Rimini 3 aprile 2011 – (Prismanews) Rimini: Squadra, Compasso e… Tricolore.

Rimini 3 aprile 2011 – (Prismanews) Rimini: Squadra, Compasso e… Tricolore.

Domenica 3 aprile, tra squadra, compasso e tricolore si è conclusa al Palacongressi di Rimini l’annuale assemblea del Grande Oriente d’Italia (GOI) che anche quest’anno ha visto una numerosa partecipazione di accreditati (massoni), di ospiti e di curiosi.

“Il titolo distintivo di questa Gran Loggia è: ‘Dopo 150 per restare insieme’ e vuole essere un contributo di pensiero e di azione alle celebrazioni dell’Unità D’Italia” – così ha iniziato l’allocuzione il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi. “Siamo consapevoli del contributo che abbiamo dato alla storia unitaria, ma guardiamo all’oggi e soprattutto vogliamo tracciare insieme il futuro. Un paese che vive il presente come un perenne regolamento di conti, taglia i ponti con il proprio avvenire e rinuncia alla novità, che è una delle sorprese dell’esistenza. Rilanciamo con forza, anche da questa assise, il bisogno di una nuova cultura della dignità e della scuola, dell’educazione e del lavoro, della libertà e della responsabilità sociale che in questo momento storico serve al Paese. Essere massoni non ha mai significato celarsi nell’ombra ed avere un pensiero unico: è esattamente il contrario e ciò è dovuto a una radice profonda che non può gelare: la libertà. I Massoni erano sempre in prima linea ed allo scoperto. La dignità di un popolo, il suo sentirsi unito, le sue aspirazioni ad una emancipazione morale, spirituale, culturale ed economico-sociale furono poi colti pienamente dai Liberi Muratori del tempo. Il nostro compito è quello di sempre: costruire sulle rovine e far luce ai crocicchi delle scelte. Il compito che abbiamo dinanzi non è semplice. Non vogliamo portare in piazza le nostre memorie né mostrare il medagliere, pur gonfio di meriti. Vogliamo guardare negli occhi la realtà e lavorare per superare l’incompiuto, facendo strada ad un nuovo Risorgimento della Ragione contro odio e intolleranza. Dal Risorgimento alla modernità le grandi sorgenti massoniche hanno ancora molta acqua da portare alle coscienze. Ecco perché chiedersi come celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia significa anzitutto cominciare a sentirci più italiani e più europei. Le identità chiamano a nuove sintesi”.

In un passaggio successivo dell’allocuzione si percepisce che il Gran Maestro si augura che la Chiesa riconosca il lavoro svolto dai Liberi Muratori e che venga abrogata definitivamente la bolla capostipite di scomunica “In Eminenti Apostolus Specula”, promulgata dal papa Clemente XII, il 28 aprile 1738, con tutte le successive.
“Per fortuna che dinanzi a tanti discorsi deliranti, carichi d’odio e di révanche, in sostanza volti a minare la pace sociale e l’unità del paese, la Chiesa Cattolica abbia preso posizioni certamente degne di approfondita considerazione a sostegno del grande progetto unitario dell’Italia. Non possiamo che compiacerci di tale svolta storica, invero compiuta da diversi anni, o perchè essa indica come le posizioni o le valutazioni cambiano con il tempo. Il nostro ‘relativismo’ appartiene così anche ad altri, e lo diciamo senza polemiche. Auspicheremmo però che tanti pregiudizi che colpiscono in maniera anacronistica i Liberi Muratori fossero superati alla luce del Concilio Vaticano II e del suo messaggio di primavera della Chiesa”. Per noi la Patria – ribadisce con forza Gustavo Raffi – è casa comune, è avere nel petto non il chiodo della disperazione ma il fuoco della speranza e dell’essere fratelli sotto il tricolore. Significa custodire ed essere fieri di luoghi, di memorie e lingua. Di mille Comuni fatti di pietre e parole, di giovani e anziani che si ritrovano su un’unica piazza per ridere o piangere, per vivere sempre insieme le avventure della differenza. Ecco perché non servono i ‘patrioti della compassione’, quelli che ricordano i 150 con

Rimini 2 aprile 2011 – Unità d’Italia: Raffi (GOI), scommettiamo su giovani e cultura. C’è un Paese di cui essere fieri

Rimini 2 aprile 2011 – Unità d’Italia: Raffi (GOI), scommettiamo su giovani e cultura. C’è un Paese di cui essere fieri

“Costruiamo su giovani e cultura: noi guardiamo al futuro”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, nella seconda giornata della Gran Loggia di Palazzo Giustiniani, in corso a Rimini, riassume così l’impegno della maggiore Obbedienza massonica, che conta più di 21.000 fratelli in tutta Italia. “La scommessa – spiega – è puntare sul risveglio delle coscienze, in ultima istanza sulla possibilità di decidere una storia diversa. Siamo in un cantiere aperto – rimarca l’avvocato ravennate alla guida del GOI – ma il nuovo patto di crescita degli italiani passa anche per la valorizzazione della cultura. Perciò bisogna lottare la fuga dei cervelli e offrire opportunità vere alla ricerca”.

