Roma 12 maggio 2010 – Massoneria: Grande Oriente d’Italia celebra oggi i 65 anni di Lavoro Massonico di Aldo Chiarle. GM Raffi: “Il primato delle idee è il segreto di una storia di fedeltà che racconta umanità e saggezza”.

Roma 12 maggio 2010 – Massoneria: Grande Oriente d’Italia celebra oggi i 65 anni di Lavoro Massonico di Aldo Chiarle. GM Raffi: “Il primato delle idee è il segreto di una storia di fedeltà che racconta umanità e saggezza”.

“Questa sera a Roma, nella sede della Libera Muratoria, nel Tempio dedicato a Giuseppe Garibaldi, si riuniranno Fratelli da tutta Italia per festeggiare i 65 anni di Lavoro Massonico di Aldo Chiarle, giornalista, socialista, Uomo libero e Libero Muratore”.

Lo annuncia il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, sottolineando come “dalle pagine dell’ “Avanti!”, da innumerevoli anni, Aldo Chiarle racconti il vero volto della Massoneria, i suoi ideali, le sue battaglie e la sua capacità di confronto, seguendone gli intrecci con la storia e la cronaca politica e sociale. Senza compromessi, senza ipocrisie, con un invidiabile spirito caustico: questo il suo carattere e il suo contributo alla Massoneria”.

“Sin da giovanissimo, negli anni della Resistenza, fino ad oggi che è Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia – prosegue Raffi – Chiarle è stato fedele all’unico ideale della libertà di pensiero, con la sua penna che sa raccontare appartenenze. Il suo esempio costituisce un riferimento certo, di vissuto e di sapienza, per i tanti giovani Fratelli della nostra Istituzione, testimoniando i valori profondi che Palazzo Giustiniani, scuola di umanità e libertà, sa trasmettere cogliendo la lezione di una storia profonda che scorre nel tempo degli uomini”.

Per Raffi, “cifra e segno di questo Fratello caro a tutto il Goi, è il durare della sua speranza, la parola vera e sempre fraterna, il sorriso responsabile e generoso che, unite a una indomita voglia di futuro, costituiscono uno stimolo a procedere sulla strada della ricerca di senso. Il primato di Aldo Chiarle – dice ancora Raffi – sono infatti le sue idee giovani, cercando con noi una verità da portare all’alba. Gli siamo tutti grati per quello che insegna con il sorriso e il suo bastone da saggio che cammina, come lui, sempre avanti le cose”.

“Ringraziamo  Chiarle – conclude Raffi – per il lavoro svolto in questi anni e per il suo spirito critico: un insostituibile alleato nella lotta per la affermazione dei principi della Libera Muratoria”.

Silvia Renzi, 338 2366914
comunicazione e rapporti con la stampa

Torino 15 maggio 2010 – Gran Maestro Raffi al Salone Internazionale del Libro. Due gli appuntamenti per parlare di esoterismo e della teoria del complotto massonico.

Torino 15 maggio 2010 – Gran Maestro Raffi al Salone Internazionale del Libro. Due gli appuntamenti per parlare di esoterismo e della teoria del complotto massonico.

La più nobile esperienza che l’uomo possa fare – ebbe a dire Einstein – è quella del mistero. Quando si parla di esoterismo e di massoneria il termine emerge spesso, generando confusione e preoccupazione. La storia ci insegna. In realtà, il mistero è un’esperienza conoscitiva che invita alla realizzazione metafisica. Perciò nulla a che vedere con la grande teoria del complotto che per quasi tre secoli ha offuscato l’immagine della Libera Muratoria o con l’aura cupa che grava volgarmente sull’esoterismo.

Il Gran Maestro Gustavo Raffi sarà il 15 maggio al Salone internazionale del Libro di Torino per spiegare, in due incontri, il senso e la realtà di questa esperienza oltre i luoghi comuni e le facili strumentalizzazioni.

L’occasione è data dalla presentazione di due opere: la ristampa del libro di Léo Taxil ‘I segreti della Massoneria’ (Excelsior 1881), corredata di un importante apparato critico e la prefazione di Armando Torno, editorialista del Corriere della Sera, e la pubblicazione postuma (in due volumi) dell’opera di Bent Parodi “Nello spazio del mistero. Riflessioni sulla realtà e l’esoterismo” (Thipheret).

“Piccolo elogio della menzogna” è il titolo del primo incontro che si svolgerà alle ore 12 nello Stand Excelsior 1881 Q63 (padiglione 3). Gustavo Raffi e Armando Torno si confronteranno sui contenuti dell’opera taxiliana e la sua mistificazione della Massoneria che avviò un processo ingiurioso verso l’istituzione liberomuratoria ancora in voga in alcuni ambienti.

