XX Settembre. Tornata sotto le stelle. Il Gran Maestro Bisi: “Siamo costruttori e ricostruttori di entusiasmo. La storia siamo noi. Noi siamo il Grande Oriente d’Italia”

Per il XX Settembre abbiamo reso omaggio a Giuseppe e Anita Garibaldi al Gianicolo e ci siamo recati a Porta Pia per ricordare i caduti di quella storica breccia, auspicando che questa data – un tempo segnata in rosso sul calendario e poi cancellata – possa tornare a essere festa nazionale. E mi fa piacere che oggi un ministro della Repubblica abbia voluto onorare questa ricorrenza”. Con queste parole il Gran Maestro Stefano Bisi ha aperto i lavori della Tornata in grado di maestro, che si è svolta  nello scenario unico del parco di Villa Il Vascello, trasformato per l’occasione in un suggestivo Tempio all’aperto. Con lui la giunta al completo i Gran Maestri aggiunti Antonio Seminario e Giorgio Mondina, il Primo Gran Sorvegliante Sergio Monticone, il secondo Gran Sorvegliante Marco Vignoni, il Grande Oratore Michele Pietrangeli, il Gran Tesoriere Giuseppe Trumbatore.

Il Gran Maestro ha rivolto un sentito ringraziamento ai numerosi fratelli giunti da ogni parte d’Italia per unirsi in catena di unione in una data tanto significativa per l’Istituzione, ribadendo la volontà del Goi di coltivare i valori massonici con sincerità, armonia e bellezza. “Credo  – ha detto – di dover esprimere alcune riflessioni da condividere con voi in questa occasione”. Bisi  ha tenuto a  ricordare il ruolo storico dei liberi muratori, che è stato, è, e sarà quello di costruttori.  “Noi siamo Costruttori e ricostruttori di entusiasmo – ha detto- per chi ha nel cuore il Grande Oriente e la Bellezza della Massoneria. La nostra ritualità non potrà mai essere verrà soppiantata dai computer perché alle macchine manca quella ‘cosa’ che lo psicologo James Hillman chiama ‘ghianda’, cioè quel nucleo autentico che ognuno ha dentro e che alimenta il fuoco della nostra passione, così come la ghianda ha il potenziale per diventare quercia, per diventare albero che poi dà il frutto. Noi siamo fortunati. La nostra ‘ghianda’ – ha spiegato- ci dice che siamo parte di un’associazione, di un ordine, di qualcosa che è più grande di noi ma che esalta la personalità di ognuno, che non la comprime. Questa ‘cosa’ è grande perché ci siamo noi”

Il Gran Maestro Bisi,  in conclusione del suo intervento, ha voluto ricordare a tutti i fratelli presenti, come monito e modello di comportamento il profondo contenuto della meravigliosa poesia “Se” scritta dal libero muratore Kipling. “ Detta le regole di comportamento – ha sottolineato- a noi che abbiamo responsabilità di governo della comunione, a noi che siamo costruttori di entusiasmo o ricostruttori di entusiasmo. Ascoltate la bellezza di queste parole. Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te l’hanno persa e danno la colpa a te, Se sai aspettare senza stancarti dell’attesa, o essendo calunniato, non ricambiare con calunnie, o essendo odiato, non dare spazio all’odio, senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio; Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui, o guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte, e piegarti a ricostruirle con strumenti usurati. E io dico a tutti voi Se sarai tutto questo sarai un fratello. E sarai un uomo, prima di tutto. E noi siamo uomini- Siamo  -ha concluso- la storia, la storia siamo noi, noi siamo il Grande Oriente d’Italia”.

Alla tornata hanno preso parte, all’Oriente, il Gran Maestri Onorari, Massimo Bianchi, Antonio Catanese, e Antonio Perfetti, il presidente dei Grandi Architetti Revisori Fabio Federico, i consiglieri dell’ordine in giunta Adriano Tuderti e Antonio Mattace Raso, il presidente della Corte Centrale Domenico Bellantoni. C’erano anche i Grandi Ufficiali, i Gran Rappresentanti, i Consiglieri dell’ordine e i Presidenti dei Collegi circoscrizionali.



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