19 maggio 2011 – Il contributo di Pisa all’Unità d’Italia 1859-1861.

19 maggio 2011 – Il contributo di Pisa all’Unità d’Italia 1859-1861.

Comitato Provinciale per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia

Pisa, Edizioni ETS, 2011, pp. 270

“Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia”. Con queste parole il 17 marzo 1861 veniva ufficialmente proclamata la nascita del Regno d’Italia e la Penisola non era più un indistinto assortimento di Stati, sebbene per completare l’unità mancassero ancora il Veneto e la città di Roma.
Questa mostra pertanto rappresenta un’importante occasione per spiegare come l’unità del nostro Paese sia stato un progetto “in divenire”, ma anche per considerare quanto tempo e sacrifici (anche di vite umane) abbiano richiesto le integrazioni territoriali, che hanno dato alla nostra Penisola l’attuale aspetto geografico politico.
Una profonda riflessione sulle tappe che hanno punteggiato il cammino degli Italiani verso l’unità è quanto mai indispensabile, così come occorre sottolineare l’importanza delle singole realtà locali nel processo di unificazione nazionale.

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18 maggio 2011 – 17 marzo 1861. L’Inghilterra e l’Unità d’Italia.

18 maggio 2011 – 17 marzo 1861. L’Inghilterra e l’Unità d’Italia.

di Pietro Pastorelli

Soveria Mannelli, Rubbettino editore, 2011, pp. 170

Attraverso un’attenta rilettura delle fonti disponibili, in particolare i carteggi cavouriani nella loro recente edizione completa e le carte edite dagli archivi inglese, francese e prussiano, il volume illustra il contributo dato dall’Inghilterra al conseguimento dell’Unità d’Italia nel periodo gennaio 1860-marzo 1861.
La ricerca nasce dal ritrovamento dell’originale del dispaccio con cui Cavour chiedeva al governo di Londra il riconoscimento del Regno d’Italia e si sviluppa illustrando la documentazione attraverso la quale il lettore può formulare un proprio giudizio sulla validità o meno del mito della “perfida Albione”, creato in tempo fascista e di cui si nota ancora l’influenza nella storiografia del dopoguerra.

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16 maggio 2011 – Rivista “Oriente e Occidente” n. 4.

16 maggio 2011 – Rivista “Oriente e Occidente” n. 4.

Gian Domenico Bigi
‘Abd Al-Qâdir e la Massoneria
Un iniziato tra Oriente e Occidente

Contenuto:

I – ‘Abd Al-Qâdir e la Massoneria
Cenni biografici
Sulla «tolleranza»
Un libro di Bruno Etienne, Abd el-Kader et la Franc-Maçonnerie
La funzione di ‘Abd Al-Qâdir
Himmah

II – ‘Abd Al-Qadir, «Massone operativo»
La Smala
Il 32° grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato
La Città dei salici
I sette stendardi del Califfato
Il Quadro di Loggia
Il Santo Impero
L’Occidente, «arroseur arrosé»

Dîwân al-awliyyâ’
Il Re del Mondo
Al-Malâ’u-l-a’lâ
La sura An-Nâs
Mâ al-Bannâ?
Dîwân
La Loggia celeste

Conclusione
Bibliografia

Presentazione:
L’Emiro ‘Abd Al-Qâdir al-Jaza’irî è un rappresentante eminente del Tasawwuf (l’esoterismo islamico): noto soprattutto in Francia per ragioni storiche è pressoché sconosciuto in Italia. La sua elevata funzione spirituale, tuttavia, è tale da oltrepassare contingenze, confini territoriali rivolgendosi non ad un singolo popolo europeo ma all’Occidente in generale. Gli occidentali che tentarono di appropriarsi della figura di ‘Abd Al-Qâdir per ragioni propagandistiche non poterono neppure immaginare che attraverso questo iniziato autentico ed «effettivo» fosse l’Oriente a voler esercitare la propria influenza spirituale sull’Occidente. L’Autore di questo studio dimostra in modo chiaro ed evidente come gli occidentali, totalmente  ignari delle possibilità indefinite dell’«azione di presenza» di un certo rango iniziatico, giocarono infine solo la parte dell’arroseur arrosé. Lungi dall’essere un elemento passivo, l’Emiro fu invece sempre consapevole della propria funzione di collegamento e di mediazione che si esercitò non solo sul piano «orizzontale» ma soprattutto su quello «verticale». In questo senso, l’iniziazione massonica di ‘Abd Al-Qâdir assume un significato ed una portata fino ad ora ignorati dalla quasi totalità dei Massoni contemporanei così come dai profani e si profila come una possibilità di rivivificazione della Massoneria attraverso «l’aiuto dell’Oriente» auspicato da René Guénon. Tale possibilità, inoltre, viene garantita non solo dalla presenza di ‘Abd Al-Qâdir ma dagli anelli della «catena akbariana» (cioè derivante dallo Shaykh Muhyiddîn Ibn ‘Arabî) che come l’Emiro esercitarono la funzione di istmo tra Oriente e Occidente: si tratta dello Shaykh Elish el-Kebîr e dello Shaykh ‘Abd Al-Wâhid Yahyâ (René Guénon).

