Addio a Rampati, una vita fra lavoro, storia e cultura/Il Piccolo

Il Ricordo

STEFANO COSMA

Dopo una lunga vita dedicata al lavoro, alla famiglia e alle sue innumerevoli passioni, l’ultimo giorno dello scorso anno è scomparso Aldo Rampati. Nato a Trieste nel 1929, era partito dalla gavetta, crescendo professionalAldo Rampati mente alla casa di spedizioni Parisi, per poi lavorare nello stesso settore alla Weissenfels di Fusine ed approdare, infine, come dirigente alla Modiano. Per diversi anni era stato segretario regionale dell’Associazione Italia-Austria di Trieste, animandola con gite, conferenze (ad esempio su Carlo d’Asburgo o ancora su “Maria Teresa e l’Istituto Nautico di Trieste”) ed eventi. Amante della musica lirica e della storia locale, aveva pubblicato due libri a cinque anni di distanza l’uno dall’altro: il primo dal titolo “Carlo Ghega – Il Cavaliere delle Alpi” (2002) e il secondo “Josef Ressel: un Leonardo di casa nostra” (2007), personaggi importanti sui quali aveva anche organizzato mostre e convegni. Nel 2018 aveva festeggiato ben cinquant’anni di appartenenza alla Massoneria del Grande Oriente d’Italia. Era stato Venerabile di due Logge triestine, la Nazario Sauro e la Humanitas di cui era il fondatore. Apparteneva anche al Rito Scozzese, dove aveva raggiunto il 33° grado. Lascia la moglie Rosa, di origine viennese, e il figlio Robert con i nipoti Luca, Elisa ed Emma. Le esequie di Aldo Rampati si sono tenute il 10 gennaio, martedì scorso, nella Cappella del cimitero di Sant’Anna.

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