Roma 11 settembre 2011 – (Adnkronos) Massoneria: porte aperte e confronto, il XX Settembre del Grande Oriente d’Italia

Roma 11 settembre 2011 – (Adnkronos) Massoneria: porte aperte e confronto, il XX Settembre del Grande Oriente d’Italia

Sabato al Vascello talk show ‘Nathan e l’Unità d’Italia’, allocuzione Gran Maestro Raffi

“Il Grande Oriente d’Italia indica una sola via per uscire dal declino e per ridare un futuro ai nostri figli: è la strada del dovere, della responsabilità, del lavoro duro e consapevole. A questo ci esortano, a 150 anni dall’Unità, i grandi e gli umili che hanno fatto il Risorgimento. Senza scorciatoie. Senza furberie. Questo è il tempo della differenza”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, presenta così il consueto appuntamento di fine estate, il 17 settembre, a Villa Il Vascello, a Roma, per la ricorrenza dell’Equinozio di Autunno e del XX Settembre nel parco della sede nazionale dell’Obbedienza di Palazzo Giustiniani, che ospiterà i festeggiamenti annuali dell’Ordine prima della ripresa, in autunno, dei lavori delle Logge.

Il programma prevede la mattina di sabato 17, alle 10,30 il talk show ‘Ernesto Nathan e l’Unità d’Italia. Patriottismo, laicismo e buongoverno’, condotto dal politologo Massimo Teodori. Intervengono: Valerio Zanone, presidente Comitato scientifico del GOI per le celebrazioni dell’Unità d’Italia, Nadia Ciani, storica e saggista, Fulvio Conti, Università di Firenze, Franco Ferrarotti, Università di Roma ‘La Sapienza’, Carlo Ricotti, Università Luiss di Roma. A tracciare le conclusioni sarà il Gran Maestro, Gustavo Raffi.

Nel pomeriggio, dalle 18,30, in programma un concerto e il discorso augurale del Gran Maestro di Palazzo Giustiniani, che costituisce il momento più significativo delle celebrazioni. Prevista sempre nel tardo pomeriggio l’assegnazione del Premio ‘Giacomo Treves’, concorso biennale del Grande Oriente d’Italia. L’appuntamento del 17 settembre sarà la tappa capitolina della lunga rassegna commemorativa dei 150 anni dell’Unità d’Italia, voluta e realizzata del Grande Oriente, partita a marzo a Palermo e che si concluderà nei primi mesi del 2012 dopo aver attraversato tutto il Paese.

“Erano molti anni -scrive il Gran Maestro Raffi nel Manifesto di presentazione dell’evento- che il XX Settembre non cadeva in una stagione così cupa e complicata per il nostro Paese. La crisi economica nazionale e internazionale, il discredito della classe politica, l’egoismo dilagante, soprattutto nei ceti privilegiati, danno il senso di una Nazione alla quale manca una guida credibile e disinteressata. I sacrifici economici e finanziari che ci attendono -rimarca Raffi- dovrebbero essere un atto di giustizia e di responsabilità, in grado di riparare, almeno in parte, alle tante manchevolezze e alle tante occasioni perdute. Ma la classe dirigente italiana non sembra in grado di recepire questa sfida e continua a vivere una triste fiction”.

“In più ci sono i privilegi consolidati -sottolinea il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia- che pure drenano risorse enormi del Paese. Pensiamo ad esempio ai benefici accordati alla Chiesa, ai quali non siamo contrari in linea di principio: ma anche in questo caso, non sarebbe il caso di rivedere leggi e importi, di risparmiare, dando un segnale di sobrietà? Il tempo dell’assalto alle casse pubbliche deve tramontare per tutti”.

“Il Grande Oriente d’Italia indica una sola via per uscire dal declino e per ridare un futuro ai nostri figli: è la strada del dovere, della responsabilità, del lavoro duro e consapevole. A questo ci esortano, a 150 anni dall’Unità, i grandi e gli umili che hanno fatto il Risorgimento. Senza scorciatoie. Senza furberie. Questo -conclude Raffi- è il tempo della differenza”.

Nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, la tradizionale partecipazione del Grande Oriente, il 20 settembre, alla Breccia di Porta Pia, “quest’anno dovrà essere incisiva -spiega il Gran Maestro Raffi- La testimonianza pubblica del

Roma 8 settembre 2011 – (Adnkronos) Caso Tarantini: Grande Oriente, Lavitola non è nostro iscritto. ‘Le nostre strade si sono definativamente separate da 17 anni’

Roma 8 settembre 2011 – (Adnkronos) Caso Tarantini: Grande Oriente, Lavitola non è nostro iscritto. ‘Le nostre strade si sono definativamente separate da 17 anni’

“Valter Lavitola, classe 1966, diviene apprendista del Grande Oriente d’Italia l’8 novembre 1990, all’età di anni 24, numero di brevetto 45108. Non lascia memoria di sé. E’ infatti ancora apprendista quando se ne esce con lettera di ‘assonnamento’, ovvero di dimissioni dall’ Obbedienza, in data 27 dicembre 1994. Da allora le nostre strade si sono definitivamente separate, e sono trascorsi 17 anni”.

Lo precisa la Gran Segreteria del Grande Oriente d’Italia in relazione a quanto si legge sul ‘Fatto Quotidiano’ oggi in edicola, in un articolo dal titolo ‘Camorra, massoni e craxiani, vita di un uomo detto Valterino’, secondo cui Valter Lavitola, politico, giornalista, direttore ed editore di quotidiani, qualificato come ‘rampante faccendiere lucano attivissimo nel backstage del potere’, sarebbe iscritto al Grande Oriente d’Italia. “Poiche’é non crediamo che l’articolista intendesse rimproverargli un ‘peccato di gioventù’, il Grande Oriente respinge, anche stavolta, vecchi teoremi – conclude la nota – Per citare il grande Ernesto Nathan: ‘non c’è trippa per gatti’. Aggiungere altro sarebbe inutile”.

