Autore: goiadmin2
20 maggio 2011 – Esoterismo e politica.
di Giorgio Galli
Soveria Mannelli, Rubbettino editore, 2010, pp. 207
L’esoterismo e i suoi rapporti con la cultura politica e il potere; da Scientology al nazismo, da Reagan e l’astrologia al papato, dalle società segrete statunitensi alla politica italiana. Giorgio Galli conduce un’indagine sulla genesi dei miti storici e sui rapporti tra storia e mito svelando le procedure di costruzione del consenso che si celano dietro alcune ideologie politiche che hanno avuto presa nel tempo.
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Roma 19 maggio 2011 – (Adnkronos) Unita’ d’Italia: il 28 a Milano convegno Goi dalla Lombardia per il Paese.
Talk show condotto da Alessandro Cecchi Paone, conclude il Gran Maestro Gustavo Raffi.
Si terrà sabato 28 maggio, a Milano, presso il Teatro Nuovo in piazza San Babila, il convegno ufficiale del Grande Oriente d’Italia dal titolo ‘Va Pensiero. Dalla Lombardia per l’Italia’. L’evento, aperto al pubblico, si inserisce nell’ambito del programma per le celebrazioni organizzate dal GOI per l’Unità d’Italia sotto il filo conduttore ‘Dopo 150 anni, per restare insieme’.
Si partirà alle 15 con un omaggio alla Bandiera per poi proseguire con il saluto alle Autorità presenti. Alle 15,30 Alessandro Cecchi Paone introdurrà i lavori. Interverranno Morris Ghezzi, Grande Oratore del GOI, e Paolo Peluffo, Consigliere della Presidenza del Consiglio dei ministri. Alle 16 Alessandro Cecchi Paone condurrà un talk show che vedrà la partecipazione di Santi Fedele (Università di Messina), di Paolo Gastaldi (Università di Pavia), di Angelo Scavone (Università di Bologna), di Salvatore Veca (Università di Pavia) e del senatore Valerio Zanone, presidente del Comitato scientifico di Palazzo Giustiniani per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia.
Alle 17, nel corso di un breve intervallo, verrà accolto un ospite a sorpresa. A tracciare le conclusioni, previste per le 18, sarà il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi.
(AdnKronos) 19 MAG 2011
19 maggio 2011 – Il contributo di Pisa all’Unità d’Italia 1859-1861.
Comitato Provinciale per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia
Pisa, Edizioni ETS, 2011, pp. 270
“Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia”. Con queste parole il 17 marzo 1861 veniva ufficialmente proclamata la nascita del Regno d’Italia e la Penisola non era più un indistinto assortimento di Stati, sebbene per completare l’unità mancassero ancora il Veneto e la città di Roma.
Questa mostra pertanto rappresenta un’importante occasione per spiegare come l’unità del nostro Paese sia stato un progetto “in divenire”, ma anche per considerare quanto tempo e sacrifici (anche di vite umane) abbiano richiesto le integrazioni territoriali, che hanno dato alla nostra Penisola l’attuale aspetto geografico politico.
Una profonda riflessione sulle tappe che hanno punteggiato il cammino degli Italiani verso l’unità è quanto mai indispensabile, così come occorre sottolineare l’importanza delle singole realtà locali nel processo di unificazione nazionale.
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18 maggio 2011 – 17 marzo 1861. L’Inghilterra e l’Unità d’Italia.
di Pietro Pastorelli
Soveria Mannelli, Rubbettino editore, 2011, pp. 170
Attraverso un’attenta rilettura delle fonti disponibili, in particolare i carteggi cavouriani nella loro recente edizione completa e le carte edite dagli archivi inglese, francese e prussiano, il volume illustra il contributo dato dall’Inghilterra al conseguimento dell’Unità d’Italia nel periodo gennaio 1860-marzo 1861.
