Roma 24 luglio 2011 – (Adnkronos) Norvegia: Raffi (GOI), ferma condanna per il massacro

Roma 24 luglio 2011 – (Adnkronos) Norvegia: Raffi (GOI), ferma condanna per il massacro

“Profondo dolore per le giovani vittime della strage di Utoya e ferma condanna per il killer che ha scatenato l’inferno in Norvegia: Anders Behring Breivik è uno squilibrato esibizionista criminale, un integralista che dovrà rispondere delle sue violenze e dei suoi crimini”>. E’ quanto afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, esprimendo condanna per l’attentato che ha colpito al cuore la Norvegia. “Le sue ossessioni – prosegue – non inneschino perciò strumentalizzazioni e luoghi comuni, dando il pulpito a improvvisati inquisitori: l’esplosione della follia di uno stragista cristiano fondamentalista non può criminalizzare o identificare il cristianesimo, né gettare fango sulla massoneria per una foto con il grembiule postata e ostentata su Facebook”.

“In momenti come questi – rimarca il Gran Maestro del Goi – occorre stringersi ai familiari delle vittime, esprimendo una condanna senza appello perché fatti del genere non si ripetano. Non servono capri espiatori e qualunquismi che allontanino la ricerca della verità. E’ tempo invece di rilanciare un impegno forte perché in tutta Europa venga bandita ogni forma di xenofobia, razzismo e spirito di crociata”.

(AdnKronos) 24 LUG 2011

23 luglio 2011 – I Mille. Ricordi di un protagonista.

23 luglio 2011 – I Mille. Ricordi di un protagonista.

di Giuseppe Garibaldi

Catania, Bonanno, 2011, pp. 335, 18,00 euro

L’opera “I MILLE”, fu scritta da Giuseppe Garibaldi dieci anni dopo la sua famosa impresa, come del resto si rileva da una lettera che Garibaldi inviò a Riboli il 20 febbraio 1872, nella quale gli dà notizia che il manoscritto è pronto per la stampa. Rifiutato da vari editori per l’aspro contenuto, in certi casi fortemente irriverente, l’opera fu pubblicata nel 1874 in pochi esemplari, con i tipi di Camilla e Bertolero di Torino. Per quanto quindi fosse un’edizione privata per i soli sottoscrittori, ciononostante la sua uscita suscitò vivacissime e aspre polemiche. Un Garibaldi con l’animo amareggiato, sferzante, spesso irriverente, che insorge contro i preti, contro i conservatori, contro la monarchia, contro Mazzini, contro tutti e tutto, infine contro l’ordinamento sociale, ch’egli considera fondato su l’ingiustizia e sulla violenza.

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23 luglio 2011 – Garibaldi e la rivoluzione del 1860. Il Piemonte costituzionale, la crisi del Regno delle Due Sicilie e la spedizione dei Mille.

23 luglio 2011 – Garibaldi e la rivoluzione del 1860. Il Piemonte costituzionale, la crisi del Regno delle Due Sicilie e la spedizione dei Mille.

di Giuseppe Astuto

Catania, Bonanno, 2011, pp. 279, 22,00 euro

Definita «una folle impresa» da qualche contemporaneo, la spedizione dei Mille avrebbe portato nel volgere di pochi mesi alla liberazione del Mezzogiorno e al compimento dell’Unità d’Italia. Accogliendo le sollecitazioni del presidente della Repubblica in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, l’autore ricostruisce la crisi del regime borbonico, l’insurrezione siciliana, la spedizione garibaldina e il conflitto politico-istituzionale tra moderati e democratici a ridosso del plebiscito dell’ottobre 1860. Nella narrazione di questi eventi, il volume riserva un’attenzione particolare alle questioni istituzionali. Accanto all’operazione militare per la liberazione della Sicilia e del Mezzogiorno si svolsero un confronto culturale e un conflitto politico sul futuro ordinamento dell’Italia ai quali parteciparono i maggiori protagonisti della cultura siciliana e italiana. Nei mesi precedenti la formazione del Regno d’Italia, la classe dirigente, ponendo sempre al centro l’alto obiettivo dell’Unità, si confrontò e si scontrò su temi ancora oggi al centro dell’agenda politica: accentramento e decentramento, autonomismo e federalismo. Tramite l’esame dei materiali di ricerca molto sparsi, dei carteggi dei protagonisti e del recente Epistolario di Cavour, l’autore indaga sulla complessa vicenda storica, rileggendo le intuizioni di insigni storici, ma senza la vis polemica che ha contraddistinto il dibattito storiografico in altre occasioni celebrative.

