Massa 1 giugno 2010 – (Massa Comune Lista Civica) Bufera in Maremma. L’assessore Pd sorpreso nella loggia. Il sindaco Bizzarri: “O ti dimetti dalla massoneria o lasci la giunta”.

Massa 1 giugno 2010 – (Massa Comune Lista Civica) Bufera in Maremma. L’assessore Pd sorpreso nella loggia. Il sindaco Bizzarri: “O ti dimetti dalla massoneria o lasci la giunta”.

«Oh Maurizio, ma che te la prendi. Se tutti quelli del Pd che sono iscritti alla massoneria si dovessero dimettere… ». Ma lui, Maurizio Bizzarri, 44 anni, sindaco Pd di Scarlino, non si è fidato.
Quando il «corvo» di Scarlino, un anonimo che si è firmato «un cittadino onesto», gli ha inviato, venerdì scorso, una lettera con la foto di una riunione della loggia Nicola Guerrazzi di Massa Marittima in cui si vedono undici massoni con il volto coperto e uno no, l’assessore al bilancio Guido Mario Destri, il sindaco Bizzarri è andato su tutte le furie e non gli son bastate le pacche sulle spalle e le rassicurazioni dei compagni. Ha telefonato al maresciallo dei carabinieri e ai dirigenti del Pd per sapere se è reato l’iscrizione alla massoneria. «Ma no, sindaco: la massoneria è un’associazione culturale», si sarebbe sentito rispondere dal vertice del Pd. Ma in giunta Verdi, socialisti e Sel (sinistra e libertà) hanno storto la bocca: Destri se ne deve andare. O assessore o massone. Così il sindaco è stato costretto a porre l’aut aut al suo assessore: «O ti dimetti dalla dalla massoneria o dalla giunta». L’assessore, un assicuratore della Fondiaria, non commenta. Pare che abbia deciso di «mettersi in sonno» e di continuare a fare l’assessore: «Destri ha la coscienza pulita. Se ha fatto un errore, è stato quello di non aver detto a priori al resto della giunta della sua appartenenza a questa associazione culturale», spiega Bizzarri. Intanto Destri ha sporto denuncia contro ignoti e lo stesso sindaco sta pensando di fare un esposto alla Procura, attraverso il capo dei vigili urbani, per tutelare l’amministrazione da quello che ha definito un vero e proprio «accanimento». Le lettere del Corvo. Sì, perché il «corvo» è già alla terza missiva anonima e promette di non fermarsi. La prima lettera in cui rivelava l’appartenenza dell’assessore Destri alla massoneria è del 1º marzo. Poiché però il sindaco non aveva preso provvedimenti, il «corvo» ha scritto di nuovo, quindici giorni dopo, a tutti i cittadini. Infine il 28 maggio la terza missiva sulla scrivania del sindaco Bizzarri con la foto dello «scandalo» e l’avvertimento che tra i massoni coperti dal velo ce ne sarebbe diversi che «metterebbero in difficoltà diverse persone» e che «frequentano abitudinariamente le stanze comunali». Inoltre, l’anonimo aggiunge che se non verranno presi provvedimenti in materia, invierà con cadenza regolare altre foto in cui rivelerà i nomi degli altri associati. Sinistra divisa. Il caso dell’assessore Destri ripropone un antico dilemma a sinistra sull’atteggiamento da tenere nei confronti della massoneria. A Scarlino la sinistra è divisa. Pd e Idv assolvono Destri. Magari lo bacchettano per non aver rilevato la sua appartenenza massonica al momento di diventare assessore, ma non trovano incompatibile il grembiule e il compasso con l’adessione ai democratici. «Il fatto che un assessore faccia parte di una loggia ritengo sia una cosa inopportuna. Io non lo farei mai. Ma l’inopportunità non genera di per sè incompatibilità. L’Idv si richiama sempre al valore della legalità e Destri non ha fatto niente di illegale», spiega l’assessore dipietrista Paolo Rustici. La sinistra radicale invoca severi provvedimenti. Il gruppo Sinistra e Libertà, ritiene incompatibile «l’appartenenza a una loggia con la carica di assessore ». Critica il sindaco per aver definito la massoneria «un’associazione culturale». E chiede che venga rivisto lo statuto comunale in modo da aggiungere l’articolo, già presente in quello della Regione Toscana, che prevede il rendere pubblica la propria appartenenza a qualsiasi tipo di aggregazione da parte dei consiglieri regionali. Massoneria in primis. E il parlamentare di zona Luca Sani, ex sindaco di Massa Marittima, paese ad alta densità massonica (ci sono tre logge), getta acqua sul f

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) Pd: De Micheli (Pd), massoneria non si sposa con trasparenza partito.

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) Pd: De Micheli (Pd), massoneria non si sposa con trasparenza partito.

“Essere affiliati alla massoneria non si sposa in alcun modo con quei valori di trasparenza e di apertura che il Partito Democratico ha inscritti nel proprio DNA. Ciò vale per questa stagione politica e naturalmente per quelle future. Punto. Non c’è spazio, a mio avviso, per eccezioni o distinguo. Sono fenomeni lontani anni luce dal Partito che stiamo costruendo”.

