I quartetti di Mozart. Quando anche il genio deve usare la lima / La Stampa

A Torino, Milano e Napoli, l’esecuzione integrale dei ventitré Quartetti di Mozart, affidata al Quartetto di Cremona, è in programma lungo tutto il 2016 presso la Società del Quartetto di Milano, l’Unione Musicale di Arino e la società Alessandro Scarlatti di Napoli, unite in questo progetto.

Quella del 15 gennaio del 1785 era una sera molto speciale per Mozart. Nella sua bella casa di Schulerstrasse 846 (oggi Domgasse 5) sarebbero venuti a cena il grande Josef Haydn e altri due amici. Alle 7, l’ora nella quale a Vienna già allora cominciavano i concerti, sarebbero stati eseguiti per la prima volta i primi tre dei sei quartetti che il padrone di casa aveva composto per dedicarli all’amico compositore, l’uomo che amava ed apprezzava di più. Il 12 febbraio, sempre in Schulerstrasse, sarebbero stati eseguiti gli altri tre. È proprio su questa seconda serata che Sandro Cappelletto si sofferma più a lungo, per indagarla e immaginarla, nel suo penetrante saggio “I quartetti per archi di Mozart. Alla ricerca di una armonia possibile” (ilSaggiatore, pp. 268 €22). Oltre a Wolfgang, erano presenti, la moglie Constanze, il figlio Karl Thomas di 5 mesi, accudito da una domestica, il padre Leopold, Joseph Haydn e i baroni Anton e Bartholomaus von Tinti, discreti musicisti. Bartholomaus era al violoncello, il suo strumento (…)

(…)  Dei sei quartetti dedicati ad Haydn con una famosa e divertente lettera in perfetto italiano, corretta probabilmente dal librettista Lorenzo da Ponte («Eccoti dunque, Uom celebre ed Amico mio carissimo, i miei sei figli…»), quello detto delle «Dissonanze» (K465) è da tempo il più indagato da Cappelletto per i tanti misteri, molti dei quali ancora irrisolti, che contiene. Il rapporto tra l’Adagio dissonante e l’Allegro in do maggiore non è ovviamente un errore di Mozart, ma rappresenta il passaggio dal caos oscuro alla luce, una simbologia cara al pensiero massonico e forse un omaggio allo stesso Haydn, che alla massoneria era stato iniziato proprio la sera prima. (…)

L’articolo di Vittorio Sabadin su La Stampa del 29 gennaio 2016

Per approfondire la figura di Mozart nella Massoneria Lidia Bramani “Mozart massone e rivoluzionario” di Bruno Mondadori Editore

 



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