(La Stampa) Ecco il piano del Miur per rendere le scuole più multiculturali

E’ sul sito del Miur dal 4 settembre scorso la bozza del documento del Miur che anticipa le frasi di questi giorni del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo sull’ora di religione nelle scuole.

Ecco il link:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot5559_12

Contiene un’apertura alla multiculturalità che si estende all’intero percorso scolastico e non è limitata all’ora di religione. Le novità dovrebbero essere introdotte nelle scuole a partire già dal prossimo anno se il parere del Consiglio di Stato arriverà in tempo. E’ un documento predisposto nei mesi scorsi – mesi di gestione del ministro Profumo che con correttezza l’ha sottoposto a diversi soggetti, a partire dalla Cei. Si tratta di un documento corposo ma da cui emergono alcuni punti principali.

– La scuola è il luogo dell’esercizio e della garanzia dei diritti costituzionali, ne sono citati esplicitamente alcuni come: la libertà di religione, il dovere di contribuire concretamente alla qualità di vita della società

– La scuola deve prevedere percorsi didattici specifici per rispondere ai bisogni educativi degli allievi. Particolare attenzione va rivolta agli alunni con cittadinanza non italiana che richiedono interventi differenziati non solo in italiano ma nella progettazione didattca complessiva della scuola e quindi dei docenti di tutte le discipline

– Gli alunni hanno basi diverse, c’è chi arriva con i dialetti, chi con lingue straniere. L’apprendimento dell’italiano deve avvenire a partire dalle competenze linguistiche maturate nell’idioma nativo e si deve guardare al loro sviluppo in funzione non solo del miglior rendimento scolastico ma come componente essenziale delle abilità per la vita. Vanno tenute in considerazione anche le espressioni ‘locali’, di strada e gergali.

– La storia, al contrario di altre materie si dice che occorre aggiornare gli argomenti di studio nell’ottica della nuova società multietnica e multiculturale. Gli snodi del curricolo saranno quindi: il processo di ominizzazione, la rivoluzione neolitica, la rivoluzione industriale e i processi di mondializzazione e globalizzazione.

– La geografia deve diventare anche la costruzione della propria geografia costruendo il proprio senso dello spazio e deve dare spazio alla multiculturalità della società.

Piena rispondenza quindi con le frasi pronunciate dal ministro nei giorni scorsi. Eppure, nonostante il via libera anche della Cei al documento, la parte sulla possibile modifica all’ora di religione ha suscitato molte polemiche nel mondo cattolico dopo l’annuncio. Per rispondere il ministro ha deciso di scrivere una lettera al filosofo Giovanni Reale.

Premettendo che il dibattito che si è avviato sui giornali non corrisponde a ciò che aveva in mente, Francesco Profumo scrive a Reale: “Con Lei vorrei invece discutere, tenendo la sua opinione nella più alta considerazione, di come il mondo sta cambiando e di come lo vede Lei, con la Sua sapienza e la Sua fede, e di come possa la scuola recepire e trasmettere un’idea di questi cambiamenti alle generazioni degli italiani del futuro che si stanno formando oggi nella nostra scuola”.

“Il nostro Paese è al centro di un Mediterraneo in tumultuosa evoluzione politica e spirituale, da sempre crocevia di fedi e popoli, che da qualche tempo cerca un diverso equilibrio tra di esse e tra di essi. Sono dinamiche – afferma il ministro – che ci toccano da vicino, mi sono detto guardando le nuove classi della scuola italiana, dove questo essere crocevia è divenuto infine realtà. Conoscere questo nuovo mondo, e cercare di capirne i processi di trasformazione mi sembra essenziale per i nuovi italiani tanto quanto saper far di conto, saper scrivere nella nostra bellissima lingua, conoscerne una straniera ed avere una cultura civica e costituzionale pronta per la cittadinanza. A questo penso – e non certo a cambiare norme o patti, tantomeno a fine legislatura – quando rifletto ad alta voce su come l’Italia e dunque la scuola italiana possa fare i conti con questa mutata realtà”.



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