Per il Gran Maestro, “il vero segreto dei massoni è la fratellanza: è questo sentimento che vogliamo portare nel vissuto del paese. Testimoni di unità e di speranza contro le catene delle divisioni. I 150 anni della storia unitaria – fa notare Raffi – sono anche un’occasione per riappropriarsi della consapevolezza che c’è stata e c’è un’Italia di cui essere fieri. Un’Italia fatta di uomini e donne che hanno lottato per i diritti di tutti: è questa l’Italia che ha vinto e vince ancora oggi contro i furbetti e i prepotenti, facendo strada alla rivoluzione dell’impegno, all’identità, a una virtù civile che è religione dell’umano e necessario legame tra diritti e doveri. E’ da queste tracce che occorre ripartire, vincendo le resistenze al dialogo”.

“Richiamiamo dall’esilio i valori del vivere insieme – è il messaggio del Grande Oriente d’Italia – e costruiamo quell’utopia razionale che si chiama Patria: una realtà che non è conclusione ma inizio di una nuova unità, quella che potrà essere realizzata per riappropriarci delle ragioni che hanno cementato, pietra su pietra, la costruzione dello Stato per rilanciare la scuola pubblica, la giustizia sociale, per dare a ognuno la possibilità di scegliere come vivere e morire. Questa è la nostra storia – conclude Raffi – e vogliamo viverla con passione e ragione. Dopo 150 anni, per restare insieme e costruire il futuro”.

Rimini 2 aprile 2011

Rimini 2 aprile 2011 – Massoneria: Nedo Fiano, sopravvissuto all’inferno di Auschwitz, eletto Gran Maestro Onorario del GOI

Rimini 2 aprile 2011 – Massoneria: Nedo Fiano, sopravvissuto all’inferno di Auschwitz, eletto Gran Maestro Onorario del GOI

Ottantasei anni, 45 di Massoneria. Una vita di lotte per la libertà contro la follia nazifascista e ogni totalitarismo. Nel secondo giorno dei suoi lavori, la Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, riunita a Rimini, con l’orgoglio e la commozione di più di mille Fratelli riuniti solennemente nel Tempio, ha eletto per acclamazione Nedo Fiano ‘Gran Maestro Onorario’ del GOI. Con lui sono stati eletti Gran Maestri Onorari anche Giuseppe Abramo, Gran Segretario della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani ed esperto di studi ebraici, e Santi Fedele, docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Messina.

“E’ stato un momento di grande commozione”, spiega Fiano, che nel ringraziare tutti i Fratelli Liberi Muratori lancia un messaggio forte ai giovani e agli studenti: “Cercate di ricordare cosa è accaduto e preparatevi a difendere il vostro diritto e il diritto degli altri”. Nedo Fiano, dirigente d’azienda, scrittore e ricercatore economico, è uno dei sopravvissuti all’inferno di Auschwitz e uno dei più attivi testimoni contemporanei dell’Olocausto nazista. Dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste nel 1938, Fiano dovette abbandonare la scuola a 13 anni perché di religione ebraica. Proseguì gli studi presso una piccola scuola organizzata autonomamente all’interno della comunità ebraica fiorentina. Il 6 febbraio 1944 venne arrestato dalla polizia fascista e rinchiuso nel carcere di Firenze; successivamente fu trasferito al campo di transito di Fossoli insieme con altri undici membri della sua famiglia.

L’11 maggio 1944 venne deportato, insieme a tutti i suoi familiari arrestati, presso il campo di concentramento di Auschwitz, dove arrivò il 23 maggio. La sua matricola di prigioniero era A5405. L’11 aprile 1945 venne liberato dalle forze americane nel campo di concentramento di Buchenwald, dove era stato trasferito dai nazisti in fuga. Fu l’unico superstite della sua famiglia alla tragedia della Shoah. Nel libro ‘A 5405. Il coraggio di vivere’, ha raccontato la sua esperienza di deportato. Sul suo braccio è stato impresso a fuoco il marchio con il numero assegnatogli nel campo di stermonio, ma il suo cuore e la sua libertà sono stati più forti della follia del filo spinato e della negazione dell’umanità.

