Autore: goiadmin2
Trieste 28 gennaio 2012 – Italia 150 – Gran Maestro Raffi: è la stagione di un nuovo impegno civile
“Basta con il concerto di rane: l’Italia ha bisogno di messaggi etici e nuovo impegno civile. Serve ritrovare la bussola dei valori”. Così il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, al convegno ‘Da Trieste un anelito di libertà tra multiculturalità, multireligiosità e persecuzioni’, che si è tenuto presso il Centro Congressi Stazione Marittima Sala Saturnia, Molo Bersaglieri. “Pensare l’Italia – ha proseguito il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – significa porsi con coraggio dinanzi a scenari sempre nuovi. Saper leggere il senso d’incertezza che scorre nelle vene di questo Paese, e in particolare dei suoi giovani. Ci sono troppe intermittenze rispetto a problemi che hanno invece nomi e volti. E attendono soluzioni concrete”.
“Le nostre battaglie per la laicità e la libertà – ha proseguito Raffi – ci indicano alla storia come costruttori. Questo siamo. Sempre. Vogliamo contribuire a rimettere in piedi l’Italia, sanando le insufficienze non solo del Risorgimento ma di ampi tratti della storia repubblicana. Servono pensieri lunghi, non miracoli. Basta con le rincorse, bisogna anticipare. Impegno e lotte vere per ritrovare l’Uomo. La Massoneria è una riserva importante per l’Italia”. Per Raffi, “è la ricerca lo scudo per uscire dalla fatalità della crisi. Bisogna puntare sulla cultura e rilanciare la scuola pubblica. La cittadinanza è esercizio, pensiero e compito. Costruzione di alternative. L’Italia potrà ancora avere un destino se saprà legare tradizione umanistica e innovazione tecnologica, storia e ricerca. Ma ha bisogno di progettualità sociale e nuovi legami di cittadinanza”.
“Non servono zone riparate, ma saper leggere la storia – ha rimarcato Raffi – per questo Trieste è per noi una tappa di riconquista sociale e di cittadinanza attiva. Non ci fermiamo. Questo vento ci porta altre sfide. Ci troveranno in piedi – ha concluso il Gran Maestro – per dare ancora una volta carne e storia alla Bellezza che portiamo nel cuore”.
Trieste, 28 gennaio 2012
Trieste 28 gennaio 2012 – (ANSA) Massoneria: Gran Maestro Raffi, riserva importante per l’Italia
La Massoneria “è una riserva importante per l’Italia”. Lo ha affermato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, a margine di un convegno organizzato dai massoni a Trieste. “In un momento difficile – ha continuato Raffi – è importante trovare uomini che vogliano soprattutto puntare sulle nuove generazioni educandole a esercitare capacità critica e autocritica. E quindi bisogna soprattutto puntare sulla scuola”.
Secondo Raffi i politici di oggi “non sanno dialogare”. Sulla riservatezza della Massoneria, Raffi ha evidenziato che “si tratta di un diritto, mentre la segretezza in democrazia non ha ragione di esistere. Vero è che la Massoneria fu in certi momenti storici una società segreta, ma per necessità, come lo erano i partiti politici durante il fascismo. Oggi invece – ha concluso – ci poniamo in un ruolo dialettico con la società”.
(ANSA) 28 GEN 2012
Roma 28 gennaio 2012 – (Adnkronos) Unita’ d’Italia: Raffi (GOI), servono messaggi etici e nuovo impegno civile. Problemi reali attendono soluzioni concrete
“Basta con il concerto di rane: l’Italia ha bisogno di messaggi etici e nuovo impegno civile. Serve ritrovare la bussola dei valori”. Così il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, al convegno ‘Da Trieste un anelito di libertà tra multiculturalità, multireligiosità e persecuzioni’, che si è tenuto presso il Centro Congressi Stazione Marittima. “Pensare l’Italia – ha proseguito il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – significa porsi con coraggio dinanzi a scenari sempre nuovi. Saper leggere il senso d’incertezza che scorre nelle vene di questo Paese, e in particolare dei suoi giovani. Ci sono troppe intermittenze rispetto a problemi che hanno invece nomi e volti. E attendono soluzioni concrete”. “Le nostre battaglie per la laicità e la libertà – ha proseguito Raffi – ci indicano alla storia come costruttori. Questo siamo. Sempre. Vogliamo contribuire a rimettere in piedi l’Italia, sanando le insufficienze non solo del Risorgimento ma di ampi tratti della storia repubblicana. Servono pensieri lunghi, non miracoli. Basta con le rincorse, bisogna anticipare. Impegno e lotte vere per ritrovare l’Uomo. La Massoneria è una riserva importante per l’Italia”.
Per Raffi, “è la ricerca lo scudo per uscire dalla fatalità della crisi. Bisogna puntare sulla cultura e rilanciare la scuola pubblica. La cittadinanza è esercizio, pensiero e compito. Costruzione di alternative. L’Italia potrà ancora avere un destino se saprà legare tradizione umanistica e innovazione tecnologica, storia e ricerca. Ma ha bisogno di progettualità sociale e nuovi legami di cittadinanza”. “Non servono zone riparate, ma saper leggere la storia, per questo Trieste è per noi una tappa di riconquista sociale e di cittadinanza attiva. Non ci fermiamo. Questo vento ci porta altre sfide. Ci troveranno in piedi – ha concluso il Gran Maestro – per dare ancora una volta carne e storia alla Bellezza che portiamo nel cuore”.
