Massoneria. Capezzone: non comprendo sequestro elenchi, responsabilità penale è personale 

Dichiarazione di Daniele Capezzone, deputato Direzione Italia |

A titolo assolutamente personale, desidero esprimere dissenso e sconcerto per l’iniziativa di sequestro degli elenchi dei cittadini appartenenti alla massoneria.

La responsabilità penale è personale. Se qualcuno è sospettato di aver commesso un reato, sia indagato, processato ed eventualmente condannato, dopo un giusto processo: che sia massone o no, credente o no, cattolico o no, laico o no, avvocato o no, dentista o no, sindacalista o no, e così via.

Ed è giusto che questo accada a prescindere da ogni connotazione culturale, filosofica, o magari religiosa, politica, sindacale, professionale, e così via.

Se invece si percorre (magari in buona fede, perfino con le migliori intenzioni) la strada dei sequestri e delle indagini su intere “categorie” di cittadini, ci si incammina su una via pericolosa.

[su_document url=”http://www.grandeoriente.it/wp-content/uploads/2017/03/Il-Tempo-02.03.2017.pdf”]Il Fatto Quotidiano 27.02.2017[/su_document]



5 responses to “Massoneria. Capezzone: non comprendo sequestro elenchi, responsabilità penale è personale 

  1. Mr. Capezzone non mi è stato mai simpatico ma questa sua dichiarazione mi trova assolutamente d’accordo..!! A questo punto andiamo a guardare gli iscritti ai Lions Club ai Rotary ai vari Yathing club per non parlare degli affiliati ai partiti politici e perché no ai membri di tutte le bocciofile d’Italia..ma l’Opus Dei che fine a fatto?

    1. Si vede che a qualcuno l’Opus Dei è più consentanea che la Massoneria. Tuttavia non deve interessarci quanto accade o non accade agli altri, in questo frangente, quanto ciò che accade a noi (per inciso, non so di altri Club, ma l’annuario del Rotary, con nomi, indirizzi e numeri di tel. di tutti i soci, ancorché “riservato ai soci”, è di fatto è pubblico).

      1. E’ vero quanto dice Ignazio, Ma la riservatezza degli elenchi di “soci” non è di per sé un illecito né tantomeno un reato. In un Paese come il nostro, pieno di pregiudizi ecclesiastici e ideologici, frutto di voluta e coltivata ignoranza pregna di malanimo, è una quasi necessità che si ispira al pricipio di libertà, non solo personale, che va difeso e salvaguardato ad ogni costo e con qualunque mezzo lecito.

  2. Forse che i membri della commissione non sono acculturati a tal punto da non conoscere quanto brillantemente richiamato dal Sig. Capezzone ? Non riesco però a comprendere quali siano le loro vere mire, per passare poi alla storia con la faccia che si stanno costruendo.

  3. E’ un attentato alla libertà, quello contro la Massoneria è il primo passo verso un regime. Chi ha architettato sa che il popolo, in parte, condividerà per ignoranza. La riservatezza della Massoneria stuzzica la curiosità, la paura, l’odio per ciò che non si conosce. Chi ha deciso sa che il popolo in parte condividerà. Con la Ragion di Stato furono commesse molte ingiustizie. Prossimamente si passerà a tutto il resto. Forse, dopo, la gente si renderà conto che la democrazia è solo una parola. Il mafioso è dentro le istituzioni, dentro la vita politica e religiosa, ma anziché combattere la mafia si trova più facile prendersela con la Massoneria, un’istituzione che giura fedeltà alla Patria che l’ospita. Dice bene Capezzone, i reati sono personali, ci sono uomini vestiti da preti che sono pedofili, la Chiesa non è pedofila. Che Dio ci guardi dagli inquisitori del terzo millennio.

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