Genova 26 dicembre 2010 – (Il Secolo XIX) È morto Giuseppe Anania storica figura della massoneria.

Genova 26 dicembre 2010 – (Il Secolo XIX) È morto Giuseppe Anania storica figura della massoneria.

L’avvocato Anania, 83 anni, è deceduto la scorsa notte a Genova. È stato una delle figure più note della massoneria genovese “storica”, quella del Goi, il Grande Oriente d’Italia ricoprendo incarichi ai vertici regionali e nazionali.

Anania, noto nel mondo forense, di origini calabresi, è stato ai vertici del Grande Oriente d’Italia, ricoprendo la carica di primo sorvegliante. Negli anni ottanta e Novanta ha condiviso il processo di trasparenza e pubblicizzazione di molte iniziative della massoneria del Goi, seguendo a Genova sia il ritorno nella sede storica di Sampierdarena (un tempo sede del partito socialista) con il trasferimento del “Tempio” massonico da via Fieschi e le iniziative svolte con il Gran Maestro del Goi, l’avvocato riminese Gustavo Raffi che hanno portato a Genova e in Liguria a molte iniziative pubbliche con la presenza di tutto il collegio dei venerabili e degli iscritti come accaduto nella manifestazione forse più importante per numeri e presenze, svoltasi all’auditorium del Carlo Felice quando tutti i “venerabili” della Liguria furono presenti alla manifestazione pubblica.

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(Il Secolo XIX) 26 DIC 10

Giuseppe Anania

Roma 23 dicembre 2010 – (Adnkronos) Livorno: martedì convegno “Adriano Lemmi tra politica, economia e fratellanza”.

Roma 23 dicembre 2010 – (Adnkronos) Livorno: martedì convegno “Adriano Lemmi tra politica, economia e fratellanza”.

Il Comune di Livorno e il Comitato livornese per la promozione dei valori risorgimentali, in collaborazione con il Grande Oriente d’Italia, presentano il Convegno ‘Adriano Lemmi fra politica, economia e fratellanza’. L’evento si terrà martedì 28 dicembre, alle ore 17.00 al Museo civico “Giovanni Fattori” di Livorno (Sala degli specchi, Villa Mimbelli Via S. Jacopo in Acquaviva, 65).

I programmi dei lavori prevedono i saluti di Mario Tredici, assessore alla cultura del Comune di Livorno e di Massimo Bianchi, Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia. Presiede e introduce Fabio Bertini, Università di Firenze e presidente del Comitato livornese per la promozione dei valori risorgimentali, che tratterà “Adriano Lemmi, l’economia e la finanza”.

Relatori: Ferdinando Cordova, dell’Università La Sapienza di Roma, sul tema: “Adriano Lemmi, Gran maestro dell’Italia unita”; Giovanni Greco, Università di Bologna, “Notarelle su Adriano Lemmi”; Massimo Sanacore, Direttore dell’ Archivio di Stato di Livorno su “Appunti d’archivio su Adriano Lemmi”.

(AdnKronos) 23 DIC 2010

Roma 23 dicembre 2010 – (AGI) Massoneria: Raffi, in 2011 dialogo per cambiare il Paese.

Roma 23 dicembre 2010 – (AGI) Massoneria: Raffi, in 2011 dialogo per cambiare il Paese.

Un 2011 di progetti e di dialogo per cambiare il paese. Questo l’augurio per le festività di fine anno di Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, che in un messaggio afferma: “Buone feste a chi crede ancora ai sogni, a chi coltiva un dubbio che è seme di ricerca. Buona ‘stella di luce’ a chi conserva una speranza nel cuore e a chi coltiva un pensiero per il domani, anche quando è notte. L’augurio del Grande Oriente per tutti gli italiani è di vivere un 2011 di grandi progetti e di azioni concrete per il sociale. Un anno in cui la scuola pubblica torni ad essere agenzia forte di educazione, giorni in cui il dialogo si faccia strada tra le appartenenze, strutturando un confronto necessario per realizzare i cambiamenti che il nostro Paese attende”.

Raffi sottolinea: “Che sia un anno di pensieri forti, di cultura vissuta e impegno per superare l’incompiuto. Un anno di fraternità per chi è solo e al freddo, di coesione nel 150esimo dell’Unità nazionale. Abbiamo bisogno, insieme, di stringere verità controvento ma anche di fare spazio alla fiducia perché tutto può sempre cambiare. I liberi muratori sono da sempre al fianco di ogni uomo che cerca il senso della vita. Ci facciano compagnia la pietra della ricerca che non ha fine, il grano della speranza che non muore, il volto dell’altro che è nostro fratello sulle strade di un tempo da vivere”.

