L’Equinozio d’Autunno, che quest’anno cade lunedì 22 settembre alle 20:19 (ora italiana), segna nell’emisfero settentrionale la fine dell’estate e l’inizio della stagione autunnale. Come i due Solstizi e l’Equinozio di Primavera, esso scandisce l’anno massonico, rappresentando il momento in cui riprendono simbolicamente i lavori nei templi.
Dal punto di vista astronomico, l’equinozio si verifica quando l’inclinazione dell’asse terrestre e l’orbita della Terra attorno al Sole si combinano in modo tale che i raggi solari illuminino equamente l’emisfero settentrionale e quello meridionale. In quell’istante, giorno e notte risultano praticamente uguali in ogni parte del mondo.
Da sempre, l’Equinozio d’Autunno porta con sé un profondo valore simbolico: esso prepara alla rigidità dell’inverno, ricorda il ritmo ciclico della natura e invita alla riflessione interiore. Per secoli, civiltà e culture diverse hanno celebrato questo momento con riti e feste, dai falò e banchetti pagani agli eventi religiosi: un modo universale per salutare la luce estiva e accogliere il mutamento naturale.
Nella tradizione romana, questo giorno era dedicato a Pomona, dea dei frutti e della crescita, mentre nella mitologia greca l’inizio dell’autunno era legato al mito di Persefone: rapita da Ade e portata negli Inferi, la sua assenza segnava la stagione invernale, durante la quale la madre, Demetra, dea del raccolto, rifiutava di far fiorire la terra. Il ritorno di Persefone alla luce segnava invece il ritorno della primavera, chiudendo così il ciclo di morte e rinascita.
In Massoneria, come in queste antiche tradizioni, l’Equinozio d’Autunno simboleggia equilibrio e armonia, la necessità di prepararsi ai tempi più difficili e la costante ricerca della luce interiore, riflettendo i cicli universali e la saggezza della Natura.