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23 luglio 2011 – E arrivarono i bersaglieri. I primi trent’anni di Roma capitale.

23 luglio 2011 – E arrivarono i bersaglieri. I primi trent’anni di Roma capitale.

di Sergio Valentini

Roma, La Lepre edizioni, 2011, pp. 270, 20,00 euro

Un vivido affresco sui primi trent’anni di Roma capitale, ricco di aneddoti sconosciuti e di divertenti ritratti dei personaggi che caratterizzarono l’epoca. In queste pagine, impreziosite da immagini e illustrazioni originali, sfilano figure storiche come Garibaldi, Pio IX, il Re Galantuomo o Monsignor De Merode; protagonisti delle cronache come il brigante Gasperone o la contessa Lara; gente del popolo come i buzzurri, gli sgherri, i briganti o le guardie papaline. Sergio Valentini racconta con brio e divertita ironia la piccola Roma del papa-re che si trasforma nella grande metropoli del nostro secolo. Come afferma Walter Veltroni nella prefazione: «Scritte con uno stile letterariamente originale, con linguaggio mai banale, sempre ricco e suggestivo, le pagine scorrono come una macchina del tempo».

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23 luglio 2011 – Ti racconto l’Italia Gli uomini, le battaglie, le prigioni: il Risorgimento visto dai suoi protagonisti.

23 luglio 2011 – Ti racconto l’Italia Gli uomini, le battaglie, le prigioni: il Risorgimento visto dai suoi protagonisti.

a cura di Riccardo Reim

Roma, Castelvecchi, 2011, pp. 444, 24,00 euro

Pubblicato in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’unità nazionale, Ti racconto l’Italia nasce per dare voce a quelle generazioni di patrioti che, tra sacrifici di ogni genere, dedicarono ogni loro energia, e spesso anche la vita, al sogno di un’Italia unita e libera dalla dominazione straniera. Vero e proprio atto d’amore nei confronti della lunga stagione risorgimentale, Ti racconto l’Italia, grazie alla competente curatela di Riccardo Reim, è un libro antiretorico, sincero e a volte duro. Una raccolta di scritti e reportage d’epoca dove, pagina dopo pagina, il tormentato percorso che ha consentito all’Italia di diventare una nazione diventa un’avventura grandiosa da rivivere in “presa diretta” grazie alle testimonianze dei suoi protagonisti. In questo modo – e attraverso i contributi di uomini di lettere e d’azione come Giuseppe Mazzini, Silvio Pellico, Carlo Cattaneo, Giuseppe Montanelli, Emilio Dandolo, Edmondo De Amicis, Carlo Pisacane, Giuseppe Cesare Abba, Ippolito Nievo, Felice Cavallotti, Felice Venosta, Cesare Pascarella, Alexandre Dumas, Giuseppe Garibaldi e molti altri – i luoghi-simbolo del Risorgimento, le sanguinose battaglie, gli eroi delle insurrezioni, i luoghi deputati alla repressione antipatriottica e il martirio di chi regalò la vita al sogno di un’Italia unita escono dalle polverose pagine dei tomi di Storia in cui sono stati frettolosamente relegati per diventare memoria vissuta e condivisa di una stagione su cui c’è ancora molto da imparare.

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23 luglio 2011 – Sicilia risorgimentale.

23 luglio 2011 – Sicilia risorgimentale.

a cura di Claudio Paterna

Catania, Bonanno, 2011, pp. 145, 12,00 euro

Sicilia Risorgimentale vuole raccogliere il contributo attuale di studiosi siciliani e non, per focalizzare il contributo specifico dei patrioti siciliani nella fase pre unitaria, e nella preparazione dell’impresa dei Mille. A questo contributo storiografico si lega il vasto movimento culturale romantico-risorgimentale che ha permeato la temperie culturale nella letteratura, nell’arte, nella filosofia, nelle scienze,nel diritto fino a creare una coscienza nazionale maturata definitivamente a partire dai moti del 1848 e dal loro fallimento. Importante il contributo di questi precursori preunitari sul concetto di federalismo, di costituzionalismo, di volontarismo e di partecipazione popolare, poiché su questi principi si fonderà il vasto movimento risorgimentale che in Sicilia, a differenza di altre regioni italiane, avrà carattere di massa, trascinando in questo moto vorticoso altre realtà titubanti del meridione d’italia nei confronti della monarchia sabauda.

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23 luglio 2011 – Randolfo Pacciardi.

