Rimini 1 aprile 2011 – (ANSA) Italia 150: Raffi (GOI), serve libertà e passione civile.

Italia 150: Raffi (GOI), serve libertà e passione civile. ‘I Massoni sono ribelli di libertà, operai della speranza’

“Non è vero che gli italiani sono ‘senza padri’. I fondamenti laici risorgimentali non sono un’istantanea datata 1861 nè un ricordo da seppellire in soffitta, ma un riferimento che scorre oggi in molti pensieri e prassi e si fa programma e azione. Non ci manca la gamba per cogliere le sfide di una storia aperta a nuovi vissuti da costruire: rilanciamo con forza il bisogno di una nuova cultura della dignità e della scuola, dell’educazione e del lavoro, della libertà e della responsabilità sociale che in questo momento storico serve al Paese”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, nell’Allocuzione pubblica alla Gran Loggia del Goi, che si è aperta a Rimini.

“Chiedersi come celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia – spiega l’avvocato ravennate alla guida dell’Obbedienza che conta più di 21.000 fratelli in tutta Italia – significa anzitutto cominciare a sentirci più italiani e più europei. Il nostro compito è quello di sempre: costruire sulle rovine e far luce ai crocicchi delle scelte. Svegliare i maestri, perchè all’Italia servono esempi e testimoni di umanità concreta. I massoni sono ribelli di libertà: cercano risposte alle grandi questioni, anzitutto insegnando il metodo della tolleranza, della laicità positiva, della costruzione paziente e della decisione necessaria. Non siamo gli anarchi del nulla, ma gli operai della speranza. Ma per avere un’Italia diversa e più giusta bisogna dire basta con i pensieri corti e ricominciare a sperare. Per noi Patria è casa comune: è avere nel petto non il chiodo della disperazione ma il fuoco della speranza e dell’ essere fratelli sotto il tricolore. Significa custodire ed essere fieri di luoghi, di memorie e lingua”. Per Raffi “non servono i patrioti della compassione, quelli che ricordano i 150 anni con retorica e sterile nostalgia, ma i patrioti del coraggio, quelli che vogliono difendere una storia dalla decadenza e impegnarsi ogni giorno per il cambiamento. Abbiamo bisogno dei liberali contro gli omologati, di chi è capace di pensiero e di rischio rispetto a chi se ne sta rintanato ad aspettare che crolli il tetto. Gli italiani veri non devono aver paura di questa sfida di libertà e puntare sui giovani, che sono il nostro futuro. Senza revisionismi nè polemiche, nè coi Savoia nè coi Borbone: i Fratelli del Grande Oriente sono con gli italiani che ieri lottarono e si unirono per appartenere a un’unica Patria e oggi vogliono rinnovare e vivere il patto di fratellanza che costruisce un destino comune e un bisogno profondo di verità”.

(ANSA) 01 APR 2011



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