(AGI) 23 DIC 10

Roma 9 dicembre 2010 – (Adnkronos) Ciampi: Raffi (GOI), Auguri a un Grande italiano.

Roma 9 dicembre 2010 – (Adnkronos) Ciampi: Raffi (GOI), Auguri a un Grande italiano.

“Auguri a un grande italiano, uno statista che ha servito bene il nostro Paese e continua con umanità e intelligenza a dare prestigio alla nostra storia repubblicana”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, formula gli auguri del Goi al presidente emerito e senatore a vita Carlo Azeglio Ciampi, per il suo novantesimo compleanno.

“Ricordiamo con affetto – prosegue l’avvocato ravennate alla guida della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani – il suo infaticabile impegno civile, politico e istituzionale di garante della Costituzione, a tutela dei valori della Repubblica. Siamo d’accordo con Stefano Folli che oggi, sul ‘Sole 24 Ore’, definisce il senatore a vita ‘ultimo uomo del Risorgimento’, augurandoci al contempo che la sua lezione alta di vita e di politica continui a parlare all’oggi della nazione. L’insegnamento di Ciampi non puo’ infatti restare solo una pagina di storia profonda che racconta di Italia e di Europa, ma deve tracciare un percorso di presa di coscienza anche per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, per l’incompiuto cui dobbiamo lavorare tutti insieme affrontando le sfide che ci attendono”.

“Ci farà a lungo strada – conclude Raffi – l’energia morale, la forza del progetto e il pensiero di Ciampi che hanno costruito un percorso per ravvivare la memoria nazionale e avvicinare i cittadini alle istituzioni e al tricolore, che e’ simbolo di tutti. Auguri presidente”.

(AdnKronos) 9 DIC 2010

Fano 23 novembre 2010 – (Corriere Adriatico) Gustavo Raffi ospite degli aderenti fanesi alla massoneria.

Fano 23 novembre 2010 – (Corriere Adriatico) Gustavo Raffi ospite degli aderenti fanesi alla massoneria.

I trent’anni della loggia Procacci celebrati con il Gran maestro

Fano. E’ stato celebrato in un noto ritrovo della città il trentennale della fondazione della loggia massonica fanese “Alessandro Procacci”, al quale ha partecipato il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi con numerosi rappresentanti di tutte le “officine” marchigiane.

“Sono lontani i tempi – dichiara l’architetto Massimo Frequellucci, maestro venerabile della loggia Procacci – in cui i massoni si aggiravano come guardinghe creature notturne com’è ampiamente dimostrato dal fatto che il Gran Maestro venga chiamato ad intervenire in popolari trasmissioni televisive”.

Ma c’è ancora qualcuno che considera la Libera Muratoria come una sinistra società segreta o addirittura come un sabba diabolico. In realtà i massoni hanno fatto ricorso al segreto quando, in passato, condizioni politiche e sociali ostili glielo hanno imposto. Oggi invece tutti possono riconoscere i presupposti per un aperto confronto con la società civile e per il proficuo impiego del loro impegno umano, del loro patrimonio di cultura e della loro tradizione libertaria.

La loggia Procacci è affiliata al Gran Oriente d’Italia, considerato come il vero portatore degli ideali della massoneria, la cui sede ufficiale è a Roma nel palazzo del Vascello, dove per altro si consumò uno degli episodi più eroici del Risorgimento italiano. La difesa di questi ideali ha portato il gran maestro ad attivare un procedimento giudiziario tutte le volte che il nome della massoneria viene usato a sproposito o strumentalizzato da logge deviate o addirittura inventate. Ha confutato l’opinione comune che per essere iscritti occorre dichiarare di essere atei, anzi questa dichiarazione esclude a priori l’accoglimento di una eventuale domanda e in più l’organizzazione è una delle poche che richiede ai nuovo soci la presentazione del certificato penale del casellario giudiziario.

(Corriere Adriatico) 23 NOV 10

Roma 19 novembre 2010 – (Il Messaggero) Cento anni dalla svolta democratica di Nathan: un sindaco anomalo che in sei anni cambiò Roma.

Roma 19 novembre 2010 – (Il Messaggero) Cento anni dalla svolta democratica di Nathan: un sindaco anomalo che in sei anni cambiò Roma.

Il pensiero politico di Ernesto Nathan, «questo sindaco “anomalo” per la città di Roma, perché inglese di nascita, ebreo e massone» come l’ha definito Walter Veltroni, è stato riassunto da Nadia Ciani in Da Mazzini al Campidoglio – Vita di Ernesto Nathan (Collana Storia e Memoria, pgg. 289, 15 euro).