La ricerca nasce dal ritrovamento dell’originale del dispaccio con cui Cavour chiedeva al governo di Londra il riconoscimento del Regno d’Italia e si sviluppa illustrando la documentazione attraverso la quale il lettore può formulare un proprio giudizio sulla validità o meno del mito della “perfida Albione”, creato in tempo fascista e di cui si nota ancora l’influenza nella storiografia del dopoguerra.
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Roma 17 maggio 2011 – (Toscana TV) Intervista a Gustavo Raffi su Toscana TV.
Guarda l’Intervista al Gran Maestro, Gustavo Raffi, a Toscana Tv per il Convegno internazionale ‘La Cappella di Rosslyn e le connessioni massoniche e templari’, che si è tenuto a Firenze il 14 maggio.
Roma 17 maggio 2011 – Palladium Newsletter.
In allegato pubblichiamo l’ultimo numero di Palladium, la newsletter della Italia Lodge n.2001 all’oddedienza della Grand Lodge of Washington DC.
Chi fosse interessato a ricevere regolarmente questa newsletter può richiederla direttamente al seguente indirizzo: oscarb1@rcn.com
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Roma 14 maggio 2011 – (Adnkronos) Templari: Lord Sinclair, l’enigma della Pietra Rossa nella Cappella di Rosslyn.
Nuova pista di ricerca in un Convegno Internazionale del Grande Oriente a Firenze.
Una misteriosa pietra rossa avvolta da un’energia forte e misteriosa, all’interno della cripta inferiore della Cappella di Rosslyn. E’ questa la nuova rivelazione che lega ancora di più la Cappella scozzese alla storia dei Cavalieri Templari. Ad annunciare la nuova pista di ricerca è stato Sir Ian Sinclair, archivista e storico del Clan Sinclair, nel convegno internazionale del Grande Oriente d’Italia ‘Le costruzioni dei Sinclair e le loro connessioni massoniche e Templari’, che si è tenuto oggi al Gran Hotel Mediterraneo, a Firenze, con la partecipazione del Gran Maestro del GOI, Gustavo Raffi e di Lord Malcolm Ian Sinclair.
“Lì sotto – ha rimarcato Lord Sinclair – c’è qualcosa di molto importante che forse potrebbe dare molte risposte” anche sugli ultimi segreti dei Cavalieri del Tempio. “Stiamo riscrivendo la storia della Cappella di Rosslyn – ha spiegato – e per farlo dobbiamo acquisire prove certe che poi saranno presentate agli studiosi quando avremo conferme”. Sullo sfondo, altri importanti rinvenimenti, tra cui i resti di un Cavaliere, nella Cumbria, che promettono clamorose rivelazioni.
“Sotto la pietra rossa – ha spiegato Lord Sinclair – potrebbe forse nascondersi una pergamena, in un involucro ligneo, forse sigillata con la pece”. Una traccia su cui ora si concentra la ricerca degli studiosi, aspettando tempi e conferme . “Quando andate a Rosslyn, sedetevi lì. E lasciate che la Cappella di Rosslyn venga a voi”, è stato l’invito di Lord Sinclair.
A tracciare la storia e i nuovi studi sui Cavalieri del Tempio, sono state quindi le relazioni degli studiosi Bernardino Fioravanti, Pino Abramo e Gerardo Picardo, che hanno fatto riflettere sulla filosofia di ricerca costante dei Templari e la loro ‘eresia’ di far strada al confronto con la cultura araba. Nel corso dei lavori, dedicati alla memoria dello scrittore Franco Cuomo, ‘maestro del sogno’, sono state inoltre avanzate altre ipotesi ermeneutiche, che legano in particolare l’idolo adorato dai Cavalieri, il Baphomet, alla ‘Sophia’ dei testi esseni. Ma è venuto anche un invito a comprendere la storia che lega i Templari a Collemaggio e a Celestino V.
Segni del loro passaggio si ritrovano nelle compagnie iniziatiche, dai Rosacroce ai fedeli d’amore, cui lo stesso Dante presumibilmente appartenne. Anche per questo il loro messaggio di umanità e ricerca ha continuato a scorrere nelle vene del tempo, come una domanda inevasa.
