massone, una volta “iniziato” resta sempre massone, anche se “in sonno”, censurato se ha abbandonato l’istituzione.
La magistratura ha nel suo seno magistrati che hanno fatto parte di Potere Operaio (la matrice politica del braccio militare costituito dalle Brigate Rosse) e che da magistrati hanno militato e militano in organizzazioni eversive, magari partecipando a qualche “occupazione” di facoltà universitarie. Ma espelle e censura i Massoni.
La persecuzione della Massoneria e dei Massoni corrisponde, del resto, a quel bisogno di “dietrologie” il cui mito è tanto caro soprattutto a coloro che non sanno e non vogliono vedere ciò che hanno davanti agli occhi. Non è un caso che tra i malati di mania di persecuzione, Massoni e Massoneria siano tra i primi nell’elenco dei “cattivi” sempre anonimi e misteriosi persecutori.
Ma la radice cultu

Arezzo 5 giugno 2010 – (Informarezzo) Massoneria: un problema o una risorsa?

Arezzo 5 giugno 2010 – (Informarezzo) Massoneria: un problema o una risorsa?

La caccia alle streghe aperta dentro al PD dalla corrente ex DC, ha come scopo finale il tentativo di mettere definitivamente alle corde la leadership di Bersani. Queste posizioni, visceralmente antimassoniche e sostanzialmente clericali, riscuotono grande successo nell’immaginario del paese, ma vanno a scontrarsi con le reiterate sentenze dell’Alta Corte di Giustizia Europea che accusa l’Italia di scarso senso della democrazia.

Il dibattito aperto dentro al PD in relazione al problema degli iscritti alla massoneria, merita secondo me di spendere qualche parola in più, rispetto a quelle che anche nei quotidiani nazionali, ed ora anche locali per bocca del consigliere Nicotra, abbiamo letto in questi ultimi giorni.

Il cristianesimo ha rappresentato la tradizione culturale dell’occidente degli ultimi due millenni.  La cultura del sapere, passata attraverso il tunnel della storia, è arrivata a noi attraverso gli eroici amanuensi che nel chiuso di antichi monasteri cistercensi hanno consegnato all’uomo moderno i fondamenti della filosofia, delle antiche scienze matematiche e della fisica. L’uomo moderno tanto deve alla fede di coloro che hanno speso la vita in questo sacrificio. Alla luce di queste riflessioni, e delle polemiche un po’ strumentali sugli scandali sessuali interni alle gerarchie,  considero assolutamente ingiusto giudicare 20 secoli di storia, attraverso il buco della chiave di un manipolo di sciagurati che oggi ne hanno sporcato il volto coi loro segreti vizi e le modeste virtù.

Altrettanto ingiusto è tuttavia giudicare la massoneria attraverso il monocolo rotto di quello che fu uno scandalo tutto e soltanto italico: la P2.

La massoneria nasce e si sviluppa sulla radice dell’illuminismo, del bisogno dell’uomo di affrancarsi dalle religioni in senso temporale e dallo strapotere degli ecclesiastici, nel tentativo di fondare un nuovo ordine di valori fondato sulla libertà di pensiero, sulla uguaglianza tra i censi, sulla fratellanza fra gli uomini. Parlare di massoneria senza tener conto dell’impulso che questa ha dato allo sviluppo dell’uomo moderno, significa mettere la testa dentro la sabbia e far finta che la storia sia stata scritta guardando altrove. Significa dimenticare infatti, che a partire dal 700 questa ha segnato indelebilmente ogni evento di rilevo mondiale. Come dimenticare che la dichiarazione di indipendenza americana (così come la dichiarazione dei diritti dell’uomo un paio di secoli dopo) fu scritta in una loggia massonica, e che la più importante democrazia del mondo è stata pensata, tenuta a battesimo, cullata, e svezzata dalle logge massoniche americane. Come far finta di non sapere che Washinton, Franklin, Jefferson, Adams e moltissimi altri delegati, erano massoni?

Tutta la vicenda della guerra di indipendenza – il ruolo di Franklin a Parigi, inviato speciale del Congresso americano; il ruolo giocato da Lafayette e dai suoi volontari; la spedizione militare del generale Rochambeau a Rhode Island, presenta aspetti misteriosi e, a volte, paradossali, che solo un sotterraneo lavorio delle Logge inglesi, francesi e americane, convergenti intorno a un comune progetto «sovversivo» che già guardava, forse, ai possibili sviluppi rivoluzionari in terra francese, potrebbe in buona parte spiegare. Impegnandosi nella guerra al fianco degli insorti americani,  è come se Ancien Régime avesse firmato la sua condanna e la sua rovina,  in Francia prima e in prospettiva, nel resto d’Europa; con la sola eccezione della Gran Bretagna che, avendo già realizzato il trapasso verso la modernità (liberalismo, parlamentarismo, rivoluzione industriale e ascesa della borghesia commerciale e finanziaria, tutti temi cari alle logge inglesi ), poteva permettersi di guardare con sovrano disprezzo alle sanguinose convulsioni del V