Rimini 2 aprile 2011

Rimini 2 aprile 2011 – Santi Fedele eletto Gran Maestro Onorario del GOI

Rimini 2 aprile 2011 – Santi Fedele eletto Gran Maestro Onorario del GOI

Santi Fedele, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Messina, ricopre attualmente l’incarico di Direttore del Dipartimento di Studi sulla civiltà moderna ed è delegato del Rettore per il Consorzio interuniversitario “Nettuno” e per il Centro di eccellenza delle Scuole di dottorato. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” di Firenze, della Fondazione “Giuseppe Emanuele e Vera Modigliani” di Roma, della Fondazione “Giacomo Mancini” di Cosenza e del Centro internazionale di studi garibaldini di Marsala. È Direttore dell’Istituto di Studi storici “Gaetano Salvemini” di Messina. Fa parte del Comitato scientifico delle riviste “Incontri Mediterranei”, “Hiram” e “Rivista storica dell’anarchismo”.

Tra le pubblicazioni principali: Storia della Concentrazione antifascista 1927/1934, prefazione di Nicola Tranfaglia, Milano, Feltrinelli, 1976; I repubblicani di fronte al fascismo (1919-1926), introduzione di Giovanni Spadolini, Firenze, Le Monnier, 1983; I repubblicani in esilio nella lotta contro il fascismo (1926-1940), Firenze, Le Monnier, 1989: Il retaggio dell’esilio. Saggi sul fuoruscitismo antifascista, Soveria Mannelli, Rubbettino 2000; Il liberalsocialismo meridionale (1935-1942), Messina, Edas, 2002; La Massoneria italiana nell’esilio e nella clandestinità 1927/1939, Milano, FrancoAngeli, 2005; Luigi Fabbri, Un libertario contro il bolscevismo e il fascismo, Pisa, BFS, 2006, Alessandro Tedeschi Gran Maestro dell’esilio, Bologna, il Mulino, 2008.

Rimini 2 aprile 2011

Rimini 2 aprile 2011 – Gran Loggia 2011. “Libertà e Passione Civile, una Nuova Cultura per l’Italia Unita”. Allocuzione del Gran Maestro Gustavo Raffi.

Rimini 2 aprile 2011 – Gran Loggia 2011. “Libertà e Passione Civile, una Nuova Cultura per l’Italia Unita”. Allocuzione del Gran Maestro Gustavo Raffi.

Anche quest’anno i Liberi Muratori italiani, riuniti a Rimini per la Gran Loggia di primavera, accolgono nel loro Tempio la società civile e le Istituzioni per il consueto messaggio che il Gran Maestro rivolge al Paese. Tale tradizione, ormai pienamente consolidata, risponde alla necessità dell’istituzione massonica di rendere sempre più chiari ed intellegibili gli scopi e le finalità che persegue, in un quadro di trasparenza e dialogo continuo con la realtà pubblica e sociale. Il Grande Oriente è sì una realtà esoterica e spirituale, ma non per questo può esimersi dallo svolgere un compito inevitabilmente interdipendente dalla società, quello di agenzia etica e civile, che contribuisca a formare cittadini migliori e che stimoli conseguentemente il dialogo e la tolleranza, sempre al servizio del Paese in cui operiamo da più di due secoli.
Il titolo distintivo di questa Gran Loggia è: “Dopo 150 anni per restare insieme”, e vuole essere un contributo di pensiero e azione alle celebrazioni dell’Unità d’Italia.

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Rimini 2 aprile 2011 – ‘L’Italia che non c’è’ e ‘La pagliuzza dell’altro’, on line i due talk Show della Gran Loggia. Confronto e pensiero per nuova idea dell’Italia.

Rimini 2 aprile 2011 – ‘L’Italia che non c’è’ e ‘La pagliuzza dell’altro’, on line i due talk Show della Gran Loggia. Confronto e pensiero per nuova idea dell’Italia.

In presa diretta a raccontare la Gran Loggia. Per la più importante assise annuale della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani, Goi tv mette in campo il multimediale e presenta agli internauti del sito www.grandeoriente.it, i due Talk Show di approfondimento, che hanno assicurato significativi contributi di pensiero alla riflessione del GOI su una nuova idea di Paese. Il primo appuntamento, L’Italia che non c’è, tra silenzi e ombre. L’idea di patria come senso dello stare insieme, è stato condotto da Alessandro Cecchi Paone, divulgatore scientifico, e ha visto gli interventi di Aldo Masullo, Università di Napoli, Fulvio Conti, Università di Firenze e Paolo Peluffo, consigliere della presidenza del Consiglio dei ministri.