“Le nuove frontiere dell’esoterismo. In ricordo di Bent Parodi” è l’appuntamento del pomeriggio, alle ore 16,30, Saletta Bent Parodi Stand. K62 – GE, in cui il Gran Maestro Raffi e altri specialisti parleranno del significato degli studi esoterici e renderanno omaggio al Gran Oratore Aggiunto Bent Parodi, giornalista, saggista, scrittore, scomparso precocemente a dicembre.

I suoi due volumi inaugurano la nuova collana della casa editrice Tipheret, sesto elemento dell’albero sephirotico della Kabala ebraica, che ha il significato etimologico di “bellezza” e che è dedicata a studi di filosofia esoterica. Comprendono saggi in gran parte inediti, dispersi o editi in circostanze editoriali più o meno occasionali. Condividono la medesima metodologia che costituisce la cifra e il carattere distintivo della personalità scientifica del loro autore, cioè il ricorso alla semantica comparativa, per analizzare il significato originario delle nozioni affrontate in continua comparazione fra le varie aree culturali e linguistiche di ogni tempo. Il loro scopo è quello di scrostare la coltre polverosa che nei secoli ha occultato il senso reale delle parole e dei concetti in esse sottintesi.

Léo Taxil in Wikipedia

 

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“Le nuove frontiere dell’esoterismo. In ricordo di Bent Parodi”
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7 Maggio 2010Nessun commento
Perugia 6 maggio 2010 – Massoneria: Grande Oriente d’Italia; sabato prossimo a Perugia Seminario Europeo di Studi Massonici “Illuminismo e Massoneria: un percorso non sempre parallelo”.

Perugia 6 maggio 2010 – Massoneria: Grande Oriente d’Italia; sabato prossimo a Perugia Seminario Europeo di Studi Massonici “Illuminismo e Massoneria: un percorso non sempre parallelo”.

Gran Maestro Raffi: “razionalismo ed esoterismo, le due anime della Libera Muratoria”.

Appuntamento a Perugia, sabato 8 maggio, per le Massonerie di Inghilterra, Austria, Croazia, Francia , Germania, Serbia, Spagna , Svizzera, Ungheria e Montenegro in occasione del Secondo Seminario Europeo di Studi Massonici organizzato della loggia perugina “Quatuor Coronati” e del suo omonimo Circolo di Corrispondenza aperto a non Massoni.

L’iniziativa – patrocinata dal Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani e che ha come tema “Illuminismo e Massoneria: un percorso non sempre parallelo” – sarà affrontata nel corso di in un Convegno di studi dagli storici Gianbiagio Furiozzi e Santi Fedele e dal filosofo Gian Mario Cazzaniga. I lavori, in programma alle ore 9,30, alla Sala dei Notari, Palazzo Comunale, saranno moderati dallo storico – e direttore della rivista del Grande Oriente d’Italia Hiram – Antonio Panaino; le conclusione affidate al Gran Maestro Gustavo Raffi.

“Nella Massoneria – sottolinea Raffi, presentando il Convegno – convivono due anime: quella illuminista-razionalista e quella spiritualista di natura esoterica-iniziatica. Esse rappresentano il nostro punto di riferimento al quale dobbiamo guardare per dare senso al nostro cammino spirituale e al nostro essere Liberi Muratori”.

“Le logge europee del Settecento e del primo Ottocento – ha aggiunto – sono state, ad esempio, un modello di nuove forme del vivere associato e di tutti gli elementi ideologici costitutivi della modernità occidentale, contribuendo ai processi di costruzione delle identità collettive e della forma politica dello Stato-Nazione. Modernità che tutt’oggi convive, in un rapporto dialettico, con la ricerca, attraverso l’esoterismo, di grandi valori spirituali, rifiutando sempre ogni atteggiamento di natura fideistica e dogmatica”.

Nella stessa giornata di sabato è prevista, inoltre, l’apertura al pubblico, alle ore 16, della Casa Massonica di Perugia (Corso Vannucci, 97) ed una riunione – Tornata, in gergo massonico – alle 17,30 riservata ai soli Liberi Muratori.

Silvia Renzi, 338 2366914
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Cagliari 5 maggio 2010 – Massoneria: Festa dell’Europa; a Cagliari Simposio Internazionale delle Logge “Europa”. Sabato 8 maggio convegno “Massoneria e unione dei popoli europei”; domenica “Un Concerto per l’Europa”.

