Massoneria, sede napoletana visitabile nel “Maggio dei monumenti” e un libro per comprenderla/La Repubblica

di Antonio Tricomi

Massoneria, sede napoletana visitabile nel “Maggio dei monumenti”. E un libro per comprenderla

09 Maggio 2025 alle 12:35 1 minuti di lettura

Il compasso e la squadra. Una serie di visite guidate e un libro per raccontare la storia della Massoneria. Da tre secoli, anche se le sue origini sono più remote, l’associazione dei “fratelli muratori” affascina il mondo e al tempo stesso ispira diffidenza e timore. Un’aura di leggenda circonda quella che in tanti considerano ancora una società segreta dedita a trame misteriose, anche se in realtà opera alla luce del sole e le sue sedi sono ben individuabili e riconoscibili.

La sede napoletana del Grande Oriente d’Italia, che si trova al civico 27 della Galleria Umberto I, ha deciso di aprire alla città in occasione del “Maggio dei monumenti”, con l’intento di “contribuire a rimuovere un’immagine distorta della Massoneria “ e rendere noto a tutti che “si tratta di un’istituzione che tende al miglioramento dell’uomo”. Appuntamento tutti i sabati del mese, cioè il 10, il 17, il 24 e il 31 maggio. Visite in tre turni: alle 9.30, alle 11 e alle 12.30.

“Vogliamo farci conoscere per dire a tutti che lavoriamo per il progresso dell’umanità”, sostengono i “fratelli” napoletani. “Ognuno di noi nel proprio lavoro e nella propria vita opera per il bene degli altri”. A fare da guida, il libro di Antonio Emanuele Piedimonte Le 99 vie massoniche di Napoli (edizioni Sub Rosa)

“Napoli è da sempre una delle capitali della massoneria europea. E sono tanti i massoni illustri a cui la città ha dedicato una strada o uno slargo”, spiega Piedimonte. “Dal lungomare intitolato all’eroico ammiraglio Francesco Caracciolo alle viuzze che celebrano i gran maestri Raimondo di Sangro principe di Sansevero e Antonio De Curtis in arte Totò, senza dimenticare l’ebreo e massone Giorgio Ascarelli, il primo leggendario presidente del Napoli: a lui è dedicato un intero rione, sorto dove un tempo si trovava il primo stadio del Napoli, da lui stesso ideato e costruito”.

Molti i grandi della letteratura, della medicina e del libero pensiero a cui sono dedicate strade anche importanti: Goethe, Cirillo, Filangieri, Pagano, Pascoli, Carducci e i premi Nobel Salvatore Quasimodo ed Enrico Fermi, il padre della psicanalisi Sigmund Freud e naturalmente il generale Giuseppe Garibaldi. “La stessa Galleria Umberto I, dove si trova la sede storica della Massoneria napoletana – ricorda Piedimonte – venne progettata nel 1887 da un massone, l’architetto Emmanuele Rocco”.



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