€ 15,00
Pagine 200

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Siena 21 maggio 2011 – Incontro con il Gran Maestro Onorario Nedo Fiano.

Siena 21 maggio 2011 – Incontro con il Gran Maestro Onorario Nedo Fiano.

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Sabato 21 maggio alle 18, nella sala dei concerti dell’Accademia Chigiana a Siena (Via di Città 89), il giornalista Stefano Bisi, presidente del Collegio circoscrizionale toscano, intervisterà Nedo Fiano, uno dei maggiori e attivi testimoni della Shoa. Ottantasei anni, 45 dei quali vissuti da libero muratore, Nedo Fiano ha perso l’intera famiglia nei campi di concentramento, dove anche lui fu prigioniero ad Auschwitz, deportato da Firenze nel 1944 all’età di 13 anni. La sua matricola di prigioniero era A5405.
Rimasto orfano a 18 anni, e dopo la sua liberazione l’11 aprile 1945 da Buchenwald, dove era stato trasferito dai nazisti in fuga, ha dedicato l’intera vita alla lotta per la libertà, contro la follia nazifascista e ogni totalitarismo. Nel libro ‘A 5405. Il coraggio di vivere’, ha raccontato la sua esperienza di deportato.

“Cercate di ricordare cosa è accaduto e preparatevi a difendere il vostro diritto e il diritto degli altri”, ha detto Fiano ai fratelli riuniti in Gran Loggia a Rimini che quest’anno lo hanno acclamato Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia.

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Milano 18 maggio 2011 – Cinema e Unità d’Italia. Penultimo incontro della Rassegna al Museo del Risorgimento in collaborazione con il Grande Oriente d’Italia.

Milano 18 maggio 2011 – Cinema e Unità d’Italia. Penultimo incontro della Rassegna al Museo del Risorgimento in collaborazione con il Grande Oriente d’Italia.

Il ciclo di conferenze “All’Oriente d’Italia. Unità, Massoneria e Saperi tradizionali” che da due mesi impegna a Milano il Museo del Risorgimento sta per volgere al termine. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Grande Oriente d’Italia, ha attirato specialisti e curiosi e il 18 maggio (ore 18) con l’incontro “Il Risorgimento in Sala. I maestri massoni e le origini del cinema italiano”, penultimo della rassegna, la discussione interesserà un settore particolare, quello della cinematografia italiana dove cronache storiche e ideali patriottici diventarono alimento per la costruzione della nostra identità nazionale all’indomani dell’unità.

Bernardino Fioravanti, responsabile del Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia, e Giovani Lasi, storico del cinema dell’Università di Bologna, spiegheranno, con l’ausilio di proiezioni di brani di film, gli esordi del cinema italiano e del suo ruolo propagandistico per fare gli Italiani. Fioravanti, in particolare, parlerà della sensibilità espressa da alcuni massoni verso questa forma d’arte, intesa come strumento di educazione e progresso con la diffusione degli ideali di civiltà moderna portati avanti dal Risorgimento. Farà conoscere anche l’attività del Grande Oriente d’Italia di oggi per salvaguardare queste testimonianze e ricordare l’azione pedagogica svolta nel nostro Paese attraverso il cinema. La Presa di Roma (1905) e Il Piccolo Garibaldino (1909) sono infatti due film che il Grande Oriente ha contribuito a diffondere nel mondo con il volume, in italiano e in inglese, Risorgimento, massoneria e istituzioni: l’immagine della Nazione nel cinema muto (1905-1909) e che, per il 150esimo anniversario Unità d’Italia, ha collaborato a restaurare, salvandoli così dalla perdita e dall’oblio.

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Roma 12 maggio 2011 – Il Grande Oriente a Cartagena de Indias per la Conferenza Mondiale delle Grandi Logge Regolari

Roma 12 maggio 2011 – Il Grande Oriente a Cartagena de Indias per la Conferenza Mondiale delle Grandi Logge Regolari

Relazione del Gran Maestro Raffi su ‘Massoneria e laicità: tra Tradizione e Progresso’. La delegazione di Palazzo Giustiniani partecipa ai lavori con il Gran Maestro Aggiunto, Massimo Bianchi, e l’ufficiale di Gran Loggia, Franco de Jorgi.

“La Libera Muratoria del XXI secolo ha il compito di riproporsi come uno spazio entusiasmante, capace di accogliere il fervore che anima le generazioni più giovani, desiderose di trovare ambienti formativi e originali”. Lo scrive Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, nella relazione ‘Massoneria e laicità: tra tradizione e progresso’ in occasione della XI Conferenza Mondiale delle Grandi Logge Regolari che si terrà a a Cartagena de Indias, in Colombia, dal 12 al 15 maggio. All’importante assise massonica internazionale, che ha per tema ‘Massoneria e sviluppo umano’, prenderà parte la delegazione del Grande Oriente d’Italia con il Gran Maestro Aggiunto, Massimo Bianchi, e Franco de Jorgi, ufficiale di Gran Loggia.