Cagliari 5 maggio 2010 – Massoneria: Festa dell’Europa; a Cagliari Simposio Internazionale delle Logge “Europa”. Sabato 8 maggio convegno “Massoneria e unione dei popoli europei”; domenica “Un Concerto per l’Europa”.

Appuntamento a Cagliari il prossimo 8 maggio per il terzo Simposio internazionale delle Logge “Europa” che segue quello del 2009 a Bucarest e quello del 2008 a Riccione. L’incontro che si svolge in occasione della Festa dell’Europa – che si celebra il 9 maggio – ha quest’anno come tema di discussione “Massoneria e unione dei popoli europei” ed intende approfondire il ruolo della Massoneria per l’affermazione di una reale coscienza europea e di un vero senso di comune cittadinanza fra tutti i popoli del nostro continente.

E’ indubbio che proprio i valori fondanti la Liberamuratoria, tra i quali, la fratellanza, la promozione della dignità umana, il dialogo, la tolleranza possono contribuire alla diffusione di uno spirito pubblico europeo. Valori che il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani promuove, attraverso iniziative e manifestazioni culturali sempre aperte al confronto con la società civile.

Il Simposio “Massoneria e unione dei popoli europei” organizzato dalla loggia “Europa” di Cagliari è articolato in una parte rituale – riservata ai soli Massoni – che si terrà alle 9, 30 alla Galleria dello Sperone – ed in un Convegno pubblico che avrà inizio alle ore 17 nella Sala Convegni dell’Hotel Regina Margherita.

Moderati dal presidente del Collegio Circoscrizionale della Sardegna Andrea Allieri, interverranno lo storico della Massoneria Gianfranco Murtas, il Gran Maestro Onorario Morris Ghezzi, Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia, il segretario esecutivo delle logge “Europa” Vladimir Dimitru. Apriranno i lavori Armando Serri, maestro venerabile della loggia “Europa” di Cagliari e Luigi Liverani, ex venerabile della “Europa” di Riccione. Parteciperanno rappresentanti delle Massonerie di Francia, Austria, Romania, Serbia.

Un ‘Concerto per l’Europa’, domenica 9 maggio, alle ore 11, all’ex Teatro Civico di Cagliari celebrerà la Festa dell’Europa e chiuderà la manifestazione che sarà caratterizzata da un annullo filatelico speciale a cura dell’Associazione Italiana di Filatelia Massonica del Grande Oriente d’Italia.

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Roma 5 maggio 2010 – Italia 150: Massoneria: Raffi (Goi), cogliere un ‘nuovo innesco’ per vivere i valori profondi della Nazione. Il vento dello scoglio di Quarto insegna libertà e capacità di costruire storie di democrazia.

Roma 5 maggio 2010 – Italia 150: Massoneria: Raffi (Goi), cogliere un ‘nuovo innesco’ per vivere i valori profondi della Nazione. Il vento dello scoglio di Quarto insegna libertà e capacità di costruire storie di democrazia.

“Dallo scoglio di Quarto, da cui mossero il 5 maggio 1860 i Mille di Garibaldi, si alzi un vento nuovo e un rinnovato, profondo interesse per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Occorre andare alle radici di quella esperienza, rimarcando i valori strutturali dell’Unità e declinandoli nel contesto moderno. Bisogna essere capaci di ascoltare le grandi lezioni degli uomini del Risorgimento non per una sterile e museale celebrazione ma per sentire gli echi vivi di una Tradizione che parla all’oggi”.

Lo ha dichiarato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani in occasione del 150° anniversario dell’impresa dei Mille che apre le celebrazioni per l’Unità d’Italia.

Per il Gran Maestro, “va recuperata perciò la forza di quel pensiero risorgimentale che ha saputo costruire la storia cogliendo lo spirito unitario nella nuova Europa dei popoli. La Massoneria segnala il bisogno concreto di un ‘nuovo innesco’, di un nuovo ‘verbo’ unitario coagulando, come furono capaci di fare i nostri padri, attorno a nuovi interessi ed ideali, le sfide dell’abitare un comune destino nel Mediterraneo. La partita è troppo grande per perdersi in inutili polemiche. L’Unità d’Italia parla ancora al nostro futuro, al domani della Nazione”.

“Garibaldi, mito fondante del Risorgimento e della Repubblica – sottolinea Raffi – fu un uomo libero e un massone che nell’Italia dell’Ottocento seppe anticipare i tempi e lottare per la verità di un ideale che doveva farsi carne. Il sogno garibaldino di una società civile libera e democratica, capace di interrogarsi e di fare ponti al dialogo e all’umanità, ci fa ancora strada ed è una indicazione di percorrenza per pensieri liberi e azioni che, oggi come 150 anni fa, vogliono costruire il bene del popolo”.