Così Paola De Micheli, deputato del PD dal sito di TrecentoSessanta, l’Associazione che fa riferimento ad Enrico Letta.

(ASCA) 1 giugno 2010

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) Pd: deputate e senatrici scrivono a Bersani per no a massoneria.

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) Pd: deputate e senatrici scrivono a Bersani per no a massoneria.

“Siamo certe che il segretario Bersani vorrà ribadire con forza che non è possibile essere iscritto al Partito Democratico e al contempo ad associazioni segrete che ledono i principi costituzionali. Questo è un elemento caratterizzante della battaglia per la democrazia e libertà che il Partito Democratico ha sempre fatto”.

Lo affermano Luciana Pedoto, Alessandra Siragusa, Caterina Pes, Daniela Cardinale, Elisa Marchioni, Vittoria D’Incecco, Letizia De Torre, Simonetta Rubinato, Emanuela Baio, Maria Pia Garavaglia: deputate e senatrici del Partito Democratico.

(ASCA) 1 giugno 2010

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) Pd: Bosone e Sanga, Bersani intervenga su incompatibilità massoneria.

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) Pd: Bosone e Sanga, Bersani intervenga su incompatibilità massoneria.

“In un momento in cui il PD deve porsi di fronte al Paese con tutta la forza delle proprie idee, la chiarezza dei propositi e la coerenza nei comportamenti da parte dei suoi dirigenti, riteniamo occorra una parola netta sulla inopportunità che un iscritto al PD possa anche essere affiliato a qualsiasi loggia massonica”.

E’ quanto dichiarano i parlamentari del Partito democratico Daniele Bosone, senatore, e Giovanni Sanga, deputato, secondo i quali “notizie come quella di ieri per cui alcuni amministratori del PD sarebbero anche componenti attivi della massoneria italiana, di là dalle sicure ottime intenzioni dei singoli, creano comunque disagio e suscitano interrogativi. La Massoneria è un’associazione iniziatica che agisce in stretta riservatezza e in regime di mutuo aiuto. Nel partito serve, invece, massima trasparenza nei comportamenti: c’è un ambito di confine fra vita pubblica e privata che, soprattutto per chi fa politica, non può rimanere nell’ombra”.

“Su questo ci attendiamo un intervento deciso da parte del Segretario Bersani-concludono i due parlamentari- e non solo per questioni di incompatibilità statutaria o valoriale (che peraltro appaiono lampanti), ma per una netta ed evidente inopportunità di tipo politico e culturale che ci sia confusione fra militanza nel PD e iniziazione alla massoneria”.

(ASCA) 1 giugno 2010

Roma 29 maggio 2010 – (Il Foglio) Grembiuli democratici.

Roma 29 maggio 2010 – (Il Foglio) Grembiuli democratici.

Ecco perché uno dei prossimi piccoli problemi da risolvere per il Pd si chiama massoneria.

Da qualche tempo a questa parte c’è una piccola domanda che gira con insistenza tra i corridoi del Partito democratico. Una domanda che non riguarda né il federalismo, né le intercettazioni né i termini della manovra finanziaria ma che a metà giugno finirà tra gli ordini del giorno della più importante tra le commissioni del Pd: quella di Garanzia. La domanda è semplice: Si può essere allo stesso tempo democratici e pure massoni?.

Il quesito è stato posto qualche mese fa da un esponente del Pd, il signor Ezio Gabrielli, ex assessore al Porto del comune di Ancona, che alla fine della scorsa estate aveva ammesso di essere un massone e aveva detto “di essere orgoglioso di esserlo”.

In seguito a un’insistita richiesta del sindaco della città (“un massone non può essere assessore”, era la tesi del primo cittadino), a novembre, Gabrielli si è dimesso dalla giunta marchigiana e ha iniziato a condurre una sua personalissima battaglia, arrivata ora al vaglio della commissione presieduta da Luigi Berlinguer.

Il senso di questa battaglia lo riassume al Foglio Gabrielli: “La massoneria è una risorsa dell’Italia e anche del Pd. E voglio che questo sia scritto nello statuto”. Un problema mica da poco, dato che tra i tanti punti presenti nel complicatissimo statuto del Pd una cosa è chiara: chiunque faccia parte di un’associazione segreta non può far parte del Pd.

Ecco, sarà così ancora a lungo? Della questione se ne riparlerà nei prossimi giorni quando la commissione avrà il compito di rivedere la norma e decidere definitivamente se la massoneria potrà essere accettata dal Pd, oppure no.

“Avete idea – racconta un noto esponente del Pd – di quanti dirigenti, soprattutto nel centro Italia, perderemo se dovessimo davvero vietare la massoneria? Neanche la chiesa oggi ti scomunica più se sei massone. Perché dovremmo continuare a farlo noi?”.

(Il Foglio) 29 MAG 2010