Ultimo appuntamento sabato 31 maggio per partecipare alle visite guidate nella sede napoletana del Grande Oriente d’Italia, al civico 27 della Galleria Umberto I, in occasione del “Maggio dei Monumenti”. Un’occasione preziosa per scoprire dall’interno la storia e i simboli di una delle istituzioni più longeve e affascinanti della cultura occidentale: la Massoneria.
La sede è stata aperta al pubblico ogni sabato del mese, con tre turni di visita – alle 9.30, alle 11.00 e alle 12.30 – per accogliere tutti coloro che sono curiosi di comprendere una realtà spesso avvolta da pregiudizi e leggende.“Vogliamo farci conoscere e raccontare a tutti che lavoriamo per il progresso dell’umanità”, spiegano i massoni napoletani. “Ciascuno di noi, nel proprio lavoro e nella propria vita, opera per il bene degli altri”. L’iniziativa nasce proprio con l’intento di “rimuovere un’immagine distorta della Massoneria” e far conoscere da vicino un’istituzione che si propone come scuola morale per il perfezionamento dell’individuo.
A guidare idealmente il percorso anche il volume di Antonio Emanuele Piedimonte, Le 99 vie massoniche di Napoli (edizioni Sub Rosa), che racconta una città profondamente intrecciata con la storia della Massoneria europea.
“Napoli è da sempre una delle capitali della Massoneria del continente”, spiega l’autore. “E sono numerosi i massoni illustri a cui la città ha dedicato strade e piazze: dall’ammiraglio Francesco Caracciolo al principe alchimista Raimondo di Sangro, da Totò a Giorgio Ascarelli, il primo presidente del Napoli calcio, fino a Garibaldi, Goethe, Filangieri, Pagano, Pascoli, Freud, Quasimodo ed Enrico Fermi”.
Non a caso, ricorda Piedimonte, anche la Galleria Umberto I, dove si trova la sede visitabile, fu progettata nel 1887 da un massone, l’architetto Emmanuele Rocco.
Un viaggio tra architettura, simboli e storia, per guardare Napoli con occhi nuovi e scoprire le radici di un pensiero che ha contribuito a plasmare il volto moderno della città e dell’Europa.