Un libro racconta Bruno Segre, “avvocato della libertà” e massone

La vita di Bruno Segre — avvocato, partigiano, giornalista, intellettuale laico e massone — è stata un inno alla libertà vissuta con rigore morale e spirito civile. A lui è dedicato il volume” Bruno Segre, avvocato delle libertà”, scritto da Maria Grazia Toma e pubblicato da Raineri Vivaldelli Editori nella “Collana di storia delle idee”, diretta da Pietro Polito e Pierfrancesco Raineri.

Nato a Torino nel 1918, figlio di una famiglia ebraica, Segre visse in prima persona le leggi razziali, la Resistenza, la nascita della Repubblica e le battaglie per i diritti civili. Fu arrestato due volte, combatté tra le fila della I Divisione Alpina di Giustizia e Libertà e, nel dopoguerra, scelse la strada dell’impegno culturale fondando il mensile L’Incontro, che diresse per oltre settant’anni come voce libera del pensiero liberal-socialista.

La figura di Segre viene raccontata da Toma con partecipazione e precisione, intrecciando biografia e testimonianza diretta, grazie a una lunga intervista rilasciata dallo stesso Segre poco prima della sua scomparsa, avvenuta simbolicamente il 27 gennaio 2024, nel Giorno della Memoria. Il libro restituisce il ritratto di un uomo lucido, affettuoso, fermo nei principi e sempre fedele alla libertà di coscienza, anche quando costava caro.

Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia, presidente della Socrem e dell’Associazione Giordano Bruno, consigliere comunale socialista a Torino, Segre fu tra i primi difensori legali degli obiettori di coscienza e si batté per la laicità dello Stato, il diritto al divorzio, all’eutanasia e alla cremazione. La sua coerenza etica lo portò a rifiutare il battesimo cattolico imposto dalle leggi fasciste nel 1938, un gesto che testimonia la sua integrità di fronte alla persecuzione.

Il volume si apre con la prefazione del figlio Spartaco Segre e si chiude con una postfazione di Bruno Maida dal titolo emblematico “La normalità del giusto”. Tra gli altri contributi figurano quelli di Pietro Polito, Riccardo Rossotto, Alberto Bolaffi, Daniela Levi, Laura Pompeo e numerosi rappresentanti del mondo culturale torinese.

Presentato nell’Aula Magna del Polo del ’900 di Torino, in una sala gremita di amici, studiosi e istituzioni, il libro non è solo un omaggio, ma una chiamata alla memoria attiva. In un’epoca in cui i valori democratici sembrano talvolta sbiadirsi, la figura di Bruno Segre emerge come faro di integrità, capace di parlare al presente con la forza semplice di una vita coerente.



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