Luigi Musini. Le memorie di un garibaldino, socialista e massone

Tra i volontari garibaldini, autori di scritti – per lo più in forma diaristica – sulle imprese risorgimentali (quali Giuseppe Abba, Giulio Adamoli, Anton Giulio Barrili, Achille Bizzini, Giuseppe Bondi, Ismaele Baga, Alberto Mario, Giuseppe Guerzoni), un posto di particolare rilievo spetta al fidentino Luigi Musini.

Il medico borghigiano nei propri diari non scrisse solo delle vicende in cui fu a fianco di Garibaldi a Bezzecca, Villa Glori, Monterotondo e nella campagna dei Vosgi, ma anche del suo impegno politico per il miglioramento delle condizioni materiali del popolo, per la realizzazione di una società più giusta, per il trionfo del socialismo: socialismo forse un poco romantico ed utopistico il suo, non distante peraltro dagli ideali umanitari e sociali di Garibaldi. L’espressione “Per un’Italia di liberi, di felici, di uguali”, che Roberto Spocci ha posto come titolo al volume di Memorie (1859-1885), ben compendia l’anelito del Nostro ad un nazionalismo e ad un cosmopolitismo ove prevalgano sentimenti di fraternità, di pace, di libertà.

Il diario di Musini, ordinato dal figlio Nullo, venne pubblicato nel 1961 a cura di Gianni Bosio. L’opera, edita per le edizioni “Avanti!” con il titolo Da Garibaldi al socialismo. Memorie e cronache per gli anni dal 1858 al 1892, escludeva – non si sa se per motivi editoriali o per scelta del curatore – una parte dei dati trascritti dal garibaldino e uomo politico fidentino nei suoi taccuini.
Invece il presente lavoro riporta, grazie alla accurata trascrizione di Spocci, tutte le annotazioni di Musini: assume quindi – rispetto alla precedente edizione – carattere di completezza e si connota come fonte rilevante per la conoscenza dei rapporti tra garibaldinismo e movimento operaio e socialista.

Merito di Spocci è anche quello di aver corredato il testo di uno scrupoloso apparato critico, che consente di conoscere dati biografici di personaggi poco noti, i quali hanno partecipato all’epopea risorgimentale e alle lotte sociali della seconda metà dell’Ottocento.

Il Comitato parmense per le Celebrazioni del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi è grato al Comune di Fidenza per aver voluto onorare questo anniversario con la riedizione delle Memorie di Musini: operazione oltremodo meritevole perché consente agli appassionati di letteratura risorgimentale di avere a disposizione un’opera (che sarà completata quanto prima con l’uscita della parte relativa agli anni 1886-1892) esaurita da tempo.

(Dall’introduzione di Giovanni Gonzi Presidente del Comitato parmense per le Celebrazioni garibaldine)



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