Le sinagoghe della città. Il 21 settembre incontro con il rabbino Levi

Grande attesa a Firenze per l’appuntamento in programma il 21 settembre alle 16 30 nella casa massonica Borgo degli Albizi con il rabbino della città Joseph Levi. L’incontro sarà dedicato alle sinagoghe del capoluogo toscano. La comunità ebraica di Firenze è molto antica e si ritiene risalga addirittura all’epoca romana. Nel ghetto vennero istituite nel 1571 due sinagoghe, una di rito italiano e una di rito spagnolo.

Ve ne era poi una terza in via dei Giudei (ora via de’ Ramaglianti), dove era stato concesso ad un gruppo di famiglie ebree di prestatori di vivere fuori del ghetto vicini alla residenza granducale di Palazzo Pitti. Le due sinagoghe vennero chiuse insieme al ghetto nel 1848 e i loro arredi furono trasferiti nei due oratori in via delle Oche, dedicati, dopo l’apertura della nuova sinagoga, al culto italiano e a quello akenazita. E successivamente in Israele, dove si trovano tuttora.

La sinagoga di via dei Giudei andò distrutta nel corso della seconda guerra mondiale. Nel 1868 David Levi, presidente dell’Università Israelitica, con legato testamentario destinava i suoi beni alla realizzazione di una nuova sinagoga fiorentina e di un luogo di culto ebraico “degno della città”. Cominciò con l’acquisto di un terreno nei pressi del nuovo quartiere della Mattonaia e di piazza d’Azeglio e sorse così il tempio maggiore israelitico, costruito sulla base di progetti di Marco Treves. La prima pietra arrivò da Gerusalemme e fu il 30 giugno 1874. L’inaugurazione ebbe luogo il 24 ottobre 1882. L’edificio è in stile moresco a pianta centrale con cupola mediana verde rame e torri laterali con cupolette in facciata. Si trova in via Farini, in pieno centro della città ed è uno degli edifici piuù belli al mondo.



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