23 luglio 2011 – Randolfo Pacciardi.

di Renato Traquandi

Roma, Albatros, 2011, pp. 282, 16,90 euro

Con quest’opera attraverso l’esame di articoli di giornali e testimonianze di uomini di spicco della nostra penisola, l’autore riporta alla giusta attenzione delle cronache la figura di Randolfo Pacciardi, mai adeguatamente ammirato nel suo tentativo di unire etica, politica e cultura. Fervente mazziniano da giovanissimo, fu poi attivo nella lotta antifascista, che gli costò la condanna a cinque anni di confino. Nominato segretario del Partito Repubblicano Italiano, combatté per la liberazione della Spagna dai franchisti e fondò negli Stati Uniti la “Mazzini Society”. Rientrato nell’Italia liberata nel 1944, sarà protagonista delle vicende politiche nazionali per circa un quarantennio, fondando e dirigendo altresì vari giornali.

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23 luglio 2011 – Lo sbarco di Garibaldi a Marina di Patti.

23 luglio 2011 – Lo sbarco di Garibaldi a Marina di Patti.

di Nicola Tindaro Calabria

Patti, Nicola Calabria Editore, 2011, pp. 93

L’accoglienza dei pattesi alle truppe garibaldine fu trionfale, tanto che da Giacomo Oddo la paragona a quella ricevuta a Palermo: “La città di Patti accolse i garibaldini con tale e tanto entusiasmo quale non erasi veduto che in Palermo. Tutto il popolo accorse ad incontrarli fuori delle mura. Le strade zeppe, i balconi gremiti di belle ed eleganti signore, che agitano fazzoletti e riversando sui volontari immensa copia di fiori, gridavano evviva l’Italia, a Garibaldi, ai fratelli italiani, alla libertà. E i volontari raccoglievan quei fiori, e se ne adornavano il petto e la bocca delle carabine. Alla porta della città sorgeva un arco trionfale, la banda del paese suonava l’inno di Garibaldi, ed accompagnava i volontari ai quartieri, la popolazione era tutta quanta in festa. Né la generosa gioventù di Patti arrestassi alle dimostrazioni, conscia de’ suoi doveri verso la patria, essa prese il fucile e corse nelle fila dei volontari”.
A sostegno della tradizione pattese Calabria riporta una serie di documenti a partire dall’opera di Mario Menghini dal titolo “La spedizione garibaldina di Sicilia e di Napoli nei proclami, nelle corrispondenze, nei diarii e nelle illustrazioni del tempo” edito dalla Società Tipografica Editrice Nazionale, nella quale si trova una lettera spedita da Patti il 19 luglio 1860 e pubblicata sul giornale “Unità Italiana” al 27 luglio 1860. Nicola Calabria evidenzia nella sua ricerca aspetto poco conosciuto, ovvero l’indebitamento del Comune per sovvenzionare l’Esercito Meridionale.
Infatti, il passaggio delle truppe garibaldine da Patti gravò sul bilancio del comune come si evince da un documento conservato presso l’Archivio Storico comunale di Patti scritto dal sindaco al Ministro degli Interni il 23 maggio del 1862, per sollecitare i crediti vantati dal comune anche per lo stanziamento della caserma militare, per la sistemazione dei Reali Carabinieri, e del Tribunale Circondariale.
“Cavalli, carri, vitto e alloggio, farina e suppellettili furono pagati con i soldi dei cittadini. L’impresa garibaldina fu fatta sulle spalle e con i soldi dei siciliani” scrive Calabria che così continua “allo stato attuale non sono riuscito a trovare ulteriore documentazione che attesti il rimborso totale delle spese effettuate. L’entusiasmo dei pattesi, le sovvenzioni e tutto il resto non fu così spontaneo, come fino ad oggi si è creduto, ma i comuni s’impegnarono nella “rivoluzione” o “liberazione” dietro l’assicurazione del rimborso delle spese”.

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23 luglio 2011 – Francesco Traniello. Il Risorgimento disputato.

23 luglio 2011 – Francesco Traniello. Il Risorgimento disputato.

a cura di Marta Margotti

Brescia, Editrice La Scuola, 2011, pp. 102, 9.00 euro

A 150 anni dall’unità d’Italia, il Risorgimento appare un evento che fa ancora discutere con accesi dibattiti che coinvolgono sia gli storici che opinione pubblica in generale. Il volume, attraverso le parole di Francesco Traniello, per molti anni docente di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche di Torino, affronta alcuni degli snodi principali dell’unificazione nazionale segnalando, nello stesso tempo, anche i diversi usi che nei decenni si sono fatti delle vicende e dei miti risorgimentali.

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