Addio a Carlini, Croce Bianca in lutto. Lavoro, associazionismo, massoneria/Corriere di Arezzo

Addio a Mariano Carlini, per trentuno anni alla guida dell’associazione dell’assistenza e del volontariato di via dell’Anfiteatro, sua seconda casa e da ieri pomeriggio camera ardente, meta di un pellegrinaggio laico, commosso e riconoscente. Vestito con gli abiti, gli stemmi e la fascia della Massoneria, di cui era alto e fiero esponente al trentatreesimo grado, domani alle 14.30 gli sarà tributato l’ultimo saluto prima della cremazione. Una figura di spicco per la città, una colonna della vita sociale. “Una persona eccezionale” dicevano ieri operatori e volontari della Croce Bianca, ricordando il suo tratto umano: uomo di polso, ma rispettoso, disponibilissimo, sempre con la parola giusta per ognuno. Carlini aveva 77 anni (era nato il 25 agosto 1940) e si è spento ieri mattina all’ospedale San Donato dopo una breve ma insuperabile malattia. Il 3 dicembre era stato confermato per l’ennesima volta alla guida della Croce Bianca di Arezzo. Non sarà facile sostituirlo, ma il sodalizio aretino rinserrerà le file per proseguire sul tracciato segnato dal presidente. Un protagonista di”Una persona eccezionale’ “: operatori e volontari tra ricordi e commozione Mariano Carlini Era nato nel 1940. In Croce Bianca cominciò come barelliere, ha tenuto le redini del sodalizio di via dell’Anfiteatro da11986 screto e silenzioso. Uomo di organizzazione, che univa concretezza e idee. Geometra, ha lavorato a lungo per l’Ente Irriguo, dedicandosi con particolare intensità professionale alla Diga del Calcione in Valdichiana e al Canale Battagli in Valdarno, che ha seguito anche dopo la pensione come una creatura. L’ingresso in Croce Bianca era stato casuale. Frequentando Upim, dove lavorava la moglie dalla quale successivamente si è separato, ebbe modo di incrociare gli operatori dell’associazione. Iniziò come barelliere, autista, dedicandovi sempre più impegno ed energie. La stoffa del dirigente c’era: prima vice presidente, poi saldamente alla guida dal 1986. Lo scorso anno per il trentennale gli organizzarono una festa a sorpresa. Grande commozione. Ricordi ma anche progetti per il futuro. Carlini era anche coordinatore di area della Pubblica assistenza Anpas. Nel quotidiano terreno dell’emergenza, coordinato dal 118, la Croce Bianca con lui ha raggiunto importanti livelli di attività, insieme ai “cugini” della Misericordia e alla Croce Rossa. La crescita dell’associazione di via dell’Anfiteatro si è esplicata in molti modi, nella operosità e nell’assistenza, fino ai servizi per i defunti. Tra le pagine spiacevoli, la rapina che Carlini subì in casa in via Cimabue, e la vicenda Variantopoli che in uno dei suoi rivoli, nel 2002, toccò la Croce Bianca nel ruolo di testimone: ci fu chi tentò senza riuscirci un’azione scorretta per dare l’ok alla costruzione di una nuova sede (obiettivo che resta da cogliere). Listati a lutto gli stendardi della Croce Bianca di Arezzo e della delegazione di Monte San Savino. Onori a Carlini dal mondo massonico, (apparteneva alla loggia “Dante Alighieri”). Addio al presidente, esempio di dinamismo e impegno appassionato per il territorio e la sua gente. (di Luca Serafini)

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