(AdnKronos) 8 SET 2011

Roma 8 settembre 2011 – (ANSA) Ricatto Premier: Grande Oriente, Lavitola non più iscritto

Roma 8 settembre 2011 – (ANSA) Ricatto Premier: Grande Oriente, Lavitola non più iscritto

Valter Lavitola non è iscritto al Grande Oriente d’Italia. La precisazione arriva dalla Gran Segreteria in relazione alle affermazioni de ‘Il Fatto Quotidiano’ oggi in edicola che nel servizio ‘Camorra, massoni e craxiani, vita di un uomo detto Valterino’ afferma che Valter Lavitola, politico, giornalista, direttore ed editore di quotidiani, qualificato come ‘rampante faccendiere lucano attivissimo nel backstage del potere’, sarebbe iscritto al Grande Oriente d’Italia.

La Segreteria del Grande Oriente puntualizza in una nota che “Valter Lavitola, classe 1966, diviene apprendista del Grande Oriente d’Italia l’8 novembre 1990, all’età di anni 24 – numero di brevetto 45108. Non lascia memoria di sé‚. E’, infatti, ancora apprendista quando se ne esce con lettera di ‘assonnamento’, ovvero di dimissioni dall’Obbedienza, in data 27 dicembre 1994. Da allora le nostre strade si sono definitivamente separate, e sono trascorsi 17 anni”. “Poiché‚ non crediamo che l’articolista intendesse rimproverargli un ‘peccato di gioventù’ – sottolinea la Gran Segreteria- il Grande Oriente respinge, anche stavolta, vecchi teoremi. Per citare il grande Ernesto Nathan: ‘non c’è trippa per gatti'”.

(ANSA) 8 SET 2011

Cosenza 4 settembre 2011 – (Gazzetta del Sud) Raffi: la ‘ndrangheta fuori dalla massoneria

Cosenza 4 settembre 2011 – (Gazzetta del Sud) Raffi: la ‘ndrangheta fuori dalla massoneria

 

Bocciatura su tutta la linea per la classe dirigente definita incapace: “Se questa è la seconda Repubblica…”

“Bisogna tenere lontano dalle nostre fila figli e parenti dei malavitosi. Lasciamo che sia la Chiesa a recuperare le pecorelle smarrite. Non chiedo a nessuno di fare l’eroe, ma ci sono numerosi strumenti per evitare affiliazioni indesiderate”.
Messaggio forte, chiaro, inequivocabile, lanciato dal gran maestro del Grande Oriente d’Italia (Goi), Gustavo Raffi, ieri in città per un convegno su un tema tanto attuale quanto importante: “Giovani, legalità e cultura. La Calabria che vogliamo”. In mattinata ha dialogato con i giornalisti, anticipando i temi della riflessione pomeridiana, e affrontando l’attualità politica e il presente della fratellanza. A cominciare dall’ambizione e dalla necessità di coinvolgere i giovani, ai quali Raffi s’è rivolto direttamente affinché piantino un albero della legalità. “Il momento principale – ha aggiunto – è la scuola, ma non come è stata ridotta adesso. Anzitutto dev’essere un luogo di formazione e di crescita, non di acculturazione e indottrinamento, anche confessionale. La scoperta dell’errore dev’essere vista come una vittoria, non come una sconfitta. Il miglioramento del cittadino è un passo fondamentale”.
Su questa scia l’avvocato Raffi ha insistito sulla necessità di recuperare tra i banchi l’importanza dell’insegnamento dell’educazione civica. Ha poi richiamato il tema dell’Unità d’Italia, difendendo la linea piemontese: “Non si fanno passi avanti dimenticando cos’era il sud ai tempi dei Borbone. Le fabbriche resistevano perché c’era il protezionismo e il tento sbandierato treno Napoli-Portici era il trenino del Re”.
Quindi ha affondato i colpi sulla classe dirigente, definendola senza mezzi termini “non all’altezza. Se questa è la seconda Repubblica…”. Ha sottolineato la necessità di reintrodurre le preferenze e richiamato più volte il concetto del “buon governo” come un bisogno vitale per l’Italia di oggi. Non ha trascurato la realtà regionale e cittadina, chiedendo una “Calabria di uomini liberi”.
In coda più d’un concetto riferito alla vita interna alla massoneria. Dalle logge che devono essere dei laboratori e quindi dei momenti di crescita, al disagio ancora presente in parte dei “fratelli” per l’apertura della massoneria al pubblico, mostrandosi alla luce del sole. “Il grande errore del passato – ha notato – è stato pensare di avere un salvacondotto garantito da quanto fatto in passato”.
Proprio sui titoli di coda un richiamo alle polemiche nazionali con il quotidiano della Conferenza episcopale italiana che ha smentito le sue cifre e teorie su Ici e 8xMille. “Io non attacco la Chiesa – ha concluso Gustavo Raffi – ma chi permette alla Chiesa di fare quello che fa”. E una frenata sul ruolo di Cosenza quale capitale della massoneria: “Non ci sono capitali, si è tutti sullo stesso piano”.
Il dialogo tra i cronisti e il gran maestro del Goi, moderato dal giornalista Sergio Tursi Prato, e a cui hanno assistito tra gli altri gran maestri onorari Ettore Loizzo e Ugo Bellantoni, sarà trasmesso da Tele Italia giovedì alle 21.20 e domenica alle 13.

(Gazzetta del Sud) 4 SET 2011