“I Liberi Muratori – ha sottolineato il Gran Maestro Raffi – hanno assunto i Templari come vittime dell’intolleranza, persone che pensavano con la loro testa. Il Cavaliere è l’uomo che combatte per un ideale ma rispetta anche l’avversario. Gerusalemme è un’idea, non un luogo dove uccidersi per il potere. I Templari sono stati uomini che hanno cercato la verità – ha concluso il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – esperti di umanità e compagni di viaggio alla ricerca della parola perduta. Un viaggio che ha un inizio ma sovente non ha una fine”.
(AdnKronos) 14 MAG 2011
Roma 15 maggio 2011 – (Agenzia Radicale) Templari, l’enigma della pietra rossa nella Cappella di Rosslyn.
Nuova pista di ricerca sui Cavalieri del Tempio in un Convegno a Firenze.
di Salvatore Balasco
Una misteriosa pietra rossa avvolta da una forte energia forte, all’interno della cripta inferiore della Cappella di Rosslyn. È questa la nuova rivelazione che lega ancora di più la Cappella scozzese alla storia dei Cavalieri Templari. Ad annunciare la nuova pista di ricerca è stato Sir Ian Sinclair, archivista e storico del Clan Sinclair, nel convegno internazionale del Grande Oriente d’Italia ‘Le costruzioni dei Sinclair e le loro connessioni massoniche e Templari’.
L’appuntamento si è tenuto sabato 14 maggio al Gran Hotel Mediterraneo, a Firenze, con la partecipazione del Gran Maestro del GOI, Gustavo Raffi, di Lord Malcolm Ian Sinclair, di Lord Malcolm Ian Sinclair, del presidente del Collegio Circoscrizionale della Toscana, Stefano Bisi, del dottor Paolo Corallini e di numerose autorità massoniche e civili.
“Lì sotto – ha rimarcato Lord Sinclair al folto pubblico – c’è qualcosa di molto importante che forse potrebbe dare molte risposte” anche sugli ultimi segreti dei Cavalieri del Tempio. “Stiamo riscrivendo la storia della Cappella di Rosslyn – ha spiegato – e per farlo dobbiamo acquisire prove certe che poi saranno presentate agli studiosi quando avremo conferme”. Sullo sfondo, altri importanti rinvenimenti, tra cui i resti di un Cavaliere, nella Cumbria, che promettono clamorose rivelazioni.
“Sotto la pietra rossa – ha spiegato Lord Sinclair – potrebbe forse nascondersi una pergamena, in un involucro ligneo, forse sigillata con la pece”. Una traccia su cui ora si concentra la ricerca degli studiosi, aspettando tempi e conferme. “Quando andate a Rosslyn, sedetevi lì. E lasciate che la Cappella di Rosslyn venga a voi”, è stato l’invito di Lord Sinclair.
A tracciare la storia e i nuovi studi sui Cavalieri del Tempio, sono state quindi le relazioni degli studiosi Bernardino Fioravanti, Pino Abramo e Gerardo Picardo, che hanno invitato a indagare a la filosofia di ricerca costante dei Templari e la loro ‘bella eresia’ di far strada al confronto con la cultura araba. Nel corso dei lavori, dedicati alla memoria dello scrittore Franco Cuomo, ‘Maestro del sogno’, sono state inoltre avanzate altre ipotesi ermeneutiche, che legano in particolare l’idolo adorato dai Cavalieri, il Baphomet, alla ‘Sophia’ dei testi esseni.
Ma è venuto anche un invito a comprendere la storia che lega i Templari a Collemaggio e a Celestino V. “I templari avevano un amore sconfinato per la ricerca. In viaggio verso una verità mai definitiva – ha sottolineato Picardo – Nessuna società organizzata fu mai, né mai lo sarà in seguito, tanto vicina alla realizzazione di un progetto di pacificazione universale quanto lo furono i Templari; mai un’utopia fu tanto vicina alla sua realizzazione eppure mai un’illusione si consumò tanto in fretta.
