Basilica di Santa Croce E dopo Mozart si teme ora l’esilio per Dante/La Nazione

Mentre teologi e musicologi riflettono sul tema del sacro e del profano nella musica di Mozart, c’è un altro personaggio illustre che rischia di non entrare nella basilica di Santa Croce. Ed è Dante Alighieri, che in quanto allo status di esiliato, si può dire sia un esperto. Il problema è sempre lo stesso: la contrarietà dei frati francescani ad accogliere sotto le gotiche navate del “Pantheon delle glorie italiane” musiche che non siano esclusivamente sacre. E quindi, così come è stato detto no al concerto del 5 dicembre in commemorazione alla morte di Mozart , trasferito dalla chiesa al Cenacolo -, così pare che stia accadendo anche all’opera musical sulla Divina Commedia composta da monsignor Marco Frisina. Segue a pagina 4 Santa Croce, dopo Mozart a rischio Dante Il priore Paolo: «l-lo detto no al segue dalla Prima Requiem perché la Chiesa sta celebrando l’Avvento e la musica indicata è quella dell’attesa del Signore» sua militanza muratoria ci pare ridicolo ha detto Stefano Bisi -. Sono molto colpito, perché se si mette in discussione Mozart, allora si può mettere in discussione chiunque. E’ persino offensivo per tutti gli ‘uomini di buona volontà che amano solo e innanzitutto la grande musica classica, che non guardano con pregiudizio alcuno alle scelte fatte in vita da nessun genio, e non pensano affatto che le sue note celestiali possano nuocere all’animo di ognuno o turbare addirittura quello dei padri francescani». Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia prosegue affermando di continuare a credere nel buon senso e nella ragione da parte di tutti gli uomini, senza fare distinzione alcuna: «Nei nostri templi echeggiano sempre tutte le musiche, anche quelle di grandi compositori non necessariamente massoni conclude -, che possono elevare lo spirito dei fratelli durante i lavori iniziatici. Per una volta i toscani saranno privati della letizia e della gioia di godere di una musica, quella di Mozart, ‘luminosa e al tempo stesso profonda’ come scrisse Ratzinger. Una musica per tutti gli animi. Che da secoli affascina ogni essere umano e che per i secoli che verranno continuerà a stupire e incantare l’Universo Umano». O RIPRODUZIONE RISERVATA di Olga Mugnaini Mentre teologi e musicologi riflettono sul tema del sacro e del profano nella musica di Mozart, c’è un altro personaggio illustre che rischia di non entrare nella basilica di Santa Croce. Ed è Dante Alighieri, che in quanto allo status di esiliato, si può dire sia un esperto. Il problema è sempre lo stesso: la contrarietà dei frati fra ncescani ad accogliere sotto le gotiche navate del “Pantheon delle glorie italiane” musiche che non siano esclusivamente sacre. E quindi, così come è stato detto no al concerto del 5 dicembre in commemorazione alla morte di Mozart , trasferito dalla chiesa al Cenacolo -, così pare stia accadendo anche per l’opera musical sulla Divina Commedia, ideata e composta da monsignor Marco Frisina, famoso musicista, diplomato in composizione al Conservatorio di Santa Cecilia e con mille incarichi in Vaticano. Ma pare che nel suo caso una mediazione sia possibile. Il fortunato spettacolo che da anni gira nei teatri, potrebbe essere ridotto in forma di concerto e accettato quindi anche in Santa Croce. «Ad oggi so che è previsto LA TRATTATIVA Chiesta la basilica anche per l’opera sulla Divina Commedia: per ora è no Il concerto dello scorso anno in Santa Croce per la commemorazione di Mozart un concerto nel novembre del 2020 spiega monsignor Frisina con brani tratti dalla mia opera. Non so poi cosa la produzione riuscirà a fare per il 2021, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante. Però almeno il concerto vorremmo poterlo eseguire dentro Santa Croce». Intanto, tornando alla querelle sullo sfratto del concerto dedicato a Mozart, padre Paolo Bocci spiega le sue ragioni e ribadisce perché non ha fatto entrare la sua musica in basilica: «Ho detto no perché adesso la Chiesa sta celebrando il tempo liturgico dell’Avvento, la musica indicata dalla Chiesa è quella del tema dell’attesa del Signore». E la questione di Mozart massone? E’ un motivo in più? «Non ho mai espresso un giudizio riguardo a questo precisa il priore di Santa Croce -. Come le ho già detto stiamo celebrando l’Avvento del Signore. Si tratta della preparazione per la nascita del Signore nostro Gesù Cristo». Infine, riguardo alla programmazione dello spettacolo sulla Divina Commedia, padre Paolo spiega: «Per noi sarebbe un onore ospitare monsignor Marco Frisina ma ancora siamo in trattative». Tirati per la giacchetta, anche i massoni hanno voluto dire la loro. E lo ha fatto il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (Goi), Stefano Bisi, che per prima cosa ha ricordato la bellezza della musica di Mozart, così universale che persino Joseph Ratzinger uno che mai ha concesso aperture alla massoneria , ama suonare sin da quando era ragazzo. «Escludere e vietare la sublime opera di Mozart per la LA MASSONERIA Bisi: «La musica di Mozart è così universale che la suona persino Ratzinger» Il trasloco nel Cenacolo O ‘,a commemorazione Come tutti gli anni per il 5 dicembre, giorno della morte di Mozart, era stato fissato un concerto di commemorazione con il Requiem e l’Ave Verum Corpus nella Basilica di Santa Croce. Esecuzione dell’Orchestra da Camera Fiorentina diretta dal maestro Lanzetta. © li divieto Il priore Paolo Bocci ha negato la basilica perchè ha ritenuto che il concerto non fosse adatto al periodo dell’Avvento. Per consentire l’esecuzione del concerto l’Opera di Santa Croce ha concesso allora lo spazio del Cenacolo, dove però ci potranno stare solo 300 persone (e a pagamento), invece delle previste 1.500 e a ingresso gratuito della chiesa. O L’opera su Dante In trattativa la concessione della basilica per l’opera dedicata alla Divina Commedia, composta da monsignor Marco Frisina. ( di Olga Mugnaini )

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