Nell’importante contributo ai lavori, il Gran Maestro Raffi, sottolineando “l’unico nostro dovere di essere non dogmatici”, rimarca che “la Libera Muratoria non può nascondere il suo valore educativo, che passa attraverso la formazione di un cittadino fedele alle istituzioni democratiche del suo Paese. La Massoneria – scandisce Raffi – è il luogo del confronto aperto con il mondo dei giovani e della ricerca, con la scuole e le università ove diamo vita, con importanti finanziamenti, a convegni e seminari, dibattiti e tavole rotonde, favorendo il radicamento dei giovani ricercatori. Molti giovani scoprono così la forza morale ed educativa della Massoneria, non un’associazione strana e quasi occulta ma una realtà viva e dinamica, un’agenzia etica che muove da valori antichi verso un futuro di tolleranza”.

“Sempre con una forte attenzione ai giovani – si legge ancora in un passaggio della relazione del Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – è fondamentale far capire alla società civile dei nostri Paesi che la Massoneria non ha mai il suo interesse di parte ma che il nostro scopo si muove al di sopra, volto alla ricerca di un doveroso confronto e con lo scopo di costruire umanità e percorsi virtuosi. Per queste ragioni – ragiona Raffi – la Libera Muratoria deve accelerare la nostra azione comune volta a creare iniziative formative che non abbiamo al centro solo gli iniziati ma che coagulino energie vitali emergenti nei nostri Paesi. Perciò – conclude il Gran Mastro del GOI – sarebbe molto utile se le Gran Logge Regolari iniziassero un confronto comune al fine di favorire un lavoro di scambio intellettuale sinergico, promuovendo iniziative di altissimo livello, possibilmente aperte al mondo più attivo nel campo della ricerca”.

Roma, Villa il Vascello, 12 maggio 2011

 

Relazione introduttiva del Gran Maestro – (Italiano) [ Scarica file File Formato PDF Size 38.0 Kb ]

 

Rel

Milano 28 maggio 2011 – Convegno “Va Pensiero. Dalla Lombardia per l’Italia”.

Milano 28 maggio 2011 – Convegno “Va Pensiero. Dalla Lombardia per l’Italia”.

Il 28 maggio 2011 presso il Teatro Nuovo di Milano, Piazza San Babila si svolgerà il Convegno, aperto al pubblico, “Va pensiero. Dalla Lombardia per l’Italia” inserito nel progetto “Unità d’Italia. Dopo 150 per restare insieme” promosso dal Grande Oriente d’Italia.

 

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Ventimiglia 28 maggio 2011 – “Risorgimento…quale? Eredità morale, attualità politica”.

Ventimiglia 28 maggio 2011 – “Risorgimento…quale? Eredità morale, attualità politica”.

“Risorgimento…quale?” Eredità morale, attualità politica. E questo il titolo del convegno organizzato dalla Fondazione Giuseppe Biancheri di Ventimiglia con la collaborazione dell’Associazione culturale Giorgio Asproni di Cagliari.

Il convegno, con il patrocinio del Comitato per le celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia, Provincia di Imperia e Comune di Ventimiglia, intende analizzare il Risorgimento quale processo storico che dopo tanti anni di attesa riuscì a realizzare l’Unità d’Italia. Con l’unificazione politica della Nazione tuttavia iniziarono a manifestarsi le problematiche legate alla difficoltà di integrazione di culture e tradizioni diverse di popolazioni che fino ad allora erano state governate da Stati diversi e che persino parlavano lingue differenti. Alcune di queste problematiche sono arrivate fino ai giorni nostri come per esempio la “questione meridionale” e l’attuazione del federalismo. E’ su questa attualità che verterà il convegno attraverso l’approfondimento di figure fondamentali del processo risorgimentale quali furono il massone Giorgio Asproni, Carlo Cattaneo e Giuseppe Ferrari.

Non è la prima volta che la Fondazione Biancheri e l’Associazione Asproni promuovono un evento culturale congiuntamente. Il coinvolgimento non è casuale infatti Giuseppe Biancheri, figura di rilievo nello scenario politico della seconda metà dell’Ottocento, partecipò per tanti anni come Giorgio Asproni all’attività del Parlamento. Possiamo accomunare Biancheri ad Asproni in virtù del loro amore per la propria terra di origine; il Ponente ligure per Biancheri e la Sardegna per Asproni, due territori poveri e segnati da varie dominazioni. Entrambi lottarono per far uscire la propria terra da una condizione d’inferiorità.
Biancheri preferì dare il suo contributo stando dentro il potere, Asproni scelse di rimanere all’opposizione, lavorando per perseguire i propri fini in modo appassionato, fiducioso nella democrazia con convinta fede repubblicana.

 

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