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23 aprile 2010 – Garibaldi, da santo a quasi terrorista. La parabola di un’icona. L’800 adorava il condottiero, ora il dileggio leghista.

23 aprile 2010 – Garibaldi, da santo a quasi terrorista. La parabola di un’icona. L’800 adorava il condottiero, ora il dileggio leghista.

«Così ho trasformato il Sud da terza potenza mondiale in povera colonia italiana: eravamo solo mille… ma siamo stati sufficienti ad arraffare tutto l’oro del Meridione, a smontare le industrie del Sud che davano lavoro a migliaia di operai e a trasferire queste ricchezze al misero Nord». Sono parole messe in bocca a Giuseppe Garibaldi in una cartolina della serie «Garibaldi? No grazie», con tanto di barra di traverso diffusa dai nostalgici del Regno delle due Sicilie.

Direte: questa poi! E quando mai è stato il Mezzogiorno la «terza potenza mondiale »? A metà dell’Ottocento? Davanti o dietro gli Stati Uniti? Davanti o dietro l’impero francese? Davanti o dietro l’impero britannico? E dov’erano in classifica, per dire, l’Olanda che controllava immensi possedimenti coloniali o l’impero ottomano? Uno storico sicuramente non filo-unitario come Mario Costa Cardol ricorda che «nel 1860 il Piemonte contava 803 chilometri di strade ferrate, la Lombardia 202, il Veneto 298, la Toscana 256 (…) e infine veniva l’ex regno napoletano, con 98» peraltro non al servizio dei cittadini ma dei Borboni perché potessero raggiungere più comodamente le sontuose residenze reali di Portici e Caserta? Chissenefrega: abbasso Garibaldi!

Il tentativo di trasformare il protagonista del Risorgimento che all’epoca, secondo lo storico inglese Denis Mack Smith, era «la persona più conosciuta e amata del mondo» in una specie di «delinquente, terrorista, mercenario» (definizione di uno pseudo-saggio che dilaga online) non è nuovo. Basti rileggere I napoletani al cospetto delle nazioni civili scritto da un anonimo e pubblicato senza data né luogo di stampa perché clandestino sotto il nuovo regno d’Italia: «Briganti noi, combattendo in casa nostra, difendendo i tetti paterni, e galantuomini voi, venuti qui a depredare l’altrui? Il padrone di casa è il brigante o non piuttosto voi, venuti a saccheggiare la casa?» Negli ultimi anni, però, c’è stata un’accelerazione.

Che il culto antico di Garibaldi fosse a volte esagerato fino al ridicolo, non si può negare. Il catalogo della mostra «Garibaldi nell’immaginario popolare» curato da Franco Ragazzi e Claudio Bertieri, trabocca di oggetti incredibili: caraffe garibaldine, bottiglie garibaldine, sardine garibaldine, maccheroni garibaldini, ginseng garibaldini e poi spille e poltrone, divani e fermagli, ventagli e statuette di ceramica, bottoni e fazzoletti. Per non dire dei ritratti. Dei busti. Dei monumenti equestri sparsi per le contrade del mondo. E poi film, romanzi, saggi. Nel 1970 lo studioso Anthony Campanella contò non meno di 16.141 libri dedicati all’eroe. Da allora, sarebbero almeno raddoppiati.

Uno lo ha scritto una studiosa genovese, Franca Guelfi. Si intitola «Dir bene di Garibaldi » e raccoglie 155 epigrafi sparse per l’Italia. «Altro che Che Guevara!», commenta nell’introduzione Luciano Cafagna. Alcune sono strepitose. Come quella sul Palazzo Alliata di Villafranca a Palermo: «In questa illustre casa il 27 maggio 1860 per sole due ore posò le stanche membra Giuseppe Garibaldi. Singolare prodezza fra l’immane scoppio delle micidiali armi da guerra sereno dormiva il genio sterminatore d’ogni tirannide ». O quella a Lunano, Pesaro: «Inseguito da orde straniere, sostava qui con la fedele coorte tra l’agguato e l’ansia e gli batteva accanto il cor d’Anita». O quella a Palazzo Grignani di Marsala: «In questa casa per ore sessanta fu Garibaldi, qui nel 19 luglio 1862 la prima volta tuonò o Roma o morte». O ancora quella a Colle di Gibilrossa (Palermo): «Da questa rupe rivolgendosi a Bixio diceva le fatidiche parole, Nino domani a Palermo».

L’eroe dei due mondi, ha scritto Ragazzi, «era visto dal popolo come un santo liberatore. A Palermo era considerato “parente” di Santa Rosa così come a Napoli lo divenne di San