(AdnKronos) 28 GEN 2012
Roma 28 gennaio 2012 – (VaccariNews) Ieri Palermo, oggi Trieste. Associazione Italiana di Filatelia Massonica
Da Bologna a Torino, dall’Aquila a Viareggio, da Lecce a Padova: sono diciassette gli annulli che l’Associazione italiana di filatelia massonica ha richiesto lungo il 2011 (…continua)
(VaccariNews) 28 GEN 2012
Trieste 27 gennaio 2012 – Il Grande Oriente d’Italia fa memoria delle vittime dell’Olocausto alla Risiera di San Sabba
l Gran Maestro Raffi: di fronte all’inferno della Shoah, ricordare è un dovere. Impegno senza sosta contro ogni razzismo e intolleranza
Bisogna scrivere un nuovo Patto della memoria tra le generazioni, educando i giovani perché diventino i testimoni dei Testimoni.
“Di fronte all’inferno della Shoah, ricordare è un dovere. Occorre tenere alta la testimonianza di quella immane tragedia, rinnovando con forza la lotta contro ogni fanatismo, razzismo e intolleranza”. E’ il monito che Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, lancia dalla Risiera di San Sabba, nel Giorno della memoria delle vittime della Shoah e delle persecuzioni nazifasciste. La Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani ha scelto questo luogo simbolo della tragedia della Shoah, per ricordare tutti i 23.826 italiani (22.204 uomini e 1.514 donne) che furono deportati nei lager nazisti per motivi politici. Di questi, 10.129 non tornarono. “Il nostro pensiero commosso – ha proseguito Raffi – va alle vittime dell’atroce barbarie nazifascista ma anche ai tanti uomini e donne che ebbero il coraggio di opporsi alla negazione dell’umanità, pagando con la vita la loro scelta di libertà. Da Trieste ribadiamo la condanna ferma e senza appello della follia nazifascista e rimarchiamo la necessità di tenere viva la memoria dell’Olocausto, ricordando e facendo nostro il grido di Nedo Fiano: ‘Quando non ci saremo più, c’è chi ne approfitterà. Occorre formare coscienze libere per continuare a trasmettere la verità'”.
“Dobbiamo continuare a credere – ha rimarcato il Gran Maestro – che il dialogo e la conoscenza possano vincere contro l’odio e l’intolleranza. Bisogna scrivere un nuovo Patto della memoria tra le generazioni, educando i giovani perché diventino i testimoni dei Testimoni. Negazionismo da una parte e relativismo storico dall’altra, rischiano di affogare la Shoah tra le tragedie del Novecento. Ma nessuna tragedia è uguale all’Olocausto: per fronteggiare sempre più seriamente le tendenze a negare la terribile verità dei lager, la storia di quell’orrore non deve cadere nel dimenticatoio ma deve parlare all’oggi, contribuendo a ricostruire le pagine ancora buie dell’orrenda strage degli ebrei. Perché tutto ciò non si ripeta. Mai più”.
“Intolleranza e demonizzazione del diverso – ha sottolineato il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia – sono il nuovo filo spinato che recinta divisioni e alimenta l’odio. La conoscenza del passato ci attrezza a vivere le sfide del presente, perché ci spiega ciò che è accaduto, e perché è accaduto. E dimostra che la libertà, unita alla democrazia e all’amore per l’altro, è l’unico antidoto per opporsi alle persecuzioni di ogni tipo. Serve responsabilità e coraggio per vivere dopo l’orrore di Auschwitz. Ma i semi della memoria sono già nel vento e hanno il volto di chi non dimentica”.
La Risiera di San Sabba, stabilimento per la pilatura del riso edificato nel 1913, venne utilizzata dopo l’8 settembre 1943 dall’occupatore nazista come campo di prigionia, e destinato in seguito allo smistamento dei deportati diretti in Germania e Polonia, al deposito dei beni razziati e alla detenzione ed eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Il 4 aprile 1944 venne messo in funzione anche un forno crematorio. Nel 1965 la Risiera di San Sabba fu dichiarata Monumento Nazionale con decreto del Presidente della Repubblica. Nel 1975 la Risiera, ristrutturata, divenne Civico Museo della Risiera di San Sabba.
Trieste, 27 gennaio 2012
Roma 27 gennaio 2012 – (Adnkronos) Shoah: Raffi (GOI), Ricordare è un dovere contro razzismo e fanatismo
Il Grande Oriente d’Italia a Trieste alla Risiera di San Sabba
“Di fronte all’inferno della Shoah, ricordare è un dovere: occorre tenere alta la testimonianza di quella immane tragedia, rinnovando con forza la lotta contro ogni fanatismo, razzismo e intolleranza”. E’ il monito che Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, lancia dalla risiera di San Sabba a Trieste, nella Giornata della Memoria delle vittime della Shoah e delle persecuzioni nazifasciste.
La massoneria di palazzo Giustiniani, spiega Raffi, “ha scelto questo luogo simbolo della tragedia della Shoah, per ricordare tutti i 23.826 italiani che furono deportati nei lager nazisti per motivi politici. Di questi, 10.129 non tornarono. Il nostro pensiero commosso va alle vittime dell’atroce barbarie nazifascista, ma anche ai tanti uomini e donne che ebbero il coraggio di opporsi alla negazione dell’umanità, pagando con la vita la loro scelta di libertà”.
Il Gran Maestro ribadisce “la condanna ferma e senza appello della follia nazifascista. Dobbiamo continuare a credere che il dialogo e la conoscenza possano vincere contro l’odio e l’intolleranza. Bisogna scrivere un nuovo Patto della memoria tra le generazioni, educando i giovani perché diventino i testimoni dei Testimoni. Negazionismo da una parte e relativismo storico dall’altra, rischiano di affogare la Shoah tra le tragedie del Novecento. Ma nessuna tragedia è uguale all’Olocausto”.
(AdnKronos) 27 GEN 2012