Il libro, che sarà in libreria da martedì 20 novembre, ripercorre il pensiero e l’impegno politico di Nathan nell’Italia post-unitaria, evidenziando la sua forte volontà democratica e riformatrice, in occasione del centenario dalla sua elezione a primo cittadino di Roma. In Campidoglio dal 1907 al 1913, Nathan rimane un personaggio di grande attualità per il senso di moralità che l’ha guidato in tutta la sua carriera pubblica. La lotta contro gli episodi di corruzione che si verificarono all’epoca di Crispi, il suo tentativo di raggruppare tutte le voci del movimento democratico di quegli anni, con l’obiettivo di costruire un’alternativa di progresso sociale e politico per l’Italia, sono dimostrazioni della sua anima riformista e della dedizione che ha sempre riservato al suo mestiere.

Il libro, con la prefazione di Walter Veltroni, ripercorre le tappe principali della sua carriera: dalle prime esperienze nel movimento democratico e nei tentavi unitari dell’Estrema Sinistra, alle attività di assessore della Giunta capitolina (1889-90), di fondatore della Società “Dante Alighieri”, di protagonista del Patto di Roma, di consigliere provinciale a Pesaro, di candidato alle elezioni politiche e di “Gran maestro” della Massoneria. Esperienze personali che si intrecciano con la storia politica italiana e con i suoi protagonisti. «Ernesto Nathan impresse alla sua attività di amministratore i tratti di una integrità morale che gli veniva riconosciuta da amici e avversari – ha scritto Veltroni- . Nei sei anni in cui Roma venne governata dalla giunta democratica da lui diretta, si delinearono nuove scelte urbanistiche e si realizzarono importanti innovazioni nei servizi pubblici e nel campo dell’istruzione e dell’edilizia scolastica, ma credo che lascito fondamentale di quegli anni rimane il processo di democratizzazione che per la prima volta investì la città».

(Il Messaggero) 19 NOV 10

Udine 18 novembre 2010 – (Il Gazzettino) L’omaggio a Celotti.

Udine 18 novembre 2010 – (Il Gazzettino) L’omaggio a Celotti.

Sala riunioni di Palazzo Kechler affollata per il quinto seminario di studi massonici in memoriam di Antonio Celotti, decano della Libera Muratoria, scomparso l’anno scorso a 103 anni. Fu noto in regione per essere stato vero e proprio filantropo, autore di un profondo rinnovamento della struttura ospedaliera udinese. Scrisse inoltre il libro «La massoneria in Friuli», pubblicato nel 1982, aggiornato per il suo centesimo compleanno, e, da valente pneumologo, dedicò la sua vita alla cura e alla ricerca medica. Dunque un tributo non formale con il seminario titolato “La laicità dello Stato quale garanzia dei diritti civili” che consolida una tradizione di attenzione, a Udine, di studi nell’ambito del Libero Pensiero.

Se, sul piano istituzionale, il convegno è stato introdotto da Sergio Parmegiani, presidente del “Consiglio dei maestri venerabili” dell’Oriente di Udine e coordinato da Giovanni Maria Cecconi, della Giunta del Goi, arricchito da un saluto di Umberto Busolini, presidente del “Collegio dei maestri venerabili del Friuli Venezia Giulia”, sul piano scientifico si è avvalso dei prestigiosi contributi dello stesso Cecconi e dei docenti universitari e studiosi Fulvio Salimbeni, Enzio Volli e Gian Mario Cazzaniga. Lo stesso Volli, in qualità di Gran Maestro onorario, ha siglato l’incontro con la consegna di due borse di studio, bandite con il “Premio Antonio Celotti” e riservate a giovani laureati dell’ateneo udinese, a Silvia Zanlorenzi e Melisa Idrizi.

Se Cecconi, partendo dal mito di Filemone e e Bauci, ha centrato il tema dell’accoglimento dell’altro e del dialogo, Volli ha rilevato momenti storici di un’Italia fine ottocento molto più moderna, tollerante e avanzata, per l’epoca, di quanto si possa immaginare. Cazzaniga ha discettato lucidamente di “laicità dello stato e pluralismo confessionale” e Salimbeni, con un intervento vibrante e ragionato ad un tempo, ha spiegato quanto il “Risorgimento” sia stato una vera cultura, intrisa di idealità e motivazione, sentimenti civili di cui, oggi, si sente quanto mai bisogno. Il tutto si collegava all’inaugurazione della nuova sede della Loggia “11 Settembre”, a Campoformido, nata pochi anni fa come omaggio alle vittime dell’intolleranza e del fanatismo.

(Il Gazzettino) 18 NOV 10