Roma 20 settembre 2010 – Unità d’Italia: Raffi (GOI), “dopo 150 anni passione laica e Risorgimento della ragione per restare insieme”.

Serve una generazione di ribelli perché il nostro paese diventi una ‘terra bellissima’

“Un ponte per superare l’incompiuto e pensare una nuova idea di Paese. Questo è per noi il senso profondo del 150° dell’Unità d’Italia. L’immagine che i nostri occhi vedono è quella di un fabbricato allo stato grezzo: ci sono pilastri e strutture portanti, ma l’opera non è terminata. La scommessa è un ‘Nuovo Risorgimento della Ragione’. Gli ideali oggi non hanno grande benzina nei serbatoi. Proprio per questo c’è un rinnovato bisogno di parole vere e di idee forti, di una rivolta delle coscienze che porti, ciascuno nel proprio campo, a lavorare sul tanto che ancora resta da edificare. La Libera Muratoria, forza morale e argine posto contro la deriva del pensiero unico, intende dare un contributo attivo a questa storia di verità. Basta con il disfattismo di chi ha la pancia a corte e la testa nelle catacombe: questo è per tutti il tempo della responsabilità”.

Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, in un passaggio della sua allocuzione, tenuta oggi a Villa ‘Il Vascello’ in occasione delle celebrazioni per il XX Settembre e l’Equinozio d’autunno.

“Che cosa ci manca? – chiede Raffi – Il Grande Oriente d’Italia lo dice da tempo: il senso laico del dovere e della responsabilità. Ai livelli alti e bassi della scala sociale. Gli italiani hanno bisogno di sapere che esistono persone oneste e disinteressate, in grado di farsi carico degli immani problemi di una nazione in caduta libera. E’ successo altre volte, nella nostra storia. Ci sono stati uomini, durante il Risorgimento, che hanno governato a Roma tornandosene più poveri di quando vi erano arrivati. Sapevano benissimo cosa li aspettava, eppure continuarono ad agire sorretti dalle loro idee e scommettendo sul futuro. Lo fecero perché credevano occorresse dare l’esempio. Per ricomporre un’identità culturale e di vissuto, il Paese ha bisogno di riscoprire una laica purezza d’intenti: laica, perché determinata dall’esclusivo servizio alla collettività, dal senso del dovere, da una doverosa percezione dei propri limiti, da un uso appassionato della ragione per superare l’incompiuto e stendere ponti all’incontro”.

“Il Grande Oriente d’Italia – conclude Raffi – cerca di raccoglierli, questi ‘eretici necessari’, persone apparentemente così estrane al mondo che le circonda, perché sa che essi sono una riserva di energie preziose per la democrazia. La storia che amiamo è quella che è sempre in cammino. L’augurio più bello che possiamo fare alla nostra Italia è che nel suo seno cresca una generazione di giovani ribelli che possano far propria la speranza e la lotta di Paolo Borsellino, quando diceva a voce alta e ferma: “Un giorno questa terra sarà bellissima”. Lo sarà se tutti noi vi lavoreremo con passione e ragione. Dopo 150 anni per restare insieme”.

Silvia Renzi, 338 2366914
comunicazione e rapporti con la stampa



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