Hanno insegnato con il loro sangue, con le vergognose confessioni loro estorte dai giri di corda imposti dal potere, che l’Oriente non è un luogo: è una condizione dello spirito, un cammino che non conosce la fine. Il vero segreto dei cavalieri del Tempio non è il Graal ma l’enorme patrimonio di conoscenze accumulate dall’Ordine in Terrasanta, in Europa e in ogni angolo della terra”. Registri segreti che accrescono il fascino dell’Ordine
Proprio vicino a Rosslyn, sulla piccolissima isola di May, nel Firth of Forth, la profonda insenatura creata nella costa orientale scozzese dall’estuario del fiume Forth, secondo una tradizione massonica francese, sarebbero stati inizialmente trasferiti, a bordo di nove navi, i documenti e le ricchezze degli ultimi templari in fuga dal porto di La Rochelle. Vi abita inquieto il segreto di William Sinclair e l’enigma
16 maggio 2011 – Rivista “Oriente e Occidente” n. 4.
Gian Domenico Bigi
‘Abd Al-Qâdir e la Massoneria
Un iniziato tra Oriente e Occidente
Contenuto:
I – ‘Abd Al-Qâdir e la Massoneria
Cenni biografici
Sulla «tolleranza»
Un libro di Bruno Etienne, Abd el-Kader et la Franc-Maçonnerie
La funzione di ‘Abd Al-Qâdir
Himmah
II – ‘Abd Al-Qadir, «Massone operativo»
La Smala
Il 32° grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato
La Città dei salici
I sette stendardi del Califfato
Il Quadro di Loggia
Il Santo Impero
L’Occidente, «arroseur arrosé»
Dîwân al-awliyyâ’
Il Re del Mondo
Al-Malâ’u-l-a’lâ
La sura An-Nâs
Mâ al-Bannâ?
Dîwân
La Loggia celeste
Conclusione
Bibliografia
Presentazione:
L’Emiro ‘Abd Al-Qâdir al-Jaza’irî è un rappresentante eminente del Tasawwuf (l’esoterismo islamico): noto soprattutto in Francia per ragioni storiche è pressoché sconosciuto in Italia. La sua elevata funzione spirituale, tuttavia, è tale da oltrepassare contingenze, confini territoriali rivolgendosi non ad un singolo popolo europeo ma all’Occidente in generale. Gli occidentali che tentarono di appropriarsi della figura di ‘Abd Al-Qâdir per ragioni propagandistiche non poterono neppure immaginare che attraverso questo iniziato autentico ed «effettivo» fosse l’Oriente a voler esercitare la propria influenza spirituale sull’Occidente. L’Autore di questo studio dimostra in modo chiaro ed evidente come gli occidentali, totalmente ignari delle possibilità indefinite dell’«azione di presenza» di un certo rango iniziatico, giocarono infine solo la parte dell’arroseur arrosé. Lungi dall’essere un elemento passivo, l’Emiro fu invece sempre consapevole della propria funzione di collegamento e di mediazione che si esercitò non solo sul piano «orizzontale» ma soprattutto su quello «verticale». In questo senso, l’iniziazione massonica di ‘Abd Al-Qâdir assume un significato ed una portata fino ad ora ignorati dalla quasi totalità dei Massoni contemporanei così come dai profani e si profila come una possibilità di rivivificazione della Massoneria attraverso «l’aiuto dell’Oriente» auspicato da René Guénon. Tale possibilità, inoltre, viene garantita non solo dalla presenza di ‘Abd Al-Qâdir ma dagli anelli della «catena akbariana» (cioè derivante dallo Shaykh Muhyiddîn Ibn ‘Arabî) che come l’Emiro esercitarono la funzione di istmo tra Oriente e Occidente: si tratta dello Shaykh Elish el-Kebîr e dello Shaykh ‘Abd Al-Wâhid Yahyâ (René Guénon).
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