“C’è una grande voglia di celebrare e festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia: senza fasti, ma con il senso di ritrovarsi come comunità”, ha spiegato Paolo Peluffo, consigliere della presidenza del Consiglio. “La Massoneria – ha rimarcato nel suo contributo ai lavori – ha dato un contributo fondamentale all’Unità d’Italia e sta facendo un lavoro scientifico e prezioso, che ha il patronato del Comitato, e ci sta seguendo in alcuni dei luoghi della memoria, aiutando a riscoprire tanti patrioti che sono stati massoni. I monumenti vengono restaurati e cerchiamo di raccontarli ai giovani, insieme al Grande Oriente d’Italia. Le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia – ha sottolineato ancora Peluffo – sono un’occasione per dare una testimonianza e aumentare la coesione nazionale, allontanando i rischi di divisione”.

Particolarmente apprezzato l’intervento del filosofo Aldo Masullo, che nell’assise di Rimini ha conquistato con le sue riflessioni il folto pubblico che assiepava la Sala Polivalente del Palacongressi, prima di lanciare una proposta per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia: realizzare un monumento alla donna ignota, contro ogni sottomissione e silenzio. Per l’autore de Il Tempo e la grazia, infatti, “mentre si trovano centinaia di uomini illustri cui dedicare monumenti, stranamente se si pensa alle donne è difficile trovare un nome. Non perché le donne non abbiano dato un grande contributo allo sviluppo e al progresso civile, ma perché – ha spiegato Masullo – le donne non hanno mai avuto nome. Il loro nome è stato sempre cancellato dalla sopraffazione dell’uomo che non soltanto si è fatto largo nella vita civile, ma si è anche appropriato dei tesori nascosti che il sacrificio e l’intelligenza femminile hanno saputo portare al nostro vissuto”. Nel percorso che resta da compiere per superare l’incompiuto del Paese, il filosofo ha evidenziato così il bisogno di “un confronto aperto e di qualità, senza maschere. Bisogna mettere sul tavolo tutte le proprie possibilità e sofferenze, insieme alle speranze e alle lotte . All’Italia – ha messo in chiaro il docente di Filosofia morale – manca la capacità di unirsi dei vari cittadini. E manca anche la capacità di vergognarsi. Perché non solo bisognerebbe agire bene, ma perlomeno vergognarsi quando si agisce male”. “Non appartengo alla Massoneria – ha concluso Masullo – ma sono venuto con piacere a questo confronto nella Gran Loggia perché ritengo che in una situazione di estremo smarrimento e dispersione, occorre che tutte le forze vive si uniscano e stabiliscano un dialogo continuo per individuare quali siano le linee di una ripresa della nostra vita civile”.

Il secondo Talk Show, La pagliuzza dell’altro. Crisi della ragione e intolleranza dinanzi alla sfida del separatismo e del multiculturalismo, è stato condotto da Valerio Zanone, presidente del Comitato scientifico del Grande Oriente per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, e con analogo successo di pubblico e di critica,

Roma 2 aprile 2011 – (Adnkronos) Crisi economica: Raffi (GOI), scommettiamo su giovani e cultura.

Roma 2 aprile 2011 – (Adnkronos) Crisi economica: Raffi (GOI), scommettiamo su giovani e cultura.

Lottare contro la fuga dei cervelli e offrire opportunità vere alla ricerca

“Costruiamo su giovani e cultura: noi guardiamo al futuro”. Lo ha affermato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, nella seconda giornata della Gran Loggia di Palazzo Giustiniani, in corso a Rimini.

“La scommessa – spiega Raffi – è puntare sul risveglio delle coscienze, in ultima istanza sulla possibilità di decidere una storia diversa. Siamo in un cantiere aperto ma il nuovo patto di crescita degli italiani passa anche per la valorizzazione della cultura. Percio’ bisogna lottare contro la fuga dei cervelli e offrire opportunità vere alla ricerca”.

(AdnKronos) 02 APR 2011

Rimini 2 aprile 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: Raffi (GOI), c’è un paese di cui essere fieri.

Rimini 2 aprile 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: Raffi (GOI), c’è un paese di cui essere fieri.

