10 febbraio 2011 – (Agenzia Dire) 150° Unità d’Italia. Lehner: festa anche per massoneria, al lavoro.

10 febbraio 2011 – (Agenzia Dire) 150° Unità d’Italia. Lehner: festa anche per massoneria, al lavoro.

“Festeggeremo l’Unità d’Italia, ma, senza ipocrite dissimulazioni. A marzo, renderemo onore anche alla Massoneria, visto che l’unificazione del 1861 fu uno dei suoi più grandi successi. Per questo, per non offendere a sangue i cattolici e, peraltro, non esistendo alcuna veneranda Santa Loggia, sarebbe bene festeggiare laicamente, lavorando”. Lo dice Giancarlo Lehner, deputato del Pdl.

(Agenzia Dire) 10 FEB 11

10 febbraio 2011 – (La Nazione) Convegno su la Massoneria e la festa dell’Italia unita.

10 febbraio 2011 – (La Nazione) Convegno su la Massoneria e la festa dell’Italia unita.

Si terrà sabato 19 dalle 9.30, nella Sala Verde del Palazzo dei Congressi, con il patrocinio della Regione Toscana, il convegno La Massoneria in Toscana nei 150 anni d’Unità d’Italia. È organizzato dal Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Toscana (Grande Oriente d’Italia, Massoneria di Palazzo Giustiniani) con l’obiettivo di ripercorrere il contributo dei massoni toscani per la realizzazione dell’unità nazionale. Fu un impegno non marginale quello della massoneria toscana che, attraverso la tradizione medico-scentifica, il ruolo dell’associazionismo popolare e di volontariato, permise la costruzione di un tessuto sociale laico tuttora radicato.

Nei primi 150 anni di storia unitaria la Toscana è stata la regione italiana con la più elevata presenza massonica. Il convegno intende ricostruire alcuni aspetti di questa presenza e offrire alcune chiavi di lettura per comprendere le ragioni di un così vasto e duraturo radicamento dell’associazionismo liberomuratorio nel tessuto sociale della regione. Non un bilancio esaustivo, dunque, spiegano gli organizzatori del convegno, ma alcuni spunti di analisi che, a partire dalle acquisizioni dell’indagine storiografica, offrano elementi per una riflessione critica sul ruolo svolto dalla massoneria nella società toscana del secondo Ottocento e del Novecento.

Il convegno del Collegio Circoscrizionale vuole essere un momento di avvio delle varie manifestazioni che la massoneria toscana «organizza nei vari luoghi della regione, ben visibili anche grazie ad un logo che verrà utilizzato nei vari appuntamenti che si realizzeranno a livello locale».

(La Nazione) 10 FEB 2011

10 febbraio 2011 – (Il Tirreno) Garibaldi narrato al popolo.

10 febbraio 2011 – (Il Tirreno) Garibaldi narrato al popolo.

Corre l’anno del centocinquantesimo compleanno dell’Unità d’Italia, e si moltiplicano incontri, dibattiti, manifestazioni e spettacoli per accendere i riflettori su questa specialissima ricorrenza, mai tanto controversa come oggi.

Anche la massoneria offre il suo punto di vista sull’anniversario. E lo fa con un incontro pubblico in programma oggi alle 16.30 nella Sala Pegaso, salotto del Palazzo della Provincia, in piazza Dante a Grosseto. L’Antica Società Storica Maremmana /R.L. Pacciardi n. 1339, Goi e Collegio Toscano dei Maestri Venerabili promuovono una discussione su “Garibaldi narrato al popolo”. Moderatore Roberto Breschi (M.V. 1339), sarà presente Massimo Bianchi, Gran Maestro aggiunto del Goi.

Ospiti la dottoressa Fiorenza Gemini (direttrice dell’Archivio di Stato); il dottor Mauro Papa, direttore del Centro documentazione arti visive di Grosseto); la dottoressa Marcella Marraccini e il dottor Paolo Pisani, dell’Antica Società Storica Maremmana.

(Il Tirreno) 10 FEB 2011

10 febbraio 2011 – (La Nazione) Verso l’unità: il ruolo della Massoneria.

10 febbraio 2011 – (La Nazione) Verso l’unità: il ruolo della Massoneria.

I Padri della massoneria sostengono che questa non è una setta ma l’associazione «di uomini liberi e di buoni costumi». Gli ideali massonici sono rimasti gli stessi che ispirarono nell’800 la Rivoluzione francese e Napoleone, affermando valori quali la libertà, l’uguaglianza e la fraternità. Da sempre la Chiesa è stata in disaccordo con la massoneria ma lo divenne in particolar modo dopo che i princìpi massonici si diffusero anche tra i ceti popolari.

Religione e politica sono due argomenti che non possono essere associati dai massoni, perché dividono invece di unire: ogni uomo deve credere nel proprio Dio. I più grandi protagonisti dell’Unità d’Italia, Garibaldi, Mazzini, Cavour e i Savoia sono stati massoni, con idee che tendevano a togliere alla Chiesa il potere temporale. Per questo alcuni studiosi sostengono che l’Unità d’Italia è stata voluta dalla massoneria. In quel periodo a Perugia si sentì la necessità di rendersi indipendenti dallo Stato della Chiesa, perciò la città nel 1859 insorse. A reprimere questa rivolta fu comandato il colonnello Schmidt, ufficiale dei mercenari svizzeri mandati dal Papa per abbattere la costituzione del governo provvisorio costituito da laici.

Il colonnello rimase famoso per lo scempio compiuto a Perugia, ricordato attraverso i «labari», insegne listate a lutto con le parole dell’orrore e della memoria, scritte in bianco a stampatello. I labari neri, ogni 20 giugno, vengono affissi nei luoghi dove si svolsero gli avvenimenti; oggi si trovano presso la sede della «Società generale operaia di mutuo soccorso» di Perugia fondata nel 1861.

(La Nazione) 10 FEB 2011

Roma 10 febbraio 2011 – Foibe: Gran Maestro Raffi (Goi), il dovere della memoria e l’impegno della Verità

Roma 10 febbraio 2011 – Foibe: Gran Maestro Raffi (Goi), il dovere della memoria e l’impegno della Verità

“Il dovere di ricordare si accompagni all’impegno della verità. Il Grande Oriente d’Italia ricorda l’orrore delle foibe, l’esempio dei Fratelli morti nell’inferno della ragione e tutti gli italiani che persero la vita nel dramma dell’esodo. Quanto accadde al confine orientale deve far riflettere ogni coscienza libera perché non solo si arrivi a una memoria condivisa, operazione tanto più necessaria nel centocinquantenario dell’Unità d’Italia, ma perché si faccia luce su tante pagine ancora oscure di dolore e di morte troppo a lungo dimenticate”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, nella Giornata del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.

“Il loro dolore innocente – ricorda l’avvocato ravennate alla guida della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani – il silenzio coperto dalla vergogna di un sacrificio dimenticato, è oggi motivo e forza morale per condannare le persecuzioni razziali, politiche e culturali, per rende onore alla storia di libertà di migliaia di vittime degli scontri culturali ed ideologici e per superare ogni divisione, evitando il ripetersi di eventi che hanno segnato gravemente il nostro passato. Noi ricordiamo con la mano sul cuore – conclude il Gran Maestro Raffi- tutti coloro che hanno lottato per la Libertà. Raccogliamo l’esempio di luce degli uomini coraggiosi che hanno fronteggiato ogni totalitarismo e violenza, convinti che l’abisso di roccia non fermi il grido di giustizia. E che la ragione sia sempre più forte dell’odio”.

Roma, Villa il Vascello, 10 febbraio 2011