Ha vinto e vince ancora oggi contro i furbetti e i prepotenti

“Il vero segreto dei massoni è la fratellanza: è questo sentimento che vogliamo portare nel vissuto del paese. Testimoni di unità e di speranza contro le catene delle divisioni. I 150 anni della storia unitaria sono anche un’occasione per riappropriarsi della consapevolezza che c’è stata e c’è un’Italia di cui essere fieri”. Lo ha affermato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, nella seconda giornata della Gran Loggia di Palazzo Giustiniani, in corso a Rimini.

“Un’Italia fatta di uomini e donne che hanno lottato per i diritti di tutti: è questa l’Italia che ha vinto e vince ancora oggi contro i furbetti e i prepotenti -ha sottolineato Raffi- facendo strada alla rivoluzione dell’impegno, all’identità, a una virtù civile che è religione dell’umano e necessario legame tra diritti e doveri. E’ da queste tracce che occorre ripartire, vincendo le resistenze al dialogo”. “Richiamiamo dall’esilio i valori del vivere insieme – è il messaggio del Grande Oriente d’Italia – e costruiamo quell’utopia razionale che si chiama Patria: una realtà che non è conclusione ma inizio di una nuova unità, quella che potrà essere realizzata per riappropriarci delle ragioni che hanno cementato, pietra su pietra, la costruzione dello Stato per rilanciare la scuola pubblica, la giustizia sociale, per dare a ognuno la possibilità di scegliere come vivere e morire. Questa è la nostra storia – conclude Raffi – e vogliamo viverla con passione e ragione. Dopo 150 anni, per restare insieme e costruire il futuro”.

(AdnKronos) 02 APR 2011

Roma 2 aprile 2011 – (ASCA) Immigrati: Raffi (Massoneria), più adeguate risposte umanitarie.

Roma 2 aprile 2011 – (ASCA) Immigrati: Raffi (Massoneria), più adeguate risposte umanitarie.

“Prima di essere una Patria, l’Italia è una lezione che racconta civiltà e dialogo nel Mediterraneo dei popoli. In quel mare antico e nostro, sempre più destino, che ci porta altre sfide di umanità da guardare negli occhi. Chi ama la libertà del proprio popolo rispetta anche la libertà degli altri e si impegna per difenderla. Tra i dittatori sanguinari e il popolo che lotta a mani nude per la libertà, i Liberi Muratori stanno dalla seconda parte. Stanno con la speranza contro la morte, con il pensiero contro ogni regime”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, nel corso della Gran Loggia del GOI, che si chiude domani a Rimini. “E’ nostra speranza -prosegue Raffi, capo della massoneria di Palazzo Giustiniani- che, di fronte agli scenari di guerra che infuocano il Mediterraneo ed il Nord Africa, l’Europa ritrovi la necessaria coesione per superare gli egoismi di parte che la dimensione comunitaria avrebbe dovuto stemperare e che, quindi, più adeguate risposte pacificatorie e gravide di soluzioni umanitarie aprano una nuova fase della storia contemporanea senza ricadere in un nuovo, deleterio quanto impossibile, neocolonialismo”.

(ASCA) 02 APR 2011

Rimini 2 aprile 2011 – (Adnkronos) M.O.: Raffi (GOI), Europa coesa dia risposte di pace a scenari di guerra in Nord Africa “senza ricadere in un nuovo, deleterio quanto impossibile, neocolonialismo.

Rimini 2 aprile 2011 – (Adnkronos) M.O.: Raffi (GOI), Europa coesa dia risposte di pace a scenari di guerra in Nord Africa “senza ricadere in un nuovo, deleterio quanto impossibile, neocolonialismo.

“E’ nostra speranza che, di fronte agli scenari di guerra che infuocano il Mediterraneo ed il Nord Africa, l’Europa ritrovi la necessaria coesione per superare gli egoismi di parte che la dimensione comunitaria avrebbe dovuto stemperare e che, quindi, più adeguate risposte pacificatorie e gravide di soluzioni umanitarie aprano una nuova fase della storia contemporanea senza ricadere in un nuovo, deleterio quanto impossibile, neocolonialismo”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, nel corso della Gran Loggia del Goi, che si chiude domani a Rimini. “Chi ama la libertà del proprio popolo rispetta anche la libertà degli altri e si impegna per difenderla. Tra i dittatori sanguinari e il popolo che lotta a mani nude per la libertà, i Liberi Muratori stanno dalla seconda parte. Stanno con la speranza contro la morte, con il pensiero contro ogni regime”, conclude Raffi.

(AdnKronos) 02 APR 2011